Si sono ribellati, il quadro della situazione

Sono partiti in cinque, ora sono in due. La Procura non molla l’osso dei cautelari

di Valsusa Report

Da quando più di tre settimane fa in valle sono piovute le restrioni alla libertà personale, il quadro vede, cinque dei 23 colpiti, decidere di continuare a fare la vita di sempre. Nicoletta continua il suo punto d’informazione al locale storico dei No Tav, La Credenza di Bussoleno, Gianluca continua il suo mestiere di scrittore ed informatore sociale sui canali da sempre usati, Eddy continua i suoi studi per la laurea e Giuliano e Luca continuavano le attività che il movimento mette in piedi periodicamente. Ad alcuni di loro gli è stato impedito notte tempo o a ridosso di attività programmate di continuare.

Biciclettata notav

Così, le forze in divisa arrivano fino a Genova per “catturare” – nel loro gergo – il ribelle Gianluca, che stava svolgendo per il movimento il compito di incontrare la regista del nuovo docufilm No Tav. Giuliano e Luca invece, controllate le biciclette stavano preparandosi ad affrontare il lungo viaggio che li avrebbe portati a Bayonne, ai confini con la Spagna, per l’attività di sensibilizzazione che tutti gli anni in prossimità del Forum contro le Grandi Opere Inutili ed Imposte () si svolge in diversi paesi. Il  ha toccato paesi come la Romania, il Marocco e l’anno scorso in Italia, quest’anno è il turno della Francia, molti chilometri in bicicletta, una media di 100 al giorno ed incontri in tutte le regioni del tracciato Tav. [QUI] il servizio della rete Alpes3 nazionale.

Come si sono allontanati dai territori più controllati dai No Tav, sono stati  “catturati” dai carabinieri di zona.  “Ce li siamo trovati davanti” le parole del Capitano dei Carabinieri per l’occasione di passaggio proprio lì. “Sono fermi che fanno discutere e pensare – dicono dal movimento – non che non si sapeva come sarebbe andata, i ragazzi hanno ben chiaro cosa sarebbe successo, ma si sa in Italia se non fai paura o non hai agganci di potere, ti trovano subito. Per altri ci vogliono anni se non decenni, almeno con noi si possono vantare del funzionamento della macchina investigatrice”, quindi è passato solo un giorno da quando Giuliano e Luca hanno pubblicamente detto che avrebbero continuato la vita di sempre e quindi come previsto partivano insieme ai loro amici e compagni di bicicletta. Tradotto in carcere per Giuliano, portato nella celletta della caserma di Rivoli per Luca e messo ai domiciliari Gianluca. Queste i primi fatti sui cinque ribelli.

Ieri 5 luglio l’udienza per direttissima, leggiamo su uno dei siti del movimento:

“Giuli e Luca, dopo essere stati fermati e portati via dai carabinieri mentre si accingevano a partire per la , questa mattina sono stati processati per direttissima. Il giudice ha disposto per loro una nuova misura cautelare ai domiciliari ma per effetto dell’aggravamento della prima misura cautelare, chiesta dal pm Antonio Rinaudo, Giuli e Luca dovranno passare dal carcere almeno in attesa che i loro avvocati impugnino l’ordinanza davanti al Riesame. Entrambi, presenti al processo, hanno spiegato con una libera deposizione di aver deliberatamente infranto i domiciliari in segno di protesta, perché la misura cautelare – hanno detto – era ingiusta. “Sono stato indagato solo perché nel 2015, durante una marcia, avevo tirato via un lacrimogeno che mi era caduto in mezzo ai piedi analoghe ingiustizie riguardano tante altre persone, persino di settant’anni. Non se ne può più”. Sono due dei ventuno no tav accusati per il corteo del 28 giugno 2015 da Exilles a Chiomonte a cui parteciparono migliaia di No Tav. Hanno scelto insieme a molti altri di non accettare le misure cautelari a loro imposte, hanno scelto di non far diventare la loro casa una prigione e soprattutto hanno scelto di non abbandonare la lotta. Tutto questo è stato fatto alla luce del sole durante delle assemblee, una fiaccolata e con messaggi video condivisi in rete con tutto il movimento no tav che anche da lontano li ha sostenuti. Li vogliamo liberi e subito!”

Dove il rinvio alla seconda parte del processo avverrà il 18 luglio. Per il momento quindi il giudice ha convalidato i loro arresti e ha applicato a tutti e due la misura degli arresti domiciliari fino alla data della prossima udienza. I due notav sono stati portati in carcere alle Vallette. Per Luca l’avvocato fa sapere che è in corso una valutazione su come procedere per denunciare il trattamento subito in celletta a Rivoli. La situazione quindi vede ancora due No Tav in libertà, Nicoletta alla Credenza e Eddy non rintracciabile.

V.R. 6.7.16


Rif. Radio Onda d’Urto – http://www.radiondadurto.org/2016/07/05/altri-notav-in-carcere-liberta-per-giuliano-e-luca/

Rif. Spinta dal bass – http://www.spinta dal bass/Giuli-e-Luca-in-tribunale-Siamo-evasi-contro-l’ingiustizia/

Rif. Alpes3 biciclettata – http://france3-regions.francetvinfo.fr/alpes/savoie/la-caravane-contre-les-grands-projets-inutiles-est-passee-par-la-maurienne-1041065.html

Si sono ribellati, il quadro della situazioneultima modifica: 2016-07-06T17:20:10+02:00da davi-luciano
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