Grosseto: Senza lavoro tenta suicidio tagliandosi le vene in auto. Salvato dalla polizia

sarà la polizia a dare a questa persona un reddito? Saranno le coop? Saranno i paladini degli ultimi? Perché non basta presentare l’Isee, non avete diritto a niente.
 
dom, Mar 6th, 2016
 
La polizia stradale ha sventato il suicidio di un quarantenne grossetano disperato perchè rimasto senza lavoro. E’ accaduto a Grosseto dove l’uomo ha telefonato ai carabinieri per dire che si stava uccidendo nella sua auto in una piazzola di sosta lungo la strada statale Aurelia alle porte del capoluogo maremmano. I militari hanno avvisato la polstrada che presidia l’arteria ed una pattuglia ha raggiunto il quarantenne che, muratore, era stato licenziato nel luglio scorso e da allora senza lavoro, impedendogli di portare a conclusione il gesto. L’uomo si era già ferito con dei coltelli da cucina che aveva in auto e che sono stati sequestrati.(…)
 
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Campobasso: Depresso dalla mancanza di lavoro, 36enne si suicida in casa

lun, Mar 7th, 2016
Un giovane di 36 anni è stato trovato morto questa mattina all’interno della sua abitazione, nel quartiere Cep a Campobasso. Si tratterebbe di un gesto estremo, compiuto nella notte nel più classico dei modi. La tragica scoperta sarebbe stata fatta dalla madre, che ha immediatamente allertato le forze dell’ordine. La Squadra Mobile e la Polizia Scientifica di Campobasso stanno conducendo le indagini per accertare tutti i particolari della vicenda.(…)
 
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Roma: Problemi economici, 61enne si impicca in giardino

lun, Mar 7th, 2016
Un biglietto scritto in romeno nel quale ha lasciato le sue ultime parole. Poi ha preso una corda, l’ha stretta ad un albero del giardino della propria abitazione e ha messo in atto con freddezza l’estremo gesto, impiccandosi. La scoperta del corpo privo di vita di un cittadino romeno di 61 anni questa mattina poco dopo le 7:00 in zona Muratella-Trullo, quando vicini di casa e parenti dell’uomo hanno chiamato i soccorritori, dopo non aver avuto risposte dall’uomo.(…)
 
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Sant’Antonino di Susa: Condizioni economiche precarie, 51enne si suicida dandosi fuoco in auto

Published On: dom, Mar 6th, 2016
 
I carabinieri del Comando provinciale di Torino indagano sul ritrovamento di un cadavere carbonizzato, all’interno di un’auto data alle fiamme a Sant’Antonino di Susa. Nessuna ipotesi viene esclusa, anche se gli indizi sin qui raccolti – in attesa dell’autopsia – fanno pensare ad un suicidio.
La vittima è un 51enne di Moncalieri, il proprietario dell’auto distrutta dal rogo, una Audi A3. La vettura è stata cosparsa di benzina dall’esterno, ma i vigili del fuoco hanno trovato l’innesco all’interno dell’abitacolo. L’uomo si stava separando dalla moglie, come riferito da quest’ultima ai carabinieri, e si trovava in condizioni economiche precarie. Secondo la donna era anche depresso.
 
Fonte Ansa

Venezia: notav e no grandinavi all’assalto per terra e per mare

post — 8 marzo 2016 at 13:45

CdBbE-GW0AA1gWXE’ una giornata che scorre via all’insegna dei tentativi quella che stanno vivendo i notav a Venezia, città dove oggi alle 17 si terrà il vertice Italia-Francia tra Renzi e Hollande a Palazzo Ducale.

Fin dal mattino uomini e donne dalla Valsusa, dal Terzo Valico, da Brescia, da Verona, da Venezia e dai paesi limitrofi si sono organizzati per  avvicinarsi il più possibile alla zona rossa stabilita dopo giorni di disinformazione da parte dei giornali locali che fomentavano verso chi sarà quale terrore. Ci siamo abituati purtroppo, abbiamo così tante buone ragioni per contestare un vertice del genere, che ogni scusa è lecita per provare a far passare chi lotta in difesa della propria terra e dei beni pubblici come chissà quale mostro pericoloso.

Invece con il solito sorriso sulle labbra e il supporto dei comitati nograndi navi da ore va in scena una manifestazione via terra e via mare per Venezia, dove con coraggio e caparbietà diverse barche stanno tentando di entrare nella zona rossa della Giudecca trovando speronamenti e idranti da parte delle forze dell’ordine.

La giornata prosegue, avanti notav! Da terra e da mare!

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Sempre più Italiani per strada, crisi abitativa avanza

Published On: gio, Mar 3rd, 2016
 
Sempre più famiglie in Italia soffrono il disagio abitativo, con difficoltà ad accedere al bene casa e situazioni di caro affitti sempre meno sostenibili. E’ quanto emerge dal rapporto “Un difficile abitare”, stilato da Caritas italiana, Cisl e sindacato inquilini Sicet. Il dossier relativo al 2015 è stato presentato questa mattina a Roma. I costi dell’abitare – dunque – incidono sempre di più nella gerarchia delle famiglie italiane, soprattutto quelle con reddito medio-basso. Un disagio acuito dalla crisi economica. I dati relativi al campione – 1000 utenti che nel 2015 si sono rivolti a Caritas e al Sindacato inquilini Sicet della Cisl – indicano che l’11% delle famiglie che vivono in affitto sono prive di contratto, oltre il 26% non ottiene ricevuta e il 32% circa riceve dai proprietari una ricevuta inferiore alla rata d’affitto. Annamaria Furlan, segretario generale Cisl: “Tante famiglie non riescono a pagare l’affitto, tante famiglie non riescono a pagare il mutuo. Quindi, c’è una vera emergenza, un’emergenza povertà che ormai ha davvero raggiunto i livelli di guardia nel Paese, e il tema fortissimo del lavoro”.
Critico il livello della mancanza di alloggi o della loro inadeguatezza. Ma quali sono le necessità espresse da chi si rivolge alla Caritas per un disagio abitativo? Secondo don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, “ciò che emerge maggiormente, anche nei confronti di coloro che in tutti i casi possono avere anche un’abitazione, è un problema di relazione, che è determinato naturalmente dalle fasce di povertà. Anche coloro che hanno un tetto sotto cui stare più di una volta si rivolgono ai centri Caritas per usufruire del pasto, della doccia e quant’altro. Non riescono a sostenere completamente la loro esistenza”. Sulle soluzioni, il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, punta sul recupero entro due anni di oltre 15 mila alloggi vuoti grazie ai fondi destinati alle Regioni dalla Legge Finanziaria: “Bisogna fare in modo di dare anche un’offerta abitativa come l’housing sociale: di diffonderla di più, perché anche questa è una risposta ai bisogni delle persone, delle giovani coppie, di tutti coloro che hanno diritto ad avere un’abitazione dignitosa. Bisogna fare una vera alleanza con i Comuni e con le Regioni perché – come sapete – la disponibilità del patrimonio pubblico è relativamente bassa rispetto agli altri Paesi europei e quindi c’è il problema anche di incrementare questa disponibilità, non solo recuperando gli alloggi sfitti, ma anche costruendone magari di nuovi con regole e caratteristiche differenti”.
Un problema, quello abitativo – ricorda il Rapporto “Un difficile abitare” – aggravato anche dalla mancanza di risorse destinate all’edilizia residenziale pubblica. L’Italia, infatti, è terzultima in Europa in termini di peso delle abitazioni sociali sul patrimonio abitativo. Per il curatore dell’indagine Walter Nanni, di Caritas italiana: “c’è un disagio abitativo molto forte sia tra gli italiani che tra gli stranieri. E questo tipo di disagio evidenzia diversi livelli: sicuramente c’è una difficoltà di accedere al bene casa e una situazione di caro-affitti quasi insostenibile, se pensiamo anche che secondo i dati Eurostat il 40% delle persone sotto la soglia di povertà ha un problema di sofferenza abitativa e di indebitamento abitativo. Quindi, in questo senso la situazione è grave: ci sono 650 mila domande di edilizia residenziale pubblica inevase in Italia e una percentuale di sfratti che sale di anno in anno.(…)
 
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