Archivi giornalieri: 16 settembre 2016
OPERAZIONE IPPOCR…ITA – FREGOLE NATO DI GUERRA: TREGUA FINTA IN SIRIA, GUERRA VERA ALLA LIBIA
http://fulviogrimaldi.blogspot.it/2016/09/operazione-ippocrita-fregole-nato-di.html
MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE 2016
Lyon-Turin : le “non” des maires de Turin et de Grenoble
http://c.ledauphine.com/politique/2016/09/09/le-non-des-maires-de-turin-et-de-grenoble
10/09/2016 par Ève MOULINIER
Le hasard des calendriers, parfois…
Au lendemain de la visite de Louis Besson, père du grand projet ferroviaire Lyon/Turin, en mairie de… Turin, et le jour même où se tenait à Lyon le Comité de pilotage État/Région sur l’avancement de ce dossier, la capitale du Piémont recevait hier un nouveau visiteur. Le maire écologiste de Grenoble, Éric Piolle, accompagné par son conseiller municipal délégué, Pierre Mériaux, a en effet été reçu par la nouvelle et jeune maire de la ville, Chiara Appendino. Si les deux maires ont en commun le fait d’avoir su, avec leur élection respective, créer la surprise en ravissant la tête des deux villes à des partis bien installés, ils partagent aussi une même opposition au Lyon/Turin. On se souvient qu’il y a quelques mois, la municipalité grenobloise avait pris l’inédite décision de rompre le protocole liant la Ville au projet et aussi la promesse de l’ancienne majorité socialiste de l’abonder à hauteur de 60 millions d’euros. Et on connaît les prises de position du « Mouvement 5 étoiles » de Beppe Grillo, auquel appartient Chiara Appendino.
Nul doute donc, que la rencontre franco-italienne d’hier allait bien se passer. Et cela a été le cas.
« Les données montrent que cet ouvrage n’est pas utile »
« Même si la commune de Turin n’est pas impliquée dans le financement de ce projet puisqu’il repose sur l’État italien, expliquait hier Éric Piolle, nous partageons la même vision sur ce projet aberrant et inutile. Il est donc temps de créer du lien entre les élus des deux versants qui s’y opposent. Chiara Appendino nous a d’ailleurs dit qu’elle était heureuse d’accueillir pour la première fois un maire opposé au projet. »
Puis, la maire italienne a tenu à préciser que son opposition « n’est pas idéologique mais pragmatique », en ajoutant : « On a analysé des données et celles-ci montrent que cet ouvrage n’est pas utile. Si le projet se fait, il s’agira d’un usage des ressources publiques non rationnel. Si j’avais le pouvoir de décider dans ce dossier, j’utiliserais cet argent pour d’autres mesures plus essentielles, plus urgentes. »
Chiara Appendino est-elle donc une No-Tav ? « J’ai personnellement pris part à plusieurs rencontres et manifestations contre ce projet. Mais j’essaie toujours d’encourager des discussions, et je souhaiterais qu’on puisse parler de ce sujet sans tomber dans les pièges idéologiques. En tant que maire, j’ai déclaré que je n’avais pas le pouvoir de bloquer la LGV, mais en même temps, je pense qu’il est important que les citoyens s’emparent du sujet, qu’on débatte enfin de cela en Italie. » Des idées projets de colloques communs ont d’ailleurs germé hier en mairie de Turin.
http://www.notav.eu/wp/2016/09/11/torino-lione-il-no-dei-sindaci-di-torino-e-grenoble/
Gli azzardi dei calendari, a volte …
Dopo la visita di Louis Besson, padre del grande progetto ferroviario Lione/Torino, al municipio di Torino, e lo stesso giorno in cui si teneva a Lione il comitato Stato/ Regione sullo stato di avanzamento di questo dossier, la capitale del Piemonte ha ricevuto ieri un nuovo visitatore.
Il sindaco ambientalista di Grenoble, Eric Piolle, accompagnato dal suo vice consigliere, Pierre Mériaux è stato ricevuto dal nuovo giovane sindaco, Chiara Appendino. Se i due sindaci hanno in comune il fatto di aver sorpreso, con la loro rispettiva elezione a sindaco nelle due città vincendo contro partiti ben consolidati, condividono anche l’opposizione alla Torino/Lione. Ricordiamo che pochi mesi il Comune di Grenoble ha preso la decisione senza precedenti per rompere il Protocollo che legava il progetto alla città e anche la promessa della ex maggioranza socialista per 60 milioni di euro. E conosciamo le posizioni del “Movimento 5 stelle” di Beppe Grillo cui appartiene Chiara Appendino.
Non c’è dubbio, quindi, che l’incontro franco-italiano di ieri fosse scontato. E questo era il caso.
“I dati mostrano che quest’opera non è utile”
“Anche se la città di Torino non è coinvolta nel finanziamento a questo progetto in quanto si basa sullo Stato italiano, ha spiegato ieri Éric Piolle, condividiamo la stessa visione su questo progetto aberrante e inutile. E’ il momento di creare collegamenti tra gli eletti delle parti che si oppongono. Chiara Appendino ha anche detto che era felice di accogliere per la prima volta un sindaco
che si oppone al progetto. ”
Poi, il sindaco italiano ha insistito sul fatto che la sua opposizione “non è non ideologica, ma pragmatica “, aggiungendo:”Abbiamo analizzato i dati e mostrano che quest’opera non è utile. Se il progetto si realizzerà, ci sarà un utilizzo di risorse pubbliche non razionale. Se avessi il potere di decidere su questa materia, utilizzarei questo denaro per altre misure più essenziali, più urgenti.”
Chiara Appendino dunque lei è una NoTav? “Ho personalmente preso parte a diversi incontri e manifestazioni contro il progetto ma cerco sempre di incoraggiare la discussione, e vorrei che se ne potesse parlare senza cadere in trappole ideologiche. Come sindaco, ho dichiarato che non ho avuto il potere di bloccare il Tav, ma allo stesso tempo, penso che sia importante per i cittadini che si discuta di questo in Italia.” Idee, progetti di colloqui congiunti hanno germogliato ieri nel comune di Torino.
liberamente tradotto da http://c.ledauphine.com/politique/2016/09/09/le-non-des-maires-de-turin-et-de-grenoble
Torino-Lione: il Sindaco di Torino e l’Unione Europea
Pro Natura Piemonte
Torino, 12 settembre 2016
Agli Organi di Informazione
e p.c. Alla Sindaca di Torino
Ai Gruppi Consiliari
di Regione Piemonte e Comune di Torino
Torino-Lione: il Sindaco di Torino e l’Unione Europea
Le affermazioni del Coordinatore dell’Unione europea per il corridoio Mediterraneo, Jan Brinkorst, in occasione dell’incontro, avuto unitamente al presidente di parte francese per la Conferenza Intergovernativa sulla Torino-Lione, Louis Besson, con la sindaca di Torino, Chiara Appendino, richiedono alcune indispensabili precisazioni.
Pro Natura Piemonte non giunge a dire che da parte dei due esponenti europei ci sia stata
colpevole malafede, ma ritiene che esista un’incredibile confusione di dati e circostanze, tali da originare affermazioni assurde, che costituirebbero un danno per lo Stato se fossero credute vere.
Non esiste la possibilità che l’Unione Europea finanzi il nodo di Torino: questa richiesta, presentata nel luglio 2007 dal Ministero delle Infrastrutture italiano e sostenuta a Bruxelles dai sindaci No TAV (in alternativa al tunnel di base) è già stata irrevocabilmente respinta. Prima del nodo l’Unione Europea dovrebbe contribuire a finanziare le altre parti sostanziali della Torino-Lione: Pro Natura Piemonte ricorda che sino ad oggi l’Unione Europea ha dato finanziamenti solo per il tunnel di base. Il trattato del 30 gennaio 2012 ha tentato di inserire, per la parte francese degli accessi, i 33 km e i 3 tunnel relativi sino a Montmelian e per la parte italiana i 19,5 e 33 km di tunnel per collegare Susa a Settimo. Ma l’Unione Europea è stata fermissima nel rifiutare un allargamento dell’impegno che non potrebbe sostenere. Sinora, per il 2007-2015, l’Unione Europea ha erogato 520 milioni di euro fra Italia e Francia, ma l’impegno finanziario complessivo è enormemente maggiore, certo superiore ai 20 miliardi di euro per la sola quota italiana.
Pro Natura Piemonte ricorda che è totalmente falsa l’affermazione che sia già stato realizzato il 10% dell’opera e che le opere in programma riguardino il 20%. A parte il fatto che il tunnel di base rappresenta solo il 40% della Torino-Lione, se effettivamente fossero iniziati dei lavori definitivi scatterebbe automaticamente una denuncia per frode all’Unione Europea e qualcosa di analogo alla Corte dei Conti italiana e a quella francese, perchè il trattato del 30 gennaio 2012, all’art. 1, dice esplicitamente che i lavori non possono iniziare prima della ratifica di un protocollo addizionale che garantisca il contributo totale e definitivo dell’Unione Europea al progetto. Ma questo documento è impossibile da produrre.
Il vulcanico Brinkorst, che 10 mesi fa all’Expo di Milano giurava che l’Unione Europea avrebbe dato in quell’anno 3,2 miliardi di euro a fondo perduto per la Torino-Lione, si rende conto cosa significhi dire che vi è stato un uso non autorizzato dei finanziamenti? Comunque quanto ha dichiarato non è vero. La galleria geognostica de La Maddalena di Chiomonte è un modesto buco grezzo nella roccia, che non coincide con il progetto finale della linea. La galleria geognostica di St. Martin La Porte è pure essa un buco grezzo, per ora di 200 (duecento) metri e ancora non si sa quando inizierà il lavoro della “talpa” TBM che, per il momento, è già stata inaugurata due volte senza aver scavato un metro.
In merito al risparmio energetico la confusione di Brinkorst è totale. In primo luogo la differenza tra la quota massima del tunnel attuale e quello della Torino-Lione in progetto è solo di 500 metri, perchè molti forse non sanno che la quota massima del nuovo progetto non è all’imbocco di Susa, ma al centro dell’opera. Per questi 500 metri di dislivello oggi un
convoglio ferroviario ha bisogno di una locomotiva di spinta in aggiunta a quella normale (ma potrebbe ricuperare molta della energia spesa invertendo i suoi motori nella fase di discesa).
Questa locomotiva, aggiunta per superare i 500 metri di dislivello, costituisce un consumo
irrisorio rispetto ai consumi energetici necessari per la costruzione del solo tunnel di base e anche al consumo energetico per raffreddarlo (52 Megawatt) e ventilarlo in continuazione.
Inoltre il rapporto COWI dell’Unione Europea conferma che la “autostrada ferroviaria dimezza il tonnellaggio utile” (a parità di peso lordo trasposta soltanto 75.000 tonnellate nette all’anno invece che 175.000).
Infine è pura fantasia e frutto di documenti letti male, e capiti ancora meno, l’affermazione che nel tunnel di base basti una locomotiva per trainare 4.000 tonnellate: i moduli di 750 metri (cioè 4.000 tonnellate) che sono alla base del progetto della Torino-Lione prevedono una locomotiva in testa e una alla fine.
Il Presidente
(dott. Mario Cavargna)
L’Italia al guinzaglio della NATO
Colgo l’occasione per riferirmi a un’intervista segnalatami, senza coordinate, in cui Giulietto Chiesa affermerebbe ora che non ci sarebbero stati i 19 dirottatori sauditi l’11 settembre, ma che l’attentato sarebbe stato compiuto dai servizi segreti sauditi in combutta con quelli Usa. La toppa è peggio del buco che, come ricorderete, era un articolo di GC su ilfattoquotidiano.it, da me ripubblicato per intero in “Giulietto Chjiesa, l’iroso debunker” (www.fulviogrimaldicontroblog.info) in cui l’autore scriveva testualmente che erano stati i “sauditi a tirare le fila dell’11 settembre“, attraverso l’uso di 19 piloti dirottatori sauditi che avrebbero così fatto crollare le torri. Ricorderete anche che tutta la precedente pubblicistica di GC affermava, in accordo con vastissimi e inconfutabili studi, che la distruzione era avvenuta per demolizione controllata per iniziativa interna all’establishment Usa.
© Sputnik. Alexey Vitvitsky
16:47 12.09.2016
Tatiana Santi
La NATO cerca in tutti i modi di dividere l’Europa dalla Russia e tiene l’Italia al guinzaglio, coinvolgendola suo malgrado in una guerra fredda sempre più calda. Costellata di basi americane, l’Italia si ritrova così alla mercé degli Stati Uniti.
La NATO fa veramente gli interessi dell’Europa? Le continue esercitazioni militari ai confini con la Russia, le costose missioni di guerra in giro per il mondo non daranno poi evidentemente tanta stabilità e sicurezza ai Paesi europei.
Dal canto suo l’Italia, sotto il controllo militare a stelle e strisce del suo territorio, si ritrova, mani legate, ad agire anche contro i propri interessi, continuando a sottoscrivere le sanzioni alla Russia.
“Siamo vittime di un’autocastrazione nei confronti dei nostri stessi interessi. L’Europa si sta pestando i piedi, si sta mutilando”,
ha sottolineato in un’intervista a Sputnik Italia il giornalista e documentarista Fulvio Grimaldi.
— Fulvio, secondo lei che cosa vuol ottenere la NATO con la sua espansione nell’Europa orientale ai confini con la Russia?
© AP PHOTO/ ANDREW MEDICHINI Italia, laboratorio di guerra NATO&USA
— È un fenomeno estremamente preoccupante anche perché sta per arrivare probabilmente alla presidenza degli Stati Uniti Hillary Clinton, una persona che si è sempre dimostrata radicale nei rapporti con gli altri Paesi e in particolare con la Russia. C’è da avere molta paura su quello che succederà, sulla base di quanto è stato preparato dal presidente Obama. Si tratta di un progressivo assedio nei confronti della Russia, che si vede praticamente circondata da tutte le parti possibili e immaginabili da strutture militari sempre più robuste degli Stati Uniti e della NATO. È un fenomeno preoccupante che non trova alcuna giustificazione, perché nessuno nell’opinione pubblica e in generale percepisce una minaccia da quella parte, percepisce semmai il pericolo di un’accentuazione della tensione a livello mondiale che non può portare a nulla di buono. Lo ribadisco alla luce del fatto che probabilmente verrà alla presidenza degli Stati Uniti una persona che si è dimostrata molto incline alla violenza, all’aggressività e alla guerra.
— Con una possibile vittoria della Clinton secondo lei la NATO diventerà ancora più aggressiva e muscolare?
— Non è un rischio, ma una certezza. Hillary Clinton è sostenuta dal settore politico Neocon, quello che da 15 anni ha impostato una politica, prima con Bush poi con Obama, che preme verso un conflitto sempre più acuto e intenso nei confronti di chiunque si opponga al dominino e alla globalizzazione militare, politica, economica neoliberista degli Stati Uniti. Figuriamoci se questo personaggio non rappresenterà un’accentuazione di tensione.
Hillary si oppone ad un altro candidato, Trump, il quale ha dato segni di avere qualche perplessità su questo tipo di politica aggressiva e ha preso le distanze dal potenziamento della NATO e dalla necessità di pretendere una difesa dei Paesi del Baltico. La Clinton rappresenta l’ascesa del complesso militare industriale securitario americano.
— La Polonia, dove si sono svolte recentemente la maxi esercitazioni NATO “Anaconda”, ha acquistato dall’americana Raytheon batterie di “Patriot”, una spesa militare importante. Nei Paesi Baltici a rotazione sono stanziati 4 battaglioni dell’Alleanza Atlantica. Per non parlare degli scudi missilistici in Romania. Questa tensione giova all’Europa stessa?
© AP PHOTO/ MKHITAR KHACHATRYAN, PHOTOLURE
Lettonia, il primo battaglione della NATO potrebbe arrivare in primavera
— All’Europa nulla di tutto questo giova. L’Europa segue questo carro di violenza e guerra fredda degli Stati Uniti, ma che diventa sempre più calda, una guerra che interessa certi settori della produzione di armi impostati sul mondialismo e il dominio della potenza unica. Questo non conviene certamente all’Europa che ha per situazione geografica, geopolitica, culturale un partner naturale che è l’Est europeo e l’Asia. Il concetto dell’Eurasia è profondamente radicato nella storia e nelle necessità economiche.
Per seguire gli interessi esclusivi degli Stati Uniti siamo costretti ad imporre delle sanzioni che danneggiano probabilmente meno la Russia di quanto non danneggino i produttori e gli agricoltori europei. Siamo vittime di un’autocastrazione nei confronti dei nostri stessi interessi. L’Europa si sta pestando i piedi, si sta mutilando. L’aveva già fatto al tempo della guerra contro la Jugoslavia, quando si distruggeva un pezzo d’Europa per gli interessi degli Stati Uniti.
Ora l’Europa continua su questa strada in virtù del fatto che ha una classe dirigente totalmente asservita agli interessi statunitensi e che non bada agli interessi delle proprie popolazioni. In Italia la situazione è gravissima da questo punto di vista.
— Cioè?
— Abbiamo un Paese che è militarizzato a forza di circa 90 basi americane, inoltre ci sono tutte la basi italiane che sono anche basi NATO a disposizione degli Stati Uniti. Siamo un Paese costellato di basi militari, il che non soltanto è un peso economico finanziario pesantissimo, ci costa l’ira di Dio a scapito di ospedali, scuole, modifiche del territorio. È un fenomeno inoltre che ci mette a rischio facendo di noi un possibile bersaglio di qualcuno che vuole effettuare rappresaglie contro l’aggressività della NATO, di cui noi siamo membri. In Sicilia abbiamo la situazione del M.u.o.s che è la nuova base satellitare statunitense da dove l’America comanderà le varie guerre in Africa e in Medio Oriente. Per la Sicilia è un gravame da un punto di vista aziendale e civile.
Ma questa è davvero l’Italia?
Abbiamo la Sardegna che è costellata di basi NATO utilizzate dagli Stati Uniti, dove tutte le industrie militari del mondo collegate all’Alleanza Atlantica fanno le proprie esercitazioni e i propri esperimenti su nuove armi. Tutto ciò avvelenando il territorio e nuocendo alla salute della popolazione. Stiamo soffrendo molto per questa schiavitù essendo membri della NATO.
— Questa schiavitù di cui parla si riflette sull’economia, ma anche sulla politica dell’Italia?
— Il peso economico è enorme. Le missioni militari che la NATO ci impone in giro per il mondo, costano circa 55 milioni al giorno. Con il contributo di altri ministeri si sale a 80 milioni al giorno per l’impegno militare di un Paese che non ha nessun interesse a fare operazioni militari nei confronti di nessuno, perché non è minacciato da nessuno.
Questo controllo militare capillare sul nostro territorio, che si combina al controllo politico che è storico e nasce dalla fine della II Guerra Mondiale, quando siamo entrati in un rapporto di subalternità con gli Stati Uniti, ci pone alla mercé. Questo ci priva di qualsiasi possibilità di autodeterminazione.
— Un esempio di questi condizionamenti politici è anche l’allontanamento dell’Europa dalla Russia, per via delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti?
© AFP 2016/ FILIPPO MONTEFORTE
Anche l’Italia al fianco della NATO sul fronte orientale
— È un’assoluta certezza. Si cerca in tutte le maniere, attraverso la militarizzazione dei confini e il controllo politico economico, di impedire che ci sia uno sviluppo naturale, fisiologico, storico e culturale di un rapporto benefico fra l’Europa e l’Est, quindi con la Russia. Si cerca di allontanare l’Europa e la Russia anche attraverso una propaganda russofoba intollerabile che sta assumendo dei toni incredibili contro una Russia, che dopotutto si pone in difesa del diritto internazionale e in difesa dei popoli aggrediti.
— Che scenari futuri si immagina personalmente in questo complesso scenario geopolitico?
— Purtroppo non vedo elementi che giustifichino ottimismo. Vedo qualche speranza nel fatto che ci sono sempre più evidenti manifestazioni di volontà popolare che si oppongono a questa strategia di scontro e delle sanzioni. Anche attraverso nuove organizzazioni politiche in vari Paesi europei credo ci sia una presa di coscienza che questo tipo di strategia aggressiva ci porta alla rovina. Spero questo sviluppo possa fermare la mano ai politici e impostare un altro tipo di politica. Si deve sperare in questo.
Leggi tutto: http://it.sputniknews.com/opinioni/20160912/3360690/italia-usa-nato-basi-militari-economia.html
QUAND UN POLITICIEN CAMEROUNAIS COMPRADORE INSULTE AFRIQUE MEDIA, SES PANELISTES ET LE PANAFRICANISME !
PANAFRICOM/ 2016 09 13/
https://www.facebook.com/panafricom/
https://www.facebook.com/Panafricom2/
Elimbi Lobe, paneliste arrivé sur le plateau d’Afrique Media TV pour défendre la marionnette Jean Ping, tricheur pris la main dans le sac (voir les écoutes téléphoniques de la Sûreté gabonaise), et inciter les gabonais à l’émeute et à la destruction !
Lobe est un de ces nombreux faux opposants camerounais, qui dans la réalité ne servent que de faire-valoir consentants, avec son parti le SDF.
Liberté d’expression me direz-vous ?
Mais le voilà qui sur les réseaux sociaux insulte les panélistes, les vrais, ceux qui ne sont pas vendus à Bruxelles, Washington ou au Quai d’Orsay : ce sont des « bouffons » dit ce clown authentique. Ils apprécieront. En attendant, un vrai panéliste, Banda Kani, a quitté les plateaux outré (avec raison) suite au « Bongo Bashing » de Lobe et de ses comparses …
Le voilà qui insulte aussi le combat panafricaniste :
Il ne faudrait pas demander la suppression du Franc CFA, la fermeture des bases militaires, etc … Son argument : les hommes au pouvoir ne le demandent pas. Normal, comme leur porteur de valises Lobe, ce sont des bourgeois compradores au service du néocolon.
SANCTIONNER LOBE ET SON PARTI !
Toute cette vomissure a débouché sur une crise entre AMTV et son public. Qui clame sa colère.
Tout ce sabotage doit se payer :
Aux prochaines élections, nous devons appeler les camerounais à sanctionner ces politiciens qui clament leur haine du Panafricanisme : PAS UN VOTE POUR LE SDF !
PANAFRICOM