Archivi giornalieri: 29 aprile 2016
Addio Tfr, via ai fondi pensione obbligatori
Bomba derivati sul debito: l’Italia e la scommessa sbagliata
Non riescono a pagare il mutuo e si uccidono. Trovati dopo un mese
Un No Tav color BLU
Si comincia dal basso, si comincia dal fondo. Un fondale bianco (o grigio a seconda del muro! ) su cui dipingere per rappresentare la catena d’interessi lobbistici e particolari dei pochi che vogliono quel cantiere.
Blu è venuto alla centrale di Kiomontistan a portare a termine un lavoro cominciato un anno fa, quando l’apparato di sicurezza del cantiere si era mosso in grande stile contro il suo pennello no tav.
La polizia aveva costretto noi e i suoi pennelli a spostarci altrove, ancora una volta si scusasse qualcun’altro (i soliti noti, forze del disordine e partitocrazia) per il ritardo.
Ieri finalmente ci siamo goduti il sole primaverile della Valle e la generosità di quest’artista, che della sua immaginazione ha fatto un arma potente.
Grazie BLU!
…e intanto l’aria di primavera ha ispirato i notav presenti a rprendere le note di una famosa canzone nostrana.
Ci sentirete cantarla ancora per i sentieri della Val Clarea…buon ascolto!
Lorenzin altra follia: chiusura Guardia Medica notturna
http://www.economicomensile.it/2016/04/lorenzin-chiusura-guardia-medica/
La Federazione Confconsumatori-Associazione Consumatori Piemonte sostiene la petizione su Change.org: “Sì alla Guardia Medica no all’h16” La Federazione Confconsumatori-Associazione Consumatori Piemonte esprime pieno sostegno alla petizione diretta al Ministro della Salute Lorenzin per chiedere che venga respinta l’ipotesi di articolare l’assistenza medica territoriale dalle ore 8 a mezzanotte, lasciando quindi quale unica presenza notturna quella del servizio 118. La Federazione è, infatti, da sempre convinta che la politica dei tagli non possa e non debba essere presa in considerazione quando si ha a fare con il diritto all’assistenza dei cittadini.
Questo perché i servizi rivolti alle persone con problemi di salute, andrebbero rafforzati, migliorati, integrati e semplificati e mai e poi mai tagliati! In questo caso, invece, come ribadito nel testo della petizione che la Federazione ha deciso di sostenere e condividere: «I medici 118 si troverebbero a svolgere, in contemporanea, due tipologie di servizio completamente diverse: il “codice rosso” di emergenza e le visite e prescrizioni per patologie minori. Questa situazione provocherà disfunzioni nell’assistenza medica molto gravi, con gli operatori stretti tra l’obbligo di intervento immediato in emergenza ed il pericolo di commettere omissione di soccorso se costretti ad interventi molto differiti nel tempo, sia nelle zone a notevole estensione territoriale, sia nei centri urbani ad alta intensità abitativa». Laura Ferraioli, responsabile della sede veneziana della Federazione chiede: «Che senso ha allungare l’attività di assistenza medica sino alla mezzanotte quando si va ad eliminare il servizio della guardia medica nelle ore successive? Le malattie non seguono un tabella oraria. Al contrario, a notte fonda ci si sente sempre più vulnerabili. Ecco perché abbiamo deciso di sostenere questa petizione che potrà essere firmata e sottoscritta sia on line (www.change.org/p/ministro-della-salute-si-alla-guardia-medica-no-all-h16) sia presso le sedi della nostra associazione».
25 aprile delle lotte e No Tav, Fassino lascia il palco senza parlare (VIDEO)
E alla fine ha lasciato il palco senza parlare il sindaco Fassino, insieme a lui Chiamparino ed altri assessori che insieme all’ANPI hanno chiuso la fiaccolata istituzionale di ieri sera organizzata per celebrare i 71 anni della Liberazione.
Già da subito, all’arrivo in piazza, la celere cerca di tenere distanti chi si avvicina con bandiere No Tav e lo striscione delle mamme e dei parenti dei ragazzi sottoposti a misure cautelari, ma con scarso risultato.
Nel giro di solo mezzora lo spezzone sociale è infatti il più numeroso della fiaccolata, circa un migliaio di persone a fronte delle 6.000 presenti.
Lotta per la casa, No Tav, studenti antifascisti e antirazzisti sono solo alcune delle anime presenti, tanti i parenti dei giovani arrestati e cautelati perchè hanno partecipato a queste lotte che con orgoglio aprono lo spezzone con lo striscione “Abbiamo bisogno di Resistenza”.
All’arrivo in Piazza Castello un triste spettacolo ci si pone di fronte, il PD è intenzionato ad ignorare la presenza di centinaia e centinaia di persone e, una volta terminati gli interventi dei partigiani e quando prende parola il capo della consulta provinciale del PD, parte la contestazione.
Al grido “vogliamo parlare” e “le mamme sul palco” continua un teatrino dell’assurdo, la celere che fa la sua comparsa sotto il palco e le istituzioni che continuano i loro monologhi in mezzo ai fischi della gente.
La rabbia è tanta ma non si demorde e mentre continuano a svettare in piazza i cartelli con i volti dei nostri giovani e la bandiere No Tav sventolano con energia, si chiude la cerimonia ufficiale e si prepara il palco per il concerto del Jazz Festival.
Max Casacci leader dei Subsonica e artista torinese, non appena sale sul palco si accorge della situazione subito sotto e invita la mamma di Jacopo, giovane ricercatore No Tav arrestato il settembre scorso in Clarea durante un’azione contro il cantiere, a salire sul palco e a leggere la lettera che i parenti hanno scritto per questa giornata.
Le prime parole sono queste: “Siamo le madri e i padri, i familiari e i tanti amici dei 28 ragazzi e ragazze che, nella nostra città – medaglia d’oro per la Resistenza – sono stati sottoposti a misure cautelari molto dure. Non per aver rubato soldi pubblici nè per aver avvelenato l’aria con la polvere di amianto ma per aver lottato contro il treno ad alta velocità Torino-Lione, oppure per aver difeso le aule universitarie dai tentativi sempre più frequenti di infiltrazione da parte dei fascisti torinesi, o ancora per aver manifestato in corteo contro la presenza e i comizi di un partito xenofobo e razzista che ben conosciamo….”
Terminata la lettera un grande applauso si leva dalla piazza, anche da parte dei tanti che a quel punto sono giunti per il concerto.
Alla fine, ci diciamo, ce l’ abbiamo fatta, grazie a quella caparbietà che le lotte ci hanno insegnato soprattutto quella in difesa della nostra Valle.
Alla prossima, avanti No Tav!
Liberi tutti e tutte!
25 Aprile, Fassino contestato e costretto a lasciare il palco senza parlare
25 Aprile amaro per il sindaco Piero Fassino che, duramente contestato poco prima del suo intervento, ha lasciato la piazza senza prendere la parola. I contestatori sono invece riusciti a leggere una lettera in cui denunciano la repressione verso 28 ragazzi No Tav e antifascisti torinesi finiti agli arresti domiciliari nei mesi scorsi.
Settimo ricorso dell’accusa contro i notav: non si rassegna che non fu “terrorismo”
da Giustiziami –
Dopo aver perso la battaglia già sei volte, quattro nel merito al Riesame e due in Cassazione, la pubblica accusa non demorde e ricorre ancora alla Suprema Corte per dire che l’attacco al cantiere di Chiomonte nella notte tra il 13 e il 14 maggio del 2013 “fu terrorismo”. Lo ha deciso per la procura generale di Torino il magistrato Francesco Saluzzo che ha ereditato il ruolo di Marcello Maddalena andato in pensione subito dopo aver perso in appello. I giudici di secondo grado infatti confermavano l’assoluzione dall’accusa di terrorismo condannando i 4 militanti NoTav solo per i reati minori.
Per la terza volta dunque la Cassazione si dovrà occupare di quell’ormai famoso compressore bruciacchiato dalle bottiglie molotov che nel teorema Caselli, procuratore all’epoca dei fatti, era diventato una sorta di rapimento Moro del terzo millennio.
Gli imputati e le parti civili che impugnano sentenze sfavorevoli lo fanno pagando di tasca loro, la pubblica accusa no. A pagare le spese siamo infatti noi contribuenti e questo vale anche per i ricorsi “a schiovere” come dicono a Napoli.
A Roma, invece, spiegano che qualcuno è “de coccio” quando non capisce o non vuol capire. La procura generale di Torino sa benissimo che andrà incontro a un altro no secco in Cassazione, ma purtroppo i processi non si celebrano solo nelle aule. All’accusa il ricorso serve per continuare ad agitare nell’opinione pubblica quello spettro, “il terrorismo”, per ribadire il messaggio che non ci si può ribellare nemmeno davanti a un’opera utile esclusivamente a devastare un territorio una volta incontaminato e, ovviamente a far girare soldi. Tutto ciò nell’interesse di grandi aziende e delle banche che controllano direttamente o indirettamente i giornali, grandi sostenitori dell’affare alta velocità.
Siamo alle prese con una storia infinita. L’imputazione di terrorismo è servita,nonostante le bocciature giuridiche,a indebolire, fiaccare, criminalizzandolo, l’unico movimento radicato sul territorio degli ultimi anni in Italia. Ed è per questa ragione che la procura generale di Torino ha deciso di andare avanti per la sua strada come se niente fosse accaduto. E’ la magistratura che fa politica, ma in questo caso di garantisti in giro se ne vedono davvero pochi. Qui magistratura e politica vanno a braccetto. Anche perché sugli appalti dell’alta velocità in Val Susa nessun fascicolo è stato aperto. Una sorta di “isola felice in un’economia corrotta”. (frank cimini)