No Tav in tribunale: “Siamo evasi contro l’ingiustizia”

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Giuliano Borio, 42 anni, e Luca Germano, 37 anni, sono stati processati per direttissima. Il giudice ha disposto che restino in carcere

di OTTAVIA GIUSTETTI

05 luglio 2016
No Tav in tribunale: "Siamo evasi contro l'ingiustizia"

Al suono degli slogan No Tav scanditi in aula di tribunale da una cinquantina di attivisti, sono stati portati in carcere Giuliano Borio, 42 anni, e Luca Germano, 37 anni, sorpresi a Moncenisio dai carabinieri dopo che erano evasi dagli arresti domiciliari. I due antagonisti sono stati processati questa mattina per direttissima e al processo erano presenti molti amici della Val di Susa. Il giudice ha disposto per loro una nuova misura cautelare ai domiciliari ma per effetto dell’aggravamento della prima misura cautelare, chiesta dal pm Antonio Rinaudo, Borio e Germano dovranno passare dal carcere almeno in attesa che i loro avvocati impugnino l’ordinanza davanti al Riesame. Entrambi erano presenti al processo e hanno spiegato di aver deliberatamente infranto la disposizione del giudice in segno di protesta, perché la misura cautelare – hanno detto – era ingiusta. “Sono stato indagato solo perché nel 2015, durante una marcia, avevo tirato via un lacrimogeno che mi era caduto in mezzo ai piedi – ha detto Borio – analoghe ingiustizie riguardano tante altre persone, persino di settant’anni. Non se ne può più”.

Sono due “dei ventuno no tav accusati per il corteo del 28 giugno 2015 da Exilles a Chiomonte a cui parteciparono migliaia di No Tav – hanno scritto sul sito del movimento per chiamare a raccolta sostenitori durante l’udienza di questa mattina – Hanno scelto insieme a molti altri di non accettare le misure cautelari a loro imposte, hanno scelto di non far diventare la loro casa una prigione e soprattutto hanno scelto di non abbandonare la lotta. Tutto questo è stato fatto alla luce del sole durante delle assemblee, una fiaccolata e con messaggi video condivisi in rete con tutto il movimento no tav che anche da lontano li ha sostenuti”.

Al termine dell’udienza il pm Antonio Rinaudo, mentre lasciava l’aula circondato dalla scorta, è stato apostrofato dal pubblico: “Mangiati lo sterco”, “Non hai neanche un amico”.

No Tav in tribunale: “Siamo evasi contro l’ingiustizia”ultima modifica: 2016-07-05T22:41:10+02:00da davi-luciano
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