Archivi giornalieri: 16 dicembre 2016
“Con gli sbirri devi stare zitta”. L’omertà sullo stupro al centro sociale
e poi fanno le iniziative CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.
In tre la stuprano per festeggiare la cacciata dei fascisti da Parma. Le violenze vengono filmate e fatte girare per umiliarla. E il centro sociale copre i tre compagni
“Mi sono svegliata su un tavolo di legno, i vestiti buttati a terra, sul mio corpo i segni di quello che mi avevano fatto…”.
I compagni della “Raf”, la rete antifascista di Parma, l’hanno stuprata nel centro sociale mentre festeggiavano, come ogni 12 settembre, la cacciata delle camice nere dalla città. Sei anni fa, quando si è consumata la violenza sessiale, Claudia aveva 18 anni. Ma come racconta oggi Repubblica, il processo contro i tre stupratori è iniziato solo oggi. Finora i compagni sono stati protetti da un incredibile muro di omertà.
L’hanno stuprata per un’intera notte. In tre, forse di più. I compagni hanno abusato di lei, un’amica, dopo averla drogata. Il tutto filmato da un cellulare per immortalare quell’orrore sessuale. E quando Claudia si è rivolta alla polizia per denunciare quanto accaduta è stata emarginata. Le sue amiche l’hanno bollata come un'”infame” e non le hanno più parlato. Eppure, come racconta Repubblica, “per tre anni, dal 2010 al 2013, erano stati tanti (e tante) i compagni e le compagne che avevano visto quel video, girato con un vecchio Nokia, e dove Claudia (naturalmente il nome è di fantasia) viene addirittura chiamata con un nomignolo che allude, e qui l’orrore è massimo, ad atti ancora più brutali durante la violenza. Ma nessuno aveva rotto il silenzio, quasi fosse più importante difendere il movimento da incursioni di polizia e carabinieri, piuttosto che denunciare lo stupro e solidarizzare con la vittima”.
Claudia si risveglia dall’incubo dello stupro all’alba. “Ripresi i miei vestiti e me ne andai – racconterà più avanti agli inquirenti – lì dentro non c’era più nessuno”. I compagni l’hanno abbandonata a terra. Come un pezzo di carne masticato e poi sputato. Inizialmente non denuncia. E così gli stupratori, come denunciano le “Romantic Punx” sul blog Abbatto i muri, “continuano a frequentare cortei, manifestazioni, ridono, bevono birra, escono con ragazze, nonostante giri un video in cui fanno sesso con una donna che sembra morta”. Il 30 agosto del 2013, quando una bomba carta scoppia accanto alla sede di CasaPound, i compagni della Raf finiscono nell’occhio del ciclone. Anche Claudia viene interrogata. Ma subito si chiama fuori spiegando che da quel mondo si è allontanata “dopo una brutta storia”. E quella brutta storia, finalmente, viene fuori.
L’anno scorso, in seguito alla denuncia di Claudia, finiscono ai domiciliari Francesco Cavalca (25 anni), Francesco Concari (29 anni) e Valerio Pucci (24 anni). La ragazza viene, quindi, contattata dai compagni che la minacciano e la insultano. “Con gli sbirri – le dicono – devi solo tacere”. Pretendono che lei “alleggerisca” le dichiarazioni. Tanto che i giudici fanno partire un’altra indagine, questa volta per favoreggiamento. “Uno stupro è sempre un atto fascista – dice qualcuno – anche se chi lo commette si dichiara antifascista”. Ma opporsi tra i compagni sono davvero pochi.
– Ven, 16/12/2016 – 11:12
Migranti, Frontex contro le Ong: “Sono colluse con gli scafisti”
L’agenzia europea per le frontiere punta il dito contro chi salva le vite in mare: “Non contrastate il traffico clandestino di uomini.” Gli accusati smentiscono tutto
La sconvolgente rivelazione, contenuta in alcuni documenti interni dell’Agenzia a cui ha avuto accesso il quotidiano britannico Financial Times, apre un gravissimo precedente nelle relazioni fra la polizia di frontiera dell’Ue e la pletora di associazioni umanitarie che da mesi lavorano instancabilmente al salvataggio delle vite in mare.
Cinque, principalmente, le accuse rivolte alle ong: la collusione con i trafficanti di uomini, che prima di mettere in mare le imbarcazioni fornirebbero ai migranti l’esatta posizione delle navi delle ong; le istruzioni, impartite ai disperati ripescati dal mare, di non collaborare con le autorità di polizia; l’estensione del raggio delle operazioni fin sotto le coste libiche; il rifiuto di raccogliere prove necessarie per istruire azioni giudiziarie contro gli scafisti. Infine in almeno un caso una ong non meglio specificata è stata accusata di aver preso a bordo alcuni migranti direttamente da un barcone di trafficanti.
Interpellate da Avvenire, le autorità di Frontex non hanno né commentato né smentito le indiscrezioni che sarebbero filtrate proprio dai loro documenti interni.
Le reazioni delle Ong
Molto più piccata la reazione delle ong chiamate in causa, che smentiscono con forza le accuse che le hanno raggiunte. Se tutti ammettono che gli scafisti stessi contano sull’intervento delle ong (come anche delle navi della Marina militare e della Ue) per rifornire i barconi con meno benzina e sempre più passeggeri, da Medici Senza Frontiere a Save the Children, tutti rivendicano il proprio impegno umanitario, senza alcun doppio fine politico.
Dalla Croce Rossa italiana, ad esempio, il direttore Franceco Rocca parla di “aggressione politica al lavoro degli operatori umanitari su politiche sbagliate dell’Unione Europea”.
“La mancanza di canali sicuri per i migranti è una vergogna – protesta Rocca – Quando arriva un barcone non li salviamo così la prossima volta gli scafisti sanno che noi europei non salviamo migranti?”
– Ven, 16/12/2016 – 11:27
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/migranti-frontex-contro-ong-sono-colluse-scafisti-1343358.html
L’ultima di Draghi: abbassare gli stipendi per salvare l’euro
è la moneta dei popoli no? Ma tu guarda l’elite che tanto detesta i popoli avrebbe creato una moneta proprio per il loro bene.
Svalutazione non monetaria ma salariale. Bce vuole abbassare remunerazioni mantenendo l’obiettivo di una inflazione vicina alla soglia del 2%.
1 dic – BRUXELLES (WSI) – La Bce vuole abbassare le remunerazioni degli europei pur mantenendo l’obiettivo di una inflazione vicina alla soglia del 2% prestabilita.
Ecco la circolare shock del direttore dei Presidi Ospedalieri di Cagliari
“Il documento è ufficiale ma riservato: oggetto, bloccare ricoveri programmati e dimissione pazienti dimissibili – in previsione dello sbarco dei migranti previsto per la giornata di oggi, si invitano le SS.LL. a voler provvedere a bloccare i ricoveri programmati e a dimetterei pazienti dimissibili, al fine di poter affrontare l’eventuale emergenza. Firmato il direttore medico dei presidi ospedalieri”.
Una comunicazione imposta dall’assessorato regionale tra la follia e la totale spregiudicatezza di una regione allo sbando che arriva a pianificare lo sfollamento degli ospedali, mandando a casa i pazienti che risultano ricoverati per un motivo, altrimenti non dovrebbero essere ricoverati, e rispedire a casa coloro per i quali era pianificato il ricovero.
Non ci sono molti commenti da fare. E nemmeno troppe interpretazioni. Ognuno può leggere la circolare e farsene un’idea.
Una gestione scandalosa che conferma la totale incapacità a governare tali emergenze e soprattutto l’inadeguatezza della struttura sanitaria.
E’ semplicemente scellerato aver pianificato la dimissione dei pazienti ricoverati, ma dimissibili. Sorge un dubbio: ma per quale motivo erano ricoverati e per quale motivo è necessarrio mettere nero su bianco la richiesta di far dimettere i pazienti dimissibili?
Non saranno stati certo ricoverati per gioco!
Una gestione seria avrebbe individuato i posti liberi e disponibili nelle strutture ospedaliere ma mai e poi mai avrebbe disposto le dimissioni dei pazienti ricoverati e per giunta il blocco di quelli programmati.
Sarebbe bastato fare una verifica in tutte le strutture ospedaliere per avere contezza delle disponibilità ma nessuno avrebbe mai dovuto disporre le dimissioni dei pazienti ricoverati e bloccare quelli preventivati.
Un atto che rasenta la follia e la degenerazione gestionale di questa partita immigrazione: nessuna seria pianificazione con prefetture che danno l’assenso senza aver in alcun modo la certezza della più elementare logistica.
E’ semplicemente incredibile che una nota ufficiale abbia disposto questa follia sanitaria.
E’ fin troppo evidente che con questa circolare o si afferma che i pazienti vengono trattenuti indebitamente in ospedale oppure si chiede che vengano dimessi prematuramente rispetto alla prognosi precedente.
Siamo dinanzi a provvedimenti che lasciano esterrefatti e sollevano dubbi seri sulla capacità di governo della sanità.
Un fatto grace che segnalerò al Ministro con una interrogazione urgente al ministro della salute”.
Lo ha detto poco fa il deputato di Unidos Mauro Pili denunciando la trasmissione ai reparti ospedalieri di Cagliari di tale circolare e annunciando un’urgente interrogazione al ministro competente.
“L’organizzazione dell’accoglienza non può essere gestita dalla regione con tale pressapochezza. Come si può dare l’assenso al trasferimento in Sardegna di tanti migranti senza aver verificato le più elementari esigenze dell’accoglienza a partire da quella sanitaria? Tutto questo fa parte di un atteggiamento vergognoso da parte della Regione che continua a fare conferenze stampa sull’accoglienza ma poi arriva ad avallare il blocco dei ricoveri e le dimissioni dei pazienti per far spazio ad eventuali emergenze dei migranti che sbarcano in Sardegna. Se si devono dimettere i pazienti sardi per far spazio ai migranti significa che non esistono le strutture idonee e i numeri sufficienti per garantire una seria accoglienza. Non si può propagandare accoglienza se poi questa avviene senza disporre delle misure minime, ricoveri ospedalieri prima di tutto. Ma come è possibile che in tante ore di navigazione non si sia potuto accertare il tipo di problematiche a bordo della nave in arrivo due notti fa a Cagliari?
Tutto questo la dice lunga sul pressapochismo con cui sta operando il governo e soprattutto con quale atteggiamento succube operano le prefetture che insistono a non rappresentare al Ministero dell’interno la reale situazione della Sardegna. E’ impensabile – ha concluso Pili – che l’assessore della Sanità abbia ispirato questa circolare ma si sia guardato bene di annunciarla pubblicamente. Bene farebbero i vertici della sanità, dopo questo ennesimo scandalo, a trarne le conseguenze per manifesta incapacità gestionale e per spregiudicatezza senza precedenti nel governo della partita sanitaria in Sardegna”.