LA PAROLE A MES AMIS (2) : REFLEXIONS SUR LE BURUNDI

Page Officielle Luc Michel/ 2016 01 24/

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POLM - PAROLE AUX AMIS 02 (2016 01 24)

Message de Metcha Munka :

«  (… le Burundi) est-il le seul pays dans le monde où un président se présente pour un 3eme mandats? Ailleurs pourquoi il n y a pas de révolte? Ça fais plus de 2 ans aujourd’hui que Luc Michel nous parle de révolutions de couleurs organisées pas les USA bien avant le dossier du Burundi et nous voyons comment ça se met en place ces révolutions. De grâce si vous ne pouvez rien proposer ne dites rien au lieux de critiquer »

Message de Fabrice Beaur (Sotchi, Russie) :

« Qui paye les fauteurs de troubles et organisent le retour de la guerre civile si ce n’est de l’étranger, hors d’Afrique d’ailleurs ? Il n’est pas question de tel ou tel président mais de l’interférence et des mensonges de l’occident dans les affaires des états africains »

Message de Malu Gabin :

«  le président Pierre Nkur n’a pas changé la constitution . Son premier gouvernement a été élue par la convention d’Arusha soit disant la transition. La constitution Burundaise dit que le président doit être élu par le peule au suffrage universel 2 fois. Si tu ne sais la loi burundaise vaut mieux de demander au lieu de dire de choses qui tu ne connais pas. Nous sommes citoyens burundais et nous savons oū se trouve la vérité »

Message de D Grands Lacs :

« Mon frère Inoussa, comme beaucoup de gens; y compris des africain(e)s, je constate hélas que tu t’exprimes au sujet du Burundi sans connaître le contexte des accords dits d’Arusha »

* Lire :

https://m.facebook.com/photo.php?fbid=1050633231622900&id=100000287000315&set=a.152701564749409.32291.100000287000315&source=56&ref=bookmarks

Message de Ez Anza :

« Combien d’africains se lèveront pour aller défendre nos valeurs ? Combien d africains soutiendront un frère qui se lève contre tous. c est ca qu il faut se poser comme question

Message de Lassana N’Faly Traore :

« Ce que le monsieur vient de dire est très vrai, il faut que l’Afrique entière comprenne les jeux de ces sorciers occidentaux contre l‘Afrique et les pays arabes pour s’installer et voler nos ressources à travers les hommes politiques qu’ils mettent au pouvoir »

Message de Benoit Misago :

« Il faut un million de Luc Michel!!!!! »

Message de Léonce Ntsimbiyabandi :

« Le murundi (habitant du burundi) a appris à se défendre lui-même sans attendre le secours d’ailleurs. Vous vous rappelez de cette brave femme Inamujandi que les belges ont qualifiée de sorcière pour la discréditer. Vous connaissez aussi Runyota. Deux noms qui ont combattu l’administration coloniale belge pour avoir introduit les discriminations ethniques entre abarundi. C’etait très longtemps avant le soleil des indépendances. En attendant le vote des bêtes sauvages, les occidentaux sèmeront la mort en Afrique. Il n’est pas superflu d’ajouter que les barundi ont résisté contre les invasions australes de chaka, arabes et allemandes. Récemment c’était contre les putschistes qui ont emporte la vie du premier président burundais élu démocratiquement, Ndadaye Melchior. Il serait étonnant que l’âme du murundi abdique: “hakuba imbwa woba imva” (vaut mieux mourir que d’être un sous-homme). Nos ancêtres étaient des hommes: “basogokuru bacu baraturwaniye”. Il serait étonnant que ceux d’aujourd’hui baissent les bras »

Message de Paul Auriol :

« Que le PR du Burundi ne commette pas la même erreur que le PR Gbagbo car la force africaine va le combattre et le chasser du pouvoir »

Message de Christian Brice :

« Ne faisont pas la même erreur que celle que nous africains avions faite avec Gbagbo. Faisont très attention avec ce que les médias mensonges déclarent. Le Burundi est attaqué par des occidentaux sous couvert de ses propres fils. Les Usa et l’Union européenne sont derrière la déstabilisation de ce pays. Attention à la manipulation occidentale. Merci LM de nous ouvrir yeux »

LUC MICHEL PAGE OFFICIELLE

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LUC MICHEL :

BURUNDI . J’APPELLE LES AFRICAINS A SE MOBILISER POUR DEFENDRE UN PRESIDENT AFRICAIN AGRESSE PAR L’OCCIDENT

(SUR AFRIQUE MEDIA, EN DUPLEX VIDEO AVEC EODE-TV, LE BOUQUET SPECIAL, 19 JANV. 2016)

https://vimeo.com/152344484

Litvinenko – Per i britannici vale più da morto che da vivo

Gen 22, 2016Alexander-Litvinenko
Alexander Litvinenko
 
By Finian Cunningham
 
Tanto adesso viene montata la campagna contro Vladimir Putin da arrivare a definire questi un “assassino a sangue freddo”, così come” il nuovo Hitler” dell’Europa, il ” sabotatore” di aerei civili, il “patrocinatore” di traffico di droga e di abuso dello sport , oltre che l’amico dei “dittatori macellai “del Medio Oriente.
Potrebbe essere ancora più lunga la lista degli epiteti demoniaci appioppati al leader russo dall’Occidente? Giusto quando si pensa di no, che sia già abbastanza lunga, il buon vecchio maestro britannico di sporchi trucchi tira fuori l’ultima accusa, quella di “malvagio assassino”.
Putin viene segnalato come il mandante dell’assassinio di Alexander Litvinenko, un ex membro del servizio di sicurezza russo.
 
Una Pubblica Accusa britannica ha dichiarato questa settimana che Putin fu quello che probabilmente ha ordinato l’assassinio di Litvinenko a Londra, circa 10 anni fa. Tuttavia l’asserzione  prevista e insinuata nell’opinione pubblica è evidente: “Putin è l’ assassino”.
 
Cosa ha dichiarato il Ministero degli Esteri Russo
 
L’irrisoria informativa britannica era del tutto prevedibile. Si tratta di un tentativo flagrante di politicizzazione di un procedimento penale che è del tutto evidente, e risulta quasi mortificante nel suo tentativo goffo e maldestro.
L’indagine era stata ordinata dal Governo britannico nell’Ottobre del 2014 ed è qualsiasi  cosa meno che “pubblica”. Si basa su prove segrete presentate a porta chiusa da elementi dell’intelligence britannico in forma anonima. Non si presenta alcuna prova verificabile da un tribunale legalmente costituito. Si basa totalmente su “circostanze” ed indizi, che sono soggettivi, riferiti ad un giudice britannico in precedenza stabilito privatamente, ma a cui dopo viene data la massima esposizione mediatica da tutti i giornali e TV per difendere le sue “scoperte”.
 
Chiamare questa una decisione giudiziale equivale ad una farsa ed un insulto all’intelligenza del pubblico.
 
Tuttavia dopo l’annuncio della chiusura delle indagini e delle “conclusioni”, il Governo Britannico ha immediatamente censurato la Russia su quella che viene definita una “flagrante ed inaccettabile violazione del diritto internazionale”. Non solo si tratta della tipica arroganza britannica, ma anche di un pericoloso abuso, molto imprudente per utilizzare discutibili procedimenti legali contro un paese in un disegno azzardato di giurisdizione politica.
 
David-Cameron-con-los-saudis
David Cameron con i monarchi sauditi
 
Ci sono una miriade di prove per la Russia o per qualsiasi altro Stato che voglia accusare il primo ministro britannico di crimini di guerra per l’ingerenza illegale del suo paese avvenuta in Libia ed in Siria.
 
Non si capisce quindi su cosa sia basato il diritto della Gran Bretagna di accusare il capo di Stato della Russia di assassinio, in particolare basato su evidenze “circostanziali” e su deboli indizi ? La mancanza di rispetto della Gran Bretagna per le norme internazionali in questo senso costituisce un nuovo espediente minimo di utilizzo di  sporchi trucchi .
 
Gli stereotipi della guerra fredda per cui si ricerca “la vendetta ” sulle ex spie dell’ex KGB sono il primo regalo che fa parte di un lavoro di psicosi di massa, oltre alla reazione politica scritta dal Governo britannico. Quest’ultimo sfregio si adatta costantemente con la vendetta della propaganda occidentale che viene condotta da lunga durata contro Vladimir Putin.
 
Quello a cui si allude anteriormente, le diffamazioni lanciate con le accuse a Putin di voler intraprendere una corsa militare in Europa per ristabilire l’Impero sovietico, che includono l’abbattimento dell’aereo della Malesia MH17 sull’Ucraina orientale nel Luglio del 2014 con 298 morti, nonchè l’appoggio della forza aerea russa al presidente Bashar al Assad. Nonostante che in quest’ultimo caso sia l’aiuto legittimo fornito ad un paese alleato che realmente viene attaccato da gruppi mercenari terorristi sostenuto dall’Occidente per un rovesciamento di regime.
 
Delle molte accuse assurde nell’informativa britannica circa la morte di Litvinenko, forse la principale è la presunta utilizzazione del polonio radioattivo come un veleno letale. Due ex agenti del FSB sono accusati, nell’informativa britannica, di aver gettato la tossina micidiale nella tazza di the nel corso di una riunione privata in un elegante Hotel di Londra. Molto britannico. Un morte causata da una tazza di the!
 
Dopo la riunione del “the al polonio” (Novembre 2006), tre settimane dopo , Litvinenko morì in un ospedale di Londra per l’avvelenamento dalla micidiale sostanza.
Tuttavia se, come dalla ricostruzione britannica, questa fu una azione a sangue freddo, i presunti sicari professionisti  russi, agli ordini del capo del Cremlino, in contraddizione con questa affermazione, portarono a termine questa azione con straordinaria improvvisazione.
Tracce radioattive del polonio furono trovate negli Hotels di Londra dove i colpevoli russi alloggiarono ed anche sugli aerei dove viaggiarono. Se fossero stati sicari di professione avrebbero conservato le dosi letali di polonio in una capsula di piombo per evitare emissioni di radioattività. I nostri presunti sicari russi a Londra devono aver disperso la sostanza mortale attorno a se stessi come fosse un dopobarba, se dobbiamo crdere alle conclusioni del giudice britannico. (………..)
 
Tutti questi elementi sono stati raccolti dalle autorità britanniche per creare una incriminazione a carico dei russi ma l’indagine è stata condotta in segreto non esistono prove che possano essere presentate in pubblico.
Si tratta dello steso tipo di norma giuridica che utilizza l’Occidente per accusare gli aerei russi di bombardare ospedali in Siria e di avere carri armati che stanno circondando il paese, senza disporre di prove verificabili, il tutto nella magniloquenza ingigantita della propaganda e di affermazioni unilaterali.
Litvineko aveva disertato dalla Russia ed era passato al servizio dei britannici nell’anno 2000, dopo essere stato licenziato dal FSB russo per cattiva condotta professionale.
 
Egli era divenuto cittadino britannico e ha lavorato per l’intelligence britannico, M16. Suona come se questo Litvinenko sia stato un opportunista di mestiere, tanto da guadagnare molto denaro come scrittore sui media anti Putin e fu in grado di comprarsi una residenza alla moda a Londra.
Egli era divenuto un attivo e valente agente britannico, grazie alle sue denunce pubbliche che fecero clamore per incolpare Putin ed altri funzionari del governo russo accusandoli di corruzione. Come ex spia del Cremlino, il valore che aveva Litvineko per la propaganda del governo Bitannico era molto considerevole.
Comunque dopo la sua morte ci fu l’opportunità di utilizzarlo per la propaganda anti Putin in modo ancora più valido da parte dei britannici.
 
Chi potrebbe stabilire che i suoi manipolatori britannici non abbiano avuto interesse a creare il caso facendo morire Litvinenko con il polonio per poi utilizzare tale omicidio come atto di accusa contro Putin?
 
Questa ipotesi di situazione, dell’avvenuto omicidio di Litvinenko per mezzo di agenti russi sotto la direzione del Cremlino, era come un investimento per i britannici. I dividendi della propaganda hanno pagato da fuori fino dalla sua morte nel 2006 con storie ricorrenti pubblicate dai media occidentali, dando la colpa a Putin. Il momento dell’ultimo grande dividendo – accusando realmente Putin di aver ordinato l’assassinio -è un altro motivo di sospetto che la “seduta pubblica” di accusa sia solo l’ultimo giro di una grande campagna di demonizzazione di lunga durata.
 
I media britannici naturalmente adesso chiedono più sanzioni contro la Russia e ordini di estradizione che saranno pubblicati. Tuttavia, funzionari britannici dicono che sono limitati nelle azioni per il “momento sensibile”, in riferimento ai colloqui di pace che si celebreranno a Ginevra la prossima settimana per la Siria.
“Disponiamo di altri pesci da friggere con i russi”, hanno riferito i funzionari britannici per spiegare come le autorità britanniche non possano procedere ad azioni legali contro Mosca per il caso Livinenko.
 
Questa frase “abbiamo altro pesce da friggere con i russi” lascia capire che viene detta in riferimento alla possibiltà di ottenere concessioni dalla Russia nell’ obiettivo britannico del cambiamento di regime contro il presidente Assad in Siria.
 
Questa vicenda ha tutte le caratteristiche di una operazione psicologica britannica tradizionale. Si accumulano torbidi elementi costruiti ad hoc per affossare l’autorità morale del loro oppositore, al fine di ottenre concessioni.
Per i britannici, Alexander Litvinenko definitivamente vale più da morto che da vivo.
 

Si accettano scommesse sul dopo Renzi

Gen 23, 2016
 
Renzi-con-Junker-e-Trusk
Renzi con Junker e Trusk
 
di Eugenio Orso
 
Noi uomini della strada, che della stanza dei bottoni non vediamo manco l’ombra, che non sappiamo come agiranno domani mattina i poteri esterni o la massoneria, che non parliamo con i loro impiegati politici in salottini privati o (regolarmente intercettati) al telefonino, possiamo solo affidarci alle nostre più o meno scarse capacità predittive, per cercare di capire quale sarà la prossima tegola che ci cadrà addosso, sperando che non sia quella mortale.
 
Così è, puntualmente, anche nel caso dell’attuale governo la cui tenuta, soprattutto per interventi “esterni”, non è per niente certa per i mesi a venire, nonostante i Verdini di turno che corrono in soccorso. Un governo deciso all’esterno del paese può essere dimissionato solo dai suoi “padrini sopranazionali”, non certo dal popolo bue, che si fa votare alle politiche con sempre maggior parsimonia, per paura che faccia danni.
 
Attenzione al titolo del presente post, perché “dopo Renzi” non vuol dire “dopo il partito democratico”, non implicando necessariamente che il piddì sarà estromesso dal governo e/o dalla maggioranza che lo sostiene.
 
Recentemente sono comparsi in rete due interessanti articoli di Federico Dezzani (che ha addirittura raddoppiato, con due titoli) e uno di Aldo Giannuli, i quali trattano in definitiva, con ampiezza diversa e da posizioni diverse, lo stesso tema: quello della prossima “dipartita” di Renzi e del suo governo, ambedue presentando ipotesi sensate e plausibili sul dopo:
 
Federico Dezzani, Italia vicina al carico di rottura: Euro a fine corsa (e Renzi pure) + Dopo Renzi , governo tecnico o grillini?
 
Aldo Giannuli, Il lato b della crisi finanziaria: questa è la volta che si fanno Renzi.
 
In questi articoli, i noti analisti politici della controinformazione ci offrono una rosa di possibilità future, per il dopo Renzi che inizierebbe ad approssimarsi. Ne consiglio ovviamente la lettura integrale, soprattutto per quanto riguarda le ipotesi di sostituzione del terzo governo italiano non eletto, filo-atlantista, euroservo e antipopolare, oltre che per le “modalità” che porteranno alla sua caduta.
 
Secondo Dezzani, dopo ci sarà 1) un governo tecnico per attuare misure estreme contro di noi, il quarto non eletto dopo Monti, Letta e Renzi, forse guidato da Ignazio Visco, oppure 2) l’establishment euro-atlantico giocherà la carta del movimento 5 stelle, “partito appositamente creato dagli angloamericani per catalizzare ed addomesticare il voto di protesta”.
 
Secondo Giannuli, ci sorprenderà 3) il ritorno del dinosauro D’Alema o dell’estromesso Letta “per riorientare il partito”, cioè il piddì, oppure 4) il ritorno in Italia, a capo del governo, di Federica Mogherini, attuale Lady Pesc europoide che farà addirittura rimpiangere Renzi.
 
A queste ipotesi inquietanti, che non lasciano spazio alla speranza e ci fanno capire che anche questa volta le elezioni o non si faranno, oppure non avranno peso nel determinare il nuovo governo, ne possiamo aggiungere almeno un’altra, altrettanto sensata: 5) L’avvento del famigerato governo-troika commissariale definitivo, che non lascerebbe più spazio ai tentennamenti dei collaborazionisti locali nell’applicare le controriforme e fare le privatizzazioni, svendendo tutte le municipalizzate.
 
E’ difficile dire cosa accadrà veramente, nell’arco del 2016 che è appena agli inizi, visto che non siamo ben “ammanigliati”, con vista sulla stanza dei bottoni. Per tale motivo, mi limito a fare l’allibratore, nel modo seguente:
 
1) un governo tecnico per attuare misure estreme, con a capo (come scrive Dezzani) Ignazio Visco. Pago tre a uno. Abbastanza probabile, se decideranno di continuare ancora per un po’ la sequenza di governi tecnici-nominati (dall’esterno, naturalmente).
 
2) l’establishment euro-atlantico giocherà la carta del movimento 5 stelle (Dezzani), che è, in qualche modo, una sua emanazione truffaldina. Del direttorio grillino il “papabile” potrebbe essere Di Maio, molto più di Fico e Di Battista, quotatissimo com’è negli immancabili sondaggi. Pago sei a uno. Evento non troppo probabile, soluzione possibile ma rischiosa per le élite, proprio per l’incapacità dei grillini nell’amministrare senza combinar casini (non nascondiamolo!) e per possibili resistenze alle controriforme contro il paese di una parte dei rappresentanti pentastellati e/o della base (i supporter del cinque stelle non sanno di essere eterodiretti!)
 
3) il ritorno del dinosauro D’Alema o dell’estromesso Letta (Giannuli), per superare il renzismo nel piddì e mantenere l’entità collaborazionista di governo. Pago sette a uno. Giannuli la definisce “minestra riscaldata” e ha ragione, quindi è ancor meno probabile della precedente, perciò pago molto al fortunato vincitore.
 
4) il ritorno in Italia, a capo del governo, di Federica Mogherini (Giannuli), che farà rimpiangere Matteo Renzi. Pago quattro a uno. Ha qualche probabilità in più della 2 e della 3, perché ci sarebbe, a supporto, per far digerire la pillola agli idiotizzati sinistroidi politicamente corretti, anche la retorica, amplificata dai lacchè giornalistici, sul primo capo di governo donna, emancipata, capace, relativamente giovane e brillante. Mogherini, la salvatrice dell’Italia al femminile, dopo Monti il salvatore e Renzi il rottamatore! Per noi, un deciso passo in avanti verso il burrone.
 
5) L’avvento del famigerato governo-troika commissariale definitivo (Orso), con i commissari europidi alieni in primo piano, nei posti chiave, che rappresenterebbe l’ultimo passo necessario per neutralizzare e saccheggiare l’Italia. Le élite renderebbero così il paese una pattumiera euroatlantista nel Mediterraneo, con poca industria e masse di straccioni adatti a lavori sottopagati, a “basso contenuto tecnologico”, esattamente quel che prevede il “sogno europeo” – ossia il progetto euroglobalista – fuor di retorica e propaganda per i gonzi. La quinta ipotesi rappresenta un vero e proprio Mattatoio n.5 (dal romanzo di Kurt Vonnegut) per tutti noi. In tal caso mi rovino: Pago due a uno. L’evento più probabile e meno pagato, in caso ci prendiate, non solo perché lo penso io … A questo punto, è l’ultimo passo che resta da compiere per occupare definitivamente, saecula saeculorum, il paese e farne ciò che vogliono le élite finanziarie.
 
Forza! Si accettano scommesse sul dopo Renzi.
 
Avvertenza: il pagamento non sarà reale, ma solo simbolico per mancanza di liquidi, con un bravo e una pacca sulla spalla a chi scommette e indovina …
 

Ordinario arbitrio e “figure di merda” al cantiere Tav

Spinta dal Bass

 venerdì, gennaio 29, 2016 
Ordinario arbitrio e “figure di merda” al cantiere Tav

…poi magari la prossima ordinanza la scriviamo un po’ meglio così evitiamo queste figure di merda”. Questa la conclusione del funzionario di polizia che, dopo due ore di attesa alla centrale di Chiomonte, ci comunicava infine che potevamo percorrere via dell’Avanà. La frase è finita casualmente registrata su un nostro smartphone.

Ma partiamo dal principio. Mercoledì mattina siamo saliti a Chiomonte con uno scrittore (Wu Ming 1) e un fotografo (Michele Lapini) mandati dal settimanale Internazionale per un reportage in Valle. Il programma era quello di portarli sul piazzale della Maddalena, a fianco del cantiere per poi mangiare sui terreni che il movimento ha acquistato alla Colombera. Da qualche mese una ordinanza prefettizia vieta il transito su via dell’Avanà solo nelle ore notturne per cui non ci sarebbero dovuti essere problemi ad accedere di giorno.

Al check point della centrale, al principio di via dell’Avanà, la strada che conduce al piazzale della Maddalena, una squadra di carabinieri prende i documenti, e dopo una decina di minuti ci comunica che solo i 3 proprietari di terreni in zona possono accedere, gli altri 5 non hanno diritto a proseguire. Conosciamo l’ordinanza e protestiamo verso quello che ha tutta l’aria di essere un arbitrio ingiustificato. Il più alto in grado dei cc dice che l’ordinanza a cui facciamo riferimento non è completa e che il prefetto ogni mattina invia una nuova ordinanza (!), e quel giorno l’accesso è riservato ai solo proprietari. Chiediamo di mostrarci la nuova ordinanza. A quel punto richiama il funzionario e dopo poco ci dice che non solo l’ordinanza non ce la mostra ma che dobbiamo spostarci velocemente, andarcene dalla strada, dietro al cancello, perché li non possiamo stare.

Ci spostiamo e nel frattempo chiamiamo gli avvocati perché contattino la questura a Torino per chiedere spiegazioni: non solo la libera circolazione in Val Susa ha dei limiti imposti dal prefetto, ma addirittura è legata all’umore giornaliero di un funzionario!

Funzionario che dopo pochi minuti appare al check point. Gli mostriamo l’ordinanza del Prefetto che nel frattempo ci è stata inviata, valida fino al 30 gennaio; ci risponde che quel testo è di dubbia interpretazione, che non è chiaro. E poi è una catena di comando, il funzionario prende ordini, bisogna sentire un superiore, per avere lumi sull’ermeneutica dell’ordinanza.

A noi quell’ordinanza pare chiara, vieta la circolazione dalle 19 alle 8, e il transito su via dell’Avanà durante il giorno non può di conseguenza essere impedito.

Conciliaboli, telefonate negli uffici torinesi, e infine dopo quasi due ore d’attesa il responso: potete entrare tutti, proprietari, non proprietari e inviati. E mannaggia quell’ordinanza andava scritta meglio “così evitiamo queste figure di merda”.

Per noi non è una figura di merda, ma la logica conseguenza di un cantiere che per poter esistere deve camuffarsi da fortino militare, un cantiere sito di interesse strategico difeso dalle truppe, un cantiere in cui per ogni operaio ci sono due uomini delle forze dell’ordine di guardia, un cantiere aperto manu militari contro gli abitanti della Valle. Un cantiere che porta a derogare a diritti fondamentali come la libertà di circolazione.

Un cantiere contro cui torneremo a manifestare stasera, nonostante, questa volta per davvero, il prefetto abbia fatto una nuova ordinanza che per un paio di giorni fa divieto a percorrere tutte le strade di avvicinamento al cantiere, e persino l’accesso ai boschi per trecento metri oltre il perimetro del cantiere.

Ven 29/01, i comuni valutano l’operato e la credibilità di Foietta

agendapost — 29 gennaio 2016 at 00:09

LUNANUOVA-FOIETTA-EREDE-VIRANO

VENERDI’ 29 GENNAIO 
ORE 11 presso la sede dell’Unione Culturale di Torino in via Cesare Battisti 4, 
“TAV – I COMUNI INTERESSATI DALLA TRATTA NAZIONALE VALUTANO L’OPERATO E LA CREDIBILITA’ DEL COMMISSARIO FOIETTA”

CONFERENZA STAMPA di presentazione della valutazione sul ruolo del Commissario Straordinario di Governo – arch. Paolo Foietta – da parte dei Comuni di Alpignano, Avigliana, Rivalta di Torino, Sant’Ambrogio di Torino e Venaria Reale, contrari al progetto di realizzazione della nuova linea ferroviaria “Torino Lione” e interessati dalla tratta nazionale.
L’arch. Foietta è stato indicato a queste Amministrazioni Comunali dal Ministro Delrio come interlocutore per l’avvio di “un tavolo di confronto permanente tra governo, istituzioni e sindaci contrari alla Torino-Lione”.
I Comuni intendono mettere in discussione la credibilità e l’operato del Commissario,
anche alla luce delle risposte ai quesiti che l’Amministrazione Comunale di Rivalta di Torino aveva posto a diversi soggetti istituzionali (Presidenza del Consiglio dei Ministri e Rete Ferroviaria Italiana) lo scorso 17 novembre 2015.
Alla conferenza stampa saranno presenti:
– Gianni Da Ronco, sindaco di Alpignano
– Angelo Patrizio, sindaco di Avigliana
– Dario Fracchia, sindaco di Sant’Ambrogio di Torino
– Mauro Marinari, sindaco di Rivalta di Torino
– Roberto Falcone, sindaco di Venaria Reale
– Alcuni dei membri della Commissione Tecnica Torino-Lione

Locandina 31 Gennaio

A Roma, Valle Aurelia, Cooperativa Sociale “Eureka 1”, Via di Valle Aurelia 105, 31 gennaio, ore 17.00.
Fulvio Grimaldi presenta  il docufilm “L’ITALIA AL TEMPO DELLA PESTE -. Grandi Opere, Grandi Basi, Grandi Crimini”.
Si parlerà della guerra all’Italia del regime Renzi e dei globalizzatori TTIP

NO all’UNIONE EUROPEA

Il TTIP (Trans-Atlantic Trade and Investment Partnership) è un trattato di ” libero scambio” tra gli USA e l’UE, in corso di negoziazione dal giugno del 2013 , attori sono la Commissione Europea e il governo USA. La natura, il contenuto di questo trattato è solo apparentemente di tipo tariffario; in realtà viene preso di mira , ciò che rimane del sistema di tutele e di gestione del patrimonio naturale, dei territori, dei diritti dei lavoratori ,della catena agroalimentare e dei servizi e beni pubblici di tutti i paesi europei , attraverso una forte limitazione all’esercizio di democrazia garantito dalle costituzioni, nella direzione della completa deregolamentazione a favore degli interessi della finanza internazionale e dei gruppi industriali multinazionali che vedono nell’abbattimento normativo una formidabile occasione di guadagno.
L’Unione Europea si trova a fare i conti con la crisi e la competizione globale, utilizzando le misure di austerity per scaricare tutte le conseguenze di queste contraddizioni sui lavoratori e i settori popolari, negando ogni autodeterminazione dei popoli sul loro futuro. In molti paesi si vanno sviluppando movimenti popolari e democratici che si battono contro il lavoro flessibile e per l’aumento dei salari, dicono basta con i diktat delle istituzioni politiche e finanziarie, chiedono il ripudio del debito, il superamento dell’Unione Europea, l’uscita dalla gabbia dell’euro e dalla Nato, lo stop ai negoziati del Ttip.

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Il generale francese Desportes: “La Nato è una minaccia per la sicurezza europea”

ma che pericoloso frontista…. NON gradisce che la Francia sia un protettorato americano….razzista la Nato è Bene…
Tesoro non è che la UE abbia scelto se affidarsi o meno alle cure della NATO, la UE è una loro creazione ovvio che siamo di loro proprietà. Qualcuno ha mai chiesto ai cittadini di scegliere?!?!?!!!??
 
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I vertici militari – che qualcosa, di strategia, sanno – sono sempre più allibiti di fronte all’harakiri dell’Occidente. Dopo le dichiarazioni-choc rilasciate dal generale André Blattmann, capo dell’esercito svizzero, al giornale Schweiz am SonntagDobbiamo prepararci a conflitti, crisi e catastrofi», aveva dichiarato), ecco spuntare nuove, inquietanti rivelazioni, questa volta scritte in un libro dal generale di Divisione francese Vincent Desportes e ribadite nel corso di un’intervista da lui rilasciata al quotidiano Le Figaro dello scorso 15 gennaio: «La Nato è divenuta una minaccia per la sicurezza dell’Europa – ha affermato – in quanto le impedisce di trovare una propria autonomia strategica. L’Ue si affida, a torto, agli Americani per la propria difesa».
 
Il curriculum del generale Desportes è di tutto rispetto: è stato allievo della prestigiosa Accademia speciale militare di Saint-Cyr, istituita da Napoleone Bonaparte nel 1802, la stessa da cui sono usciti, tra gli altri, Charles de Gaulle, il beato Charles de Foucauld ed Alberto La Marmora, generale e Senatore del Regno d’Italia. Ingegnere, laureato in Storia, ex-direttore della Scuola di Guerra, Ufficiale della Legion d’Onore, Ufficiale dell’Ordine nazionale di Merito, Cavaliere di Arti e Lettere, conferenziere internazionale, egli è oggi professore associato presso l’Università Sciences Po di Parigi, università da cui escono i quadri dirigenti d’Oltralpe.
 
Nell’intervista, rilasciata a Le Figaro, dopo uno sguardo d’insieme alla situazione internazionale, il generale Desportes ha offerto un giudizio non meno impietoso circa le condizioni, in cui versa l’esercito francese, estremamente disorganizzato avendo «da troppo tempo i politici dimenticato l’interesse generale della Francia, interesse ben presto sacrificato sull’altare degli interessi di bottega. Non se ne uscirà che ricreando quello Stato sovrano, liquidato a vantaggio dello Stato assistenziale». Nelle stesse condizioni, secondo il generale, si troverebbero Giustizia, forze dell’ordine e corpo diplomatico (M. F.).
 

Famiglia povera italiana ruba omogenizzati: fermati, ma i poliziotti pagano il conto per loro

è questa la fantomatica civiltà democratica occidentale? Due giovani genitori oggi, un pensionato domani, che non hanno un reddito devono incappare in qualcuno che possa per un giorno far loro l’elemosina? Ma sì, andiamo in piazza per le unioni civili, CHI SE NE FREGA DI CHI MUORE DI FAME.
Italia politically correct
 
poli1
 
POMPEI –  Esempi di misericordia arrivano dalla polizia della città mariana, sull’esempio di Papa Francesco. Hanno rubato in un supermercato per sfamare il loro piccolo di 4 mesi: i poliziotti di Pompei pagano il conto. Una coppia di giovanissimi genitori, lei appena maggiorenne e lui 20enne, abitano a Terzigno e non hanno un lavoro e neanche una famiglia alle spalle che possa sostenere almeno per le spese del piccolo. Così, presi dalla disperazione, hanno tentato di rubare omogeneizzati, talco, biberon e detergenti per neonati in un punto vendita del centro commerciale, per un valore di 108 euro. Il responsabile del negozio li ha sorpresi e ha chiamato la polizia. Gli agenti, agli ordini del vicequestore aggiunto Angelo Lamanna, li hanno accompagnati al commissariato credendo di trovarsi di fronte ai soliti giovani che rubano per divertimento. Invece hanno scoperto il dramma e la disperazione di due amorevoli genitori che si sono spinti a tanto per il bene del loro bambino.
 
«Nostro figlio ha fame – hanno detto in lacrime – e non abbiamo i soldi per comprargli il cibo». Il dottor Lamanna, Angelo di nome e di fatto vista la circostanza, ha deciso di saldare il conto e regalare gli omogeneizzati, e gli altri prodotti, al piccolo di 4 mesi . Nonostante la merce trafugata sia stata pagata, il responsabile del negozio non ha voluto essere “misericordioso” ed ha presentato denuncia contro i due poveri genitori. Non c’è nemmeno da discutere: rubare è sbagliato. Ma in questo caso è stata la professionalità e l’umanità del dirigente del commissariato di Pompei a fare la differenza, distinguendo il buon senso dalla mancanza di comprensione e di umanità.
 

Torino, resistenza anti-sfratti. Manifestazione in solidarietà agli attivisti

26 genn 2016 FQ :

Torino, resistenza anti-sfratti. Manifestazione in solidarietà agli attivisti. “Sempre dalla parte degli sfrattati”

“Siamo fieri della resistenza agli sfratti che facciamo, perché stiamo sempre dalla parte degli sfrattati” Luca Cientanni è uno degli animatori dello Spazio Popolare Neruda, che si occupa dell’emergenza casa a Torino. Il capoluogo piemontese registra da anni il numero percentuale più alto nel rapporto tra abitanti e sfratti eseguiti. Gli attivisti sovente si frappongo tra la polizia, che tenta di eseguire lo sfratto, e gli inquilini. Per un’azione di questo tipo quattro persone sono state denunciate e oggi si è svolta l’udienza preliminare. Davanti al tribunale circa 100 persone hanno manifestato in solidarietà con gli imputati

di Cosimo Caridi

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/01/26/torino-resistenza-anti-sfratti-manifestazione-in-solidarieta-agli-attivisti-sempre-dalla-parte-degli-sfrattati/470701/

 26 genn 16 INFOAut :

Non potete misurare i nostri passi: a Torino presidio al Tribunale e corteo

http://www.infoaut.org/index.php/blog/metropoli/item/16380-non-potete-misurare-i-nostri-passi-a-torino-presidio-al-tribunale-e-corteo  

Questa mattina si è tenuto l’interrogatorio di garanzia per gli attivisti dello sportello Prendocasa e gli occupanti dello Spazio Popolare Neruda di Torino colpiti la settimana scorsa da misure cautelari per una resistenza a uno sfratto.

Ad accoglierli all’esterno del Tribunale un partecipato presidio di solidarietà che si è poi trasformato in corteo. Di seguito il comunicato delle famiglie e gli occupanti dello Spazio Popolare Neruda (qui un video della mattinata):

https://www.facebook.com/207658222628853/videos/1021347044593296/

Francesco Saluzzo è il nuovo procuratore generale di Torino

da “La Stampa” del 27-GEN-2016 

Procuratore di Novara dal 2008, torna nel capoluogo piemontese. Ha indagato sui falsi bilanci Rai negli anni Ottanta e sulla corruzione nella pubblica amministrazione

Marco Benvenuti Novara

http://www.lastampa.it/2016/01/27/edizioni/novara/francesco-saluzzo-il-nuovo-procuratore-generale-di-torino-wi9d6Kzq2nFah7YH8dQcII/pagina.html

È Francesco Saluzzo il nuovo procuratore generale di Torino: la nomina dell’attuale procuratore di Novara è passata a maggioranza al vaglio del Csm con 14 voti, contro gli 8 voti assegnati a Paolo Cesare Maria Tamponi, procuratore a Vercelli. Sostituisce Marcello Maddalena andato in pensione a fine 2015. 

A Novara dal 2008  

Francesco Enrico Saluzzo, 62 anni, è procuratore della Repubblica a Novara dal settembre del 2008. Vi è arrivato da Torino, dove ricopriva l’incarico di procuratore aggiunto. Ora torna nel capoluogo generale andando a occupare la scrivania di Marcello Maddalena, con cui ha avuto occasione di lavorare durante i suoi anni di permanenza sotto la Mole. Laureato in legge a pieni voti nel 1975, Saluzzo è entrato in magistratura nel 1977.  

Le inchieste contro la criminalità organizzata  

La prima inchiesta che affronta come sostituto riguarda il contrabbando di burro con la Germania Orientale. Approda ben presto alle indagini sul traffico di droga e sui sequestri di persona diventando, con Maddalena, uno dei magistrati torinesi impegnati nella lotta alla criminalità organizzata. Può vantare l’arresto di un boss come Gaetano Fidanzati e la titolarità di inchieste che nel 1984 culmineranno nello sfaldamento della banda dei Cursoti capeggiata dai fratelli Miano.  

L’avviso di garanzia ad Andreotti  

Saluzzo si fa notare anche per il coraggio con cui indaga anche su personaggi eccellenti: all’inizio degli anni 80 si occupa dei falsi bilanci della Rai e mette sotto accusa l’allora presidente Ettore Bernabei e il direttore generale Pasquarelli. 

Alla fine degli anni 90 approda alla Procura di Asti, dove non solo smantella la corruzione dilagante, ma trova il tempo mandare un avviso di garanzia ad Andreotti per la vendita di alcune proprietà dell’Ina. Al ritorno a Torino lo aspetta il posto di presidente aggiunto dei Gip accanto e poi nel 2001 quello di aggiunto in Procura, responsabile del gruppo pubblica amministrazione. Da lì, nel 2008, la scelta di venire a Novara. 

Il procuratore Saluzzo si è sempre contraddistinto come paladino del segreto istruttorio.

Nel 1983 non ha esitato a ordinare l’arresto di un cronista di «Stampa Sera» per aver violato il riserbo su una delicata inchiesta sul traffico di eroina. E anche durante la sua permanenza novarese, nel 2009, ha ordinato la perquisizione di due giornali, «La Stampa» e «Tribuna novarese», ritenuti colpevoli di aver dato anticipazioni su una grande inchiesta per corruzione concussione che ha poi visto arrestati pubblici ufficiali e amministratori.