Trilaterale a Roma

le lobbies tanto care alle sinistre che tacciono e non protestano mai. E’ roba da complottisti, noi viviamo nella migliore democrazia, che va difesa dai cattivi “euroscettici xenofobi”
 
aprile 18, 2016
 
Alesandro Lattanzio, 18/4/2016
 
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Il Rome plenary meeting 2016 (programma) della Commissione Trilaterale, organizzazione fondata nel 1973 da David Rockefeller, che si svolgeva a Roma dal 15 al 17 aprile, presso l’albergo Cavalieri Waldorf Astoria di Monte Mario, vedeva tra i 200 partecipanti l’ex-AD di Luxottica Andrea Guerra, il deputato del PD e commissario alla ‘spending review’ del governo Renzi Yoram Gutgeld, la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni Silverj, la presidentessa della RAI Monica Maggioni, l’ex-viceministro degli Esteri e vicepresidente dell’ENI Lapo Pistelli, Lia Quartapelle e Vincenzo Amendola del PD, l’ex-rettore della Bocconi Carlo Secchi (presidente del gruppo italiano), l’AD di Fincantieri Giuseppe Bono, l’ex-AD di Banca Intesa Enrico Cucchiani, il presidente della FCA John Elkann, il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, l’AD di Pirelli Spa Marco Tronchetti Provera, il presidente di Unicredit Giuseppe Vita, l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, ex-ministro della Difesa del governo Monti, la direttrice di Aspenia Marta Dassù ed Enrico Letta, oltre alle guest star straniere David Rockefeller, Jean Claude Trichet (presidente della Trilaterale), Madeleine K. Albright, Michael Bloomberg e Susan E. Rice.
Gli argomenti affrontati dalla Commissione Trilaterale a Roma, erano i seguenti:
Shaping the Future of Italy in Europe
Where is the European Project Heading?
Allocuzione al Quirinale con il Presidente della Repubblica Mattarella
The Middle East in Turmoil
Where is Russia Heading?
The North Korean Nuclear & Missile Threats
Where is China Heading?
The United States Presidential Elections
International Migration & Refugee Flows
Coping with Digital Disruption
Conclusioni del presidente della Trilaterale
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Maria Elena Boschi, parlando in inglese davanti la platea cosmopolita, senza l’intermediazione di traduttori, affermava che “Il referendum (‘sulle trivelle’) non cambierà per nulla la politica energetica italiana, che andrà avanti indipendentemente dal risultato, avendo un effetto minimo sulla nostra legislazione, toccandone solo un piccolo aspetto. Forse potrebbe avere un risultato sull’approccio politico. Il governo è impegnato nella ricerca di energie alternative, impieghiamo molte risorse”. L’economista indiano Nand Kishore Singh chiedeva a Boschi della riforma della Costituzione e del relativo referendum. “Ecco quel referendum avrà un impatto più profondo sulla nostra politica energetica, perché ora dobbiamo dividere le decisioni con venti regioni, con venti legislazioni, ma dopo la riforma avremo una strategia e una legislazione per tutta l’Italia. Così, sono certa, avremo anche più peso in Europa”. E la Costituzione? “Non penso che il numero di senatori possa avere un impatto su pesi e contrappesi della Costituzione. Penso che pesi e contrappesi siano garantiti dalla separazione dei poteri, dall’indipendenza della magistratura e dalle regole della Corte costituzionale. Anche il presidente della Repubblica è un garante, per esempio può rifiutare di firmare una legge approvata dal Parlamento se non rispetta la nostra Costituzione”.
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David Rockefeller voleva includere il Giappone nelle discussioni sulla cooperazione internazionale. Alla conferenza del Bilderberg in Belgio, nel 1972, Rockefeller ne discusse con il professore di Studi Russi della Columbia University Zbigniew Brzezinski, vicino al comitato direttivo del Bilderberg. Nel luglio 1972 si ebbe la prima riunione operativa volta a costituire la Commissione, a cui parteciparono l’economista Fred Bergsten, il politologo della Brookings Institution Henry Owen, il presidente della Ford Foundation Mc George Bundy, il parlamentare tedesco Karl Carstens, il politico francese René Foch, l’ambasciatore ed ex-commissario della CEE Guido Colonna di Paliano, il politologo dell’Università del Sussex François Duchène, il direttore dell’Istituto di Studi Europei della CEE Max Kohnstamm, il deputato ed ex-ministro degli Esteri giapponese Kiichi Miyazawa, il professore di relazioni Internazionali Kinhide Mushakoji, il presidente dell’Overseas Economic Cooperation Fund Saburo Okita e il presidente del Japan Center for International Exchange Tadashi Yamamoto. Quindi un think tank che riunisce esponenti delle élite politico-economiche di Stati Uniti, Canada, Europa Occidentale e Giappone. La Trilaterale tenne la prima riunione ufficiale del comitato esecutivo a Tokyo, nell’ottobre 1973. La Commissione Trilaterale viene finanziata dal Rockefeller Brothers Fund ed è profondamente legata al CFR. La Commissione aiuta i governi a raggiungere “accordi costruttivi” con altri governi, promuovendo una più stretta cooperazione tra Europa, Asia e Nord America. Nel 1974 pubblicò “La crisi della democrazia” invocando una democrazia “moderata”. Della Commissione Trilaterale fecero parte David Rockefeller, George HW Bush, Bill Clinton, Zbigniew Brzezinski, Jean-Claude Trichet, Henry Kissinger e Jimmy Carter. Nell’assemblea plenaria del 10-12 aprile 2000, la Trilaterale decise di includere nel gruppo nordamericano il Messico e di trasformare il gruppo giapponese nel gruppo Asia-Pacifico comprendendovi Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda ed esponenti da Indonesia, Malaysia, Filippine, Singapore e Thailandia. Ultimamente il think tank si concentra su nuovi equilibri mondiali, ridefinizione degli organismi internazionali, nuovi attori della politica internazionale e sviluppo sostenibile.
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Riferimenti
 
Trilaterale a Romaultima modifica: 2016-04-23T21:58:38+02:00da davi-luciano
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