Archivi giornalieri: 9 settembre 2016
Il Vice Presidente degli USA, John Biden ammette che c’è stata copertura aerea nordamericana all’invasione turca in Siria.
Cresce la presenza militare di Israele in Honduras in vista delle elezioni
Chiede il biglietto. L’immigrata: “Razzista”. E gli tira un pugno in faccia
silenzio, mafia capitale non vuole che se ne parli dei “bisticci” . ALtra cosa se fosse a parti invertite |
ovviamente è una notizia inventata dagli xenofobi. Si sa che sbarcano qui solo per pagare le nostre pensioni e fare il lavoro che gli italiani non vogliono fare. |
La straniera ha colpito e insultato il controllore accusandolo di essere un razzista per averle chiesto di pagare il biglietto |
Le 5 verità di Brzezinski: abbiamo vent’anni, poi solo sangue, crudeltà e fame.
- La prima di queste verità è che “gli Stati Uniti sono ancora l’entità politicamente, economicamente e militarmente più potente del mondo, ma, dati i complessi cambiamenti geopolitici negli equilibri regionali, non sono più la potenza imperiale globale. Anche se nessuno degli altri poteri maggiori lo è”.
- La seconda verità è che “la Russia sta sperimentando l’ultima fase convulsiva del suo processo di trasformazione imperiale verso il federalismo. Un processo doloroso, che se la Russia porta avanti con saggezza, potrebbe portarla a diventare uno stato nazionale guida dell’Unione Europea. Anche se, tuttavia, al momento sta insensatamente alienando dal suo vasto impero alcune delle sue precedenti aree di influenza nel sud-ovest musulmano, come l’Ucraina, la Bielorussia, la Georgia, per non parlare degli stati baltici“.
- La terza verità è che “la Cina sta crescendo stabilmente, ponendosi come un possibile avversario di pari forza rispetto agli USA, che tuttavia al momento sta attenta a non sfidare apertamente”.
- La quarta verità di Brzezinski riguarda invece l’Europa, che “non è e non sembra destinata ad essere una potenza globale“. Però “è culturalmente e politicamente allineata, sostenendolo a tutti gli effetti, con il nucleo degli interessi degli Stati Uniti d’America in Medio Oriente“.
- La quinta verità è che “il risveglio politico violento dei territori musulmani dell’era post colonialista è, in parte, una reazione alla loro brutale soppressione da parte del potere europeo. Mette insieme un senso di ingiustizia forse in ritardo ma ben radicato con una motivazione religiosa che unisce milioni di musulmani contro il mondo esterno“.
Torino-Lione, i portatori di doni Cavallo di Troia
http://www.tgvallesusa.it/2016/09/torino-lione-portatori-doni-cavallo-troia/
Lettera aperta. Temo i greci anche quando portano doni

Egregi signori,
– Louis Besson, ex ministro, ex consigliere e ex presidente di consiglio regionale, ex sindaco, ex presidente della commissione inter-governativa della Torino-Lione, ex segretario di stato,
– Laurens Jan Brinkhorst, ex deputato olandese, ex vice ministro olandese, ex deputato europeo, ex ministro olandese, membro del Gruppo Bilderberg, coordinatore del progetto Torino-Lione per la Commissione Europea,
secondo quanto annunciato dai media vi siete autoinvitati per giovedì 8 settembre presso la sindaca di Torino, signora Chiara Appendino.
Entrambi siete ottuagenari, da anni instancabili padrini della Torino-Lione e legionari francesi d’onore, da veri combattenti svolgete compiti per la vostra gloria personale e per conto di quella di altri, vi date da fare per le Grandi Opere.
Probabilmente avete deciso di vistare la Sindaca di Torino perché vi hanno riferito della sua contrarietà al progetto Torino-Lione che voi accarezzate da anni, vi sentite forti e capaci di farle cambiare idea.
O forse desiderate proseguire nel vostro cammino nell’immortalità, per la conquista di un posto nella storia, sognando dei monumenti che verranno eretti in vostra memoria ?
A questo proposito ci permettiamo di suggerire queste epigrafi:
Louis Besson (1937-21xx), francese, instancabile padrino del progresso e della terza linea ferroviaria del Moncenisio, nel 2003 riuscì a convincere il presidente della Repubblica francese Jacques Chirac ad approvare il progetto Torino-Lione non ostante il parere di abbandonarlo emesso nello stesso anno dalle istituzioni francesi Consiglio Generale dei Ponti e delle Strade e Ispezione Generale delle Finanze https://www.youtube.com/watch?v=mwvqudGGkC8 ,
Laurens Jan Brinkhorst (1937-21xx), olandese, difensore delle libertà e del progresso, è stato all’onore nel processo del Tribunale Permanente dei Popoli – TPP che nella sua sentenza del novembre 2015 ha scritto: “Si sottolinea la particolare gravità e insensibilità del comportamento del Coordinatore europeo del corridoio TEN-T Mediterraneo Laurens Jan Brinkhorst che ha contribuito alla diffusione di informazioni non controllate e alla squalificazione della protesta delle comunità di val di Susa ignorandone i contenuti reali, e stigmatizzandole come poco rappresentative e violente”.
Cavalieri quali siete, siamo convinti che porterete dei doni alla Sindaca di Torino, probabilmente questi.
Lei signor Besson consegnerà alla Sindaca una copia autografata del suo libro “Le nouveau lien ferroviaire mixte transalpin Lyon-Turin”, che alcuni suoi sostenitori definiscono solennemente“una messa punto precisa sull’avanzamento di un cantiere indispensabile per le Alpi e la Savoia”, e le comunicherà:
– che “la linea esistente ha le caratteristiche di una ferrovia del XIX secolo”, quando in realtà è stata interamente rinnovata da pochi anni ed è sottoutilizzata al 15% per mancanza di merci;
Ma in cambio lei non avrà argomenti :
– per contraddire la realtà del tempo di percorrenza attuale tra Parigi e Milano che è di 5 ore e 25 utilizzando le linee ferroviarie in servizio, compresa quella ad AV tra Torino e Milano, con una differenza di soli 25’ in più di quella ottenibile con la messa in servizio della galleria di base in progetto https://vimeo.com/144990637,
– per smentire che l’Italia, grazie all’iniqua ripartizione dei costi tra i due paesi stabilita nell’Accordo del 2012, deve sostenere la maggiorana del finanziamento del progetto al punto di doversi accollare anche il 76% dei costi francesi http://www.presidioeuropa.net/blog/?p=9871,
Mentre lei signor Brinkhorst si porterà avanti nel suo lavoro di influenza consegnando una copia autografata del suo ultimo Rapporto 2015 – Corridoio Mediterraneo dove ha scritto, nel suo abituale stile di fornitore di informazioni non controllate, che:
– “E’ ragionevole aspettarsi che il livello di traffico ferroviario generato dai porti del corridoio Mediterraneo potrebbe raddoppiare entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010 (esempio di volo pindarico !),
– che l’attuazione del corridoio Mediterraneo potrebbe quindi aumentare il traffico ferroviario internazionale di quasi 6 milioni di passeggeri all’anno nel 2030 (altro esempio di volo pindarico !),
– che senza il collegamento Torino-Lione il corridoio Mediterraneo non sarà in grado di svolgere il suo ruolo dell’asse maggiore est-ovest a sud delle Alpi (minaccia !)”.
Con la presente desideriamo comunicarvi che anche noi cittadini portiamo doni alla Sindaca.
Ci limitiamo ad una Grande Opera del passato, l’Eneide, nella quale Publio Virgilio Marone ha scritto Temo i greci anche quando portano doni, frase detta da Lacoonte ai troiani per convincerli a non fare entrare il cavallo di Troia.
Con i migliori saluti,
LA LENTE AGONIE DU NON-ETAT BELGICAIN (II)/ ‘LA BELGIQUE S’EFFONDRE SOUS LES YEUX INCRÉDULES DE SA POPULATION’
LA REPUBLIQUE D’EUROPE/ 2016 09 05/
https://www.facebook.com/la.Republique.d.Europe/
Jean Quatremer, correspondant de Libération à Bruxelles : on aime ou on n’aime pas. Et on aime le dérester, come un journaliste français ou un presstiture de Libé. Mais sur la dissolution du non-état belgicain, il a la vision lucide que les créatures (très) intéressées des médias belgicains, ont perdu …
« Jean Quatremer, le correspondant du quotidien Libération dans la capitale belge, a dressé un portrait peu flatteur de notre pays suite aux attentats de Bruxelles, commente La Libre. Dans un papier intitulé “La Belgique près de défaillir?”, il évoque un pays qui “s’effondre sous les yeux de sa population”. Pour lui, les attaques meurtrières de l’aéroport de Zaventem et de Maelbeek ont révélé la “déliquescence de l’Etat, miné par les luttes incessantes entre la majorité néerlandophone et la minorité francophone”. Un Etat qui a laissé se développer, à Bruxelles, “mais aussi à Anvers ou à Vilvoorde, en Flandre, des nids de radicalisme islamiste, soit pour acheter une illusoire paix communautaire, soit par clientélisme et calcul politiques”. »
On notera quasi mots pour mots la critique de Luc MICHEL à Damas en septembre 2013 et novembre 2014, dénonçant la gestion irresponsable du djihadisme par les régimes belgicains et français, et l’OTAN en général …
LA DÉRAISON D’ETAT BELGE
Extrait :
« Quatremer passe alors en revue toutes les décisions prises par les autorités belges depuis les attentats de Paris, le 13 novembre dernier. Il commence par évoquer le fameux “lockdown” de fin novembre (où les métros avaient été mis à l’arrêt, les commerces et centres culturels fermés, les habitants invités à rester chez eux…). Pour lui, la mesure “a mis en évidence la déraison d’Etat belge” et “a coûté 0,1 % de son PIB au royaume”.
Le journaliste français revient ensuite sur l’arrestation de Salah Abdeslam, “arrêté vivant à 500m de son domicile familial après 4 mois de traque” et dont “la planque était connue depuis longtemps par le chef de la police de Malines”. Suite à cela, “la gabegie s’est amplifiée” et Quatremer cite en exemple des décisions “sidérantes” qui ont nui à l’économie du pays. “Un mois après les attentats, sans que l’on sache exactement pourquoi, l’aéroport de Bruxelles, poumon du pays, n’est que partiellement opérationnel, alors que seul le hall d’accueil a été touché, les autorités conseillant même de venir la veille de son vol pour s’enregistrer. […] Le métro est resté très perturbé jusqu’à lundi par ‘mesure de sécurité’, ce qui a poussé les gens à s’agglutiner pour entrer ou à s’entasser dans les tramways et les bus, qui sont pourtant autant de cibles potentielles.”
Sans parler “des policiers de l’aéroport qui ont réussi à se mettre en grève une semaine après les attentats, suivis par les transporteurs routiers puis les contrôleurs aérien” … »
TOUJOURS LES MEME RESPONSABILITES …
« Après avoir encore cité en exemple l’état des tunnels bruxellois et les problèmes liés aux centrales nucléaires (Quatremer évoque un “Tchernobyl-sur-Meuse” et ironise par rapport aux pilules d’iode, “la seule réponse de l”Etat’ belge”), le journaliste conclut: “Cinquante ans de lutte communautaire entre Flamands et Wallons et de détricotage de l’Etat central au profit des régions (six réformes constitutionnelles depuis 1970) ont conduit le royaume dans une voie sans issue : impotence, incompétence, irresponsabilité”. »
* Lire sur LLB :
Jean Quatremer: “La Belgique s’effondre sous les yeux incrédules de sa population”
LA REPUBLIQUE D’EUROPE
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LA LENTE AGONIE DU NON-ETAT BELGICAIN (I)/ ATTENTATS DJIHADISTES : ‘UN ÉTAT AGISSANT COMME UN POULET SANS TÊTE’ !
LA REPUBLIQUE D’EUROPE/ 2016 09 04/
https://www.facebook.com/la.Republique.d.Europe/
Jean Quatremer, correspondant de Libération à Bruxelles : insupportable, grande gueule, arrogant, prétentieux, inique, comme savent l’être les journalistes français. Et comme le sont ceux de Libé. Double hérédité lourde ! Mais Quatremer est aussi, parfois, un regard acéré sur la lente agonie du non-état belgicain, qui trouve en lui-même, en son système mafieu et usé, les toxines qui l’engourdissent …
Extraits :
« Jean Quatremer cible les conséquences des 6 réformes de l’Etat successives: “Personne n’est jamais responsable dans ce pays. Les correspondants étrangers basés ici dénoncent quelque chose de pourri dans le Royaume de Belgique et sont terrifiés par l’incompétence des autorités locales.”
Au fil du temps, les critiques de ce type sont devenues très minoritaires. Il faut vraiment être aveugle pour ne pas voir ce que la majorité des citoyens et la quasi-totalité des observateurs étrangers constatent : la Belgique est en déliquescence accélérée (…) Vous pensez réellement que les Bruxellois sont heureux de vivre dans une ville que l’on a consciencieusement saccagée à coup d’autoroutes urbaines et d’opérations immobilières qui ont détruit une partie de son patrimoine architecturale, de subir des services publics déficients, comme le ramassage des poubelles ou l’absence totale de coordination des travaux d’entretiens ? »
LES RESPONSABILITES ?
« La Belgique centralisée fonctionnait très bien. Les dysfonctionnements ont commencé avec la fédéralisation du pays et une régionalisation des compétences au fil des six réformes de l’État qui n’obéissait à aucune logique d’ensemble, mais était le résultat de compromis politicien. Six réformes de l’État en moins de 50 ans, des réformes faites sans vision d’ensemble, qui pourrait survivre à un tel traitement ? Aujourd’hui, mis à part quelques juristes pointus, on ne sait plus qui est responsable de quoi et qui décide quoi. Cette lasagne institutionnelle fait que tout le monde ne cesse de se renvoyer la balle. Plus personne n’est reponsable! Même à Brussels Airport, la police accuse l’État, qui lui accuse l’aéroport, qui lui-même dénonce les syndicats policiers. La Belgique est devenu une fabrique d’irresponsables. »
L’ÉTAT BELGE S’EST AVOUÉ VAINCU ET A AFFOLÉ SES CITOYENS
« Mes confrères du Monde ont publié un éditorial au vitriol au lendemain des attentats de Paris du 13 novembre, en qualifiant la Belgique “d’État déliquescent” lorsqu’on a découvert que Molenbeek était un véritable nid de daeschistes. Le site américain Politico a fait exactement le même constat tout comme la plupart des journaux étrangers. J’avais trouvé, à l’époque, que l’on manquait encore d’éléments pour faire une telle analyse, la France n’ayant guère été plus glorieuse pour prévenir la constitution de ghettos ou démanteler les filières djihadistes. Mais, à la fin novembre lors du fameux lockdown de Bruxelles, il est devenu évident que ce pays ne tournait plus rond. C’était une décision totalement folle, alors qu’il n’y avait pas eu d’attentats en Belgique, une décision qui n’a d’ailleurs pas été expliquée à ce jour ! Aucune ville au monde ayant été victime du terrorisme, que ce soit Paris, Londres ou Madrid, n’a subi un tel traitement qui a coûté 0.1% de PIB au pays ! C’était le signe d’une panique totale au plus haut niveau de l’État à un moment où il fallait au contraire se montrer ferme face au terrorisme et rassurer la population. Là, l’État belge s’est avoué vaincu et a affolé ses citoyens. »
UN ÉTAT AGISSANT COMME UN POULET SANS TÊTE.
« on a découvert que le chef de la police de Malines connaissait le lieu de la cache d’Abdeslam, mais n’a pas jugé utile de transmettre l’information à sa hiérarchie, que des renseignements transmis par la Turquie n’ont pas été exploités, que, selon le pré-rapport du Comité P, les djihadistes étaient parfaitement identifiés, mais n’ont pas été surveillés faute de moyens, que le gouvernement a enterré des rapports de la Commission pointant la sécurité défaillante de l’aéroport et j’en passe sans doute…. Puis, la gestion ahurissante des attentats et de la période post-attentats a confirmé que le lockdown de Bruxelles était bien la démonstration d’un État agissant comme un poulet sans tête (…) ainsi, pourquoi avoir fermé pendant plusieurs semaines la moitié des stations de métro à Bruxelles, stopper la circulation à 19h puis à 21h, fermer la plupart des sorties ? Des décisions délirantes : les rames étaient bondées en fin d’après-midi, tout comme les trams et les bus, ce qui a créé des cibles potentielles pour les terroristes. Toute l’activité de la capitale a été perturbée sans aucune raison rationnelle. Pis : il a fallu un mois pour rouvrir l’aéroport, le poumon économique et la vitrine internationale du pays. En fin rouvert : des files de centaines de personnes que l’on fouille avant de les laisser entrer dans le hall d’enregistrement, là-aussi autant de cibles pour les terroristes, des centaines de passagers qui loupent leur vol et tout le monde qui se renvoie la balle. Et pourquoi cela ? Parce qu’un syndicat policier a exigé, en faisant grève, plus de sécurité à l’aéroport alors qu’il ne se préoccupe pas du métro où pourtant il y a eu plus de morts et de blessés. Et que dire des grèves de Belgocontrol ou des camionneurs, chacun défendant son bout de gras sans se préoccuper de l’avenir du pays, sans aucun sens de l’union nationale, de la dignité nationale. Il devenait difficile de pas épingler la déliquescence de ce qui fut un État (…) Qui a envie de faire la file dehors pendant plusieurs heures avant de pouvoir prendre – ou manquer – son avion ? Brussels Airport avait l’ambition de devenir un grand hub international, mais, à ce rythme, il deviendra vite un aéroport régional incapable de gérer un trafic d’envergure. Autre démonstration de l’illogisme total qui préside aux décisions de l’Etat : à Bruxelles-Midi, il n’y a plus aucun contrôle avant d’embarquer dans le Thalys, alors que la Gare du Nord à Paris est sécurisée. Pourtant, le Thalys a échappé par miracle à un attentat sanglant en août dernier perpétré par un terroriste, de Molenbeek comme il se doit, qui a embarqué à Bruxelles avec ses armes. Surtout, en quoi une gare est-elle moins exposée qu’un aéroport ? Comprenne là-aussi qui pourra. »
* Lire sur LLB :
Quatremer: “Gravement malade, la Belgique est devenue une fabrique d’irresponsables”
LA REPUBLIQUE D’EUROPE
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