Quando I padroni del “Pensiero Unico” danno ordine di bruciare le librerie

ogni crimine sia condonato o anzi, auspicato e conseguito, dalla repressione alla censura al tentato omicidio se lo si fa nella cosiddetta lotta al fascismo. Chi non è “conforme”, come nella dittatura orwelliana politically correct, SIA CONDANNATO SENZA PROCESSO, è FACILE, basta che la “parte sana” del paese emani il suo editto come nel Medioevo contro le presunte streghe.  Questa è la cosiddetta superiorità morale dei paladini della democrazia che lottano contro le dittature. Nessuna libertà di espressione è lesa, è considerato atto dovuto dai moralmente superiori UNICI AD AVER DIRITTO DI ESPRIMERSI MA NON CHIAMATELA DITTATURA.
Gen 16, 2016
 
Libreria-Ritter-Milano
Libreria devastata
di Luciano Lago
 
Si percepiva già da molto tempo che il sistema in Italia ed in tutta l’Unione Europea si va sempre più avvicinando ad un sistema totalitario strisciante dove i grandi media (giornali e TV) sono controllati dai gruppi finanziari che ne sono proprietari, altrettanto avviene per gli Istituti di cultura, per le Università e le cattedre di docenza, dove il controllo è essenzialmente politico, idem per le fondazioni culturali ed le principali case editrici.
 
Tutti gli attori principali, che siano intellettuali, politici ed operatori dell’informazione, si sono ( da molto tempo) accomodati adeguandosi all’ideologia del “politicamente corretto” e del “Pensiero Unico”, essenzialmente neo liberista in economia (il primato dei mercati), laico, relativista, progressista e filo europeista in politica (con le varie sfaccettature post ideologiche ) con al centro di questo sistema l’interpretazione della Storia precisamente conforme alla vulgata di regime e la deformazione cognitiva imposta dagli orientatori e opinionisti  a libro paga delle centrali di potere.
 
Non poteva essere diversamente, visto che il sistema non consente il dissenso, quello sostanziale sulle linee guida del pensiero “moderno” globalizzato e d’altra parte anche gli intellettuali, i docenti e gli operatori del settore sono interessati ad occupare posti ben retribuiti ed a fare carriera. Vale il vecchio motto del “tengo famiglia” e quasi nessuno è disposto ad esporsi per manifestare un qualsiasi dissenso che costerebbe la carriera e l’emarginazione dai circoli che contano.
 
Persino gli intellettuali che erano una volta considerati dei “maitre a penser” della cultura corrente, come ad esempio lo fu Costanzo Preve, quando questi si è discostato da quella  linea corrente, divenuto un “eretico”, allora il filosofo fu abbandonato dal mondo intellettuale e dal “circo mediatico” per le sue posizioni radicali e originali ritenute “eretiche” rispetto al “Pensiero Unico” conforme.
 
La realtà è quella che anche in Italia, come nel resto d’Europa si sta arrivando speditamente ad un sistema di repressione legale delle opinioni e ne fa fede la recente legge approvata che istituisce pesanti pene (dai tre anni ai sette anni e mezzo) per “chi nega o minimizza i crimini legati al genocidio“, si riferisce naturalmente  la Shoah, che viene ormai considerata l’unica religione ammessa e tutelata nel sistema attuale. Si intende che la legge si riferisce al ” genocidio”, quello universalmente riconosciuto, ovvero quello della popolazione ebraica, non avendo diritto di menzione o di alcun riconoscimento legale gli altri genocidi della Storia, neppure quelli recenti, come quello commesso in Iraq dalla soldataglia dei “liberatori” nord americani (un milione di vittime irachene circa), nè tanto meno quello avvenuto nei Gulag staliniani o nella Cina di Mao Tse Tung, o in Cambogia con i Kmer rossi, ecc..
Non a caso è andata molto male ad alcuni  intellettuali storici negazionisti (come Irving o come Berclaz ed altri)  i quali si sono visti non solo emarginare ma anche processare e rinchiudere in carcere per avere commesso il crimine di negare la Shoah o di avere la pretesa di voler sottoporre questa ad una vera ricerca storica. Un vero crimine che non può e non deve essere consentito. Persino i loro legali, quelli che li hanno difesi in giudizio, hanno avuto grossi problemi, come nel caso di Sylvia Stoltz, in Austria,  che fu condannata a tre anni e mezzo di reclusione nell’esercizio della sua funzione di avvocato difensore durante il processo a un “negazionista”. Vedi:  Sylvia Stoltz sotto processo
 
Bruciare le Librerie
 
Il passo successivo a cui si sta rapidamente arrivando è quello di bruciare le librerie dove sono custoditi e venduti al pubblico i libri dissenzienti rispetto al “Pensiero Unico”, quando non ci sia altra soluzione possibile per evitare che vengano diffuse idee non conformi al “politicamente corretto” o alla vulgata storica corrente. In quel caso il sistema fa ricorso al suo braccio violento, costituito quasi sempre dai “centri sociali” mobilitati per distruggere le librerie o bastonare le persone che siano interessate a divulgare le idee proibite.
 
CasaPound-Firenze-
Libreria Il Bargello Firenze
 
Questo è accaduto due giorni fa a Firenze, dove La libreria “Il Bargello” è stata assaltata da un gruppo di venti persone a volto coperto. Gli assaltanti, gridando slogans, hanno distrutto la vetrina ed hanno lanciato all’interno mattoni, bottiglie, petardi. Una ragazza, che lavorava come commessa, è stata aggredita, alcuni scaffali con relativi libri distrutti, e l’azione ha voluto avere un significato “punitivo” in quanto la libreria è considerata vicina all’area di Casa Pound, in gruppo classificato di estrema destra e che si ispira alle opere del noto poeta e storico del novecento, considerato “estraneo” alla cultura storica corrente.
 
Dalla ricostruzione dell’episodio, sembra che il caporione della “squadraccia”, una volta entrato, si è reso conto che sugli scaffali della libreria fiorentina erano custoditi testi di Pound, di Evola, di Celine, di Robert Brasillach,  di Spengler, di Junger, di Maurras, di Carl Schmitt, nonchè di G. Gentile, di Papini, di Oriani e di Pannunzio ed altri autori all’indice della cultura ufficiale. Inorridito, con una smorfia di disgusto ha dato subito un ordine secco e perentorio alla sua squadra: “bruciare tutto”. L’ordine è stato prontamente eseguito ed una giovane commessa che ha cercato di impedirlo è stata insultata e percossa con una spranga.
 
La cosa più grave, al di là dell’assalto, è quella che non si è registrata alcuna levata di scudi da parte dell’intellighentia italiana, dei circoli intellettuali, non c’è stato alcun premio Nobel alla Dario Fo a indire manifestazioni di “libertà e giustizia”, tanto meno è stato dato risalto alla notizia e non vi è stato alcun programma televisivo ad hoc condotto dal Formigli o dal Fabio Fazio di turno per illustrare il concetto di “democrazia” e libertà di opinione.
Stesso copione di quando, lo scorso Aprile, venne devastata la libreria Ritter a Milano o quando in Francia, nel centro di Parigi venne assaltata la libreria “Facta” nel corso di una manifestazione antifascista proclamata “contro l’omofobia e le forze reazionarie”. Tanto meno fu espressa alcuna riprovazione dalle autorità pubbliche, quando un gruppo di assalitori incappucciati distrusse un anno fa la libreria Europa a Barcellona.
 
Anche in quei casi il mondo intellettuale non si espresse per manifestare alcuna forma di condanna intellettuale. Dopo tutto le librerie, dove si diffondono testi non omologati, vengono considerate pericolosi “covi fascisti”, dissenzienti dal “Pensiero Unico” globalista e laico, quindi da “chiudere con azione diretta”, incaricando per questo i mercenari al servizio delle centrali politiche dominanti, quelle della sinistra mondialista.
 
Tutto regolare, quando il sistema non può agire direttamente, incarica il suo braccio armato, all’interno come all’esterno.
Già pronto ed in fase reclutamento il prossimo “braccio armato” del sistema che sarà costituito dagli integralisti islamici formati nei laboratori dei servizi di intelligence; loro si che potranno essere utilizzati per ogni possibile provocazione pianificata dalle solite centrali di potere e  per possibili “false flag”, eventi funzionali a creare un clima di psicosi e di terorrore che consentirà di stringere ulteriormente le redini della repressione di ogni dissenso con il pretesto della “sicurezza”.
 
D’altra parte da Israele ci avevano avvisato: “voi europei dovrete sentirvi presto come ci sentiamo noi, sempre sotto assedio e allora potrete capire e giustificare le nostre azioni che spesso criticate”, come ad esempio quando i nostri militari fanno  il tirassegno con i ragazzetti palestinesi e quando vengono arrestate intere famiglie perchè sospette di collaborare con i ragazzi della “intifada”.
 
Allora  anche in Europa non ci sarà posto per chi dissente e le misure estreme, che le Autorità prenderanno per il “nostro bene” ,saranno applicate a chi dissente o a chi giustifica i terroristi, a chi critica l’immigrazione, il multiculturalismo, le coppie gay, a chi contesta l’unica religione ammessa ed i concetti base del Pensiero Unico.
 
Prepariamoci per il mondo che verrà, quelli delle librerie che bruciano sono i primi bagliori del prossimo futuro che ci predispone l’Unione Europea.
Quando I padroni del “Pensiero Unico” danno ordine di bruciare le librerieultima modifica: 2016-01-18T20:41:37+01:00da davi-luciano
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