In Germania scomparsi 143.000 “rifugiati”. Le autorità ignorano dove siano finiti

Feb 27, 2016
 
Migranti-e-profughi-in-Germania
Migranti e profughi in Germania
 
di Luciano Lago
 
Il governo tedesco ha pubblicato una informativa da cui risulta che 143.000 rifugiati /migranti, circa il 13 % del totale di quelli arrivati in Germania, sono letteralmente “scomparsi”,” (desaparecidos) , di loro non si sa più nulla. Questo quanto comunicato dal Ministero in risposta ad una interrogazione parlamentare e pubblicato il Venerdì dal giornale “Süddeutsche Zeitung”.
Il Ministero degli Interni tedesco, nello spiegare questi dati, ha precisato che non si sa se queste persone abbiano continuato il viaggio verso altri paesi dell’Unione Europea o se siano passati semplicemente nell’illegalità.
Si tratta quindi di una massa di persone di cui non si conosce l’identità e non hanno mai raggiunto i centri di accoglienza (dove le persone alloggiate vengono identificate) e che adesso si presume siano liberi di girare per l’Europa, salvo le barriere alzate ultimamente da alcuni paesi come Austria, Danimarca, Svezia, Francia e Polonia al fine di proteggere la propria sicurezza.  Vedi: DW:com
 
La Germania rivela quindi tutte le falle del suo sistema di accoglienza e le contraddizioni della campagna delle “porte aperte” ai rifugiati, inaugurata dalla Merkel e che adesso, dopo le polemiche e le accuse al governo seguite ai fatti di Colonia, si sta rivelando per tutta la sua demagogia e approssimazione. Questo alimenta una forte polemica interna contro le politiche di immigrazione svolte dal governo della Cancelliera Angela Merkel, in forte calo di consensi, come anche alimenta e conferma le critiche dei governi di paesi come Ungheria, Polonia, Repubblica Ceka e Slovacchia che hanno nettamente rifiutato di adeguarsi alle direttive di Bruxelles sull’immigrazione.
La situazione dei flussi migratori è ormai prossima al collasso e sta determinando una crisi fortissima anche in Grecia dove continuano ad affluire migliaia di profughi sospinti dalle autorità turche ad imbarcarsi verso le isole greche.
 
Soltanto adesso la Germania sta prendendo provvedimenti per restringere il diritto di asilo e filtrare l’arrivo dei migranti ma i provvedimenti sono ormai a tempo scaduto quando la situazione appare già ingovernabile.
Il fenomeno delle migrazioni non è quello che i media ed i governi allineati vogliono far credere: non si tratta di un fenomeno spontaneo ma provocato, in primo luogo dalle guerre di destabilizzazione in Medio Oriente ed in Libia, causate dalla NATO e dai paesi occidentali ed il trasferimento in massa di popolazioni viene utilizzato da centrali internazionali che hanno l’obiettivo di destabilizzare i paesi europei mediante l’arrivo di masse di migranti.
La Turchia di Erdogan, paese membro della NATO, candidato all’ingresso nell’Unione Europea, sta esercitando il suo ricatto sull’Unione Europea per ottenere miliardi di euro di finanziamento sospingendo masse di migranti verso la Grecia. I governi di alcuni paesi come Italia e Germania, fingono di non sapere chi sono coloro che sfruttano le migrazioni e per quali fini, ignorando i rischi di destabilizzazione sociale ed i pericoli di infiltrazione terroristica e continuano a sottovalutare il fenomeno a spese dei normali cittadini che vedono aumentare il degrado, l’insicurezza ed i rischi di rivolte improvvise.
 
Si è scatenato da tempo il dibattito in Europa se i migranti debbano essere accolti o no per farsi carico della gestione di questa crisi. Tuttavia questo dibattito occulta una fase nuova ed altamente distruttiva della strategia politica adottata dagli Stati Uniti e dalla NATO. Una buona parte dei migranti sulla frontiere tra Grecia, Macedonia, Ungheria, vengono dai campi profughi presenti in Turchia. L’Intelligence austriaco aveva rivelato che agenzie del governo USA stanno finanziando il trasferimento di questi rifugiati in Europa in un tentativo di destabilizzare il continente. 
 
Questa situazione dimostra l’esistenza di una nuova iniziativa geostrategica che implica l’utilizzo dei rifugiati disperati come arma per il proposito USA /sionista di dividere e dominare sul continente europeo.
La Radio International di Francia ha rivelato che più del 95% dei migranti, che rappresentano il flusso attuale verso l’ Europa, sono uomini tra i 20 e i 35 anni di età. Molti dicono di stare scappando dalla coscrizione obbligatoria nell’Esercito Siriano, che ha perso migliaia di uomini valorosi e donne dall’inizio della guerra sionista contro il loro paese. La preponderanza di maschi, giovani, collocati fra i denominati “rifugiati” è stata anche confermata da altre fonti e dagli investigatori della televisione di Stato russa RT.
 
Il presidente della Repubblica Ceka, Milos Zeman, ha dichiarato di recente che l’ attuale ondata migratoria verso l’Europa deve essere vista come una “invasione organizzata”, ed ha richiesto ai giovani sollecitanti asilo di rimanere nei loro paesi – come l’Iraq, la Siria e l’Afghanistan – ed unirsi nella lotta contro i gruppi terroristi dell’ISIS.
 
In Germania si sono registrati negli ultimi mesi un aumento degli assalti contro i centri di accoglienza organizzati da gruppi neo nazisti e si sta assistendo ad una crescita degli episodi di intolleranza. In parallelo si sta verificando un preoccupante aumento dei casi di violenza e di stupri ai danni di donne tedesche, per quanto il fenomeno tende ad essere occultato e minimizzato dai media.
 
Queste possono essere le prime avvisaglie di quanto potrebbe accadere in un prossimo futuro non soltanto in Germania ma in diversi paesi europei quando l’esasperazione e l’intolleranza potranno arrivare fuori controllo.
 

Tutte le guerre sono guerre di banchieri

peccato che i servi di una o altra fazione politica se ne guardino bene dall’affermare questa constatazione, sia mai, si vive meglio di strumentalizzazioni e si vive bene al servizio dei banchieri.
  
banchieri
febbraio 24 2016
 
Comincio a pubblicare la traduzione del bellissimo articolo di Michael Rivero, “All war are bankers’ wars” (tutte le guerre sono guerre di banchieri) perchè, come già detto qui, mi è sembrato particolarmente bello ed efficace, nella sua sintesi. Per chi volesse approfondire suggerisco il documentario di Bill Still col suo The Money Masters”, ma vi avverto, sono quasi 4 ore di documentario!
 
– di Michael Rivero –
 
So che molte persone hanno molta difficoltà a comprendere come molte guerre siano state originateunicamente dalla volontà di imporre banche centrali private ad una nazione, per cui lasciatemi fare alcuni esempi in modo che capirete perchè il governo USA sia coinvolto in così tante guerre in giro per il mondo. Vediamo prima gli antefatti.
 
Gli Stati Uniti avviarono la rivoluzione Americana principalmente a causa della legge sulla moneta di re Giorgio III, che obbligava i coloni ad utilizzare unicamente banconote stampate dalla banca d’Inghilterra e prestate ad interesse. Dopo la rivoluzione, i nuovi Stati Uniti adottarono un sistema economico radicalmente diverso nel quale il governo emetteva moneta basata sul valore, in modo tale che le banche private come la Banca d’Inghilterra non potesse succhiar via la ricchezza della gente attraverso una moneta gravata di interesse.
 
 “Il rifiuto del re Giorgio III di permettere alle colonie di operare con un sistema monetario onesto, che liberasse l’uomo della strada dal potere dei creatori di denaro, fu probabilmente la prima causa delle rivoluzione.” Benjamin Franklin, Founding Father
 
Ma i banchieri non sono nulla senza il loro potere di acquisire le vostre ricchezze, e sanno anche fin troppo bene quanto facile è corrompere i capi di una nazione. Solo un anno dopo che Mayer Amschel Rothschild ebbe pronunciato il suo famigerato “Lasciatemi emettere il denaro di una nazione e me ne infischio di chi ne fa le leggi”, i banchieri riuscirono a creare una nuova banca centrale privata chiamata the First Bank of the United States, in buona parte grazie al supporto del principale supporter dei Rotschild negli USA, Alexander Hamilton. Fondata nel 1791, per la fine del suo mandato ventennale aveva quasi completamente rovinato l’economia della nazione, arricchendo i banchieri. Il Congresso si rifiutò di rinnovare il mandato e annunciò l’intenzione di tornare ad una moneta di stato basata su valore sulla quale nessun cittadino dovesse pagare alcun interesse ad un banchiere.
 
Questo portò ad una minaccia da parte di from Nathan Mayer Rothschild contro il governo USA: “O garantite il rinnovo del mandato, o gli Stati Uniti si troveranno invischiati in una guerra disastrosa”. Il Congresso continuò a negare il rinnovo del mandato alla First Bank of United States, e Nathan Mayer Rothschild tuonò: “Date una lezione a quegli imprudenti degli americani! Ricacciateli indietro allo stato di colonie!”. L’Inghilterra, finanziata dalla banca d’Inghilterra  controllata dai Rothscild, avviò la guerra nel 1812 per ri-colonizzare gli Stati Uniti e ricondurli nella schiavitù coloniale, o per riempirli di così tanto debito che avrebbero accettato una nuova banca centrale privata. E il piano funzionò. Sebbene la guerra del 1812 fu vinta dagli Stati Uniti, il Congresso fu costretto a concedere una seconda licenza di emettere denaro (prestandolo) per un’altra banca privata, chiamata the Second Bank of the United States. Ancora una volta, banchieri privati erano al controllo della fornitura di denaro, e se ne infischiavano su chi faceva le leggi o su quanti soldati inglesi o americani fossero morti.
 
Ancora una volta la nazione fu spinta nel debito, disoccupazione, e nella povertà a causa della depredazione da parte della banca centrale privata, e nel 1832 Andrew Jackson lanciò la sua campagna per il secondo mandato elettorale sotto lo slogan: “Jackson And No Bank!“. Fedele alla parola data, Jackson ebbe la meglio nell’impedire il rinnovo del mandato alla Second Bank of the United States.
 
“Signori! Ho analizzato attentamente le azioni della Bank of the United States. Miei uomini vi hanno osservato da vicino per un sacco di tempo, e io sono sicuro che voi avete usato i fondi della banca per speculare sulla nazione. Quando vincevate, vi dividevate i profitti fra di voi, quando perdevate, caricavate le perdite sulla banca. Voi ora mi dite che se io ritiro i depositi dalla banca e annullo il mandato manderò in rovina 10.000 famiglie. Sarà anche vero, signori, ma è colpa vostra! Se io vi lasciassi continuare, rovinerei 50.000 famiglie, e quella sarebbe solo colpa mia!Siete un covo di vipere e di ladri, sono deciso a cacciarvi, e, per l’Eterno (battendo il suo pugno sul tavolo) io vi caccerò!” Andrew Jackson, poco prima del termine del mandato della Second Bank of the United States.
 
Poco dopo che Andrew Jackson (l’unico presidente Americano in grado di ripianare il debito pubblico) terminasse il mandato della Second Bank of the United States, ci fu un tentativo di assassinio che fallì perchè entrambe le pistole dell’attentatore, Richard Lawrence, non funzionarono. Lawrence dichiarò in seguito che con Jackson morto ci sarebbe stata “maggior abbondanza di denaro”.
 
Ovviamente il sistema scolastico pubblico, sottomesso com’è ai desideri dei banchieri, si guarda bene dal dirvi la verità, così come i media delle corporations, sottomessi alla Monsanto, si guardano bene dal dirvi i pericoli degli alimenti OGM o, sottomessi alla nuova religione del riscaldamento globale, si guardano bene dal dirvi che negli ultimi 16 anni la terra si è effettivamente raffreddata. Quindi nessuna sorpresa che anche le vere ragioni della guerra civile non siano note all’americano medio.
 
Quando la Confederazione degli stati del Sud si separò dagli Stati Unit i banchieri intravvidero un’altra opportunità per una ricca raccolta di debito, e offrirono a Lincoln la possibilità di finanziarlo, per vincere la guerra di secessione, al 30% di interesse. Lincoln rispose che non avrebbe liberato i neri al prezzo di schiavizzare i bianchi e, con la sua autorità di presidente, fece emettere una nuova valuta, i green back. Questa era una diretta minaccia al potere delle banche centrali, che risposero immediatamente.
 
“Se questa abominevole politica finanziaria, che si sta creando in Nord America, dovesse prendere piede,alla fine quel governo provvederà al proprio denaro senza alcun costo. Pagherebbe i debiti e rimarrebbe libero dal debito. Avrà tutto il denaro necessario per i suoi commerci. Diventerà prospero come nessuno prima, nella storia. Le migliori menti e le ricchezze del mondo andranno in America. Quel paese va distrutto o distruggerà ogni monarchia del pianeta” Citato dal The London Times in risposta alla decisione di Lincoln di emettere da sè i greenbacks per finanziare la guerra civile, invece di aderire alla proposta di prestito di banchieri privati al 30% di interessi.
 
 Nel 1872 i banchieri di New York spedirono una lettera ad ogni banca negli Stati Uniti sollecitandoli a finanziare i giornali che si opponevano alla moneta emessa dal governo (i greenbacks di Lincoln).
 
“Cari signori: è raccomandabile che facciate tutto ciò che è in vostro potere per sostenere tali important quotidiani e settimanali… che si opporranno all’emissione dei greenback, e che ritirate i fidi o i prestiti a tutti quelli che non vogliono opporsi all’emissione governativa di denaro. Che il governo emtta le monete e le banche le banconote del paese. Ristabilire la circolazione di denaro emesso dal governo significherebbe fornire denaro alla gente, e questo intaccherà seriamente i vostri profitti personali come banchieri e concessori di prestiti”
 
Non bisogna lasciar circolare i cosiddetti greenback neanche per un periodo limitato di tempo, dal momento che non potremmo poi controllarli”
 
La schiavitù sarà probabilmente abolita a seguito della guerra, e la schiavitù dei beni mobili anche. Noi, io e i miei amici europei, siamo a favore di ciò: perchè la schiavitù non è altro che il possesso del lavoro e del lavoratore, mentre il piano europeo, condotto dall’Inghilterra, è per un controllo del lavoro col capitale, tramite il controllo degli stipendi. E QUESTO PUO’ ESSERE FATTO SOLO CONTROLLANDO IL DENARO.
 
– Tratto da Triuphan Plutocracy: ; the story of American public life from 1870 to 1920, by Lynn Wheeler.
 
Spinti dai banchieri private, la maggior parte dell’Europa sostenne la Confederazione contro l’Unione, con la prospettiva che la vittoria su Lincoln avrebbe significato la fine dei greenback. La Francia e l’Inghilterra ritenevano un loro diritto attaccare gli Stati Uniti per sostenere la confederazione, ma furono tenuti al palo dalla Russia, che aveva appena terminato il suo sistema servile e aveva una banca centrale pubblica simile a quella su cui erano stati fondati originariamente gli Stati Uniti. E così, senza l’intervento degli europei, l’Unione vinse la guerra, e Lincoln annunciò la sua intenzione di continuare ad emettere greenbacks. Dopo l’omicidio di Lincoln, i greenbacks vennero ritirati dal mercato per tornare ad una economia basata su banconote prestae ad interesse da banchieri privati.
 
Alla fine, nel 1913, i banchieri delle banche centrali private europee, in particolare i Rothschilds inglesi e i Warbugs tedeschi, si incontrarono con i loro collabotari finanziari americani a Jekyll Island, Georgia, per creare un nuovo cartello bancario con l’esplicita intenzione di formare la Third Bank of the United States,allo scopo di avere il pieno controllo dell’emissione mometaria statunitense, ancora una volta sotto il controllo di banchieri privati. A otivo delle ostilità precedenti, si decise di chiamarla “The Federal Reserve”, in modo da dare un’immagine quasi statale, ma in realtà sappiamo che è una banca privata, non più “Federal” di quanto non sia la Federal Express. Addirittura, nel 2012, la Federal Reserve potè opporsi ad una ingiunzione da parte di Bloomberg News basata sulla legge Freedom of Information sulla base del fatto che, essendo una banca privata, non è sottoposta a tale legge.
 
Il 1913 fu un anno decisivo per l’economia nazionale, prima con l’approvazione del 16simo enedamento, quello sulla tassa sui redditi  (“Income tax”) e con il falso storico della sua ratficazione (NDT: non fu mai ratificato).
 
“Credo che si andasse a guardare nelle carte, e si cercasse la ratificazione del 16mo emendamento, quello sulla tasse sui redditi, scoprireste che, di fatto, scoprireste che un numero insufficient di stati l’ha ratificato”” – U.S. District Court Judge James C. Fox, Sullivan Vs. United States, 2003.
 
Più tardi, nello stesso 1913, apparentemente per non rischiare un altro emendamento discutibile, ilCongresso passò il Federal Reserve Act, durante le vacanze di Natale, mentre i membri del congresso contrari erano a casa. Questo fu un atto veramente subdolo, dal momento che la Costituzione investe esplicitamente il Congresso dell’autorità di emettere la valuta, non autorizza la sua delega, e pertanto avrebbe richiesto un nuovo emendamento trasferire quella facoltà ad una banca privata. Ad ogni modo il congrsso lo passò, e il presidente Woodrow Wilson lo firmò, coime aveva promesso ai banchieri che avevano finanziato la sua comampagna elettorale. In seguito Wilson si penstì di quella decisione.
 
 
L’anno successivo cominciò la prima Guerra mondiale, ed è importante sottolineare come prima della creazione della Federal Reserve non fosse stata una cosa come una “Guerra mondiale
 
federal
Allora, quanti ne devono morire, per forzare il nostro schemino di Ponzi in tutti gli altri stati?” – “Duecento milioni” – “Non male, per niente male”
 
La prima Guerra mondiale scoppiò fra il regno Austro-ungarico e la Serbia, ma si spostò rapidamente sulla Germania, la cui capacità industriale era vista come una minaccia dalla Gran Bretagna, che vedeva il declino della sterlina come conseguenza di un’enfasi troppo accentuata sulle attività finanziarie a discapito dell’agricoltura, dell’industria, delle infrastrutture (proprio come oggi negli Stati Uniti). Nonostante la Germania prima della guerra avesse una banca centrale privata, la sua attività era fortemente controllata e l’inflazione mantenuta a livelli accettabili. Sotto il controllo statale venivano garantiti gli investimenti finalizzati a svliluppi economici domestici, e la Germania era una delle principalòi potenze mondiali. Nei media del tempo la Germania era dipinta come il principale nemico nel primo conflitto mondiale, e non doveva solo essere sconfitta, ma la sua base industriale doveva essere rasa al suolo. A seguito del trattato di Versailles, la Germani fu costretta a ripagare i debiti di guerra di tutte le nazioni partecipanti, anche se, di fatto, non era stata la Germania a iniziare la guerra. Questi ammontavano a tre volte l’intero valore della Germania stessa!
 
La banca centrale privata tedesca, con la quale lo stato si era indebitato per far fronte ai costi di guerra, si liberò del controllo statale, creando inflazione incontrollata (perlopiù spinta da speculatori di valute), incatenando i tedeschi ad un debito eterno. Quando la repubblica di Weimar crollò economicamente, si aprirono le porte del potere ai nazionalsocialisti. La loro prima mossa fu quella di emettere moneta di stato non presa a prestito da banchieri privati. Liberati dal peso degli interessi sul denaro in circolazione, la Germania rifiorì e in breve tempo ricostruì la sua industria. I giornali lo definirono “il miracolo tedesco”. La rivista Time magnificò Hitler  per lo stupefacente progresso  nella vita dei tedeschi e per l’esplosione dell’industria, e lo nominò addirittura “Uomo dell’anno” nel 1938.
 
Link alle altre parti dell’articolo dalla fonte originale:
 
Parte seconda e terza.
 
Fonte: Ingannati

L’accordo per il Brexit ancora una volta a danno dei popoli europei

qualcuno tipo Cremaschi si stupisce che la Ue sia capitalista e si fondi sul dumping sociale (che per il Cremaschi accade solo in Uk, ma non nel resto dei paesi europei vittime di immigrazione selvaggia)…un fulmine a ciel sereno, chi denunciava questo tipo di impianto era definito fascista xenofobo mentre costoro promuovevano (si certo in buona fede come no) questo sanguinario progetto. 
Feb 24, 2016
 
Vertice di Bruxelles
 
di Luciano Lago
 
Se si voleva avere un ulteriore prova della mala fede e dell’ipocrisia della tecnocrazia europea, è bastato assistere alla conclusione dell’ultimo accordo definito fra La Gran Bretagna e l’Unione Europea  a dimostrazione di quanto quest’ultima istituzione  riesca ad imporre gli interessi dei più forti a scapito dei paesi più deboli. L’Unione Europea ritrova la sua apparente l’unità solo quando si tratta di stabilire gerarchie di potere e diseguaglianze o quando si vogliono togliere diritti sociali alle popolazioni con il pretesto delle politiche di austerità e di rientro del debito.
 
Così accade per i tagli dei diritti e per l’aumento delle imposte che gravano sulle categorie dei lavoratori, pensionati, piccole imprese, produttori ed artigiani, mentre si favoriscono i grandi gruppi della distribuzione, le multinazionali e le grandi banche.
 
L’oligarchia europea di Bruxelles si dedica di preferenza a colpire i diritti dei popoli e per creare gerarchie di privilegi tra Stati per favorire di fatto i gruppi più potenti del capitalismo finanziario. L’esempio rimane ancora una volta quello della Grecia, un paese che si è volutamente mantenuto nella gabbia dell’euro per evitare che potesse costituire un precedente pericoloso, a tal fine gli è stato imposto il memorandum che sta portando le condizioni sociali di quel popolo indietro di cento anni.
 
Nel caso della Gran Bretagna, un paese ricco e potente, pur di far rinanere Londra nell’ Unione ed evitare il ” Brexit”, si sono adottate misure di segno opposto, concedendo la possibilità per le grandi imprese britanniche di godere tutti i vantaggi finanziari della Unione – come ad esempio nel caso delle tante imprese che hanno messo la loro sede in Inghilterra per pagare minori imposte, vedi la Fca Fiat che ha stabilito in Inghilterra la sua sede legale, per godere delle agevolazioni fiscali– senza pagare alcun prezzo.
 
L’accordo per evitare la Brexit prevede misure ultra liberiste a favore delle imprese multinazionali di tutti i settori, tanto che in questo caso la Gran Bretagna diventerà il cavallo di Troia utilizzato dagli USA per far anticipare la sottoscrizione, da parte della Ue, del famigerato Ttip , anticipandone contenuti e principi. In particolare con questo accordo si troverà il miglior modo di sfruttamento della mano d’opera straniera che sarà utilizzata con bassi salari e zero diritti dalle grandi multunazionali.
 
Si dimostra quale sia lo spirito reazionario di Cameron e del capitalismo britannico, che vogliono utilizzare il lavoro dei migranti con costi ridotti all’osso per ricattare in questo modo anche i lavoratori nativi, in base ad una specifica clausola che è stata formalizzata nell’accordo. I lavoratori regolari provenienti dai paesi Ue per il Governo Britannico avranno meno diritti e tutele degli altri. Un ritorno all’indietre delle lancette della Storia con condizioni similari a quelle che vigevano in Europa negli anni ’50. Il carattere neoliberista ed anti operaio dell’Unione Europea traspare chiaramente da questi accordi.
 
Si rende palese l’inganno e la la truffa della cosiddetta cittadinanza europea. Questa vale solo per i cittadini delle classi agiate e delle borghesie europee, per gli Stati più potenti, mentre gli immigrati italiani, spagnoli o portoghesi, che andranno a lavorare in Gran Bretagna, saranno esclusi dal welfare e saranno quindi cittadini europei di serie B.
 
Dietro di questi ci sarà la massa degli immigrati extra comunitari regolarizzati o no, che saranno la massa di mano d’opera di riserva del sistema lavorativo britannico, disponibili per lo sfruttamento del  lavoro a costi ridotti.
 
Tramite questo ultimo accordo, l’Unione Europea getta ogni finta maschera democratica e si configura come un congregato di interessi economici del grande capitale, con precise aree di influenza e di affari. L’euro ed il suo sistema finanziario si consolidano come moneta tedesca allargata in un sistema di monopolio finanziario. L’unico terreno che unifica i paesi europei resta quello, come dichiara l’accordo, dello sviluppo della competitività, cioè di quella concorrenza al ribasso sui salari e sui diritti sociali che è alla base delle politiche di austerità imposte ad ogni Stato.
 
I leader europei, Cameron, Hollande, Merkel hanno dimostrato che la classe politica dei governi europei che decidono in Europa, al di là di distinzioni di facciata, è fatta tutta della stessa pasta e agisce per rispondere agli stessi interessi dei potentati economici e finanziari.
I politici come Renzi e Tsipras hanno dimostrato la loro indole di ridicoli servi. Loro rappresentano i paesi più sacrificati dagli accordi i cui popoli pagheranno il costo più alto di questa intesa che essi non hanno esitato ad approvare.
 
Come al solito tutti si sono “inchinati” alle direttive della Merkel e Renzi è stato messa in riga da Monti (il fiduciario dei potentati). Si dimostra e si conferma il carattere oligarchico della UE e diventa sempre più necessario contestare frontalemnte questa istituzione che rivela ogni giorno di più il suo carattere di costruzione reazionaria ed elitaria, avulsa da ogni reale interesse dei popoli europei. Si può solo sperare che i cittadini britannici rigettino questo accordo e vogliano vorare per l’uscita dalla UE, asssetando a questa costruzione il colpo definitivo che merita.

La FIGLIA DELLA EX MINISTRA FORNERO IN PENSIONE a 39 ANNI…TUTTI DEVONO SAPERE!

http://www.supernotizie.net/la-figlia-della-ex-ministra-fornero-in-pensione-a-39-anni-tutti-devono-sapere/

 

11 dicembre 2015
Cattura

(La) Deaglio si è specializzata in oncologia nel 2002 e ottiene un dottorato in genetica umana nel 2006. Nel 2005, appena conseguito il Master e mentre svolge un dottorato in Italia, la giovane professoressa, ottiene un incarico presso il prestigioso Beth Israel Deaconess Medical Center di Harvard, il celebre college di Boston. Poi diventa responsabile della ricerca alla Hugef, una fondazione che si occupa di genetica. Alcune sue ricerche sono state finanziate dalla Compagnia di Sanpaolo, fondazione che è la prima azionista della banca Intesa Sanpaolo, di cui sua madre era vicepresidente.

Silvia Deaglio è tornata oggi all’attenzione dei media dopo la notizia su un suo pre-pensionamento: la Deaglio sarebbe in pensione dal 2013, e cioè alla giovanissima età di 39 anni. La notizia ovviamente non è stata presa molto bene dagli esodati e da tutte le vittime della controversa riforma della mamma.

Interrogata dai giornalisti la Deaglio ha risposto: “Il mio curriculum parla chiaro. E l’INPS anche”.

Fonte: QUI

Notre-Dame-des-Landes mobilise des milliers de personnes

http://www.ledauphine.com/france-monde/2016/02/27/notre-dame-des-landes-mobilise-des-milliers-de-personnesA pied, à vélo, en tracteur : les opposants à l’aéroport de Notre-Dame-des-Landes se sont mobilisés massivement samedi sur le site prévu pour le projet au nord de Nantes, leur première grande manifestation depuis l’annonce d’un référendum sur le sujet par François Hollande. Photo AFP

A pied, à vélo, en tracteur : les opposants à l’aéroport de Notre-Dame-des-Landes se sont mobilisés massivement samedi sur le site prévu pour le projet au nord de Nantes, leur première grande manifestation depuis l’annonce d’un référendum sur le sujet par François Hollande. Photo AFP
Quelque 15000 personnes selon la préfecture, 50000 selon les organisateurs, ont défilé dans le calme sur les axes Nantes-Rennes et Nantes-Vannes - entourant le périmètre du futur aéroport - avant de converger vers le Temple-de-Bretagne. Photo AFP
 Quelque 15000 personnes selon la préfecture, 50000 selon les organisateurs, ont défilé dans le calme sur les axes Nantes-Rennes et Nantes-Vannes – entourant le périmètre du futur aéroport – avant de converger vers le Temple-de-Bretagne. Photo AFP
«Cette manifestation est importante pour montrer notre détermination et montrer aux politiques que nous sommes les plus nombreux», a lancé un porte-parole de la Coordination des opposants à l’aéroport, Dominique Lebreton, dans une allusion au référendum destiné à trancher ce dossier vieux de près d’un demi-siècle. Photo AFP
«Cette manifestation est importante pour montrer notre détermination et montrer aux politiques que nous sommes les plus nombreux», a lancé un porte-parole de la Coordination des opposants à l’aéroport, Dominique Lebreton, dans une allusion au référendum destiné à trancher ce dossier vieux de près d’un demi-siècle. Photo AFP
«Ce projet de référendum peut être une énième entourloupe qui a une apparence démocratique mais on ne fait pas un référendum sur un dossier mensonger depuis le début», a dénoncé Françoise Verchère, coprésidente du Collectif des élus doutant de la pertinence de l’aéroport (Cedpa), sur une quatre-voies Nantes-Vannes fermée à la circulation et noire de monde sur plusieurs kilomètres. Photo AFP
«Ce projet de référendum peut être une énième entourloupe qui a une apparence démocratique mais on ne fait pas un référendum sur un dossier mensonger depuis le début», a dénoncé Françoise Verchère, coprésidente du Collectif des élus doutant de la pertinence de l’aéroport (Cedpa), sur une quatre-voies Nantes-Vannes fermée à la circulation et noire de monde sur plusieurs kilomètres. Photo AFP
«On a jamais vu une mobilisation comme ça à Notre-Dame-des-Landes», s’est félicité Dominique Fresneau, coprésident de l’Acipa, l’une des principales associations d’opposants, qui a comptabilisé 60 cars de manifestants, venus de toute la France. A l’origine, la mobilisation de samedi vise à combattre l’expulsion des 15 derniers habitants historiques de la zone prévue pour l’infrastructure, qui ont vu leurs derniers recours rejetés par la justice fin janvier. Photo AFP
«On a jamais vu une mobilisation comme ça à Notre-Dame-des-Landes», s’est félicité Dominique Fresneau, coprésident de l’Acipa, l’une des principales associations d’opposants, qui a comptabilisé 60 cars de manifestants, venus de toute la France. A l’origine, la mobilisation de samedi vise à combattre l’expulsion des 15 derniers habitants historiques de la zone prévue pour l’infrastructure, qui ont vu leurs derniers recours rejetés par la justice fin janvier. Photo AFP
La plus grande partie des manifestants s’était dispersée samedi à 18h30, mais quelques centaines d’opposants occupaient toujours l’axe Nantes-Vannes à l’heure où il aurait dû rouvrir à la circulation. Ils ont été dispersés par les forces de l'ordre dans la soirée. Photo AFP
La plus grande partie des manifestants s’était dispersée samedi à 18h30, mais quelques centaines d’opposants occupaient toujours l’axe Nantes-Vannes à l’heure où il aurait dû rouvrir à la circulation. Ils ont été dispersés par les forces de l’ordre dans la soirée. Photo AFP
«Cette manifestation est importante pour montrer notre détermination et montrer aux politiques que nous sommes les plus nombreux», a lancé un porte-parole de la Coordination des opposants à l’aéroport, Dominique Lebreton, dans une allusion au référendum destiné à trancher ce dossier vieux de près d’un demi-siècle. Photo AFP

«Ce projet de référendum peut être une énième entourloupe qui a une apparence démocratique mais on ne fait pas un référendum sur un dossier mensonger depuis le début», a dénoncé Françoise Verchère, coprésidente du Collectif des élus doutant de la pertinence de l’aéroport (Cedpa), sur une quatre-voies Nantes-Vannes fermée à la circulation et noire de monde sur plusieurs kilomètres. Photo AFP

«On a jamais vu une mobilisation comme ça à Notre-Dame-des-Landes», s’est félicité Dominique Fresneau, coprésident de l’Acipa, l’une des principales associations d’opposants, qui a comptabilisé 60 cars de manifestants, venus de toute la France. A l’origine, la mobilisation de samedi vise à combattre l’expulsion des 15 derniers habitants historiques de la zone prévue pour l’infrastructure, qui ont vu leurs derniers recours rejetés par la justice fin janvier. Photo AFP

La plus grande partie des manifestants s’était dispersée samedi à 18h30, mais quelques centaines d’opposants occupaient toujours l’axe Nantes-Vannes à l’heure où il aurait dû rouvrir à la circulation. Ils ont été dispersés par les forces de l'ordre dans la soirée. Photo AFP

Ils étaient 50000 selon les organisateurs, 15000 selon la police: c’est de toute façon l’une des plus fortes mobilisations contre le projet d’aéroport à Notre-Dame-des-Landes, en dépit de l’annonce d’un référendum sur le sujet par le président François Hollande. Retour sur la journée en images.

L’ex agente dei servizi segreti britannici (MI6), Alastair Crooke, ha rivelato a RT che i gruppi armati sostenuti da Stati Uniti, Turchia e Arabia Saudita stanno usando il cessate il fuoco in Siria per riarmarsi.

Il cessate il fuoco, non è una semplice tregua, non è la fine della guerra, ha spiegato Crooke:
“La prima domanda da porsi è se le parti in conflitto vogliano veramente porre fine alle ostilità. Penso prima di tutto agli Stati Uniti. Non hanno deciso di impiegare il cessate il fuoco per soddisfare le condizioni per accusare la Russia e l’Iran di continuare a effettuare attacchi contro i gruppi considerati “moderati”, anche se è in realtà sono jihadisti?” ha chiesto.
 
Secondo Crooke, lo scopo del cessate il fuoco è quello di “mettere in pausa, una pausa in modo che i gruppi che fungono da intermediari a Stati Uniti, Turchia e Arabia Saudita possano ridistribuirsi, riarmarsi e prepararsi.”
 
“In un certo senso, questo è un momento di calma. Questo è il motivo per cui credo che questo cessate il fuoco non è l’inizio della fine di questa storia, ma un nuovo capitolo”, ha detto l’esperto.
 
Secondo lui, non è un caso che questa mossa sia stata attuata proprio quando l’esercito siriano, supportato dai raid aerei russi, ha cominciato ad avanzare nettamente sul nemico:
“Se questi gruppi hanno accettato il cessate il fuoco è per essere in grado di riarmarsi e arginare il progresso impetuoso delle forze della coalizione guidate dall’esercito siriano. Vogliono bloccare questo progresso per rafforzare le loro posizioni nei negoziati. Le loro posizioni si stanno indebolendo di giorno in giorno. Se l’esercito siriano riesce a prendere Raqqa, non avranno nulla da mettere sul tavolo dei negoziati”, ha spiegato l’ex capo dei servizi segreti britannici.
 
Ha anche aggiunto che i gruppi armati sostenuti dagli Stati Uniti stavano combattendo l’uno contro l’altro:
“Vediamo, per esempio, a Idleb, i curdi siriani sostengono la lotta degli Stati Uniti contro certi gruppi addestrati dalla CIA. Questo significa che in questa zona nei pressi di Aleppo, gruppi sostenuti dagli americani sono in guerra altri gruppi sostenuti dagli americani”, ha concluso Crooke.
 
Fonte: Al-Manar

Approvati dal parlamento USA 2 MILIONI DI DOLLARI per “fortificare la democrazia in Venezuela, Ecuador e Cuba”.

poi i servetti della società civile si adoperano per rivoluzioni colorate, in sostegno degli “insorti che chiedono democrazia”,  ovviamente mai si chiedessero a cosa si debba cotanta generosità dell’impero Usa, si naturalmente non vogliono niente in cambio, sono pur sempre i nostri liberatori.
 
 
Questi soldi saranno gestiti da organizzazioni che finora hanno generato disordini e scontri con feriti e morti nelle strade di Caracas e Quito.
 
Casos Cuba, Venezuela y Ecuador
Denuncia desde Quito: 2 mil millones de dólares pagó recientemente EEUU para generar caos en América latina
 
Por: TeleSUR- Andes | Sábado, 04/07/2015 07:24 AM | Versión para imprimir
 
ASSEMBLEA EQUADOR
LA ASAMBLEÍSTA ECUATORIANA MARÍA AUGUSTA CALLE
Quito, julio 4 – La asambleísta ecuatoriana, María Augusta Calle, declaró que en Ecuador se está intentando aplicar la misma estrategia golpista que se intentó en Venezuela, para derrocar definitivamente la Revolución Ciudadana del Presidente Rafael Correa.
 
Calle señala que lo que sucede es un caos planificado estratégicamente. Asegura que hace dos meses el parlamento de Estado Unidos aprobó una presupuesto de dos mil millones de dólares “para fortalecer la democracia en Venezuela, Ecuador y Cuba”, propuesta que debía dar resultado en 180 días.
 
“Creo que están trabajando muy rápidamente para ver si al menos aquí en Ecuador logran romper el orden democrático”, preciso Calle.
 
La parlamentaria de Alianza País agregó que desde hace tres semanas se vivía en paz y ahora “la oposición llamaba a romper el orden constitucional, agredir a la policía y tomar el Palacio para destituir al presidente Correa”. “Esta es una revolución que se ha caracterizado por hacer transformaciones profundas y en paz y no queremos que la confrontación se vuelva parte de la cotidianidad de nuestro país”, manifiesta Calle.
 
La asambleísta afirma que con el pretexto de la Ley de Herencia se busca generar conflictos, a lo que agregó “Esta ley no podría representar temor a ninguna persona, pero se manipuló y se mintió, generando temor en la población”, por ese motivo el presidente ecuatoriano decidió retirar el ley para garantizar el completo conocimiento del proyecto por parte del pueblo y llamar a una discusión nacional.
 
“Cuando la gente comenzó a darse cuenta de que había sido manipulada y engañada, bajó la oposición a la ley y la derecha comenzó a sacar otras cosas, para tratar de mantener el ambiente”, dijo la asambleísta.
 
Calle comentó que aunque el gobierno ecuatoriano ha propuesto la mesa para el diálogo con todos los sectores “hay espacios que no lo van a hacer, porque el plan es derrocar al presidente” y no cambiarán la técnica, lamentó la diputada. Siempre hemos sido una revolución de paz, aquí estamos pacíficos pero firmes, y no vamos a permitir que un pequeño sector de la clase medio alta quiera rompernos de este país que nos ha costado mucho reconstruirlo durante estos ocho años de gobierno, esta revolución la sostendrá la mayoría del pueblo.

Hollande contestato a fiera agricoltori. Media, fischi e insulti contro presidente, “dimettiti”

impossibile, il socialista antifascista contestato?!?!!?! Cattivi.
 
Redazione ANSA
ROMA
27 febbraio 2016
 
Il presidente francese, François Hollande, è stato fortemente contestato stamattina alla Fiera dell’Agricoltura, alle porte di Versailles. Gli allevatori, hanno fischiato al presidente chiedendogli di “dimettersi”, riferisce le Figaro. Molti gli insulti rivolti a Hollande. “E’ dura”, e “c’è molta disperazione, un sacco di rabbia”, ha detto il leader della FNSEA, la federazione dei sindacati agricoli, circondato da bandiere sindacali in mano.
La crisi del settore é dovuta a un crollo dei prezzi nei mercati della carne bovina, suina e del latte provocato da un calo delle vendite alla Cina e dall’embargo russo su gran parte dell’import di cibi occidentali in ritorsione per le sanzioni legate alla crisi ucraina.

Assalto a casa Boschi. Vittime del salva banche, presidio di protesta a Laterina

guai che qualcuno che si unisca a loro, non si può protestare contro un ministro del governo amico, come per le vittime della strage di Viareggio, mai vittime di strage furono più ignorate ed isolate
 
boschi
Nel paese natale del ministro Maria Elena Boschi e di suo padre Pier Luigi. È dove si recherà l’Associazione Vittime del Salva-Banche, per un presidio organizzato in Piazza della Repubblica a Laterina (Arezzo), domenica 28 febbraio dalle ore 9:30 alle 12:30. «Il presidio nella città natale della famiglia Boschi – si legge nel comunicato che ne dà notizia – è stato organizzato per tenere alta l’attenzione di tutti sul quadro che sta emergendo dalle indagini giornalistiche e dalle inchieste della magistratura e che, se confermate, evidenzierebbero un quadro di inestricabili conflitti d’interesse, collusioni e collisioni tra Banca Etruria, uomini di affari, massoneria e politica che sarebbero state determinanti nel fallimento della banca e, con questa, nell’inaudito azzeramento di azionisti ed obbligazionisti».
Le ragioni della protesta A manifestare a Laterina nel rispetto della legge, dice ancora l’associazione. «Noi stessi abbiamo ricevuto documenti, che abbiamo depositato in Procura, che attesterebbero conflitti di interesse tra membri del cda della banca e aziende finanziate dalla banca stessa – prosegue la nota delle Vittime del Salva-Banche -. Abbiamo scoperto un sistema collaudato di incarichi esterni, ritenuti in molti casi inutili dagli ispettori di Bankitalia, autorizzati con delibere illecite perché attestavano dati falsi. Proprio queste consulenze, insieme ai fidi concessi agli “amici” e poi finiti nel calderone delle sofferenze, e ai compensi anche milionari degli amministratori, sono il carburante dell’inchiesta per bancarotta fraudolenta. La verità è che coloro che dovevano amministrare questa banca pensavano solamente a fare i propri interessi – conclude la nota -, e l’hanno fatto fino alla fine, in una maniera spudorata, quasi si sentissero inattaccabili. Uno di questi amministratori si chiama Pier Luigi Boschi, ed è il padre del Ministro delle Riforme».
venerdì 26 febbraio 2016
 

Alcune proposte di legge

E’ da tempo che ho “in testa” alcune proposte di legge, sovente ne ho anche parlato con qualcuno, provo a pubblicare per vedere le  eventuali reazioni. Non ho curato molto la forma e per questo chiedo scusa.

Ciao a Tutti

Luciano

ATTUAZIONE della Costituzione

Dopo quasi 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione Repubblicana sovente vengono citati Regi Decreti o leggi firmate dal Re d’Italia.

Nella Costituzione, allo scopo di non creare un vuoto legislativo, è previsto che tutte le leggi non palesemente in contrasto con la Costituzione stessa, fossero in vigore in attesa della riscritture delle stesse e dei Codici in “versione” democratica e repubblicana. Ormai sono trascorsi quasi settanta anni ed il Parlamento ha avuto tutto il tempo necessario per riscrivere le Leggi ed i Codici quindi è giunto il momento di cancellare definitivamente TUTTE le  Leggi ed i Decreti a firma del Re.

 Magistratura

L’articolo 101 della Costituzione recita testualmente “la Magistratura amministra la Giustizia in nome del POPOLO”. Per dare piena attuazione al citato articolo è necessario che i Magistrati ricevano almeno una delega dal Popolo; inoltre siccome sempre la Costituzione recita che si diventa Magistrati per concorso è inteso che debbano partecipare solo i “Galantuomini” i Padri della Costituzione non lo hanno scritto ma lo ritenevano ovvio, quindi è essenziale che un Magistrato sia certificato come “Uomo Giusto” ed abbia una condotta di vita ineccepibile.

Altro caso sono i Procuratori/ Pubblici Ministeri che, sempre secondo la Costituzione sono Magistrati, quindi è ovvio che debbano sempre e soltanto operare “secondo giustizia” quindi devono dividersi equamente tra accusa e difesa e diventano il primo avvocato difensore; pertanto il difensore d’ufficio non dovrebbe neppure esistere essendo compito del Procuratore/Pubblico Ministero. L’alternativa, (che personalmente preferisco) è una modifica della Costituzione da cui si escludano i Procuratori dalla Magistratura.

Abolizione immediata di tutti gli Ordini Professionali:

sono un retaggio delle Corporazioni fasciste, pertanto o tutti o nessuno; cioè se devono esistere certe Corporazioni allara devono esistere anche quelle dei panificatori, dei contadini, degli allevatori, degli operai nelle diverse specializzazioni ecc.

Abolizione delle Prefetture:

sono un retaggio dello stato centralista dei Savoia che non si fidavano degli amministratori locali eletti dalle popolazioni appena sottomesse al loro Regno e pertanto nominavano dei loro uomini di fiducia per controllare.

Abolizione delle Ambasciate:

avevano forse una funzione nell’800 ma ora nell’era della comunicazione e dei trasporti veloci (i governanti si parlano direttamente) non sono più di nessuna utilità ma sono costosissime. Di una qualche utilità sono ancora i Consolati.