In Germania scomparsi 143.000 “rifugiati”. Le autorità ignorano dove siano finiti

Feb 27, 2016
 
Migranti-e-profughi-in-Germania
Migranti e profughi in Germania
 
di Luciano Lago
 
Il governo tedesco ha pubblicato una informativa da cui risulta che 143.000 rifugiati /migranti, circa il 13 % del totale di quelli arrivati in Germania, sono letteralmente “scomparsi”,” (desaparecidos) , di loro non si sa più nulla. Questo quanto comunicato dal Ministero in risposta ad una interrogazione parlamentare e pubblicato il Venerdì dal giornale “Süddeutsche Zeitung”.
Il Ministero degli Interni tedesco, nello spiegare questi dati, ha precisato che non si sa se queste persone abbiano continuato il viaggio verso altri paesi dell’Unione Europea o se siano passati semplicemente nell’illegalità.
Si tratta quindi di una massa di persone di cui non si conosce l’identità e non hanno mai raggiunto i centri di accoglienza (dove le persone alloggiate vengono identificate) e che adesso si presume siano liberi di girare per l’Europa, salvo le barriere alzate ultimamente da alcuni paesi come Austria, Danimarca, Svezia, Francia e Polonia al fine di proteggere la propria sicurezza.  Vedi: DW:com
 
La Germania rivela quindi tutte le falle del suo sistema di accoglienza e le contraddizioni della campagna delle “porte aperte” ai rifugiati, inaugurata dalla Merkel e che adesso, dopo le polemiche e le accuse al governo seguite ai fatti di Colonia, si sta rivelando per tutta la sua demagogia e approssimazione. Questo alimenta una forte polemica interna contro le politiche di immigrazione svolte dal governo della Cancelliera Angela Merkel, in forte calo di consensi, come anche alimenta e conferma le critiche dei governi di paesi come Ungheria, Polonia, Repubblica Ceka e Slovacchia che hanno nettamente rifiutato di adeguarsi alle direttive di Bruxelles sull’immigrazione.
La situazione dei flussi migratori è ormai prossima al collasso e sta determinando una crisi fortissima anche in Grecia dove continuano ad affluire migliaia di profughi sospinti dalle autorità turche ad imbarcarsi verso le isole greche.
 
Soltanto adesso la Germania sta prendendo provvedimenti per restringere il diritto di asilo e filtrare l’arrivo dei migranti ma i provvedimenti sono ormai a tempo scaduto quando la situazione appare già ingovernabile.
Il fenomeno delle migrazioni non è quello che i media ed i governi allineati vogliono far credere: non si tratta di un fenomeno spontaneo ma provocato, in primo luogo dalle guerre di destabilizzazione in Medio Oriente ed in Libia, causate dalla NATO e dai paesi occidentali ed il trasferimento in massa di popolazioni viene utilizzato da centrali internazionali che hanno l’obiettivo di destabilizzare i paesi europei mediante l’arrivo di masse di migranti.
La Turchia di Erdogan, paese membro della NATO, candidato all’ingresso nell’Unione Europea, sta esercitando il suo ricatto sull’Unione Europea per ottenere miliardi di euro di finanziamento sospingendo masse di migranti verso la Grecia. I governi di alcuni paesi come Italia e Germania, fingono di non sapere chi sono coloro che sfruttano le migrazioni e per quali fini, ignorando i rischi di destabilizzazione sociale ed i pericoli di infiltrazione terroristica e continuano a sottovalutare il fenomeno a spese dei normali cittadini che vedono aumentare il degrado, l’insicurezza ed i rischi di rivolte improvvise.
 
Si è scatenato da tempo il dibattito in Europa se i migranti debbano essere accolti o no per farsi carico della gestione di questa crisi. Tuttavia questo dibattito occulta una fase nuova ed altamente distruttiva della strategia politica adottata dagli Stati Uniti e dalla NATO. Una buona parte dei migranti sulla frontiere tra Grecia, Macedonia, Ungheria, vengono dai campi profughi presenti in Turchia. L’Intelligence austriaco aveva rivelato che agenzie del governo USA stanno finanziando il trasferimento di questi rifugiati in Europa in un tentativo di destabilizzare il continente. 
 
Questa situazione dimostra l’esistenza di una nuova iniziativa geostrategica che implica l’utilizzo dei rifugiati disperati come arma per il proposito USA /sionista di dividere e dominare sul continente europeo.
La Radio International di Francia ha rivelato che più del 95% dei migranti, che rappresentano il flusso attuale verso l’ Europa, sono uomini tra i 20 e i 35 anni di età. Molti dicono di stare scappando dalla coscrizione obbligatoria nell’Esercito Siriano, che ha perso migliaia di uomini valorosi e donne dall’inizio della guerra sionista contro il loro paese. La preponderanza di maschi, giovani, collocati fra i denominati “rifugiati” è stata anche confermata da altre fonti e dagli investigatori della televisione di Stato russa RT.
 
Il presidente della Repubblica Ceka, Milos Zeman, ha dichiarato di recente che l’ attuale ondata migratoria verso l’Europa deve essere vista come una “invasione organizzata”, ed ha richiesto ai giovani sollecitanti asilo di rimanere nei loro paesi – come l’Iraq, la Siria e l’Afghanistan – ed unirsi nella lotta contro i gruppi terroristi dell’ISIS.
 
In Germania si sono registrati negli ultimi mesi un aumento degli assalti contro i centri di accoglienza organizzati da gruppi neo nazisti e si sta assistendo ad una crescita degli episodi di intolleranza. In parallelo si sta verificando un preoccupante aumento dei casi di violenza e di stupri ai danni di donne tedesche, per quanto il fenomeno tende ad essere occultato e minimizzato dai media.
 
Queste possono essere le prime avvisaglie di quanto potrebbe accadere in un prossimo futuro non soltanto in Germania ma in diversi paesi europei quando l’esasperazione e l’intolleranza potranno arrivare fuori controllo.
 

Tutte le guerre sono guerre di banchieri

peccato che i servi di una o altra fazione politica se ne guardino bene dall’affermare questa constatazione, sia mai, si vive meglio di strumentalizzazioni e si vive bene al servizio dei banchieri.
  
banchieri
febbraio 24 2016
 
Comincio a pubblicare la traduzione del bellissimo articolo di Michael Rivero, “All war are bankers’ wars” (tutte le guerre sono guerre di banchieri) perchè, come già detto qui, mi è sembrato particolarmente bello ed efficace, nella sua sintesi. Per chi volesse approfondire suggerisco il documentario di Bill Still col suo The Money Masters”, ma vi avverto, sono quasi 4 ore di documentario!
 
– di Michael Rivero –
 
So che molte persone hanno molta difficoltà a comprendere come molte guerre siano state originateunicamente dalla volontà di imporre banche centrali private ad una nazione, per cui lasciatemi fare alcuni esempi in modo che capirete perchè il governo USA sia coinvolto in così tante guerre in giro per il mondo. Vediamo prima gli antefatti.
 
Gli Stati Uniti avviarono la rivoluzione Americana principalmente a causa della legge sulla moneta di re Giorgio III, che obbligava i coloni ad utilizzare unicamente banconote stampate dalla banca d’Inghilterra e prestate ad interesse. Dopo la rivoluzione, i nuovi Stati Uniti adottarono un sistema economico radicalmente diverso nel quale il governo emetteva moneta basata sul valore, in modo tale che le banche private come la Banca d’Inghilterra non potesse succhiar via la ricchezza della gente attraverso una moneta gravata di interesse.
 
 “Il rifiuto del re Giorgio III di permettere alle colonie di operare con un sistema monetario onesto, che liberasse l’uomo della strada dal potere dei creatori di denaro, fu probabilmente la prima causa delle rivoluzione.” Benjamin Franklin, Founding Father
 
Ma i banchieri non sono nulla senza il loro potere di acquisire le vostre ricchezze, e sanno anche fin troppo bene quanto facile è corrompere i capi di una nazione. Solo un anno dopo che Mayer Amschel Rothschild ebbe pronunciato il suo famigerato “Lasciatemi emettere il denaro di una nazione e me ne infischio di chi ne fa le leggi”, i banchieri riuscirono a creare una nuova banca centrale privata chiamata the First Bank of the United States, in buona parte grazie al supporto del principale supporter dei Rotschild negli USA, Alexander Hamilton. Fondata nel 1791, per la fine del suo mandato ventennale aveva quasi completamente rovinato l’economia della nazione, arricchendo i banchieri. Il Congresso si rifiutò di rinnovare il mandato e annunciò l’intenzione di tornare ad una moneta di stato basata su valore sulla quale nessun cittadino dovesse pagare alcun interesse ad un banchiere.
 
Questo portò ad una minaccia da parte di from Nathan Mayer Rothschild contro il governo USA: “O garantite il rinnovo del mandato, o gli Stati Uniti si troveranno invischiati in una guerra disastrosa”. Il Congresso continuò a negare il rinnovo del mandato alla First Bank of United States, e Nathan Mayer Rothschild tuonò: “Date una lezione a quegli imprudenti degli americani! Ricacciateli indietro allo stato di colonie!”. L’Inghilterra, finanziata dalla banca d’Inghilterra  controllata dai Rothscild, avviò la guerra nel 1812 per ri-colonizzare gli Stati Uniti e ricondurli nella schiavitù coloniale, o per riempirli di così tanto debito che avrebbero accettato una nuova banca centrale privata. E il piano funzionò. Sebbene la guerra del 1812 fu vinta dagli Stati Uniti, il Congresso fu costretto a concedere una seconda licenza di emettere denaro (prestandolo) per un’altra banca privata, chiamata the Second Bank of the United States. Ancora una volta, banchieri privati erano al controllo della fornitura di denaro, e se ne infischiavano su chi faceva le leggi o su quanti soldati inglesi o americani fossero morti.
 
Ancora una volta la nazione fu spinta nel debito, disoccupazione, e nella povertà a causa della depredazione da parte della banca centrale privata, e nel 1832 Andrew Jackson lanciò la sua campagna per il secondo mandato elettorale sotto lo slogan: “Jackson And No Bank!“. Fedele alla parola data, Jackson ebbe la meglio nell’impedire il rinnovo del mandato alla Second Bank of the United States.
 
“Signori! Ho analizzato attentamente le azioni della Bank of the United States. Miei uomini vi hanno osservato da vicino per un sacco di tempo, e io sono sicuro che voi avete usato i fondi della banca per speculare sulla nazione. Quando vincevate, vi dividevate i profitti fra di voi, quando perdevate, caricavate le perdite sulla banca. Voi ora mi dite che se io ritiro i depositi dalla banca e annullo il mandato manderò in rovina 10.000 famiglie. Sarà anche vero, signori, ma è colpa vostra! Se io vi lasciassi continuare, rovinerei 50.000 famiglie, e quella sarebbe solo colpa mia!Siete un covo di vipere e di ladri, sono deciso a cacciarvi, e, per l’Eterno (battendo il suo pugno sul tavolo) io vi caccerò!” Andrew Jackson, poco prima del termine del mandato della Second Bank of the United States.
 
Poco dopo che Andrew Jackson (l’unico presidente Americano in grado di ripianare il debito pubblico) terminasse il mandato della Second Bank of the United States, ci fu un tentativo di assassinio che fallì perchè entrambe le pistole dell’attentatore, Richard Lawrence, non funzionarono. Lawrence dichiarò in seguito che con Jackson morto ci sarebbe stata “maggior abbondanza di denaro”.
 
Ovviamente il sistema scolastico pubblico, sottomesso com’è ai desideri dei banchieri, si guarda bene dal dirvi la verità, così come i media delle corporations, sottomessi alla Monsanto, si guardano bene dal dirvi i pericoli degli alimenti OGM o, sottomessi alla nuova religione del riscaldamento globale, si guardano bene dal dirvi che negli ultimi 16 anni la terra si è effettivamente raffreddata. Quindi nessuna sorpresa che anche le vere ragioni della guerra civile non siano note all’americano medio.
 
Quando la Confederazione degli stati del Sud si separò dagli Stati Unit i banchieri intravvidero un’altra opportunità per una ricca raccolta di debito, e offrirono a Lincoln la possibilità di finanziarlo, per vincere la guerra di secessione, al 30% di interesse. Lincoln rispose che non avrebbe liberato i neri al prezzo di schiavizzare i bianchi e, con la sua autorità di presidente, fece emettere una nuova valuta, i green back. Questa era una diretta minaccia al potere delle banche centrali, che risposero immediatamente.
 
“Se questa abominevole politica finanziaria, che si sta creando in Nord America, dovesse prendere piede,alla fine quel governo provvederà al proprio denaro senza alcun costo. Pagherebbe i debiti e rimarrebbe libero dal debito. Avrà tutto il denaro necessario per i suoi commerci. Diventerà prospero come nessuno prima, nella storia. Le migliori menti e le ricchezze del mondo andranno in America. Quel paese va distrutto o distruggerà ogni monarchia del pianeta” Citato dal The London Times in risposta alla decisione di Lincoln di emettere da sè i greenbacks per finanziare la guerra civile, invece di aderire alla proposta di prestito di banchieri privati al 30% di interessi.
 
 Nel 1872 i banchieri di New York spedirono una lettera ad ogni banca negli Stati Uniti sollecitandoli a finanziare i giornali che si opponevano alla moneta emessa dal governo (i greenbacks di Lincoln).
 
“Cari signori: è raccomandabile che facciate tutto ciò che è in vostro potere per sostenere tali important quotidiani e settimanali… che si opporranno all’emissione dei greenback, e che ritirate i fidi o i prestiti a tutti quelli che non vogliono opporsi all’emissione governativa di denaro. Che il governo emtta le monete e le banche le banconote del paese. Ristabilire la circolazione di denaro emesso dal governo significherebbe fornire denaro alla gente, e questo intaccherà seriamente i vostri profitti personali come banchieri e concessori di prestiti”
 
Non bisogna lasciar circolare i cosiddetti greenback neanche per un periodo limitato di tempo, dal momento che non potremmo poi controllarli”
 
La schiavitù sarà probabilmente abolita a seguito della guerra, e la schiavitù dei beni mobili anche. Noi, io e i miei amici europei, siamo a favore di ciò: perchè la schiavitù non è altro che il possesso del lavoro e del lavoratore, mentre il piano europeo, condotto dall’Inghilterra, è per un controllo del lavoro col capitale, tramite il controllo degli stipendi. E QUESTO PUO’ ESSERE FATTO SOLO CONTROLLANDO IL DENARO.
 
– Tratto da Triuphan Plutocracy: ; the story of American public life from 1870 to 1920, by Lynn Wheeler.
 
Spinti dai banchieri private, la maggior parte dell’Europa sostenne la Confederazione contro l’Unione, con la prospettiva che la vittoria su Lincoln avrebbe significato la fine dei greenback. La Francia e l’Inghilterra ritenevano un loro diritto attaccare gli Stati Uniti per sostenere la confederazione, ma furono tenuti al palo dalla Russia, che aveva appena terminato il suo sistema servile e aveva una banca centrale pubblica simile a quella su cui erano stati fondati originariamente gli Stati Uniti. E così, senza l’intervento degli europei, l’Unione vinse la guerra, e Lincoln annunciò la sua intenzione di continuare ad emettere greenbacks. Dopo l’omicidio di Lincoln, i greenbacks vennero ritirati dal mercato per tornare ad una economia basata su banconote prestae ad interesse da banchieri privati.
 
Alla fine, nel 1913, i banchieri delle banche centrali private europee, in particolare i Rothschilds inglesi e i Warbugs tedeschi, si incontrarono con i loro collabotari finanziari americani a Jekyll Island, Georgia, per creare un nuovo cartello bancario con l’esplicita intenzione di formare la Third Bank of the United States,allo scopo di avere il pieno controllo dell’emissione mometaria statunitense, ancora una volta sotto il controllo di banchieri privati. A otivo delle ostilità precedenti, si decise di chiamarla “The Federal Reserve”, in modo da dare un’immagine quasi statale, ma in realtà sappiamo che è una banca privata, non più “Federal” di quanto non sia la Federal Express. Addirittura, nel 2012, la Federal Reserve potè opporsi ad una ingiunzione da parte di Bloomberg News basata sulla legge Freedom of Information sulla base del fatto che, essendo una banca privata, non è sottoposta a tale legge.
 
Il 1913 fu un anno decisivo per l’economia nazionale, prima con l’approvazione del 16simo enedamento, quello sulla tassa sui redditi  (“Income tax”) e con il falso storico della sua ratficazione (NDT: non fu mai ratificato).
 
“Credo che si andasse a guardare nelle carte, e si cercasse la ratificazione del 16mo emendamento, quello sulla tasse sui redditi, scoprireste che, di fatto, scoprireste che un numero insufficient di stati l’ha ratificato”” – U.S. District Court Judge James C. Fox, Sullivan Vs. United States, 2003.
 
Più tardi, nello stesso 1913, apparentemente per non rischiare un altro emendamento discutibile, ilCongresso passò il Federal Reserve Act, durante le vacanze di Natale, mentre i membri del congresso contrari erano a casa. Questo fu un atto veramente subdolo, dal momento che la Costituzione investe esplicitamente il Congresso dell’autorità di emettere la valuta, non autorizza la sua delega, e pertanto avrebbe richiesto un nuovo emendamento trasferire quella facoltà ad una banca privata. Ad ogni modo il congrsso lo passò, e il presidente Woodrow Wilson lo firmò, coime aveva promesso ai banchieri che avevano finanziato la sua comampagna elettorale. In seguito Wilson si penstì di quella decisione.
 
 
L’anno successivo cominciò la prima Guerra mondiale, ed è importante sottolineare come prima della creazione della Federal Reserve non fosse stata una cosa come una “Guerra mondiale
 
federal
Allora, quanti ne devono morire, per forzare il nostro schemino di Ponzi in tutti gli altri stati?” – “Duecento milioni” – “Non male, per niente male”
 
La prima Guerra mondiale scoppiò fra il regno Austro-ungarico e la Serbia, ma si spostò rapidamente sulla Germania, la cui capacità industriale era vista come una minaccia dalla Gran Bretagna, che vedeva il declino della sterlina come conseguenza di un’enfasi troppo accentuata sulle attività finanziarie a discapito dell’agricoltura, dell’industria, delle infrastrutture (proprio come oggi negli Stati Uniti). Nonostante la Germania prima della guerra avesse una banca centrale privata, la sua attività era fortemente controllata e l’inflazione mantenuta a livelli accettabili. Sotto il controllo statale venivano garantiti gli investimenti finalizzati a svliluppi economici domestici, e la Germania era una delle principalòi potenze mondiali. Nei media del tempo la Germania era dipinta come il principale nemico nel primo conflitto mondiale, e non doveva solo essere sconfitta, ma la sua base industriale doveva essere rasa al suolo. A seguito del trattato di Versailles, la Germani fu costretta a ripagare i debiti di guerra di tutte le nazioni partecipanti, anche se, di fatto, non era stata la Germania a iniziare la guerra. Questi ammontavano a tre volte l’intero valore della Germania stessa!
 
La banca centrale privata tedesca, con la quale lo stato si era indebitato per far fronte ai costi di guerra, si liberò del controllo statale, creando inflazione incontrollata (perlopiù spinta da speculatori di valute), incatenando i tedeschi ad un debito eterno. Quando la repubblica di Weimar crollò economicamente, si aprirono le porte del potere ai nazionalsocialisti. La loro prima mossa fu quella di emettere moneta di stato non presa a prestito da banchieri privati. Liberati dal peso degli interessi sul denaro in circolazione, la Germania rifiorì e in breve tempo ricostruì la sua industria. I giornali lo definirono “il miracolo tedesco”. La rivista Time magnificò Hitler  per lo stupefacente progresso  nella vita dei tedeschi e per l’esplosione dell’industria, e lo nominò addirittura “Uomo dell’anno” nel 1938.
 
Link alle altre parti dell’articolo dalla fonte originale:
 
Parte seconda e terza.
 
Fonte: Ingannati

L’accordo per il Brexit ancora una volta a danno dei popoli europei

qualcuno tipo Cremaschi si stupisce che la Ue sia capitalista e si fondi sul dumping sociale (che per il Cremaschi accade solo in Uk, ma non nel resto dei paesi europei vittime di immigrazione selvaggia)…un fulmine a ciel sereno, chi denunciava questo tipo di impianto era definito fascista xenofobo mentre costoro promuovevano (si certo in buona fede come no) questo sanguinario progetto. 
Feb 24, 2016
 
Vertice di Bruxelles
 
di Luciano Lago
 
Se si voleva avere un ulteriore prova della mala fede e dell’ipocrisia della tecnocrazia europea, è bastato assistere alla conclusione dell’ultimo accordo definito fra La Gran Bretagna e l’Unione Europea  a dimostrazione di quanto quest’ultima istituzione  riesca ad imporre gli interessi dei più forti a scapito dei paesi più deboli. L’Unione Europea ritrova la sua apparente l’unità solo quando si tratta di stabilire gerarchie di potere e diseguaglianze o quando si vogliono togliere diritti sociali alle popolazioni con il pretesto delle politiche di austerità e di rientro del debito.
 
Così accade per i tagli dei diritti e per l’aumento delle imposte che gravano sulle categorie dei lavoratori, pensionati, piccole imprese, produttori ed artigiani, mentre si favoriscono i grandi gruppi della distribuzione, le multinazionali e le grandi banche.
 
L’oligarchia europea di Bruxelles si dedica di preferenza a colpire i diritti dei popoli e per creare gerarchie di privilegi tra Stati per favorire di fatto i gruppi più potenti del capitalismo finanziario. L’esempio rimane ancora una volta quello della Grecia, un paese che si è volutamente mantenuto nella gabbia dell’euro per evitare che potesse costituire un precedente pericoloso, a tal fine gli è stato imposto il memorandum che sta portando le condizioni sociali di quel popolo indietro di cento anni.
 
Nel caso della Gran Bretagna, un paese ricco e potente, pur di far rinanere Londra nell’ Unione ed evitare il ” Brexit”, si sono adottate misure di segno opposto, concedendo la possibilità per le grandi imprese britanniche di godere tutti i vantaggi finanziari della Unione – come ad esempio nel caso delle tante imprese che hanno messo la loro sede in Inghilterra per pagare minori imposte, vedi la Fca Fiat che ha stabilito in Inghilterra la sua sede legale, per godere delle agevolazioni fiscali– senza pagare alcun prezzo.
 
L’accordo per evitare la Brexit prevede misure ultra liberiste a favore delle imprese multinazionali di tutti i settori, tanto che in questo caso la Gran Bretagna diventerà il cavallo di Troia utilizzato dagli USA per far anticipare la sottoscrizione, da parte della Ue, del famigerato Ttip , anticipandone contenuti e principi. In particolare con questo accordo si troverà il miglior modo di sfruttamento della mano d’opera straniera che sarà utilizzata con bassi salari e zero diritti dalle grandi multunazionali.
 
Si dimostra quale sia lo spirito reazionario di Cameron e del capitalismo britannico, che vogliono utilizzare il lavoro dei migranti con costi ridotti all’osso per ricattare in questo modo anche i lavoratori nativi, in base ad una specifica clausola che è stata formalizzata nell’accordo. I lavoratori regolari provenienti dai paesi Ue per il Governo Britannico avranno meno diritti e tutele degli altri. Un ritorno all’indietre delle lancette della Storia con condizioni similari a quelle che vigevano in Europa negli anni ’50. Il carattere neoliberista ed anti operaio dell’Unione Europea traspare chiaramente da questi accordi.
 
Si rende palese l’inganno e la la truffa della cosiddetta cittadinanza europea. Questa vale solo per i cittadini delle classi agiate e delle borghesie europee, per gli Stati più potenti, mentre gli immigrati italiani, spagnoli o portoghesi, che andranno a lavorare in Gran Bretagna, saranno esclusi dal welfare e saranno quindi cittadini europei di serie B.
 
Dietro di questi ci sarà la massa degli immigrati extra comunitari regolarizzati o no, che saranno la massa di mano d’opera di riserva del sistema lavorativo britannico, disponibili per lo sfruttamento del  lavoro a costi ridotti.
 
Tramite questo ultimo accordo, l’Unione Europea getta ogni finta maschera democratica e si configura come un congregato di interessi economici del grande capitale, con precise aree di influenza e di affari. L’euro ed il suo sistema finanziario si consolidano come moneta tedesca allargata in un sistema di monopolio finanziario. L’unico terreno che unifica i paesi europei resta quello, come dichiara l’accordo, dello sviluppo della competitività, cioè di quella concorrenza al ribasso sui salari e sui diritti sociali che è alla base delle politiche di austerità imposte ad ogni Stato.
 
I leader europei, Cameron, Hollande, Merkel hanno dimostrato che la classe politica dei governi europei che decidono in Europa, al di là di distinzioni di facciata, è fatta tutta della stessa pasta e agisce per rispondere agli stessi interessi dei potentati economici e finanziari.
I politici come Renzi e Tsipras hanno dimostrato la loro indole di ridicoli servi. Loro rappresentano i paesi più sacrificati dagli accordi i cui popoli pagheranno il costo più alto di questa intesa che essi non hanno esitato ad approvare.
 
Come al solito tutti si sono “inchinati” alle direttive della Merkel e Renzi è stato messa in riga da Monti (il fiduciario dei potentati). Si dimostra e si conferma il carattere oligarchico della UE e diventa sempre più necessario contestare frontalemnte questa istituzione che rivela ogni giorno di più il suo carattere di costruzione reazionaria ed elitaria, avulsa da ogni reale interesse dei popoli europei. Si può solo sperare che i cittadini britannici rigettino questo accordo e vogliano vorare per l’uscita dalla UE, asssetando a questa costruzione il colpo definitivo che merita.