…È UN MANOVALE DEL PARTITO! La politica vista dai SiTav

Claudio Giorno
20 luglio alle ore 15:00
Trovo che leggere le intercettazioni dei SiTav del “TAV3°valico” è più illuminante che studiare le dinamiche di voto di Ilvio Diamanti. Si capisce meglio da qui perché certi partiti non siano più in grado di “garantire” i procacciatori di tessere e voti (e perdano il consenso prezzolato di cui hanno sin qui goduto) che da una articolata analisi dei flussi elettorali… Ecco- da il fatto Quotidiano on line di oggi – una delle conversazioni che i PM di Reggio Calabria hanno usato per definire l’inchiesta ALCHEMIA:
“Per quanto riguarda l’infiltrazione della ‘ndrangheta nel movimento ‘Sì Tav’ è illuminante la conversazione di Orlando Sofio con il nipote Francesco Sofio, “consigliere comunale di Novi Ligure”. Un’intercettazione in cui Orlando si lamenta con lo zio del poco sostegno avuto.
Orlando Sofio: “GUARDA CHE STO FACENDO UN MOVIMENTO: SÌ TAV!”. Francesco Sofio: “L’ho letto, lo so!”. O S: “e lo sto facendo… c’è Libero di mezzo!”. F S: “Pica?”. O S: “uhm, con la (…)… tutta quella gente lì!”. F S: “ma sti pezzi di merda a me non mi danno neanche una mano!”. O S: “la… (…)”. F S: “vaffanculo, tu che eri con Libero porca puttana… non mi danno una mano in niente!”. O S: “Si ma mi sto… mi sto rendendo conto che Libero…” F S: “eh, parla, parla…”. O S: “Tante parole ma pochi fatti! Adesso l’ho messo alla prova di nuovo, ma contemporaneamente ho preso i contatti diretti io, perché non fa niente, lì ho presi tramite altre persone…”. F S: “Andiamo per i cazzi nostri e dove tira buon vento andiamo, vaffanculo!… non conta un cazzo Libero. LIBERO È UN MANOVALE DEL PARTITO!” O S: “Io lo sai dove vado adesso? Nell’ufficio qui… questo è un carissimo amico, di un amico mio di Tortona e mi ha fissato l’appuntamento lui, poi una volta che riesco ad entrare chiamo Libero e gli dice ma che cazzo di merda sei?”. F S: “e vedi! Che vuoi che ti dico, sindaco pezzo di merda di Tortona”. O S: “Balossino (o simile)”. F S: “No Balossino, Berruti”. O S: “Ah Berruti”. F S: “Berruti mi ha detto che lo chiamo quando voglio,GLI HO DATO I VOTI, ci sono andato una volta e neanche mi ha ricevuto ma vaffanculo va! Questi qua sono così Orlando fino a che… poi quando ci hanno i voti mica tornano! Comunque cambiano le cose, perché la gente si sta rompendo i coglioni”. O S: “Non si stanno, si sono rotti!”. F S: “I coglioni!, io sono andato al Comune, ho parlato con gli impiegati, non li vota più nessuno, né da una parte né dall’altra gente giovane!”.
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Lucio Mugolino, autore dell’articolo che si può trovare al link http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/19/ndrangheta-lintercettazione-guarda-che-sto-facendo-un-movimento-si-tav/2918814/ aggiunge: Ritornando ai lavori del ‘Terzo valico’, nelle oltre 1800 pagine di ordinanza il gip Bennato spiega come “era chiaro che ‘entrare’ nei lavori dell’alta velocità ferroviaria significava permettere alle imprese, ai mezzi e agli operai di Carmelo Gullace e del sodale Giovanni Raso, detto ‘Rocco’, di operare direttamente o per interposta persona, all’interno dei cantieri. Era evidente quanto fosse alto il pericolo di infiltrazione della cosca nei grandi appalti e le enormi capacità degli appartenenti alla stessa in grado di utilizzare mezzi e società facenti capo ad altre persone e a loro non riconducibili per ottenere i lavori non altrimenti eseguibili”.
Considerazioni cui mi permetto di aggiungere che i nomi che emergono di aziende (più che di persone, la cui infedeltà sarà oggetto – è presumibile – degli approfondimenti processuali) che sono familiari un po’ a tutte le latitudini quando parliamo di “Grandi Opere”:Ieri – in precedenti articoli – abbiamo letto di Coopsette; in questo caso emerge quello della ITINERA del Gruppo Gavio (peraltro conclamato sociofondatore del consorzio Cociv per la promozione prima e la realizzazione poi del “TAV3°valico”). E’ nella ambiguità sintetizzata candidamente dal fu-ministro delle Grandiopere berlusconiane Pietrolunardi “CON LA MAFIA BISOGNA CONVIVERE” che va cercata la filosofia e i suoi teorici (infiltrati in posti chiave in tutti i partiti) che hanno reso così permeabile la politica, così spregiudicate le imprese (Lunardi era ed è un impresario prima che un politico), così difficile “separare il grano dal loglio” (le opere utili da quelle inutili) e soprattutto hanno determinato l’esplosione dei costi di qualunque opera pubblica venga promossa nel nostro disgraziato paese. Una esplosione dovuta al cumulo perverso di intermediazioni parassitarie rese endemiche (il famigerato “General Contractor”), tangenti (legalizzate e non) onnipresenti, concorrenza soffocata dai cartelli e dall’abuso sistematico del subappalto (che è anche e soprattutto il veicolo attraverso il quale entra pesantemente in gioco la fauna degli “intermediari” come scrivono i giudici delle indagini preliminari di Reggio Calabria. (Ma come scrissero “persino” quelli di Torino che si sono dovuti occupare dell’inchiesta San Michele)! Una fauna che pascola a scavalco tra criminalità comune, politica e imprese (specialmente le più dequalificate ma anche le più “strategiche” di queste ultime: quelle ideali per le gestioni più “sporche” come il “movimento terra). Una fauna che gode di libero accesso nelle Società blasonate e in ogni genere di cantieri! Come abbiamo visto, persino in quelli definiti di interesse strategico militare e sorvegliati h24 dallo stato centrale attraverso i prefetti, e dall’esercito(!) oltre che dalla forze dell’ordine civili e militari! 
…È UN MANOVALE DEL PARTITO! La politica vista dai SiTavultima modifica: 2016-07-20T17:54:36+02:00da davi-luciano
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