Sul coraggio e la Resistenza degli Yemeniti, piove morte, crudeltà e abominio

alla società antirazzista diritto umanista degli yemeniti non frega nulla. Non un sit in, non un presidio, non una manifestazione di solidarietà. Per i moralmente superiori gli yemeniti non sono umani, non valgono quanto gli amati sauditi.
 
In preda ad un attacco criminale contro il suo popolo, contro la sua sovranità, e contro il suo diritto di autodeterminazione politica, lo Yemen è riuscito in qualche modo a resistere alla furia della coalizione militare saudita,  il più debole in un conflitto che avrebbe dovuto spazzare via ogni resistenza da tempo.
 
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Ma se lo Yemen è stato trasformato in un grande cumulo di macerie, se la sua gente si è appassita sotto le atrocità di un blocco umanitario che ha impedito cibo, medicine e tutte le forniture, attraverso la tenacia e l’incredibile determinazione, le avversità hanno permesso una rinascita sociale – la pietra angolare di un movimento di resistenza sociale che parla di forza di carattere yemenita.
 
Per dodici mesi interminabili il regno saudita ha devastato questo paese impoverito; piove la morte, la crudeltà e l’ abominio  per ogni bomba a grappolo e per ogni esplosione: più di 8.400 mori, di cui 2.236 bambini, e più di 16 mila feriti,  infrastrutture pesantemente danneggiate, scuole, fabbriche e ospedali  distrutti.
 
Perché sono soprattutto i civili a pagare? All’inizio della settimana un’incursione saudita nella provincia di Hajjah ha preso di mira un mercato affollato nella città di Mostaba, e un ristorante affollato adiacente al mercato di al-Kharmis, causando almeno 107 morti.
 
Proprio come gli Stati Uniti in Vietnam, i sauditi in Yemen non capiscono quello che stanno cercando di fare. Come gli Stati Uniti combattevano contro una teoria del dominio del comunismo, così i sauditi combattono contro una teoria del dominio iraniano. In nessuno dei due casi c’è un qualche senso e purtroppo i sauditi,  con la loro grande ricchezza petrolifera,  sono riusciti a destabilizzare la regione, trascinando altri paesi comprati dai loro petrodollari in questa guerra. Ma sono impantanati. Proprio come gli Stati Uniti in Vietnam i sauditi si sono invischiati, non stanno raggiungendo alcun obiettivo militare, e così tutto quello che possono fare è punire il popolo dello Yemen facendo una carneficina.
 
Si tratta solo di una sorta di omicidio di massa casuale di civili innocenti da parte dell’Arabia Saudita e dei suoi complici, in un tentativo folle di inviare un messaggio. E più persone uccidono inutilmente, maggiore diventa il messaggio che sono fuori controllo e che è il momento in cui c’è davvero bisogno di un cambio di regime in Arabia Saudita.
 
La situazione nello Yemen è in qualche modo peggiore rispetto alla situazione in Palestina, perché nessuno ne sta parlando, se non con un filo di voce. Se si guarda ai media mainstream, la Bbc, la Cnn e gli altri, tutti insieme non dicono nulla, solo Amnesty International ha detto qualcosa, limitandosi a un appello al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhrc) “per le gravi violazioni dei diritti umani” dell’Arabia Saudita nello Yemen.
 
Di fronte alla situazione – assolutamente tragica – della popolazione yemenita, gli ipocriti governi occidentali continuano a vendere armi all’Arabia Saudita, mentre Amnesty dice che non vi è la prova di armi proibite in uso che possono costituire crimini di guerra. Nel frattempo, Gran Bretagna e Stati Uniti sono seduti nella war room saudita a fornire il loro aiuto tecnico.
 
Perché i sauditi sono protetti? Il motivo è semplice: perché i sauditi hanno speso 100 miliardi di dollari in armi vendute dai governi occidentali dal 2011.
 
Quanto durerà ancora questa carneficina? Il numero di persone che saranno uccise, purtroppo, può crescere di molto, perché il mondo ignora quella tragedia con indifferente ipocrisia. È una situazione molto, molto triste ma alla fine la vittoria sarà sempre a fianco degli oppressi. La vittoria sarà sempre con la Resistenza e lo Yemen è parte integrante di essa; ad Ansarullah, che si batte per essa, e al Popolo yemenita, va il nostro rispetto.
di Cristina Amoroso – 20/03/2016
 
Fonte: Il Faro sul Mondo
Sul coraggio e la Resistenza degli Yemeniti, piove morte, crudeltà e abominioultima modifica: 2016-03-22T20:57:53+01:00da davi-luciano
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