Bologna: Gianluca Galletti e Dario Franceschini approvano il pozzo di gas Santa Maddalena. Si trivella per motivi affettivi.

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Dario Franceschini e Ginaluca Galletti
hanno firmato questo scempio
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Tutto questo e’ gravissimo a mio avviso
Trivelleranno *sapendo* di poter contaminare le acque.
Trivelleranno *sapendo* di poter causare subsidenza indotta.
Trivelleranno *sapendo* di poter causare microsisicita’.
Puo’ darsi che non succeda niente.
Ma puo’ darsi anche che non tutto andra’ liscio.
Chi sono questi trivellatori?
“geologici, economici ed affettivi”.
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Qualche tempo fa fecero un qualche sondaggio e il mio nome venne fuori come un nome gradito come possibile ministro dell’ambiente. A volte penso a questa cosa, non sul fatto che abbiano pensato a me (grazie!) quanto per il fatto che alla fine e’ una persona sola a mettere le firme e perche’ a quella persona spetta l’onore e la responsabilita’ di prendere decisioni che la nazione portera’ con se per decenni.
Questa persona e’ adesso Gianluca Galletti. A lui spettano le decisioni sul nostro ambiente. Assieme a lui l’amico ministro dei beni culturali Dario Franceschini.
Questi due hanno il potere di fermare certe cose, certe assurdita’, ma evidentemente non lo fanno. Non capisco proprio ad accettare che un “ministro dell’ambiente” e un altro dei “beni culturali” possano accettare che la nazione venga trasformata in un colabrodo. Veramente non lo capisco. Non nel 2016, non quando il pianeta collassa, la terra trema e facciamo promesse di “sostenilbilita’” a destra e a manca.
 
Ecco qui. Nonostante tutte le balle di Matteo Renzi sul clima, l’ambiente, la democrazia, continuiamo a trivellare in Italia, nazione fortemente antropizzata, sismica, in teoria turistica, in teoria moderna.
Caso in esame?
E’ stato approvato in data 7 Settembre 2016 il pozzo Santa Maddalena 1 dir nell’area Sant’Alberto a San Pietro in Casale, in provincia di Bologna, come proposto dalla ditta Po Valley con sede in Australia.
Nel 2009 uno degli amministratori di questa ditta, Pierluigi Vecchia, disse che vogliono trivellare l’Emilia Romagna per motivi affettivi. Giuro, disse proprio cosi. Motivi affettivi.
Dicono di avere mandato documentazione integrativa su subsidenza, microsismicita’, faglie attive, aeree archeologiche e Rete Natura 2000 e … ovviamente e’ tuttapposto!
Dicono che sebbene la vicino ci siano zone protette non ci sara’ “alcun disturbo”.
  1. Ancora piu’ grave il fatto che nell’approvazione del pozzo, testuali parole “non sono state previste particolari misure di mitigazione e compensazione dell’incidenze delle opere/attivita’ in progetto”.
  1. Cioe’: che importa che ci sono Siti di Interesse Comuitario o Zone Protette Speciali. Trivellaimo lo stesso perche’ non ci saranno disturbi.
    Domanda: ma cosa esistono a fare allora le zone protette?
    Il pozzo Santa Maddalena fu “esplorato” nel 2004. A quel tempo faceva parte della concessione San Vincenzo. Adesso lo vogliono mettere in produzione. Si estrarranno idrocarburi gassosi e il pozzo restera’ in vita per 12-15 anni.
    Interessante che ricordano che sono arrivate ben 43 pagine di documentazione “integrativa” da parte della Po Valley — lettere d’amore ne sono sicura! — e un numero imprecisato di osservazioni che “sono state considerate in sede di istruttoria”. Perche’ ci dicono il numero delle pagine dei petrolieri e non quante osservazioni sono giunte,  da chi sono state scritte e cosa c’e’ scritto o di cosa sono preoccupati?
  1. Le osservazioni dei cittadini italiani sono meno importanti dei contenuti integrativi dei trivellanti d’Australia?
    Non si vergognano?
    E la regione Emilia Romagna che quattro anni fa ha i pianto i suoi morti sismici? Beh, loro danno parere positivo con prescrizioni. Come dire, si, un po ci vergogniamo, e quindi mettiamo il paravento delle prescrizioni, ma in realta’ non abbiamo il coraggio di dire di no.
    Ma la parte piu’ tragicomica arriva con le prescrizioni. Fanno ridere e sono assurde.
    1. La Po Valley dovra’ monitorare in continuo le variazione della falda acquifera – profondita’, temperatura, composizione chimico-fisica per scovare se ci possano essere “contaminazioni accidentali”. Dovranno pure concordare con l’ARPA dell’Emilia Romagna un piano di monitoraggio ed allarme sempre in caso di contaminazione accidentale.
  1. Scusate, ma se ce ne saranno, dopo che le abbiamo monitorate che facciamo? Lo sanno lorsignori che risanare una falda inquinata e’ un lavoro costoso, difficile e spesso impossibile da completare al 100%? Non sarebbe stato piu’ saggio dire: siccome c’e’ questo rischio, meglio non trivellare? E’ come dire: si, distruggiamo, ma intanto che lo facciamo, lo guardiamo.
    E poi, chi lo paga questo piano di monitoraggio? Il contribuente emiliano?
    E comunque, e’ interessante che loro stessi dicano per ben due volte che le falde possono essere contaminate.
    Ma … non avevano appena detto due pagine piu in alto che non ci sarebbe stato “alcun disturbo”?
  1. 2. Oltre alle falde acquifere quelli della Po Valley dovranno monitorare la subsidenza indotta e stilare dei rapporti che dovranno essere resi noti alle autorita’ e al pubblico. Dicono che occorrera’ un piano per far fronte ad eventuali “interventi compensativi strutturali” per garantire la funzionalita’ della “rete di scolo di bonifica” perche’ potrebbe esserci subsidenza superiore a quella prospettata.
  1. Eh?
    Quindi prevedono pure subsidenza (e ancora, dove e’ andato a finire “alcun disturbo“?) e che anzi, potrebbe esserci piu subsidenza di quella prospettata.
  1. Morale della favola: la prospettano, lo sanno che ci sara’.
    E quali saranno gli interventi compensativi strutturali? Non sono della zona e non so esattamente cosa sia la rete di scolo di bonifica. So per certo pero’ che la subsidenza puo’ rovinare i sistemi sotterranei di canali, fogne e altra infrastuttura idraulica. I residenti lo sanno? Sara’ spiegato loro tutto questo? Chi decidera’ i prezzi se le fogne magicamente non si allineranno piu’?
    3. Dovranno mettere su una rete di monitoraggio “microsismico” e rendere noti i risultati al grande pubblico. E .. cosa facciamo se la terra inizia a tremare? Dobbiamo pregare i santi Maddalena, Alberto e Vincenzo?
    Anche qui, dove e’ finito il signor “alcun disturbo”?
  1. Il succo e’ questo: da tutto il mondo ormai arriva l’evidenza che le trivelle *possono* portare a guai nel sottosuolo che non possiamo prevedere: falde inquinate, subsidenza, sismicita’ indotta. Lo sappiamo tutti ormai che queste sono POSSIBILITA’. Ora qui nello specifico non lo sappiamo cosa mai succedera’ – non lo so io, non lo sa Franceschini, non lo sa Galletti e non lo sa il bolognese medio. Potrebbe non succedere niente.
    Ma potrebbe anche succedere qualcosa. E se dovesse mai succedere qualcosa, era stato gia’ tutto scritto anni ed anni fa.
    Quello che sappiamo infattii e’ che trivellare e’ un rischio in piu’ che facciamo correre alla nostra gente e che questa e’ gia’ terra sismica di per conto suo. Il pozzo non migliorera’ le cose. Al massimo sara’ neutrale. Ma nella peggiore delle ipotesi potrebbe contribuire a portare instabilita’ e paura.
    Perche’?
    Chi ci guadagna?
    Cosa ne guadagna il bolognese medio? L’italiano medio?
    Galletti e Franceschini hanno dimenticato il terremoto del 2012 ed Ichese e la paura?
    Dov’e’ la stampa italiana?
    Dov’e’ la gente italiana?
    Perche’ gli emiliani non si arrabbiano?
    Santa Maddalena, Sant’ Alberto e San Vincenzo pregate per noi.
     
Bologna: Gianluca Galletti e Dario Franceschini approvano il pozzo di gas Santa Maddalena. Si trivella per motivi affettivi.ultima modifica: 2016-09-28T13:45:01+02:00da davi-luciano
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7 pensieri su “Bologna: Gianluca Galletti e Dario Franceschini approvano il pozzo di gas Santa Maddalena. Si trivella per motivi affettivi.

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