Stragi nazifasciste, l'”Armadio della vergogna” adesso consultabile online

http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/02/15/news/stragi-nazifasciste-l-armadio-della-vergogna-adesso-consultabile-online-1.250535?ref=fbpe

La Camera pubblica i 695 fascicoli sugli eccidi commessi in Italia dai nazisti fra il ’43 e il ’45: da Marzabotto a Sant’Anna di Stazzema. Le battaglie di Franco Giustolisi sull’Espresso perché fossero condannati i colpevoli

DI PIER VITTORIO BUFFA

15 febbraio 2016

Stragi nazifasciste, l'Armadio della vergogna adesso consultabile online

L’ “Armadio della vergogna”, adesso, si potrà quasi toccare con mano. Dal proprio computer si potrà entrare nei singoli fascicoli, leggere documenti, chiederne copia. Vedere, personalmente, senza intermediari, quello che per decenni è rimasto chiuso in un archivio, sepolto, sottratto alla ricerca della verità.

Da domani, 16 febbraio, la Camera dei deputati mette online le tredicimila pagine dei documenti della Commissione parlamentare che aveva indagato sulle stragi nazifasciste e sull’occultamento dei fascicoli in quello che è stato poi chiamato l’ “Armadio della vergogna”. Fu Franco Giustolisi, che per primo, sull’Espresso, ne denunciò l’esistenza, a battezzare così un archivio ritrovato nel 1994 in uno scantinato della procura generale militare. Dentro vi erano 695 fascicoli che riguardavano gli eccidi commessi dai nazisti e dai fascisti durante gli anni della guerra in Italia, dal 1943 al 1945. Fascicoli con nomi e cognomi dei colpevoli, elenchi di vittime, testimonianze raccolte da carabinieri o da militari inglesi e americani, spesso anche a pochi giorni dai fatti. Fascicoli in cui è scritta la terribile storia della guerra condotta da nazisti e fascisti contro la popolazione italiana. La guerra contro i civili che causò almeno 15.000 morti.

Quei fascicoli, nel 1960, furono “provvisoriamente archiviati”, un provvedimento abnorme non previsto da alcuna norma, e che è consistito, semplicemente, nella loro “sepoltura nell’ “Armadio della vergogna”. La ragione fu politica. Processi che mettevano alla sbarra ex ufficiali dell’esercito tedesco con l’accusa di centinaia di omicidi non avrebbero giovato ai buoni rapporti tra Italia e Germania occidentale.

Nel 1994 i fascicoli riappaiono durante le indagini su Erich Priebke, poi condannato per l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Il primo articolo che ne parla, firmato da Alessandro De Feo e Franco Giustolisi, esce sull’’Espresso nel 1996. Da Roma i fascicoli partono per le procure militari competenti. Vengono riprese, dopo cinquant’anni, le indagini, si celebrano processi dove sfilano a decine i testimoni diretti di quegli orrori, i sopravvissuti. Gli imputati sono ufficiali e sottufficiali delle forze armate tedesche. Molti vengono assolti, una cinquantina condannati all’ergastolo. Ci sono i responsabili delle stragi di Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Fivizzano, Civitella in val di Chiana… Ma le sentenze non vengono mai eseguite, nessuno ne chiede mai davvero l’esecuzione.

La pressione dell’opinione pubblica aumenta, Giustolisi e l’Espresso sono in prima linea. Nel 2003 viene istituita una Commissione parlamentare di inchiesta. I documenti inviati dai tribunali vengono catalogati e studiati, le audizioni sono numerose ma alla fine le relazioni saranno due. Una di maggioranza che non attribuisce a una precisa volontà politica l’affossamento delle inchieste. Una di minoranza, firmata dal deputato dei Democratici di sinistra Carlo Carli, che dice esattamente l’opposto.

Adesso l’accesso diretto ai documenti della Commissione dovrebbe consentire una più ampia presa di coscienza sulla profonda ingiustizia perpetrata ai danni delle vittime di quelle stragi.  Dice la presidente della Camera Laura Boldrini: “Sono contenta che il percorso di trasparenza di Montecitorio si arricchisca di un nuovo e importante capitolo perché un Paese veramente democratico non può avere paura del proprio passato”. Restano, nella coscienza del nostro Paese e oltre al silenzio durato mezzo secolo, quelle condanne all’ergastolo dei criminali nazisti che nessuno ha mai cercato di eseguire. E il destino di altre decine di fascicoli che non sono mai stati oggetto di vere indagini e che sono simbolicamente tornati nell’ “Armadio della vergogna ”.

Stragi nazifasciste, l'”Armadio della vergogna” adesso consultabile onlineultima modifica: 2016-02-16T13:43:25+01:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo

8 pensieri su “Stragi nazifasciste, l'”Armadio della vergogna” adesso consultabile online

  1. Sicuramente molto interessante riscoprire il passato storico del precedente secolo.
    In ogni caso, per coerenza, quando pubblicherete argomenti così dettagliati sulle “Foibe”?
    Siete forse (impediti) perchè ancora in vita uno dei principali responsabili, tra l’altro con carriera politica cessata da pochi anni? e tuttora presente tra le file politiche con una lauta pensione alla faccia degli italiani?
    Un po di parità non guasterebbe.

    • Ciao Francesco, innanzi tutto grazie per il commento; per le foibe se ti fossi “allargato” appena un poco avresti trovato almeno una decina di articoli, anche gli scorsi anni ho pubblicato sulle foibe specialmente in prossimità del “giorno del ricordo” e tanto per la cronaca c’è ne è anche uno bello sui gulag. Ciao Luciano

    • Alcuni articoli presenti sul blog:
      Giorno della Memoria – Leggi Razziali
      Reato di negazionismo: gli storici lo rifiutano
      Foibe: scontri, cariche e bombe carta
      Ci sono morti giustificabili per i paladini della democrazia
      Foibe, nuove polemiche su Cristicchi: “Cacciatelo dall’Anpi”
      Il Segreto d’Italia: il film sulle stragi partigiane rifiutato dalle sale italiane
      La sua colpa? Raccontare delle foibe Minacciato di morte il regista di uno spettacolo sulle foibe

  2. Beh Francè non è che hai fatto ‘sto figurone col tuo commento anzi te lo potevi pure risparmiare… volevi tanto far vedere l’incoerenza altrui e invece hai solo mostrato la tua superficialità con tanto di paraocchi… meditate gente meditate…

  3. Le cosiddette stragi sono da inquadrare nel contesto storico di un alleato (Italia) che poi ha abbandonato il campo disordinatamente, ci fosse arrivato a torto o ragione. In parte si inquadrano nel diritto di rappresaglia, sancito dal diritto di guerra. Diversi processi sono e furono capziosi, attaccandosi unicamente al numero dei morti superiore a quanto stabilito nel diritto di rappresaglia, riconosciuto universalmente?
    Va aggiunto che la rappresaglia in rapporto di uno a dieci (vedi ad esempio Fosse Ardeatine, esecuzione avvenuta a seguito d’imboscata partigiana ai danni d’alpini italiani) fu stabilito dai tedeschi ma è relativo. Gli USA stabilirono uno a cento, durante l’occupazione della Germania sconfitta.
    Aggiungiamo anche che a seguito d’attentati, mai partigiani si consegnarono a tedeschi o repubblichini. Volevano sobillare le popolazioni?
    E perché, a pochi giorni dalla sconfitta una folla spontanea s’assiepava fuori e nei pressi del Piccolo di Milano, ove Mussolini tenne il suo ultimo discorso?
    Ricordiamo in ultimo, a titolo di curiosità, che l’inno di Mameli era l’inno della Repubblica Sociale Italiana.

    C’è di cui meditare ma, forse meglio, lottare per emergere in Europa, ora.
    La credibilità d’un paese si determina attraverso la storia (nessuno dei partiti: “Padri fondatori” oggi esiste, per altro) e nei secoli. Dalle guerre d’indipendenza alla condotta di due guerre mondiali, s’evidenzia una corrente discutibile e forse opportunista.

  4. Ma è possibile? Ma come si fa a pensare che i morti hanno un colore politico?? Ormai alcune persone trattano le stragi come un derby di calcio…”se parli delle stragi neonaziste devi parlare anche delle foibe…se i nazisti facevano 1:10 gli americani 1:100″ scordandosi però nello scrivere di condannare in maniera assoluta qualunque tipo di strage. Io condanno chi uccide indipendente dal suo colore politico, condanno che ci ha portato o chi ci porterà a uccidere un mio simile in nome di una ideologia (qualunque essa sia) o religione (qualunque essa sia).

  5. It does not continue generating testosterone once it
    understands that levels are highyer than it would have typically
    crested ffor you throughout the duration of that day.

    my homepage – antii aging supplements for men (Tawanna)

I commenti sono chiusi.