Informazioni sulla Siria: storie di censure, petizioni, Elmetti bianchi e ‘catene di affetti’

Informazioni sulla Siria
Molto si deve alla fame degli Elmetti bianchi siriani, se sta arrivando in pochi giorni a 1,5 milioni di firme la petizione su Avaaz Protect Aleppo’s children, now! che chiede la no-fly zone (un riuscito cavallo di battaglia per Avaaz anche ai tempi della Libia, sulla base di notizie false).
 
Pluripremiati e fonte doc
 
I White Helmets o Elmetti bianchi, autodefinitisi Syria Civil Defense, attivi nelle aree in Siria controllate dall’opposizione armata, hanno da poco ricevuto il Right Livelihood Award, o «Nobel alternativo», normalmente assegnato a partire dal 1990 a persone che davvero aiutano l’umanità – i primi a riceverlo furono un egiziano architetto dei poveri e un’organizzazione per le soluzioni vegetali contro la fame nel mondo. Nelle parole del fondatore, «il premio ha lo scopo di aiutare il Nord a trovare una saggezza che corrisponda alla scienza che possiede, e il Sud a trovare una scienza che corrisponda all’antica saggezza che ha». Ottimi propositi.
 
I White Helmets siriani sono la «fonte» accreditata di tante delle notizie che arrivano da Aleppo Est – per esempio sull’uso dei «barili bomba» o sui «bombardamenti deliberati degli ospedali» – giorni fa in un twitter hanno messo insieme i due crimini parlando di un vile «attacco a un ospedale con i barili bomba» (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-2b3bccd8-d4fd-475e-96d5-f21474914910.html). Per essere creduti sulle bombe e sulla natura ospedaliera dei palazzi colpiti, gli Elmetti non hanno bisogno di prove, bastano alcune foto di macerie. Certo, omettono di dire quello che la stessa Croce rossa internazionale ha ammesso su nostra domanda (conserviamo le relative email): gli «ospedali» nelle aree dell’opposizione non sono in alcun modo segnalati, anzi sono ben nascosti.
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Chi li appoggia e cosa fanno davvero, lo sanno in pochi. Censurati
I White Helmets diffondono video nei quali appaiono sempre fra le macerie con bambini in braccio (i genitori dove sono?). Ma sulle loro gesta esistono altri video che sono vere e proprie autodenunce, ma che il mondo ha scelto di ignorare, o di censurare. E’ da poco stata cancellata sul sito di Change la petizione che la rete di attivisti contro la guerra Syria Solidarity Movement aveva rivolto agli organizzatori del Premio Nobel (peraltro già ricevuto da: Obama, Kissinger, Pere, Unione europea…). La petizione si intitolava con molta chiarezza «Do not give the Nobel Prize 2016 to the Syrian White Helmets». Ma da qualche giorno, se si prova a digitare sul motore di ricerca, apparirà questa scritta:  «La petizione non è disponibile». Gli autori ne denunciano la rimozione, precisando: «Aveva raccolto 2.800 firme e migliaia di commenti. Questo è un chiaro caso di censura» (http://21stcenturywire.com/2016/09/30/video-syria-white-helmet-savagery-hand-in-hand-with-nusra-front-aka-al-qaeda/).
Riassumiamo dunque le notizie sui White Helmets contenute nella suindicata petizione, supportata con un video (altre immagini si trovano al link precedente). Scrivevano gli attivisti: «Vi preghiamo di guardare il video di Steve Ezzedine Al Qaeda with a facelift  (https://www.youtube.com/watch?v=8aAaReVn2I4). I White Helmets si dicono neutrali, indipendenti, autofinanziati, esclusivamente civili. Così non è. Hanno ricevuto oltre 40 milioni di dollari dallo Usaid e dal Foreign Office britannico, entità direttamente coinvolte nel conflitto in Siria. Non sono affatto disarmati: ci sono fotografie e film di membri del gruppo che sostengono Al Nusra/Al Qaeda. Altre foto e video mostrano i loro ‘attivisti’ mentre assistono all’esecuzione di civili o mentre esultano sui corpi di soldati  morti. I White Helmets lavorano solo nelle aree controllate da gruppi armati estremisti. Fomentano il settarismo in Siria, chiedendo ad esempio di incendiare Kafarya e Foua, due villaggi sciiti assediati da 5 anni nell’area di Idlib. Hanno più volte chiesto la no-fly zone, i cui risultati in Libia si sono visti.»
 
Aggiunta: i White Helmets o Syria Civil Defense sono il fiore all’occhiello dichiarato del Maydayrescue (http://www.maydayrescue.org/content/our-work), organizzazione «umanitaria» fondata dall’ex colonnello britannico James Le Mesurier con sede a Dubai e Amsterdam, e centri di formazione in Turchia e Giordania.
 
Come ci sono riusciti?
 
Una spiegazione di questo incantamento mondiale per un gruppo a dir poco discutibile? E’ l’effetto «catena di affetti». Nell’aprile scorso il loro capo Raed Saleh era stato invitato negli Stati uniti a ritirare un premio umanitario assegnatogli da InterAction, una piattaforma di 180 organizzazioni non governative attive con progetti di sviluppo in tutti i paesi del mondo: «Voce unita per il cambiamento globale, con membri laici e religiosi, piccoli e grandi, impegnati con le popolazioni più vulnerabili». (Per un disguido di comunicazione, Saleh era stato respinto come sospetto di terrorismo dall’immigrazione Usa all’arrivo. Poi il Dipartimento di Stato Usa ha avuto la faccia di dire che questo non riguardava i White Helmets).
 
Fra i membri di Interaction forse si contano sulle dita di una mano quelli che hanno a che fare con l’opposizione armata siriana. C’è, ad esempio, la Syrian American Medical Association, specializzata nelle denunce di ospedali bombardati. Ma tutte le altre organizzazioni, che di Siria non sanno e non si occupano (perché magari riforestano il Sahel, o si occupano di non vedenti, o di commercio equo in Asia, o costruiscono latrine in America latina) si fidano delle loro consorelle «informate». E così, in un colpo, 180 Ong sparse in tutto il mondo adottano i White Helmets come eroi, ne diffondono il verbo…
 
Marinella Correggia
 
Notizia del: 04/10/2016

Il Pentagono ha versato 540 milioni di dollari ad una società inglese per creare falsi video di al Qaeda

Il Pentagono ha versato 540 milioni
 Un’inchiesta del Bureau of Investigative Journalism ha rivelato che, tra maggio 2007 e dicembre 2011, il Pentagono ha pagato 500 milioni di dollari la multinazionale britannica Bell Pottinger per creare e diffondere falsi videi di propaganda di al Qaeda per individuare i potenziali terroristi tracciando il loro punto di visualizzazione. Secondo il redattore video della compagnia Martin Wells, la società era obbligata a svolgere 3 tipi di attività: produrre spot televisivi, mettere Al Qaeda in cattiva luce creando false notizie per la televisione araba, così come creare video propagandistici falsi di Al Qaeda. I video di propaganda erano suddivisi in tre categorie: “Bianco”, materiale accuratamente attribuito, “Grigio”, materiale creato dagli USA ma anonimo, e “Nero”, materiale creato dagli Stati Uniti e attribuito ad Al Qaeda.
I video di propaganda “neri” includevano un software di monitoraggio collegato a un account Google Analytics in modo da consentire ai funzionari militari statunitensi di tenere traccia della posizione delle persone che guardavano il contenuto in tutto il mondo.
Il contenuto era distribuito da marines americani che lasciavano i CD con i video in varie località durante i pattugliamenti.
I CD si caricavano con Real Player, una popolare applicazione di streaming media che si connette a Internet per funzionare. Wells ha spiegato come la squadra incorporava un codice nei CD che si collegava ad un account Google Analytics, dando un elenco degli indirizzi IP in cui erano stati riprodotti i CD.
 il lavoro della Bell Pottinger in Iraq è stata una operazione mediatica enorme che è costata circa 100 milioni di dollari all’anno e impiegato quasi 300 dipendenti britannici e iracheni. Il personale dell’Agenzia ha lavorato al fianco di alti ufficiali militari degli Stati Uniti nel loro quartier generale di Baghdad Camp Victory.
Secondo Martin Wells, che ha lavorato al progetto a Camp Victory in Iraq, i materiali di produzione della Bell Pottinger sono stati autorizzati da alti funzionari militari degli Stati Uniti, tra cui il generale Petraeus, e talvolta sono arrivati anche alla Casa Bianca per l’approvazione.
 Sembra che la realtà sia ancora più interessante di qualsiasi finzione che Hollywood può evocare.
Notizia del: 04/10/2016

Effetto della legge sull’11 settembre: l’Iraq potrebbe chiedere agli Usa un risarcimento per l’invasione del 2003

Effetto della legge sull'11 settembre
La vedova di una delle vittime degli attentati dell’11 settembre a New York e Washington è stata la prima persona ad avviare un’azione legale contro l’Arabia Saudita dopo il voto con cui il Congresso ha definitivamente rovesciato il veto presidenziale sulla legge –  Justice Against Sponsors of Terrorism Act (JAST) – che consente ai cittadini americani di rivalersi in giustizia contro uno stato straniero per atti di terrorismo.
“Senza l’aiuto del regno saudita, Al Qaeda non avrebbe avuto la capacità di programmare, pianificare ed eseguire gli attacchi dell’11 settembre”, afferma il testo dell’azione legale. Il marito della donna, Patrick Dunn, Capitano della Marina, è rimasto ucciso nell’attacco contro il Pentagono.
C’è da aspettarsi che molte più di tali azioni legali verranno depositate nei prossimi giorni,  costringendo il Regno saudita a difendersi in un tribunale di diritto, forse compromettendo per sempre i rapporti con l’amministrazione degli Stati Uniti, e spingendo Riyad ad adottare misure punitive come la vendita di titoli USA.
 
Tuttavia, in una piega inaspettata, durante il fine settimana successivo all’adozione dello JSTA, sono stati i cittadini dell’Iraq a chiedere al loro parlamento di esigere un risarcimento per l’invasione statunitense dell’Iraq nel 2003.  Come riportava Al-Arabiya, un gruppo iracheno ha richiesto al parlamento di preparare una causa per ottenere il risarcimento dagli Stati Uniti per l’invasione dell’Iraq. il gruppo di pressione “Progetto arabo in Iraq”  “vede la possibilità di chiedere il risarcimento da parte degli Stati Uniti per le violazioni da parte delle forze americane dopo l’invasione degli Stati Uniti che ha visto il rovesciamento del defunto presidente Saddam Hussein nel
2003. “
 
Anche prima del veto di Obama, il gruppo aveva avvertito che “Alla luce del voto a maggioranza da parte del Congresso degli Stati Uniti e del Senato a sostegno del disegno di legge sull’11 settembre che rimuove i diritti di immunità sovrana dell’Arabia Saudita e di altri paesi accusati di essere implicati in terrorismo e nonostante il veto del presidente Obama il 23 settembre 2016, si dichiara che se questo disegno di legge dovesse diventare una legge, allora si tratterebbe di una finestra di opportunità per milioni di iracheni che hanno perso i loro figli e figlie nelle operazioni militari delle forze militari statunitensi e dei contractors Usa dall’invasione Usa nel 2003 per perseguire un risarcimento da parte del governo degli Stati Uniti per quello che hanno sopportato”,si legge in una lettera pubblicata dal Progetto nazionale iracheno, come riporta il Washington Free Beacon .
Il gruppo ha sollecitato un’indagine vera e propria sull’uccisione di civili, perdita di proprietà e persone che hanno subito torture e altri maltrattamenti nelle mani delle forze statunitensi.
 
Mentre difficilmente l’azione è destinata ad avere questo effetto –  gli Stati Uniti citati in giudizio per presunta attività terrorista – il gruppo iracheno è la prima società estera ad approfittare del precedente stabilito dallo JASTA nel capovolgere il principio dell’immunità sovrana.  Adottando lo JASTA e permettendo alle famiglie delle vittime dell’11 settembre di citare in giudizio l’Arabia Saudita, il Senato ha anche reso gli Stati Uniti vulnerabili ad azioni legali per il risarcimento delle loro attività di politica estera in tutto il mondo.
Notizia del: 04/10/2016

Le radiazioni di Fukushima hanno contaminato l’intero Oceano Pacifico

Le radiazioni di Fukushima
 
Ogni giorno, 300 tonnellate di acqua radioattiva da Fukushima finiscono nell’Oceano Pacifico
Qual è stato il disastro nucleare più pericoloso nella storia del mondo? La maggior parte delle persone cita il disastro nucleare di Chernobyl in Ucraina, ma si sbaglia, si legge su Trueactivist.com. Nel 2011, un terremoto, che si ritiene essere una scossa di assestamento del terremoto del 2010 in Cile, ha creato uno tsunami che ha causato un crollo alla centrale nucleare TEPCO a Fukushima, Giappone.  In tre dei sei reattori, l’uranio combustibile alla fine si è fuso e quello che è successo dopo è stato il più grande rilascio di radiazioni in acqua nella storia del mondo. Nel corso dei tre mesi successivi, scorie chimice radioattive, alcuni in ancora maggiore quantità di Chernobyl,  sono finite nell’Oceano Pacifico. Tuttavia, i numeri possono effettivamente essere molto più elevati delle stime ufficiali giapponesi sono state dimostrate da diversi scienziati a compromettere negli ultimi anni.
Se questo non bastasse, dalla centrale di Fukushima continuano a fuoriuscire 300 tonnellate di rifiuti radioattivi nell’Oceano Pacifico ogni giorno. E la fuoriuscita continuerà perchè la fonte della perdita non può essere sigillata dal momento che è inaccessibile all’uomo e ai robot per le elevate temperature.
 Non deve sorprendere, quindi, che Fukushima ha contaminato l’intero Oceano Pacifico in soli cinque anni. Questo potrebbe facilmente essere il più grave disastro ambientale nella storia umana e non viene mai menzionato da politici, scienziati o media. E ‘interessante notare che la TEPCO è una filiale della General Electric (nota anche come GE), una delle più grandi aziende del mondo, che ha un notevole controllo su numerose  corporation e politici. Questo potrebbe forse spiegare la mancanza di copertura di notizie che Fukushima ha ricevuto negli ultimi cinque anni? Vi sono anche prove che GE conosceva le cattive condizioni dei reattori di Fukushima  da decenni e non ha fatto nulla. Ciò ha portato 1.400 cittadini giapponesi a citare in giudizio la GE per il loro ruolo nel disastro nucleare di Fukushima.
Notizia del: 03/10/2016

Gli USA costruiscono la loro terza base aerea in Siria nelle zone controllate dai curdi

Gli USA costruiscono la loro terza base aerea in Siria
 
Gli Stati Uniti costruiranno un’altra base aerea nel nord della Siria, nel quadro delle politiche della sedicente coalizione internazionale anti-ISIS, lo fonti hanno riferito curde siriane.
“In precedenza, i nordamericani avevano costruito un campo di aviazione a Rmeilan nella provincia di Al-Hasaka (nord-est) e un altro a Kobanê nella provincia di Aleppo (nord-ovest), e ora avranno un’altra ad Al-Shaddadi (Al-Hasaka)” ha rivelato, oggi, un membro delle cosiddette forze democratiche siriane (FDS).
Parlando con l’agenzia di stampa russa Sputnik, a condizione di anonimato, un funzionario curdo ha spiegato che questa nuova base si trova tra le città di Al-Shaddadi e Al-Hasaka, dove si trova anche un importante giacimento di petrolio e gas. “La US Air Force farà uso attivo di questa nuova base aerea durante l’operazione per liberare Al-Raqa”, ha aggiunto la fonte, spiegando che avrà anche l’uso di deposito armi e munizioni per i nordamericani nella zona.
Attualmente, ha aggiunto, le basi a Kobanê e Rmeilan sono utilizzate come trasporto di armi e munizioni, e la nuova base di Al-Shaddadi può anche essere utilizzato per ospitare le forniture di aiuti militari degli Stati Uniti e gli altri membri della coalizione anti-ISIS (Daesh, in arabo) per le unità delle FDS.
Infine, la fonte ha sottolineato che l’istituzione della presenza “permanente” degli USA nella zona che ha avuto luogo dopo la liberazione di Al-Shaddadi dalle forze FDS a febbraio 2016.
Fonte: hispantv
Notizia del: 04/10/2016

Straniero tortura 2 anziani per ore. Giudice lo scarcera dopo 20 giorni

da loro si usa così evidentemente, apprezziamo la condivisione della cultura, auguro vivamente che questa condivisione capiti anche ai parenti dei giudici ed a tutti i mafiosi di mafia capitale
Anziani segregati in casa e torturati per scoprire dove nascondevano i preziosi. Il giudice ha accettato il ricorso di uno dei due rapinatori. Uno è libero di tornare a casa agli arresti domiciliari
Gabriele Bertocchi Gio, 06/10/2016 – 14:36
 
Lo scorso 20 luglio, insieme a un complice, Abderrahim Benhicham, marocchino di 26 anni di Merlara, ha aggredito selvaggiamente due anziani di Piacenza.
Straniero tortura 2 anzian
Ora, dopo solo 20 venti giorni di carcere è libero.
 
La violenta rapina
Abderrahim Benhicham e il suo complice El Abidine Haidoufi Zin, 33 anni, di Castelbaldo, hanno fatto irruzione nell’abitazione di Ennio Libero Bendini e Rosina Fracasso, 87 e 86 anni mentre questi dormivano. Prima hanno cercato oggetti preziosi e denaro, non trovandoli si sono diretti nella camera dove stavano riposando i due anziani. Lì sono stati aggrediti selvaggiamente dai due marocchini. Sono stati segregati in casa e torturati per scoprire dove custodivano il denaro e l’oro. Addirittura l”anziana residente era stata anche ferita con un ferro da stiro rovente.
 
Un’azione violenta che il Riesame di Venezia ha pensato bene di non condannare. Infatti il ricorso dell’avvocato Andrea Formenton di Padova, difensore del ventiseienne, è stato accolto, disponendo la scarcerazione del rapinatore e ordinandone i domiciliari. Benhicham ha dunque abbandonato il carcere di Rovigo ed è tornato a Merlara. Le motivazioni della decisione non sono state rese note. Non è invece stato accolto il ricorso per di El Abidine Haidoufi Zin, 33 anni.