Mentre l’Italia arranca e sprofonda nella disoccupazione e deflazione, per Renzi la priorità è far passare il decreto sulle coppie gay

Feb 22, 2016
 
Renzi-con-Junker-e-Trusk
Renzi con Junker e Trusk
 
di Luciano Lago
 
Matteo Renzi, intervenendo oggi all’assemblea del Pd – fra le altre cose ha detto con enfasi: ” ……..siamo pronti a utilizzare tutti gli strumenti normativi e regolamentari per impedirlo (riaprire le discussioni sulle unioni civilli), con la stessa tenacia della legge elettorale, riforma Pa, lavoro. Non possiamo permetterci un’unica cosa: frustrare la speranza come abbiamo fatto con i Dico 10 anni fa”.
 
Il governo Renzi ed il PD, in pratica si avviano a chiedere la fiducia per far passare a tutti i costi la legge Cirinnà, quella che legalizza i diritti delle coppie gay e le adozioni per le coppie omosessuali.
Questa è inevitabilmente la tendenza e la strategia di tutti i governi dominati dalla sinistra mondialista al servizio di interessi esterni, quella strana tendenza (suggerita) di procedere ad una sostanziale compensazione fra diritti sociali e diritti civili individuali.
 
Lo stesso governo e lo stesso partito, il PD, che ha partecipato, come forza politica determinante, alla sagra per togliere i diritti sociali, da quelli sul lavoro (art.18) a quelli sull’assistenza sanitaria (limitazione ricette), a quelli sulle stesse pensioni (vedi Legge Fornero), a quelli sulle reversibilità delle pensioni, a quelli sulla casa gravata da imposte intollerabili per i ceti disagiati, oggi si impegna, come scelta prioritaria, nel garantire i diritti delle coppie gay.
 
Non ci sono politiche del Governo per agevolare il lavoro e le piccole imprese che chiudono, le attività artigianali che spariscono, i produttori messi in rovina dalle norme europee, le imprese che delocalizzano, ecc. .Non esiste  un vero piano di emergenza per contrastare la povertà in crescita in Italia, con il numero delle famiglie povere paurosamente aumentato come certificato dall’ISTAT, tuttavia si registra un interesse prioritario e prevalente del Governo nell’attribuire i diritti alle coppie gay.    Vedi: In Italia 10 milioni di poveri
Questo non è un caso ma una precisa strategia delle sinistre legate al grande capitale sovranazionale e subordinate alle direttive delle centrali di Bruelles e Francoforte, in ottemperanza a quanto dispone anche il FMI e gli altri potentati finanziari.
 
L’esempio concreto è quello che accade in Grecia dove il Governo delle sinistra di Tsipras concede per legge le unioni civili per i gay ma, con le privatizzazioni, distrugge il settore della sanità pubblica, azzera l’istruzione pubblica, taglia drasticamente le pensioni, i salari dei dipendenti pubblici e ne consente i licenziamenti, riduce sul lastrico gli agricoltori ed i piccoli produttori mentre si inchina al volere delle grandi banche creditrici dell’Unione europea ed uniforma le sue norme per consentire la svendita del patrimonio pubblico (isole comprese).
Tutto questo rientra in quanto stabilito dalle centrali si Bruxelles, di Francoforte e dei potentati finanziari, anzi sembra ormai certo che esista un vero e proprio decalogo, elaborato dai tecnocrati di Bruxelles,  suddiviso in varie sezioni, in particolare, sotto il capitolo: “Istruzioni ai governi per le politiche economiche”.
 
In questo capitolo “riservato”, la Commissione europea di Bruxelles raccomanda ai governi di essere ben attenti a non contravvenire alle direttive imposte dal nuovo sistema omologato di regole, fra queste regole: mantenere i mercati aperti in ogni settore, dall’alimentare alla grande distribuzione, privatizzazione di ogni servizio pubblico, dalla sanità ai trasporti alla scuola, libertà di investimento e facilitazioni per le grandi multinazionali, limitazioni sulle normative relative ai diritti del lavoro, licenziamenti liberi e contratti a tempo, tagli alle pensioni, innalzamento età pensionabile e limitazioni alla reversibilità, salari rapportati alla produttività ed al contesto sociale (domanda/offerta di lavoro), ticket sulle cure sanitarie, imposte sulla casa, sui terreni e su ogni forma di proprietà privata, anche se di piccole dimensioni, imposta sulle attività artigiane, sulla pesca e divieti vari per le consuetudini di produzione locale (formaggi, latticini, pesca, allevamento, ecc..).
Naturalmente queste regole sono particolarmente vincolanti per i paesi con alto livello di debito pubblico, come Grecia, Spagna, Italia e Portogallo.
 
Si tratta di regole dettate dai potentati finanziari, grandi banche come Goldman Sachs, FMI, Banca Mondiale, ecc. che sono creditrici dei governi e che ultimamente hanno imposto alla Commissione di adottare il Bail Inn, il principio per cui, se una banca va male, le sue perdite si accollano ai risparmiatori, salvo evitare che i banchieri rispondano dei danni causati con opportune leggi di esonero di responsabilità (vedi decreto salvabanche).
Tuttavia, a compensazione di questo pacchetto di norme, di cui ne abbiamo riportato soltanto alcune, esiste un decalogo, dettato dalla stessa Commissione, che consente, a compensazione, l’allargamento dei diritti individuali.
 
Nel decalogo si raccomanda: 1) concedere i diritti civili senza limiti, 2) accettare l’immigrazione di massa senza barriere, 3) consentire le leggi per la cittadinanza agli immigrati, 4) emanare al più presto le leggi per legalizzare i diritti delle coppie gay equiparati alla famiglia, 5) adeguare le leggi per le adozioni dei i gay, 6) consentire l’utero in affitto, 7) consentire l’eutanasia libera, ecc.. In pratica per tutti i diritti previsti dalla nuova morale relativista che è divenuta quella prevalente in Europa e che viene adottata dai paesi europei considerati più evoluti: dalla Svezia, alla Danimarca alla Francia, ecc..
 
Questo spiega la fretta del Governo Renzi di volersi adeguare a questo decalogo dettato da Bruxelles e potersi vantare nelle prossime riunioni con i colleghi pari grado degli altri paesi che anche l’Italia avrà fatto “i compiti a casa”, uniformandosi al “pensiero unico” dettato dalle centrali dell’oligarchia europea.
Di più, questo consentirà alla Commissione di emanare sanzioni verso quei paesi restii ad adattarsi a queste normative, in particolare ai paesi dell’Est Europa, come l’Ungheria di Orban, la Repubblica Ceka di Milos Zeman, la Slovacchia e la Polonia di Beata Szydło, paesi che non ne vogliono più sapere delle imposizioni di Bruxelles, a partire dalla sanzioni alla Russia ed all’immigrazione aperta, tanto che  hanno creato un gruppo fra di loro (gruppo di Visegrad) per contrastare le direttive di Bruxelles, in particolare su sanzioni, immigrazione e direttive su coppie gay e quant’altro.
 
Già nella precedente riunione, Matteo Renzi, svolgendo la parte del “Pierino” di turno, ha suggerito alla Commissione di negare i finanziamenti ai paesi che non vorranno adeguarsi alle direttive di Bruxelles ed in particolare quelle sull’immigrazione che prevedono l’accoglienza illimitata di migranti e profughi da qualsiasi parte provengano, come sta facendo l’Italia. Vedi: Niente fondi europei ai paesi che non accolgono i migranti
 
Questa dichiarazione gli ha procurato sarcasmo e sguardi carichi di odio da parte degli ungheresi e polacchi, i quali hanno anche giurato di farla pagare al “Pierino Italiano”, ma Renzi ha potuto godere della approvazione della Merkel e di Donald Tusk, quale “bravo alunno”, da considerare “primo della classe” in Europa.
Mentre l’Italia arranca e sprofonda nella disoccupazione e deflazione, per Renzi la priorità è far passare il decreto sulle coppie gayultima modifica: 2016-02-24T21:15:16+01:00da davi-luciano
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