Orrore a Berlino, quel ‘dettaglio’ che non quadra

Ancora una volta l’orrore, la paura e lo smarrimento. Certezze sulla matrice dell’attentato poche, se non un indizio consistente: sembra opera di un professionista.
A rivelarlo sono alcuni dettagli, uno in particolare, su cui non si è posata l’attenzione dei media: l’esecuzione dell’autista polacco. A che ora è stato ucciso? Subito, ovvero nel pomeriggio quando si sono persi i contatti con il Tir, o nell’imminenza dell’attentato? Lo chiarirà l’autopsia.berlinomercatino1t
In ogni caso chi ha condotto l’operazione ha agito con straordinaria freddezza.
Gli scenari possibili sono tre:
1) L’autista polacco è stato ucciso nel pomeriggio, ovvero alle 16, quando sono stati persi i contatti con il camion. Dunque l’attentatore solitario sarebbe rimasto con un cadavere a bordo sporco di sangue per 4 ore. E’ credibile? Una persona può resistere a tale orrore per un tempo così lungo? E correndo rischi enormi? Sarebbe bastato un banale controllo o lo sguardo di un automobilista o di un pedone troppo curioso per far scattare l’allarme.
2) L’autista è stato ucciso pochi istanti prima che venisse lanciato il Tir sul mercatino. Una scena da film: il terrorista spara uno o più colpi di pistola a freddo. E poi si lancia a tutta velocità sulla folla, avendo la prontezza di scendere e di scappare subito dopo l’impatto. Tutto è possibile, ma è difficile immaginare un jihadista – forse improvvisato se, come sostengono alcuni analisti si trattava di un cane sciolto – destreggiarsi con tanta, cinica, infallibile abilità. E poi: come scappare in incognito essendo, verosimilmente, sporco di sangue?
3) La terza ipotesi è che gli attentatori fossero almeno due. Ipotizziamo: uno teneva a bada l’autista polacco, l’altro guidava il camion. Il poveretto potrebbe essere stato ucciso poco prima dell’attentato da uno dei due, che sarebbe sceso dal camion, lasciando all’altro il compito di portare a termine la missione, munito di guanti e magari mascherina, dunque senza lasciare tracce di sangue, né indizi per test forensi. Dunque l’azione non sarebbe opera di un attentatore solitario ma di un commando, che poi si è prodigato con successo per portare in salvo l’attentatore.
Quale sia la verità ovviamente per ora nessuno può dirlo. Di certo, però, siamo di fronte a un’operazione molto più sofisticata di quanto sia apparsa in un primo momento, opera di terroristi altamente addestrati, sfuggiti al radar di una tragicamente improvvida intelligence tedesca.
Marcello Foa – Il Cuore Del Mondo
Fonte: http://blog.ilgiornale.it/
Secondo me a Berlino ci stanno prendendo per i fondelli:
 
1) L’attentatore tunisino ha lasciato i documenti sul sedile;
 
2) l’autista polacco ha lottato per impedire la strage;
 
3) un’italiana scompare e a quanto pare nn risulta fra i cadaveri;
 
4) come è possibile che tutte le notizie vengano filtrate da ‘sta Rita Katz e dal suo sito SITE?!
Ora io sono buono e caro. Disponibile ad ascoltare, ma se si continua a prendermi per il culo mi incazzo. Qui c’è qualcosa di torbido e oscuro il cui fine mi sfugge.
 
21.12.2016
 
C’è crisi anche nel settore degli sceneggiatori
Infatti, non si cambia copione da oltre 16 anni.
 
Da quello strano giorno dell’undici settembre del 2001, in cui, nonostante le esplosioni e gli incendi, trovarono i documenti degli attentatori intatti.
 
Da quel giorno in poi, ogni bravo attentatore o terrorista che sia, non si azzarderà mai più a fare uno straccio di attentato senza portare con sé i propri documenti, così da poterli lasciare bene in vista dopo l’attentato. Azione che deve essere assurta a qualcosa di molto simile ad un’etica professionale.
 
Qualsiasi borseggiatore, non si porta mai i documenti con sé. Ma non tutti sono uguali ed anche le etiche cambiano.
 
Ed ecco che, come per la solita magia, in rispetto al vecchio copione … puff! La polizia berlinese ritrova i documenti dell’attentatore sul camion. Ovviamente il giorno dopo, mica subito. Altrimenti, che teutonici sarebbero? Quando mai la polizia va a guardare nel cruscotto di un auto con il quale si è commesso un crimine. Deve essere qualcosa per il rispetto della “privacy”. (il termine “riservatezza” non si deve usare, per il “politicamente corretto”).
In pratica, un terrorista, se si accorge d’aver dimenticato i suoi documenti, lascia perdere! Rinuncia a fare l’attentato.
 
Ovunque, sempre lo stesso copione. Il che, lascia presagire che tra gli sceneggiatori, ci sia crisi profonda. Ora preferiscono fare gli idraulici.
 
Ma siamo seri. Qui è la logica che fa cilecca. Capisco che il potere considera le popolazioni come enormi masse di imbecilli. Ma sprovveduti fino a tal punto, non credo proprio.
 
Così come hanno incentrato i loro sforzi nel far ripetere il medesimo mantra a tutti i media asserviti (quindi, la totalità) che Assad era un dittatore sanguinario e paranoico. Eppure, dopo la liberazione di Aleppo, i cittadini mica hanno festeggiato Obama. Bensì, proprio il pazzo sanguinario Assad.
 
Vi risulta che qualcuno abbia mai festeggiato Pinochet? Qualcosa, anzi … molto, non quadra.
 
Anche sulla questione delle vittime, la logica continua a fare cilecca. Dichiarano, dal 2011 ad oggi, 300.000 vittime in Siria. Tutte imputabili ad Assad. Con tanto di sceneggiata all’ONU. Tutti a strillare al genocidio. Prima fra tutti: Samantha Power!
 
E quanto sostenuto, ci autorizza a pensare che, in tutti questi anni, i terroristi o ribelli come meglio si vuole chiamarli, abbiano sparato sempre e solo a salve! In pratica, avrebbero portato avanti una guerra per ben quattro anni armati di scacciacani.
 
Insomma, come adottano un copione, non lo cambiano più! Non sono criminali, sono solo monotoni.
 
Poveri sceneggiatori! Loro sono davvero vittime del sistema. Un sistema talmente retto da imbecilli, che non reputano necessario neanche il cambio dei copioni.
 
Come fare 100 film diversi, con diversi attori, diversi registi, ma sempre il medesimo copione.
 
Ma sai che palle?
Orrore a Berlino, quel ‘dettaglio’ che non quadraultima modifica: 2016-12-22T20:09:11+01:00da davi-luciano
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