ESTONIA LETTONIA E LITUANIA SI RIBELLANO ALLA COMMISSIONE UE: NIENTE ”MIGRANTI” DALL’ITALIA (COME VOLEVA BRUXELLES)

E chi ve li vuole dare? FANNO TANTO ARRICCHIRE MAFIA CAPITALE CI “SERVONO”   
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di  Giuseppe De Santis
 
LONDRA – Ormai, che sapere cosa accade in Europa, e soprattutto come sta tracollando giorno dopo giorno la Ue, bisogna che gli italiani leggano la stampa anglosassone, tanto è feroce la censura nel loro Paese. La catastrofe migranti sta sbranando la Ue, ma per “l’informazione” italiana non esiste nè il problema nè le conseguenze nefaste del problema per la stessa esistenza dell’Unione europea.
Quindi, noi continuiamo ad informare l’Italia dall’estero.
Così, la notizia più rilevante è la continua crescita sempre più forte dell’opposizione al piano di ripartizione dei rifugiati voluto dalla UE e dopo Ungheria e Repubblica Ceca anche i Paesi Baltici stanno facendo sentire la loro contrarietà.
L’Unione Europea sta facendo pressione a questi Paesi per aprire le frontiere alle masse di africani provenienti prevalentemente – pensate – dall’Italia (via Libia) ma Estonia, Lettonia e Lituania hanno imposto dei criteri rigidi riguardo ai rifugiati a cui vogliono garantire il diritto d’asilo.
 
A tale proposito la Lettonia e’ disposta ad accettare solo rifugiati con bambini e persone qualificate con esperienza e conoscenza delle lingue straniere e condizioni simili sono stare imposte anche da Estonia e Lituania.
Questa linea dura non e’ andata giu’ alla Commissione europea tant’e’ che il suo portavoce Kristine Liepina ha ricordato che tale rifiuto puo’ essere solo giustificato se una persona costituisce una minaccia per la societa’ o per la sicurezza internazionale ma evidentemente per i Paesi Baltici questo non basta e a nulla e’ servito il richiamo della Commissione in cui ha ricordato che dopo la Seconda Guerra Mondiale la Svezia ha accettato migliaia di rifugiati provenienti dai paesi baltici.
 
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Tallin, Estonia.Manifestazione contro quote migranti
 
Ma la Commissione Ue è formata da individui dalla scarsa preparazione in fatto di storia dell’Europa, oppure in netta malafede: infatti, la Svezia aprì sì le frontiere ai rifugiati baltici, ma per il motivo che l’allora Unione Sovietica aveva imposto alla fine della Seconda Guerra Mondiale la dittatura comunista a quegli sfortunati popoli e quindi molti fuggirono per non finire dentro la gigantesca prigione che si chiamava U.R.S.S. allargatasi alle nazioni dell’Est Europa e appunto a Estonia, Lettonia e Lituania. Prigione comunista che rimase attiva dal 1945 fino all’agosto del 1991.
 
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Alfano al Brennero, favorevole ad accogliere tutti dall’Africa
 
Comunque, l’Estonia si e’ rifiutata di prendere parte al programma delle Nazioni Unite sui rifugiati e il suo ministro degli esteri Keit Pensus-Rosimannus ha dichiarato di recente che la vera soluzione consiste nel pacificare paesi come la Libia e combattere il contrabbando di esseri umani.
Questa posizione estone non e’ affatto isolata tant’e’ che lo scorso giugno il presidente lituano Dalia Grybauskait ha detto a Matteo Renzi che il suo paese non ha intenzione di dare nessun aiuto ai “migranti africani che arrivano in Italia dalla Libia”.
 
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Immigrazione di massa dall’Africa
 
Certo e’ difficile obiettare a queste posizioni di buon senso e non e’ un caso quindi se tale notizia, riportata dal Daily Express e riferita ora da noi, e’ stata completamente censurata in Italia perche’ darebbe parecchio fastidio al governo Renzi.
E ancor di più alla Commissione europea che avrebbe voluto imporre la propria folle politica sui migranti alle Repubbliche Baltiche, che però si sono ribellate e l’hanno mandata a quel paese. Stupidi, i membri della Commissione Ue: non hanno neppure pensato che questi popoli sono riusciti a conquistare la loro libertà contro l’Unione Sovietica, figurarsi se temono l’Unione europea.
 
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Tallin, Estonia. protesta contro le quote immigrati
 
Fonte: Il Nord
 

Vaucher, istigazione al lavoro nero: per avere una pensione devi lavorare 126 anni!

ARTICOLO datato, ma utile per non dimenticare le conseguenze che in paese normale farebbe scendere in piazza milioni di persone. NON IN UN PAESE OSTAGGIO DI GENTE CHE LAVORA PER IL PD; in pratica I PIU’ FORTUNATI LAVORERANNO IN CAMBIO DI FOOD STAMPS (buoni pasto che gli Usa danno agli indigenti)
  
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Secondo i calcoli della Cisl, per avere un assegno da 673 euro servono 126 anni di prestazioni a chiamata
 
Torino 08:36 del 20/06/2016 Scritto da Alberto
 
VAUCHER: ISTIGAZIONE AL LAVORO NERO E ALL’EVASIONE. PER AVERE LA PENSIONE DEVI LAVORARE 126 ANNI, PRATICAMENTE LA AVRAI DA MORTO O SECONDA IPOTESI VEDI DI DIVENTARE INVALIDO!
 
Secondo i calcoli della Cisl, per avere un assegno da 673 euro servono 126 anni di prestazioni a chiamata
 
Non c’è solo la generazione degli anni Ottanta, quella che a riposo potrà mettersi dopo aver superato i tre quarti di secolo, a non avere futuro.
 
C’è chi sta peggio, perché ad un contratto quale che sia non può aspirare per definizione, e neppure fa notizia. Se Tito Boeri, dal ponte di comando dell’Inps, aveva lanciato l’allarme per i trentenni di oggi destinati a non avere certezze domani, la Cisl scoperchia il pentolone dei voucheristi. Il ministro Poletti credeva di poter rendere digeribile la minestra garantendo la tracciabilità dei buoni lavoro. Come aggiungere acqua alla pasta salata. Il centro studi della Cisl Veneto va dritto al sodo: per chi campa di voucher la pensione arriverà a circa 150 anni di età dopo 126 anni e 6 mesi di fatiche, in cambio di un assegno mensile di 673 euro. Che sarebbe poi pari alla pensione sociale maggiorata.
 
Una boutade mediatica? Tutt’altro: un ragionamento svolto sulla base dei dati forniti dall’istituto previdenziale. Il punto di partenza è il voucher: introdotto nel 2003 con la legge Biagi per disciplinare le prestazioni occasionali di tipo accessorio, nel 2008 è stato esteso al settore vitivinicolo. Nel 2010 la Finanziaria ne ha allargato l’ambito ai campi del lavoro domestico e del porta a porta. Quindi il boom, targato Fornero: nel 2012 il governo dei professori elimina ogni vincolo sulle attività e toglie di mezzo il riferimento all’occasionalità. Quel che manca per completare l’universalità del sistema, cioè l’innalzamento dei limiti dei compensi a 7.000 euro netti annui, lo porta con sé il Jobs act di renziana fattura
 
Risultato: dalle 24.437 persone retribuite con ticket orario nel 2008 si è passati, nel 2015, alla cifra mostruosa di 1.392.906, il 31% delle quali under 25. In totale, 114 milioni di buoni. Soltanto in Veneto, la regione nella quale la pratica è più diffusa, nel periodo considerato ne sono stati acquistati oltre 15 milioni.
 
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Non è un caso, allora, che proprio dalle terre venete parta l’offensiva della Cisl, da aprile impegnata in una mobilitazione alimentata dagli esiti della ricerca effettuata. «Un voucher ricorda il segretario regionale cislino Onofrio Rota vale 10 euro: il 13% se ne va in contributi previdenziali, il 7% nelle casse dell’Inail, il 5% finanzia i costi del servizio». Al lavoratore restano, puliti, 7 euro e 50. Non certo uno scialo, ma l’insidia peggiore è nascosta nei cespugli della previdenza. «Con le soglie attuali aggiunge Rota chi viene remunerato esclusivamente tramite voucher anche al massimo consentito, per maturare i requisiti minimi per la pensione con il sistema contributivo dovrebbe lavorare per 126 anni e mezzo». Una prospettiva evidentemente insostenibile, a meno di non conquistare l’immortalità. Per questo la Cgil corre verso il referendum abrogativo. La Cisl punta invece alla lievitazione (dal 13 al 27%) della contribuzione, con inevitabile taglio tuttavia del salario orario o, in alternativa, con ricarico del maggior costo pensionistico sugli imprenditori. Nel mezzo, maciullati, gli invisibili. La generazione dei voucheristi, senza stipendio né pensione. Diventassero invalidi sul lavoro, di euro ne prenderebbero 16.000 l’anno. C’è chi giura che più d’uno ci stia pensando

Ci sarà un complotto contro Donald Trump?

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di  German Gorraiz Lopez
 
Il puzzle disconnesso del caos ordinato può abbozzarsi mediante la denominata “Teoria delle Catastrofi” dello scienziato francese René Thom e si baserebbe su due concetti antinomici per cercare di “comprendere l’ordine gerarchico della complessità biologioca”.
Così il concetto di stabilità o di equilibrio si riferisce ad un sistema che rimane stabile per quanto registri un cambiamento, un principio che trasferito alla sfera politica degli USA e delle prossime elezioni Presidenziali negli States, si tradurrebbe nella presenza di candidati auspicati dalla direzione dei Partiti egemonici degli USA (Democratico e Repubblicano) per perpetuare lo status quo dominante, le cui figure visibili sono Hillary Clinton e Ted Cruz.
 
Sulla riva contraria troviamo il concetto di cambio qualitativo dominante o discontinuità che si produce quando semplici cambiamenti quantitativi passano ad essere una altra cosa diversa e il sistema si trasforma internamente in modo radicale in una nuova realtà che modifica la sua situazione di equilibrio interno e si crea una situazione nuova, tesi rappresentata dagli iconoclasti Trump e Sanders.
 
“L’attuale sistema dominante o l’establishment delle società occidentali utilizzerebbe la dittatura invisibile del consumismo compulsivo di beni materiali per annullare gli ideali dell’individuo primogenio e trasformarlo in un essere amorfo, acritico, pauroso e conformista che passerà ad ingrossare ineludibilmente le file di una società omogenea, uniforme e facilmente manipolabile mediante le tecniche di manipolazione delle masse”.
 
Tuttavia, la sorprendente irruzione nel campo repubblicano di un candidato indipendente e refrattario alla disciplina del partito come Trump, avrebbe suscitato gli allarmi nel seno delle cupole dirigenti per quello che sono stati associati, attraverso l’apparato mediatico del sistema dominante (mass media), con l’avvento del caos (“Kaos come vuoto che occupa un buco nel nulla”), comprendiamo qualche cosa di imprescindibile e che sfugge alla miope visione che possono soltanto abbozzare i nostri occhi davanti ai fatti che sfuggono dai parametri conosciuti, visto che la nostra mente è capace di mettere in sequenza unicamente frammenti della sequenza totale del immenso genoma del caos.
 
Trump da “bestia nera” dell’establishment a Candidato alla Presidenza
 
Wright Millsen nel suo libro “The Power Elite” (1.956), indica che la chiave per comprendere l’inquietudine del sistema nordamericano si trova nella sovra organizzazione della sua società.
Così l’establishment sarebbe costituito dal “gruppo d’elite formato dall’unione delle sub elites politiche, economiche, militare, universitaria e mass mediatica degli USA”, lobby di pressione che sarebbero interconnesse mediante una “alleanza inquieta basata sulla loro comunità di interessi e dirette dalla metafisica militare”, concetto che si basa su una interpretazione di tipo militare della realtà e che avrebbe trasformato l’economia in una guerra economica permanente il cui paradigma sarebbero i Rockefeller nel partecipare nella lobby finanziaria, industriale, militare e sionista di cui uno ei loro membri, David, sarebbe colui che ha creato la “Trilateral Commission” (TC) o Trilateral (1973).
 
Tuttavia il biologo Lyan Watson nella sua opera “Lifetide” publicata en 1.979, afferma che “se un numero sufficientemente grande di persone (massa critica) dovesse acquisire una nuova conoscienza o un modo diverso di vedere le cose, questo si propagherà a tutta l’umanità”, motivo per cui è necessario che un determinato numero di persone ottenga una coscienza più elevata, momento in cui l’individuo è capace di realizzare un salto evolutivo ed ottenere un cambio di mentalità, tesi conosciuta come la “Teoria della Centesima Scimmia”.
 
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Trump supporters
 
Detta tesi si rivelerebbe riflessa nella campagna elettorale di Donald Trump, candidato ai suoi inizi totalmente refrattario alla disciplina di partito e divenuto la “Bestia Nera” dell’establishment neocon ma che, dopo essere rimasto quale candidato unico, vista la ritirata dei suoi più diretti rivali ( Marco Rubio, Ted Cruz e John Kasich) è stato appena nominato come candidato ufficiale del Partito Repubblicano e non è da escludere una sua possibile nomina come Presidente USA nelle elezioni di Novembre.
 
Un complotto contro Trump?
 
In una recente intervista trasmessa dal network statunitense ABC, il futuribile candidato repubblicano alla Casa Blanca, Donald Trump ha manifestato senza ambiguità l’idea che “la NATO sia obsoleta e che questa non serve per combattere il terrorismo e che ha un costo troppo elevato per gli USA”, motivo per cui ritiene di dover esigere ai paesi europei, membri dell’alleanza, di “passare alla cassa”, visto che l’apporto economico di tali paesi consiste soltanto in un esiguo 2% , mentre il grosso del finanziamento si trova nelle mani degli USA (il 70% del budget dell’organizzazione).
 
Allo stesso modo, nel corso di una recente conferenza tenutasi nella sede dell’influente rivista politica “The National Interest “, Donald Trump ha esposto le linee della sua politica estera che potrebbero sintetizzarsi nel “prima di tutto gli Stati Uniti” che di fatto prevedono di presupporre un ritorno alla “Doctrina Monroe” (l’America per gli Americani) ed un ritorno al protezionismo economico, dopo aver cancellato i Trattati di Libero Commercio con il Canada, con il Messico ed il ritorno all’intervento degli USA nel “Cortile di Casa” (America Latina). Allo stesso modo Trump ha denunciato l’immensa quantità di armamenti che circolano attualmente nel mondo, cosa che presuppone l’assunzione della dottrina isolazionista degli USA sul piano militare e l’assunzione del concetto di un G3 (USA, Russia, Cina ) come “primus inter pares” nella governance mondiale.
 
Queste affermazioni presuppongono che Trump abbia lanciato un missile contro la linea di galleggiamento del complesso militare-industriale che sostiene, come previsto per la fase post Obama, il recupero del ruolo degli USA quale gendarme mondiale mediante un incremento straordinario degli interventi militari USA all’estero (leggi nuove guerre in Medio Oriente) per cui sarebbe da non scartare la gestione di una trame endogena, mediante metodi sbrigativi, per troncare la carriera di Trump e mediante la nomina sostitutiva di un candidato a sorpresa proposto dal complesso Militare-Industriale in modo che gli USA ritornino sul sentiero delle pseudo democrazie sotto la tutela del vero Potere nell’ombra di Washington (il quarto Ramo del Governo).
 
GERMÁN GORRAIZ LÓPEZ,  Analista
 
Traduzione: Luciano Lago
 

Attacco dell’aviazione saudita nello Yemen contro una scuola: 50 alunni morti

i bambini yemeniti si sà, non contano per la stampa occidentale, alla società civile piacciono i petrol dollari sauditi, quindi SILENZIO
 
bambini yemeniti
Le terrificanti immagini diffuse questo Sabato via internet mostrano i corpi di numerosi bambini ricoperti di sangue e con multipli ferite.
Secondo la catena TV iraniana Al-Alam, il bombardamento effettuato da aerei da guerra sauditi ha lasciato 50 alunni morti.
 
Da parte sua l’organizzazione umanitaria “Medici senza Frontiere”(MSF) che opera nello Yemen, ha confermato a mezzo Twitter la morte di 10 minori e di 21 feriti tutti al di sotto dei 15 anni di età.
 
bambini yemeniti
Yemen bambini uccisi in una scuola
 
La guerra contro lo Yemen (il più povero paese del Medio Oriente) viene condotta da circa un anno dall’Arabia Saudita per imporre sul paese un proprio protettorato ed un governo filo saudita. Il conflitto ha visto bombardamenti massicci dell’aviazione saudita, che opera con l’assistenza logistica e militare degli USA e della Gran Bretagna, oltre ad incursioni via terra delle formazioni di mezzi blindati sauditi che cercano di conquistare la capitale Sanà dove vi è la base principale dei ribelli.
 
I bombardamenti indiscriminati, fatti anche su abitazioni, scuole ed edifici pubblici, hanno prodotto circa 10.000 vittime, la maggior parte civili fra cui molti bambini. Un disastro umanitario anche per il blocco imposto dai sauditi su rifornimenti di generi di prima necessità, alimenti ed acqua potabile che aumentano le sofferenze della popolazione.
 
Il tutto avviene nell’indifferenza dei media occidentali, con la sostanziale passività dell’ONU che si è limitato a lanciare appelli per la cessazione delle ostilità.
 
 
Traduzione e sintesi: Manuel De Silva

Ma quale celiachia. Chiamatela Roundup.

10 agosto 2015
 
Sono almeno 12 mila anni che l’umanità mediterranea si nutre di frumento,  senza problemi. E di colpo, ecco sorgere la “intolleranza al glutine”, con relativo ipersviluppo degli affari relativi a questa “malattia”: paste senza glutine a 5 volte il prezzo   delle normali, prodotti bio dove l’etichetta dichiara “senza glutine”, cibi spesso a carico del servizio sanitario nazionale… Il glutine è un veleno? Si deve sospettare del grano geneticamente modificato?
 
Per una volta no. Anche se c’entra il Roundup, il diserbante della Monsanto, specifiamente concepito dalla multinazionale per essere usato in abbondanza coi suoi semi geneticamente modificati (modificati appunto per resistere al diserbante, che uccide tutte le erbacce) .
 
Come ha scoperto la dottoressa Stephanie Seneff, ricercatrice senior al Massachusetts Institute of Technology (MIT), da una quindicina d’anni gli agricoltori americani, nelle loro vastissime estensioni, hanno preso l’abitudine di irrorarle di Roundup immediatamente prima della mietitura.
 
In questo caso, profittano delle qualità disseccanti del prodotto, con il suo agente attivo, glisofato. Hanno scoperto che, spargendo tonnellate di glisofato, la resa per ettaro aumenta. Perché? Perchè, prova a spiegare la Seneff, “le brattee  protettive  si frantumano, la spiga muore, e con l’ultimo sospiro, rilascia i chicchi” che altrimenti resterebbero attaccati nel resti della spiga ancor umida. L’aumento di resa non è enorme, ma è importante per coltivatori stra-indebitati con le banche. Inoltre, il disseccamento facilita la battitura condotta coi giganteschi macchinari industriali (spesso affittati, quindi se li si può usare per meno giorni, si risparmia) e consente di anticipare l’operazione di mietitura. “Un campo di grano matura di solito in modo ineguale; una irrorata di Roundup consente di disseccare ugualmente le zone ancor verdi e quelle già gialle, e procedere alla mietitura nello stesso tempo”, ha spiegato un coltivatore di nome Keith Lewis.
 
E’ dunque l’estrema manifestazione della industrializzazione totale dell’agricoltura americana, nel quadro della violenza generale sulla natura (hanno abolito la rotazione agricola,   coltivano sempre le stesse colture da denaro sullo strssso campo, compensando l’impoverimento del terreno con tonnellate di fertilizzanti chimici), hubrys che resterà sempre come lo stigma dell’americanismo quando avrà condotto all’estinzione di questa civiltà. Lo stesso ministero americano dell’agricoltura ha reso noto che, dal 2012, il 99% del grano duro, il 97% del frumento prinaverile, e il 61 % di quello invernale subisce il trattamento al glisofato: il che costituisce un aumento dell’88% per il grano duro, e del 91% per il primaverile rispetto a quanto si faceva nel 1998.
 
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Piccolo particolare, l’industria della birra non accetta l’orzo da trasformare in malto, se è irrorato di Roundup; i piselli e le lenticchie, se irrorate, non hanno parimenti mercato. Invece il grano si può vendere, e dar da mangiare agli esseri umani, oltre che agli animali allevati per la carne e il latte.
 
Che esista una relazione diretta fra il consumo di grano così trattato e la misteriosa “intolleranza al glutine” non è dubbio. E’ stato comprovato da uno studio della dottoressa Senef e del suo collega Anthony Samsel, pubblicato già nel 2013 sulla rivista “Interdisciplinary Toxicology”. Chi è interessato può trovare i particolari (molto allarmanti) dell’interferenza patologica del glisofato nei processi di malassorbilento di minerali, inibizione dei citocromi, nella distruzione dei bio-batteri intestinali e persino nella sintesi della serotonina, senza dire che la celiachia quadruplica il rischio di cancro.
 
 
A noi profani basterà la tabella qui sotto, del tutto eloquente:
 
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Ora, è noto che quando in Sicilia il frumento è vicino al raccolto, arrivano nei nostri porti navi granarie delle sei “sorelle”, le multinazionali oligopoliste globali del grani, con i loro carichi: a prezzi stracciati. E’ grano americano, canadese, australiano – probabilmente conservato da più stagioni in quelle navi, dove controlli occasionali hanno rivelato grumi di muffa. Il mistero è come mai queste navi non vengano sistematicamente sottoposte ai controlli dei NAS e della Finanza, per procedere al sequestro, alla distruzione delle granaglie tossiche o muffite. Ciò che farebbe bene alla salute dei celiaci, e punirebbe il trasparente dumping che danneggia i nostri produttori.
 
Il video-giornalista francese (origine portoghese) Paul Moreira ha completato un reportage esplosivo sulle coltivazioni Ogm (e il conseguente spargimento dell’erbicida Roundup) nelle pianure argentine, dove ormai la coltivazione di soya e mais sono tutte geneticamente modificate.
 
“mi ha messo sull’avviso – racconta – un lancio della Asociated Press che segnalava che un numero crescente di bambini nelle zone agricole argentine nasceva malformato. Sul posto, telecamera a spalla, ho trovato cose indicibili. Si continua a ripetere che la cultura estensiva di OGM non presenta rischi per gli uomini? Ma non si dice che il Roundup e simili erbicidi sono sempre meno efficaci, e quindi gli agricoltori ne raddoppiano, o triplicano, la disseminazione per continuare a produrre le stesse quantità di mais e soia. Le sostanze restano duravolmente nelle falde freatiche.
 
“In un villaggio di venticinque case, nel mezzo della pampa, ho visto cinque  casi di bamnini deformi e malati. Non ho avuto il coraggio di mostrarli tutti, ho ripreso le immmagini della bambina relativamente più bella che abbraccia la mamma. In queste famiglie nascondono i loro bambini, se ne vergognano come fosse colpa loro. Le autorità hanno cercato di dire che si tratta dei frutti di unioni fra consanguinei, poi hanno ammesso – davanti alla mia telecamera – la vera causa. Il gironalista ha prodotto il documentario Bientôt dans votre assiette (de gré ou de force)” (presto nei vostri piatti, che lo vogliate o no) visibile su youtube
 
Anche la dottoressa Seneff ha segnalato l’abnorme comparsa di neonati malformati nello stato di Washington , 20 casi negli ultimi tre anni. “Hanno cercato le cause, hanno pesnato a tutto, tranne al glifosato. Non ci hanno pensato, ritenendolo innocuo. Ma ne gettano a tonnellate, e  finisce nei corsi d’acqua. Ci sono studi pubblicati che il glifosato causa l’anencefalia nelle rane (rane nascono senza cervello, ndr.): c’è una chiara connessione, e io ho anche appurato il motivo. Il glisofato blocca la degradazione naturale dell’ acido retinoico, che si accumula nel feto e è notoriamente la causa dell’anencefalia. …inoltre interrompe gli enzimi citocromo p450, che si accumulano nel fegato… è l’enzima che decompone l’acido retinoico”.
 
La speranza, conclude la dottoressa, “viene da Cina e Russia. La Russia ha preso una posizione fortissima contro gli Ogm. Putin ha detto: mangiate pure i vostri Ogm, noi non li vogliamo. E vengo adesso da una conferenza a Pechino organizzata dal professor Gu: ha raccolto tutti gli scienziati che hanno compiuto studi su Ogm e Roundup, ed hanno suonato l’allarme; Don Huber, Mae-Wan Ho, Jeffrey Smith, Judy Carman dall’Australia….i cinesi hanno visto che, in rapporto diretto con l’aumento della importazione di soya Ogm al Roundup, sono cresciuti infertilità, autismo, Parkinson. I cinesi possono fare la differenza, se cominciano a rifiutare le importazioni”.
 

Le navi USA nel Mediterraneo forniscono appoggio ai terroristi in Siria

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Ulteriore prova della complicità degli USA con i terroristi in Siria: Le navi della flotta USA nel Mediterraneo trasmettono i dati ai gruppi terroristi in Siria.
Le verifiche fatte dalle forze della resistenza in Siria dimostrano che i dati trasmessi dalle navi da guerra USA che incrociano nel Mediterraneo sono stati ritrovati nei covi dei terroristi.
 
Le forze dell’Esercito siriano che operano in Siria per combattere contro i terroristi rivelano che, attraverso le loro osservazioni, hanno compreso che un altro appoggio, su cui contano i terroristi attivi in Siria, sono i dati di intelligence che ricevono dalle navi da guerra degli USA e della NATO che navigano nel Mediterraneo, secondo le informazioni trasmesse dall’agenzia iraniana Fars.
Dette navi trasmettono al gruppo ” Yeish al-Fatah” (una coalizione formata dai vari gruppi terroristi) informazioni precise ed istantanee circa i movimenti delle forze governative di Damasco in modo che questa banda le utilizzi nelle sue operazioni ad Aleppo, nel nord della Siria.
 
Yeish al-Fath, una alleanza terrorista che conta con più di 5.000 componenti, ha iniziato dal 31 Luglio una offensiva contro le forze dell’Esercito siriano per rompere l’assedio delle truppe governative nella parte sud- est di Aleppo.
Tuttavia l’Esercito siriano continua a mantenere l’accerchiamento sulla città ed a respingere gli attacchi. E’ stato inoltre smentito l’annuncio lanciato il Sabato dai gruppi “ribelli” circa la rottura dell’assedio e la liberazione di un distretto orientale della città.
 
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Navi USA nel Mediteraneo
 
In questo contesto, la riferita agenzia iraniana, citando una fonte locale, ha manifestato  l’idea che le forze che combattono in Siria, tra le quali quelle del movimento di Resistenza libanese Hezbollah, hanno capacità speciali per affrontare i terroristi armati fino ai denti.
D’altra parte una fonte militare siriana ha dichiarato la scorsa domenica che l’Esercito siriano  ha eliminato più di duemila terroristi nel sud est di Aleppo nel corso dei combattimenti degli ultimi dieci giorni.
 
Nuovo attacco con armi chimiche dei terroristi alleati degli USA
 
Dalla rete Tv iraniana in arabo, Al-Alam, sono arrivate informazioni questo Martedì secondo le quali,  il denominato Movimento “Nuredin al-Zinki”, che Washington considera “moderato” e viene appoggiato dagli USA, ha attaccato la parte antica della città di Aleppo utilizzando gas tossici.
Almeno 8 civili sono morti ed altri hanno sofferto ferite, con sintomi di intossicazione ed asfissia.
In precedenza vi erano stati altri casi di utilizzo di armi chimiche da parte dei gruppi dei terroristi appoggiati dagli USA e dagli altri paesi della regione, come Arabia Saudita, Qatar e Turchia. L’ultimo era avvenuto lo scorso 2 Agosto, segnalato dal Centro russo per la Riconciliazione in Siria, un attacco con gas tossico contro un distretto residenziale di Aleppo in cui sono morte 7 persone ed altre 23 sono state ricoverate per intossicazione.
 
Questi episodi vengono sistematicamente ignorati dall’apparato dei media occidentali che non menziona quasi mai i crimini dei terroristi, appoggiati dagli USA e dai loro alleati, salvo quando questi non sono occultabili, come accaduto con il video del bambino palestinese decapitato dal gruppo Nuredin al-Zinki ,definito di “ribelli moderati” e questo ha suscitato l’indignazione del mondo. Vedi: Ribelli moderati. La decapitazione del bambino palestinese….
 
Piuttosto i media occidentali, oltre a deformare gli avvenimenti del conflitto in Siria, hanno iniziato una campagna per lanciare la proposta di una tregua con cessate il fuoco ad Aleppo, per permettere alla popolazione di lasciare i quartieri dove i civili sono ostaggio dei terroristi. Stranamente le proposte di tregua vengono fatte esclusivamente quando i gruppi terroristi si trovano in gravi difficoltà e sono sul punto di essere sopraffatti dalle forze dell’Esercito siriano.
 
Nelle ultime settimane la città di Aleppo è scenario di feroci combattimenti tra le forze dell’Esercito siriano e di Hezbollah e la coalizione dei terroristi di “Yeish al-Fath” (ex Jabat Al Nusra), composta da decine di gruppi jihadisti che stanno cercando di rompere l’accerchiamento alle proprie posizioni (nella zona Est di Aleppo) a cui sono stati costretti dalle forze di Damasco.
 
L’esito della battaglia di Aleppo sarà fondamentale per stabilire la vittoria del Governo di Damasco (appoggiato dalle forze russe) e la possibile fine del conflitto alimentato dall’estero.
Per questo vi è molta preoccupazione fra i comandi militari di USA , Regno Unito, Arabia Saudita, Qatar e Turchia, che vedono con preoccupazione una prossima vittoria delle forze russe e siriane nel paese arabo, con la sconfitta dei gruppi mercenari da loro armati e sostenuti nel corso degli ultimi anni.
 
Fonti:     Hispan TV     Al Manar
 
Traduzione: Manuel De Silva

Come Soros manipola le elezioni europee (e italiane)

George-Soros
Il miliardario statunitense e le sue ONG esercitano un potere immenso, e i documenti diffusi da  Wiki Leaks mostrano come Soros fa cadere governi e istiga guerre civili, così da poter realizzare enormi profitti finanziari. Si tratta dell’immensa raccolta di minute, libri bianchi, schede su stanziamenti e piani mediatici che dettagliano come Soros e le sue ONG telecomandano governi e istituzioni finanziarie.
È possibile trovare i documenti completi sul sito DCLeaks, che descrivono come Soros e la sua rete di ONG “sfruttano a sangue milioni e milioni di persone solo per arricchirsi ancora di più“. George Soros è un magnate, investitore, filantropo, attivista politico e autore ungaro-statunitense di origine ebraica dalla doppia cittadinanza. Guida oltre 50 programmi e fondazioni, sia globali che regionali. Soros viene definito architetto e sponsor di quasi ogni rivoluzione e colpo di Stato nel mondo degli ultimi 25 anni.
 
Grazie a lui e ai suoi burattini, gli USA sono ritenuti un vampiro, non un faro di libertà e democrazia. I suoi servi succhiano sangue a milioni e milioni di persone solo per arricchirsi. Soros è un oligarca che sponsorizza partito democratico, Hillary Clinton, centinaia di politici nel mondo. Questo sito è volto a consentire a tutti di osservare i documenti secretati dell’Open Society Foundation di George Soros e delle organizzazioni correlate, come piani di lavoro, strategie, priorità e altre attività. Tali documenti fanno luce su una delle reti più influenti ed attive nel mondo. Ecco la lista completa delle ONG di Soros che manipolano le elezioni in tutti gli Stati membri dell’UE, con obiettivi, referenti e finanziamenti dei piani.
Ecco l’elenco quasi completo delle ONG finanziate da George Soros per manipolare le elezioni in tutti gli Stati dell’UE. Le email di George Soros sono spaventose.
 
ONG Europee e Italiane finanziate da Soros (le principali):
 
Zerohedge riporta che “2576 documenti sono stati resi pubblici da  Wiki Leaks, un sito che sostiene di essere stato “lanciato da hacktivisti statunitensi che rispettano e apprezzano la libertà di espressione, i diritti umani e il governo del popolo“. I documenti provengono da diversi dipartimenti delle organizzazioni di Soros.
L’Open Society Foundations di Soros sembra essere il gruppo col maggior numero di documenti resi pubblici, che provengono da sezioni presenti in quasi tutte le regioni geografiche del mondo, dagli Stati Uniti ad Europa, Eurasia, Asia, Latina, America, Africa, dalla Banca Mondiale all”Ufficio del Presidente”, così come da entità sconosciute come il SOUK. Come nota il Daily Caller, vi sono documenti risalenti almeno al 2008-2016.
 
I documenti provengono da studi di ricerca come “Crisi europea: sviluppi chiave delle ultime 48 ore” che studia l’impatto della crisi dei profughi, o da documenti dal titolo “Il dibattito sull’Ucraina in Germania“, agli aggiornamenti sui finanziamenti di specifiche borse di studio. Una e-mail diffusa da Wikileaks mostra che Soros consigliava Hillary Clinton, durante il mandato da segretaria di Stato, su come gestire i disordini in Albania, consigli che ha seguito.
 
Traduzione di Alessandro Lattanzio
 
Fonte:  SitoAurora

STATI UNITI – STATO DI EMERGENZA IN LOUISIANA E MISSISSIPI SOMMERSI DALL’ACQUA!

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Le autorità della Louisiana e del Mississipi hanno dichiarato lo stato di calamità naturale a seguito di un ondata di piogge torrenziali che hanno sommerso intere contee.
 
Pubblicato da terrarealtime 
 
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L’ Amministrazione di Obama – la Complice fedele dell’ ISIS

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di Jean Perier *
 
Risulta chiaro che, in questa fase che stiamo  attraversando, anche quei lettori che non hanno seguito strettamente i recenti eventi geopolitici iniziano a porsi la domanda: perché, nonostante i miliardi di dollari stanziati per la cosiddetta “guerra al terrore” non è stato raggiunto alcun risultato visibile dagli alleati occidentali nella lotta contro ISIS?  Ci si chiede come sono stati utilizzati tutti questi fondi e se forse questi siano stati destinati a favore dell’establishment politico e militare degli Stati Uniti e per il guadagno personale , piuttosto che  mettere in atto un vero meccanismo globale di interventi per la lotta contro il terrore.
 
Sia il giornale spagnolo  “Publico.es”  e sia l’americano “Financial Times” di recente hanno  fatto notare che, nonostante la retorica ufficiale di Washington per la lotta contro il terrorismo, i militanti radicali islamici continuano  a ricevere nuove armi sofisticate, denaro e forniture, il che ha già portato ad un notevole impulso sul loro morale che ha permesso all’ISIS di lanciare una controffensiva in Siria.
Armi e fondi continuano ad affluire da stati come l’Arabia Saudita e il Qatar, cosa che compromette il successo degli Stati Uniti. Il Pentagono e la CIA, negli ultimi anni hanno inviato carichi di armi per la Siria, dicendo che erano stati destinati per i membri della cosiddetta “opposizione moderata”, ma di volta in volta queste armi sono finite  nelle mani di militanti radicali , affiliati con il Fronte al-Nusra, al-Qaeda e ISIS. E gli osservatori occidentali dicono che Washington è stata pienamente consapevole di questo fatto
 
All’inizio di quest’anno, giornalisti del francese “Le Monde” hanno pubblicato i risultati delle loro indagini circa la inazione degli Stati Uniti in Siria, che rimane presumibilmente uno dei principali fronti di lotta degli occidentali contro ISIS.  I giornalisti francesi , in particolare, hanno messo in risalto che le stesse fonti della cosiddetta “opposizione siriana” riferiscono che, già nel 2014, gli americani erano stati avvertiti circa la rapida ascesa di ISIS e del Fronte Al-Nusra, tuttavia Washington non aveva dimostrato fretta di agire. Pertanto, non è sorprendente che varie fonti di vari mezzi di comunicazione in tutto il mondo riferiscono che gli Stati Uniti hanno creato le”condizioni ottimali” per l’ascesa e per il conseguente rafforzamento di quei movimenti jihadisti fanatici e sanguinari in Medio Oriente, che hanno massacrato migliaia di civili.
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Barack Obama
 
Il media alternativo di primo piano, CounterPunch ha annotato :
“L’amministrazione Obama era pienamente consapevole delle conseguenze delle sue azioni in Siria, ma ha voluto perseguire pervicacemente la politica di finanziamento, formazione, inserimento e legittimazione a livello internazionale della cosiddetta “opposizione siriana”. Una piccola frazione di essa era composta da soldati siriani disertori, quella che va sotto il nome del Esercito Libero della Siria , ma la stragrande maggioranza è stata formata da jihadisti sunniti che sono stati generosamente finanziati, addestrati e armati dalla coalizione delle potenze occidentali, dalla Turchia, dalla Giordania e dagli Stati del Golfo” (Arabia Saudita, Qatar e Bahrein, Emirati A.).
 
In aggiunta ancora, il repubblicano Michael McCaul, presidente del Homeland Security Committee, ha accusato l’amministrazione americana per le politiche fallimentari condotte in Medio Oriente. In un’intervista con la ABC News, ha sottolineato il fatto che l’architetto di questa politica estera, la Hillary Clinton, è stata lei la responsabile per l’ascesa e la formazione dell’ ISIS in Iraq e la Siria (accusa ripresa anche dal candidato repubblicano Donald Trump).
 
Parlando per la Fox News , l’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, ha annunciato che l’ex segretario di Stato è la responsabile per l’ascesa di ISIS. Inoltre, ha sottolineato che Hillary Clinton potrebbe essere considerata come uno dei membri fondatori di ISIS, dal momento che la Clinton era parte dell’amministrazione Obama quando ha costretto gli sciiti nel fare una scelta da non intervenire in Siria al momento giusto.
 
Il fatto che il cancro del terrorismo continua costantemente a diffondersi a causa delle azioni dell’amministrazione Obama è stato notato anche da The Washington Post :
 
In primo luogo ,se avesse attaccato il cancro dello Stato islamico in anticipo, Obama avrebbe potuto fermare la sua propagazione . Egli non ha fatto nulla, mentre il tumore è cresciuto in Siria e si è poi diffuso in Iraq.
Ora il tumore si è diffuso e ha fatto metastasi in tutto il mondo. Secondo una recente analisi della CNN, dal momento in cui venne dichiarando il suo califfato nel 2014, lo Stato Islamico ha effettuato 90 attacchi in 21 paesi al di fuori dell’ Iraq e della Siria che hanno prodotto l’uccisione di 1.390 persone ed il ferimento di altre, più di 2.000. Lo Stato Islamico dispone adesso di una presenza in olte una dozzina di paesi.
 
Al-Qaeda ha anche riguadagnato il terreno perduto nello Yemen, nella Siria, il gruppo Jabhat al Nusra, affiliata con al Qaeda, rappresenta una delle minacce più significative a lungo termine di qualsiasi altro gruppo salafita-jihadista ed è molto più pericolosa rispetto al modello ISIS nel lungo periodo. Nel complesso, il generale Jack Keane ha recentemente testimoniato che al-Qaeda è “cresciuta di quattro volte negli ultimi cinque anni.”
 
Di conseguenza sembra che si arrivato il momento giusto per chiedere all’amministrazione Obama di confessare dove sono finiti i miliardi stanziati per la cosiddetta “guerra al terrore” .
 
*Jean P e Rier è un ricercatore indipendente e analista ed un noto esperto delle questioni del Medio Oriente, lavora in esclusiva per la rivista online “Outlook New Eastern”
 
Traduzione: Luciano Lago