Primi elementi sospetti sulla strage di Orlando

Giu 13, 2016
 
Strage ad Orlando
 
Mentre tutti i media forniscono una versione univoca sulla strage di Orlando: “Estremismo cresciuto all’interno degli USA”, hanno scritto, “atto di terrorismo di un fanatico isolato”, “lupo solitario fanatizzato dall’ISIS”, qualche sospetto sulla versione ufficiale inizia ad emergere.
Secondo Obama, non c’e’ alcuna prova chiara che il killer di Orlando sia stato guidato da estremisti o che abbia fatto parte di un complotto piu’ ampio.
Il presidente americano – che ha parlato dallo Studio Ovale al termine di un briefing con Fbi e antiterrorismo – ha spiegato che il killer sembra sia stato ispirato dall’informazione estremista disseminata in internet.
 
In un  suo discorso di qualche giorno prima, Obama aveva  detto: “Ho appena partecipato ad una riunione in cui mi hanno detto che abbiamo cittadini USA che visitano i siti web  dello Stato Islamico, pur vivendo loro qui negli Stati Uniti e  pur essendo  cittadini nord americani. E se se questo ci consente di metterli nella lista di esclusione aerea, per quello che riguarda le linee aeree. tuttavia, è colpa dell’Association National del Rifle,se non possiamo proibire loro di acquistare armi da fuoco”.
“Se qualcuno è un riconosciuto simpatizzante dello Stato Islamico e vuole entrare in un negozio di armi o visitare una fiera di armi e comprare la quantità di armi e munizioni che vuole, nessuno gli può proibire questo. E tutto questo avviene nonostante il fatto che l’FBI sappia chi è questa persona”.
Curiosamente, 4 giorni dopo questo discorso, è avvenuto un attentato portato a termine da un simpatizzante dello Stato Islamico, interrogato tre volte dall’FBI e che si era recato ad un negozio di armi per acquistare un fucile d’assalto per realizzare una strage.
Molti degli elementi, come quelli che paventava Obama, nel suo discorso dell’8 di Giugno nel Teatro Lerner di Elkhart, nell’Indiana, si sono esattamente avveratiUna coincidenza?
Tutto questo risulta estremamente conveniente per facilitare il programma di disarmo della popolazione nordamericana spinto fortemente  dall’Amministrazione Obama…
 
Orlando Shooting
 
Un testimone della strage afferma che ci sarebbe stato un secondo cecchino nella discoteca
Un tale Janiel González, presente sul luogo della strage, ha riferito ad un giornale che si era accorto del fragore di due armi da fuoco nel corso della strage. “Sono abbastanza sicuro che c’era più di un cecchino. Ho udito due armi che sparavano allo stesso tempo”. Il testimone afferma di aver ascoltato i colpi di un’altra pistola da una direzione diversa, per cui ci si domanda se vi erano due uomini armati.
Gonzales ha riferito che “tutti noi si siamo buttati a terra cercando di trovare un posto da cui fuggire. Ho guardato alla mia destra ed ho visto gente che passava da sotto alcune tende e abbiamo trovato una porta”.
Tuttavia la porta era stata bloccata da un uomo, Non era sicuro che fosse un elemento delle sicurezza del club o di un complice degli uomini armati.
Vi erano 50 persone che stavano cercando di saltare uno sopra l’altro tentando di uscire dal locale. C’era un individuo che manteneva la porta e non ci lasciava uscire e ci diceva: “Rimanete dentro, rimanete all’interno”. Nel frattempo il cecchino si avvicnava alla porta e tutti erano presi dal panico e la gente si spingeva e gridava: lasciateci uscire!”
Gonzales, nel suo primo pensiero, dice che si trattava di un crimine di odio. “Questo tipo stava cercando di impedire che la gente fuggisse, Forse lui ed il killer stavano lavorando insieme”, ha detto.
 
Testimone della strage di Orlando
 
Come inizia ad essere abituale in tutti gli attentati (qualche cosa di simile era accaduto nelal Sala del Bataclan di Parigi), sembra che ci sia sempre l’intervento di più terroristi o tiratori scelti, rispetto a quanto descritto dalla versione ufficiale che ci viene raccontata…
 
Sospetti sul ruolo del G4S per il nord americano
Se questo nonbastasse, il portale  Zerohedge, citando una ricerca suscitata dal Judicial Watch, risulta che il Dipartimento della Sicurezza degli USA aveva fatto trasportare in forma discreta gli immigranti illegali dalla frontiera messicana per portarli a Phoenix, Arizona e li avrebbe lasciati liberi classificandoli come OTM (altri rispetto ai messicani).
Risulta uno strano collegamento tra l’impresa di sicurezza G4S in cui lavorava: precisamente l’impresa di sicurezza che ha contrattato il Governo USA per realizzare il trasbordo di immigranti illegali.
Di fatto le pattuglie che operano sulla frontiera con il Messico denunciano che si stanno liberando immigranti illegali per mancanza di strutture dove detenerli e che si sta facilitando l’entrata di possibili islamisti radicali fra gli immigrati illegali, considerando che lo stesso Mateen, l’autore della strage, aveva lavorato per la G4S, una società per la Sicurezza che dispone di collegamenti con i Dipartimento di Stato.
Situazione che risulta analoga a quanto si era verificato con i terorristi autori degli attentati di Parigi e di Bruxelles, dove gli autori erano stati elementi che la polizia teneva sotto controllo, la stessa cosa era accaduta con i fratelli Tsarnaev, autori dell’attentato della maratona di Boston.
Nel caso del terrorista di Orlando, anche il padre di questi avva dei contatti con le autorità di Washington, per quanto in forma aneddotica.
Tutti elementi questi che destano più di qualche sospetto sulla vicenda e si pone la domanda a chi possa giovare il clima di paura e di psicosi che si viene diffondendo nella società statunitense e verso quali sbocchi possa portare.
Fonti:   Mirror.co.uk
Traduzione e sintesi: Luciano Lago
Primi elementi sospetti sulla strage di Orlandoultima modifica: 2016-06-14T23:10:30+02:00da davi-luciano
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