Ben spesi! 500 euro per il ritardo della fine del concerto di ieri

Dal blog di Gabriele Ferraris (ex direttore di Torino Sette della Stampa, esperto musicale):

“PROTESTE AL CONCERTO, MAX CASACCI MEDIA CON LA PIAZZA

http://gabosutorino.blogspot.it/2016/04/proteste-al-concerto-ma-casacci-si.html

Rapidissime note di cronaca sul concerto di stasera in piazza Castello per il Torino Jazz Festival. Come sapete c’era la prima assoluta di “Pulse!”, il nuovo progetto di Max Casacci, Vaghe Stelle e Emanuele Cisi. Prima dell’inizio dello spettacolo era prevista una celebrazione ufficiale del 25 aprile.

Schierati sul palco le solite autorità e gli ex partigiani.

Dalla piazza sono arrivati fischi e proteste di un nutrito gruppo di manifestanti che inalberavano cartelli con le fotografie di alcuni giovani sottoposti a misure cautelari per varie accuse legate a manifestazioni di tipo politico e/o sociale. Fassino ha rinunciato a parlare

Le contestazioni e i fischi sono continuati anche quando sul palco sono saliti i presentatori del concerto.

I manifestanti volevano che prendesse la parola un loro rappresentante per leggere un appello.

A quel punto è arrivato Max Casacci, ha preso il microfono e ha detto semplicemente che la madre di uno dei giovani in questione venisse pure su a leggere l’appello.

La madre è andata sul palco, ha letto l’appello, tutti hanno applaudito, poi il concerto è cominciato, le bandiere e i cartelli sono spariti, molti dei manifestanti se ne sono andati a casa soddisfatti, il resto del numeroso pubblico si è molto divertito.
Problema risolto

Sennonché fra fischi, discorsi interrotti, canto di “Bella ciao”, schieramenti di polizia, cori “vergogna vergogna”, intervento di Max, lettura dell’appello, applausi di consenso, varie ed eventuali, il concerto è partito con mezz’ora di ritardo; di conseguenza ha sforato di almeno una quindicina di minuti l’orario delle 23,30 previsto dalla deroga sui rumori notturni.

D’altra parte, era impossibile tagliare a metà l’ultimo brano. 

Gli organizzatori del Festival, ovvero il Comune e la Fondazione per la Cultura, hanno dovuto accettare, seppure a malincuore, la prospettiva di pagare la sanzione prevista in questi casi: 500 euro.
On vit une époque formidable”.

Alleanza strategica fra Austria e Russia

Apr 9, 2016
 
La compattezza della politica anti-russa dell’Unione Europea è incrinata.
 
A infrangere il muro dell’ostilità nei confronti di Mosca è l’Austria, che all’inizio di questa settimana ha fatto sapere, per bocca del Capo di Stato Maggiore generale Othmar Commenda, che le forze armate austriache sono pronte a cooperare militarmente con quelle russe.
 
E questo “nonostante gli avvertimenti delle altre potenze mondiali”. Si tratta di un avvertimento importante, che arriva dopo mesi in cui Vienna ha continuato a lanciare segnali, flebili ma continui, al resto dell’Europa.
 
In principio erano stati i migranti a provocare la decisione del governo di Werner Faymann di chiudere le frontiere meridionali con la Slovenia, in barba alle proteste di quella Germania da cui pure dipende tanta parte della politica estera austriaca.
 
Proprio nell’ambito della gestione dell’emergenza migranti Vienna era tornata ad esercitare un rinnovato protagonismo fra quei Paesi della MittelEuropa cui è inevitabilmente legata per evidenti ragioni storiche: la scelta di bloccare i flussi provenienti dalla rotta balcanica offre infatti una sponda alle rigide politiche adottate dal gruppo di Visegrad, che riunisce Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia.
 
In autunno Vienna ha ospitato le sessioni dei colloqui di pace per la guerra Siria, riconfermando la propria tradizione di grande capitale della diplomazia. Dopo la seconda guerra mondiale, infatti, all’Austria venne assegnato il ruolo di “Stato cuscinetto”, esterno sia all’Alleanza Atlantica che al Patto di Varsavia.
 
Anche successivamente al crollo del Muro di Berlino Vienna mantenne sempre una politica autonoma, senza aderire mai alla Nato ed entrando nell’Unione Europea solamente nel 1995.
 
Difficile certo che la mossa austriaca possa impensierire l’Unione Europea o la Nato: si tratta tuttavia di un’apertura che contribuisce a rompere ulteriormente l’accerchiamento contro la Russia e di un’altra attestazione di sfiducia nei confronti della leadership di Bruxelles.
 
A febbraio il vice-cancelliere Reinhold Mitterlehener aveva apertamente criticato le sanzioni alla Russia durante una visita a Mosca, ricordando i danni subìti dalle centinaia di imprese austriache impegnate nel commercio con i russi, discutendo anche di politiche energetiche.
 
L’intesa cordiale con Mosca insomma sembra orientare i futuri sviluppi della politica estera austriaca. E a questo proposito c’è anche un altro fattore da tenere presente: come ricorda Giampiero Venturi su DifesaOnline, la chiusura dei confini meridionali alla frontiera con l’Italia, recentemente decisa da Vienna, si basa sul presupposto che i migranti in arrivo dal nostro Paese provengano dall’Africa – e non dalla Siria. Dunque, per la maggior parte si tratterebbe di migranti economici anziché di rifugiati politici in fuga dalla guerra.
 
Resta da capire se questo calcolo si basa sull’assunto – per la verità ancora tutto da verificare  – che la Siria possa essere stabilizzata in tempi brevi. Magari proprio sulla base di quei colloqui ospitati a Vienna.

Sul 25 Aprile a Donato litigano Partigiani e Pd

Inserito tra i relatori un esponente del Comitato per il no al referendum sulla riforma costituzionale e alla richiesta dei sindaci di toglierlo l’Anpi reagisce duramente: “Difendiamo la Costituzione nata dalla Resistenza”
 
25 aprile
Un’immagine della scorsa edizione
 
Clima incandescente quello che si prospetta alla celebrazione forse più sentita tra quelle del 25 Aprile, cioè quella in programma a Donato Lace lunedì mattina. Tutto a causa dell’inserimento tra i relatori di Marco Bellini, promotore a Ivrea di un “Comitato per il No nel Referendum sulle modifiche alla Costituzione”, cioè contro la riforma fortemente voluta dal Governo e dal premier Matteo Renzi. Comitato nato: “Per difendere la Costituzione nata dalla Resistenza”.
 
La presenza di Bellini ha indispettito un altro canavesano, il sindaco di Parella, che ha scritto alla collega di Donato, rimarcando, a suo parere come il portavoce del Comitato intenda: “approfittare dell’occasione della memoria della Resistenza per affermare che la riforma costituzionale ne tradisce gli ideali” e spiegando che nel caso il programma fosse confermato lui non avrebbe partecipato. Raccolti i dubbi, questa volta verbali, anche di un altro primo cittadino, il sindaco di Donato Desirée Duocco ha fatto presente, sempre attraverso i canali ufficiali, la questione agli organizzatori dell’Anpi Valle Elvo, aspettandosi probabilmente un possibile accomodamento.
 
Invece la risposta dell’Associazione Partigiani è stata durissima. “Per noi un intervento a Lace che riguardi la riforma della Costituzione approvata dal Parlamento e che dovrà essere sottoposta a referendum confermativo da parte dei cittadini è particolarmente importante – scrivono Paolo Bonino, Andrea Favario, Pierangelo Favario, Oreste Frassati, Pier Adelchi Maffeo, Renzo Sarteur e Roberto Teagno –. La Costituzione promulgata nel 1948 è l’eredità più grande lasciata dalla Resistenza nei confronti degli italiani, schiacciati da oltre vent’anni di dittatura fascista ed è scritta con il sangue, le sofferenze dei partigiani uccisi e di tutta la popolazione piegata da una guerra insensata. I partigiani non hanno dato la vita per difendere la democrazia liberale, semmai l’hanno data per liberare il nostro paese dal fascismo e dal nazismo, suo fratello, con l’ambizione di promuovere una democrazia non solo liberale ma anche comunista, socialista, azionista e di matrice cattolica. Ed è purtroppo una verità inoppugnabile che la riforma costituzionale approvata da poco dal Parlamento comporterà l’abbandono della democrazia costituzionale in favore di un premierato assoluto. Già ora con l’adozione di vari sistemi di voto di tipo maggioritario il voto democratico è fortemente compromesso e la rappresentatività ristretta, con la riforma del Senato accompagnata dall’introduzione di una nuove legge elettorale, unita alla legge elettorale già in vigore alla Camera, la possibilità per i cittadini di eleggere i propri rappresentanti in modo trasparente e consapevole viene ulteriormente e definitivamente frustrata. Quindi quale miglior ricorrenza se non il 25 Aprile, per parlare e far conoscere ai cittadini la riforma che intende far piazza pulita della Costituzione nata dalla Resistenza?”.
 
Un attacco in piena regola. “La difesa della Costituzione e quindi anche contro l’ultimo tentativo di modifica è tra le priorità dell’Associazione dei partigiani e degli antifascisti, associazione che ha fra l’altro deliberato già a dicembre 2015 la propria contrarietà a questa riforma ed ha invitato i propri aderenti ad impegnarsi nei comitati per il no o a promuoverli. E’ quindi un dovere, oltre che un piacere, per noi accogliere l’intervento del rappresentante di uno di questi comitati a Lace”.
 
La risposta non è naturalmente piaciuta gli esponenti democratici (o almeno a chi ne è già  venuto a conoscenza), con alcuni che probabilmente diserteranno l’evento e altri che già annunciano di volersi allontanare quando sul palco salirà Bellini. Considerando che tra i presenti potrebbero esseri la senatrice Nicoletta Favero, convinta sostenitrice di Renzi, e il presidente della Provincia Emanuele Ramella, a sua volta renziano, l’imbarazzo istituzionale pare certo.
 
Altri sindaci invece, come quello di Mongrando Tony Filoni avrebbero accolto di buon grado l’iniziativa e sembrano pronti ad appoggiarla. Una divisione netta, che potrebbe tradursi in malumori e contestazioni che proseguiranno ben oltre il 25 aprile, andando a  peggiorare i rapporti sempre più tesi tra sinistra estrema e Partito Democratico.

Francia : delibera “più efficente di un tunnel contro l’inquinqmento”

rassemblement

COMMUNIQUE DE PRESSE”

Lyon, le 25 avril 2016!

Un arrêté municipal : plus efficace qu’un tunnel contre la pollution”

En ce jour d’ouverture de la conférence environnementale à Paris, les élu-e-s du Rassemblement citoyens, écologistes et solidaires (RCES) mènent une action concrète auprès plus de 1000 Maires de la région Auvergne Rhône-Alpes. La pollution fait de plus en plus de morts par an et augmente considérablement le nombre de maladies chroniques, notamment chez les plus faibles. Notre région n’est pas épargnée et les zones les plus touchées sont les vallées alpines, traversées de toutes parts par des poids lourds.

“Nous saluons la ville de Grenoble qui vient de retirer sa participation financière au projet Lyon-Turin estimant que l’urgence allait à l’amélioration de la ligne existante, et nous lançons ce jour à notre tour une initiative permettant de faire un nouveau pas décisif dans la lutte contre les pollutions” a déclaré Corinne Morel Darleux, élue du Rassemblement qui s’est rendue en Val de Suse le mois dernier pour y rencontrer les élus opposés à ce projet de Lyon-Turin.

Cette action s’inscrit dans le cadre du décret publié par les gouvernements français et italien, suite à l’accord sur la LGV Lyon-Turin (2014-1002 le 4 septembre 2014) promettant la restriction, voire l’interdiction de circulation de certains poids lourds dans les vallées alpines. Car comme le déplore Jean-Charles Kohlhaas, qui siège dans la commission Transports : “Depuis hélas, rien n’a été fait. Les camions continuent à circuler, exposant ainsi la population aux risques de cancer et de maladies chroniques”

En conséquence, les élu-es du groupe RCES adressent ce 25 avril un courrier à 1024 Maires des vallées pour les inciter à prendre des mesures pour l’intérêt général et leur proposent un modèle d’arrêté municipal.
Pour Fabienne Grébert élue du territoire concerné et membre de la commission environnement: ” Nous ne pouvons pas rester les bras croisés. La lutte contre la pollution et le changement climatique fait partie de nos fondamentaux. Nous avons travaillé main dans la main avec la coordination des opposants au Lyon-Turin pour
écrire ce courrier aux Maires et surtout leur proposer un modèle d’arrêté municipal interdisant la circulation des poids lourds. La ligne ferroviaire existante entre Ambérieu et Modane peut parfaitement permettre le transport de près de 15 millions de tonnes de marchandise par an, il est vital de débarrasser nos vallées des camions.”

Contact presse : Le rassemblement : citoyens, écologistes, solidaire -“
Corinne Morel-Darleux – 06 77 85 65 95 / Jean-Charles Kohlhaas – 06 79 47 05 20″

 rassemblement

 

 

Région Auvergne Rhône-Alpes
Groupe RCES
1 esplanade François Mitterrand
69002 Lyon

Madame, Monsieur le Maire,

Lors de la campagne des élections régionales, nous nous étions fortement engagé-e-s à porter l’intérêt général au coeur de l’action publique.
Après l’installation du Conseil Régional, le temps est donc venu de tenir ces engagements. Nous avons promis d’agir pour la diminution de la pollution consécutive aux transports de marchandises par la route. Cet engagement nous semble prioritaire, du fait de l’urgence du problème de santé publique.
Le Centre International de Recherche sur le Cancer (CIRC) a déclaré le 12 juin 2012 que l’exposition des populations aux rejets des moteurs diesel est directement responsable de l’apparition de cancers du poumon.
Evaluation
Les données scientifiques ont été examinées à la loupe par le Groupe de Travail qui a globalement conclu qu’il disposait d’indications suffisantes de la cancérogénicité pour l’homme des gaz d’échappement des moteurs Diesel. Le Groupe de Travail a constaté que les gaz d’échappement des moteurs Diesel provoquaient le cancer du poumon (indications suffisantes) et a également noté une association positive (indications limitées) à un risque accru de cancer de la vessie (Groupe 1).

Groupes d’évaluation – Définitions
G roupe 1 : L ’agent est cancérogène pour l’homme.
Cette catégorie est utilisée lorsque l’on dispose d’indications suffisantes de cancérogénicité pour l’homme. Exceptionnellement, un agent peut être placé dans cette catégorie lorsque les indications de cancérogénicité pour l’homme sont moins que suffisantes, mais que l’on dispose d’indications suffisantes de sa cancérogénicité pour l’animal de laboratoire et de données probantes, chez l’homme exposé, selon lesquelles l’agent suit un mécanisme de cancérogénicité pertinent.
Les gouvernements français et italien, conscients des risques pour les populations et pour le climat, ont précisé à l’annexe 3 de l’accord du 30 janvier 2012 sur le projet de ligne à grande vitesse Lyon-Turin, publié sous forme de décret 2014-1002 le 4 septembre 2014 :
Dans l’année suivant la date de signature du présent Accord et après avis des sociétés concessionnaires et des transporteurs, les commissions intergouvernementales franco-italiennes respectivement compétentes pour le contrôle du tunnel routier du Mont-Blanc et celui du tunnel routier du Fréjus, seront invitées à orienter le trafic des poids lourds vers les classes Euro les moins polluantes, en modulant les péages en fonction de ces classes dans le respect du droit en vigueur dans les deux Etats, en particulier s’agissant du régime des concessions routières. Les transports de marchandises dangereuses feront également l’objet de modulations tarifaires adaptées.
En tenant compte de la disponibilité des services de transport ferroviaire alternatif, notamment de ferroutage, des restrictions, voire, si les conditions le permettent, des interdictions du trafic de certains poids lourds pourront également être envisagées aux tunnels du Mont-Blanc et du Fréjus.

Elles pourront concerner:

– les poids lourds de classe Euro 1, voire Euro 2;
– les transports de marchandises dangereuses.
Comme vous le savez la ligne ferroviaire existante entre Ambérieu (Est de Lyon) et Modane puis l’Italie a permis en 2000 de transporter 9,4 millions de tonnes de marchandises et Réseau Ferré de France a publié une capacité de la voie existante de 14,6 millions de tonnes de marchandises par an soit la circulation de 120 trains par jour (60 par sens) outre les trains de voyageurs. Ce qui établit “la disponibilité des services de transport ferroviaire alternatif” puisqu’il ne circule aujourd’hui que 20 trains par jour environ pour un total de 3,3 millions de tonnes au cours de l’année 2014.
Les Codes de la Santé Publique et de l’Environnement, engagent les responsables des collectivités territoriales à prendre des mesures dans l’intérêt général et la prévention des risques de santé publique.
Nous devons malheureusement constater comme vous, que l’engagement d’interdiction de circulation routière des camions Euro 1, Euro 2 et marchandises dangereuses, qui aurait dû intervenir au plus tard le 29 janvier 2013, ne se trouve pas traduit dans les faits et que les camions continuent de circuler dans les vallées alpines malgré ces dispositions et l’exposition des populations au risque avéré de cancer du poumon. Les pouvoirs publics, malgré les diverses interpellations, se sont abstenus de toute mesure d’interdiction permanente.
C’est la raison pour laquelle, nous prenons l’initiative concrète de vous inviter à publier un arrêté municipal d’interdiction de circulation, sur votre commune, conformément au Décret 2014-1002 du 4 septembre 2014.
Vous trouverez en pièce jointe le projet que nous vous proposons, qui sera un signe fort de votre engagement et celui de votre Conseil Municipal contre l’injustifiable surexposition de la population de votre territoire au risque du cancer du poumon.
Dès à présent nous vous indiquons que l’argument selon lequel il s’agirait d’une mesure discriminatoire au sens de l’article 36 du Traité sur le Fonctionnement de l’Union Européenne (TFUE) ne peut être soutenu. Il suffit pour s’en convaincre d’observer les interdictions effectives au tunnel du Mont-Blanc qui visent les mêmes véhicules.
Nous restons à votre disposition pour toute information complémentaire et vous assurons de notre engagement à lutter contre la pollution et la détérioration du climat de façon concrète.
Nous reviendrons prochainement vers vous dans le cadre de notre engagement de voir les marchandises circulant sur la route entre la France et l’Italie transportées sur les voies ferroviaires à hauteur de la capacité annoncée par RFF. Pour cela nous nous sommes engagés à exiger la mise en service d’un report modal effectif à court terme au départ d’Ambérieu par SNCF Fret grâce aux différentes techniques disponibles en Europe et inutilisées en France (Polyrail, Wagon petites roues, Multiberce…).
Vous remerciant pour votre attention, nous vous adressons, Madame, Monsieur le Maire nos sincères salutations.
Monique Cosson, Présidente du groupe RCES

Vu la publication du Centre International de Recherche sur le Cancer / OMS daté du 12 juin 2012,

Vu le décret n°2014-1002 du 4 septembre 2014, annexe 3 – A.2., reprenant les termes de l’accord Franco-Italien du 30 janvier 2012.
Vu l’absence de mesures prise en application du décret n°2014-1002 du 4 septembre 2014, annexe 3 – A.2.,
Vu le code de la santé publique, notamment son article L1335-1
Vu le Code de l’environnement Titre II du Livre II et notamment ses articles L220-1 et L220-2
Vu le Code de la Route article 318-1
Vu le Traité sur le Fonctionnement de l’Union Européenne (TFUE) et notamment les articles 34, 35 et 36,
Vu les objectifs fixés par Livre Blanc Feuille de route pour un espace européen unique des
transports – Vers un système de transport compétitif et économe en ressources publié le 28 mars 2011 (page 10)
Vu le Code de l’Environnement notamment ses articles L110-1 et L110-2, L222-6,
Vu les risques pour la santé publique,
Vu l’exposition des riverains aux risques,
Vu l’urgence,
ARRETE
Article 1er
La circulation des poids lourds de norme Euro 1 et Euro 2 en provenance ou en direction de l’Italie est interdite sur toutes les voies de circulations de XXX (nom de la ville).
Article 2
La circulation des poids lourds transportant des marchandises dangereuses en provenance ou en direction de l’Italie est interdite sur toutes les voies de circulations de XXX (nom de la ville).
Article 3
Toute infraction aux dispositions du présent arrêté sera constatée et poursuivie conformément aux lois et règlements en vigueur.
Article 4
Cette interdiction sera matérialisée sur place par une signalisation conforme à l’instruction
interministérielle sur la signalisation routière
Article 5
Le présent arrêté entrera en vigueur à compter de son affichage.