ISIS: La piaga USA-Saudita dell’ISIS arriva fino all’Indonesia?

Gen 17, 2016
 
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Indonesia, Jakarta, attacco dell’ISIS
di  Tony Cartalucci
 
I “Distruttori della Terra”(Land Destroyer) , i “neo terroristi” – con attacchi coordinati ed attentati di massa hanno colpito la capitale dell’Indonesia Giacarta nel giovedì scorso, lasciando vari morti e molti feriti. Il disegno corrisponde a quello degli attacchi effettuati l’anno scorso a Parigi, dove stanno registrando terroristi conosciuti alle agenzie di intelligence occidentali, alcuni per anni, i quali in qualche modo potevano organizzare  grandi depositi di armi in Belgio ed eseguire i loro omicidi di massa in forma coordinata e senza praticamente alcuno sforzo per fermarli prima degli attacchi.
 
Il cosiddetto ‘Stato Islamico in Iraq e in Siria’ ha rivendicato rapidamente la responsabilità per l’attacco ed i media occidentali hanno  iniziato alimentando paure che l’organizzazione terroristica si sia ora diffusa anche in Asia sud-orientale.
 
G.I. jihadisti: Laddove la politica estera americana è nei guai, ISIS è lì…
 
Un modello sta iniziando a svilupparsi. Ovunque gli Stati Uniti vogliono collocare il loro Esercito, l’ ISIS si presenta e convenientemente lo giustifica. E ogni volta che gli Stati Uniti stanno avendo un problema nel convincere un governo straniero a fare ciò che Washington desidera, l’ISIS si materializza all’improvviso con le sue minacce.
 
In realtà, praticamente ovunque  la politica estera statunitense si trova in difficoltà, L’ISIS  appare e, analogamente, il terrorismo di stato sembra mostrarsi e risolvere il problema. La stessa ISIS è una creazione di Stati Uniti e dei suoi alleati europei e mediorientali. La nostra stessa “Defense Intelligence Agency” (DIA) tanto più lo ha ammesso in un rapporto dove ha scritto:
“…..se si sbroglia la situazione esiste la possibilità di stabilire un principato proclamato o non proclamato dai salafiti nella Siria Orientale (Hasaka y Der Zor), e questo è esattamente quello che richiede un potere di appoggio (“supportig powers”) alla mancanza di opposizione, con il fine di isolare il regime siriano, che si considera una profondità strategica dell’espansione sciita (Iraq ed Iran) …..”
Bisogna soltanto chiarire cosa si intende per questi “poteri di appoggio” (“supporting powers”) che perseguono la creazione di un principato (stato) salafita. Spiega l’informativa della DIA:
 
“L’Occidente, i paesi del Golfo e la Turchia appoggiano l’opposizione; mentre la Russia, la Cina e l’Iran appoggiano il regime (di Assad)….”
Quando l’Agenzia di intelligence della Difesa (DIA) degli USA scrive che gli USA perseguivano la creazione di un “Principato salafita”, che corrisponde alla definizione letterale dello “Stato Islamico”, nella Siria Orientale, precisamente dove adesso si è stabilito l’ISIS, risulta chiaro che questo è un nemico dell’Occidente soltanto di nome e per distrarre dal fatto che questa abominevole organizzazione terroristica è il realtà uno degli strumenti geopolitici più potenti e di ampia portata dell’Occidente.
 
L’ISIS è un nuovo inizio della Al Qaeda che gli Stati Uniti ed i loro alleati sauditi crearono per la prima volta – intenzionalmente – per scatenare una guerra di potere contro l’Unione Sovietica in Afghanistan nella decada del 1980.
Invece di intraprendere una guerra contro l’URSS, gli USA utilizzarono allora Al Quaeda, adesso gli Stati Uniti hanno scatenato una guerra sempre più globale contro la Siria, l’Iraq, la Libia, l’Afghanistan ed adesso chiaramente stanno attuando contro molta parte dell’Asia Sud-Orientale mediante l’ISIS ovvero con una organizzazione terrorista similare patrocinata dallo Stato.
 
Quale altra spiegazione potrebbe esistere?
Ci si aspetta che il mondo creda alla “narrazione” secondo la quale il denominato “Stato Islamico”, quello che presumibilmente sta combattendo tanto contro il governo dell’ Iraq ed quello della Siria, contro Hezbollah del Libano, contro l’Iran, come contro il potere aereo russo, sia una organizzazione apparentemente finanziata ed armata da nessuno.
Inoltre ci si aspetta che tutti credano che l’ISIS stia anche combattendo contro migliaia di “ribelli moderati”, che gli Stati Uniti ed i loro alleati pretendono di aver armato, finanziato e addestrato con varie migliaia di milioni di dollari. Non soltanto si combatte contro questi moderati sostenuti da una coalizione multinazionale multimilionaria, ma la loro lotta sarebbe anche stata vittoriosa. Tuttavia non è finita lì. Si spera anche che si possa credere che l’ISIS stia resistendo alla forza combinata di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito , Turchia, Arabia Saudita, Qatar e Giordania.
 
Per ultimo , siamo tenuti a credere non solo a tutto quello che l’ISIS è diventata, indipendentemente dal supporto e dall’espansione delle operazioni in Afghanistan e Libia, ma anche che l’ISIS disponga ora di tempi supplementari, denari, risorse e orientamento per attaccare l’Indonesia e la via per il sud-est asiatico.
Alcuni Stati, fra le nazioni della terra, possiedono la capacità di fare quello che si è affermato che l’ISIS stia facendo, in tutto il mondo lo sta facendo e sembra lo stia facendo con un certo grado di successo. Tra le poche nazioni, soltanto ne esiste una che si beneficia delle attività dell’ISIS. Sono gli Stati Uniti.
 
Perchè gli Stati Uniti utilizzano l’ISIS e gli altri gruppi terroristi e per quali fini?
Fu solo nel mese di agosto dello scorso anno che un gruppo terroristico congiunto US-turco, i ‘Lupi grigi’, sono stati implicati in un attentato in Thailandia, nel sud-est asiatico. L’Esplosione della bomba ha ucciso 20 persone e mutilato molti altri in un attacco che ha ucciso per lo più turisti cinesi. L’attacco era parte di una più ampia campagna di terrore sostenuta dagli Stati Uniti e la Turchia nella regione cinese di Xinjiang occidentale dove i terroristi Turkic Uyghur hanno portato avanti attacchi per anni.
 
Il sostegno degli USA a i Lupi Grigi turchi è stato dietro un addestramento e forniture di armi ai terroristi in Cina nel corso di anni, e più di recente hanno svolto un ruolo di contrabbando e di infiltrazione di combatenti del Uyghur della Cina, attraverso l’Asia sud Orientale- incluso attraverso la Tailandia – ed a partire dalla Siria per combattere nella guerra di potere dell’Occidente in quella regione.
Uccidere i turisti cinesi in Thailandia mirava a minare i recenti e crescenti legami tra Bangkok e Pechino. La Thailandia ha recentemente cercato una più stretta cooperazione militare ed economica con la Cina mentre va lentamente allontanandosi da un Occidente sempre più intrigante. Bangkok aveva cercato di acquistare armi cinesi, tra cui molti sottomarini. Possiede già navi da guerra prodotte in Cina e veicoli corazzati, e fine dello scorso anno condotto le sue prime esercitazioni militari congiunte Thailandesi -cinesi aereonavali.
Economicamente la Tailandia ha lavorato con la Cina verso un accordo per la realizzazione di una infrastruttura ferroviaria per collegare Tailandia verso altre regioni incluso la stessa Cina.
 
Quando gli Stati Uniti hanno fatto ripetutamente pressioni su Bagkok per unirsi alle loro provocazioni nel mar dellla Cina meridionale a Bejing, Bagkok ha insistito in forma reiterato nel voler rimanere neutrale.
Il bombardamento avvenuto nel mese di agosto da parte di un’organizzazione terroristica che si trovava fuori dell’ambasciata statunitense ad Ankara, durante la guerra fredda, era un avvertimento a Bangkok che se questa ostacola piuttosto che ci aiutare il ‘primato’ in Asia, ne soffrirà destabilizzazione.
 
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Supporters dell’ISIS in Indonesia
 
L’ISIS colpisce l’Indonesia per i suoi “Sins”
 
L’ Indonesia è similarmente ‘colpevole’ di molti degli stessi ‘peccati’ . Jakarta, mentre occasionalmente ha sfidato la Cina in forma retorica, ripetutamente ha evitato di farsi coinvolgere troppo profondamente nelle provocazioni dell’ America nel mare della Cina meridionale. Inoltre, Jakarta, come Bangkok, ha cercato di costruire maggiori legami economici con Pechino. Questo include un accordo che vedrà la Cina a costruire una rete ferroviaria ad alta velocità in tutto il paese. (…………….)
Il progetto di una imponente infrastruttura accrescerà sia in Cina che in Indonesia per decenni a venire. Con le opportunità economiche, il trasporto di massa porta avanti una nazione, opportunità per Washington per utilizzare le disparità socio-economiche, come uno strumento per dividere e avere la meglio sulle nazioni come l’Indonesia,   come  occultamente questa ed altre potenze occidentali hanno fatto in passato . Inoltre, il fatto che la Cina sta costruendo tali progetti in Thailandia e Indonesia, porterà solo ad una maggiore legami tra Beijing ed il resto del Sud Est asiatico, una regione che si trova in procinto di crescere e migliorare le proprie infrastrutture.
 
Con poche alternative interessanti da offrire all’ Asia sud-orientale, negli Stati Uniti sembra che siano partiti dall’offerta di ‘carote’ ed adesso, non disponendo di altro, hanno fatto invece sempre più ricorso al ‘bastone’. Tuttavia, piuttosto di brandire quel bastone stesso, hanno consegnato l’incarico al “Principato salafita” e devo ammettere che hanno cospirato come avvenuto in Siria orientale per creare la sommossa con i loro alleati nel 2012.
 
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Accerchiamento degli USA alla Cina
 
Per il reato di volersi spostare ulteriormente fuori da sotto di quello che gli Stati Uniti definiscono il loro ‘primato sopra l’Asia’, l’Indonesia è stata attaccata e ora ha la minaccia di ISIS che ancora si trova sospesa sopra la sua testa, se questa continua a forgiare legami più forti con Pechino. Thailandia e Indonesia non sono le sole.
Gli Stati Uniti hanno apertamente dichiarato e firmato documenti normativi, datati e programmatici, per cui ritengono di creare un fronte unitario di sud-est asiatico per contrastare e controllare la Cina, che è l’unico modo per circondare, contenere e alla fine minare e distruggere l’attuale ordine politico a Pechino.
 
A tal fine, gli Stati Uniti hanno formulato una serie di opzioni che vanno dal sostegno interno alla sovversione politica finanziata dal Dipartimento di Stato americano attraverso fronti politici e organizzazioni non governative, a una crescente dipendenza sul terrorismo, per costringere il sud-est asiatico ad allontanarsi da Pechino mentre cercano di dividere e interrompere il futuro geopolitico dell’Asia sud-orientale.
 
Gli Stati Uniti e i loro alleati potrebbero in qualsiasi giorno esporre e tagliare le linee di rifornimento ISIS’ che conducono dalle loro varie filiali e fronti intorno al mondo, dietro l’Arabia Saudita, il Qatar, la Turchia e gli altri stati sponsor.
Invece di fare questo, gli Stati Uniti proteggono e coprono questa vasta, globale stato-sponsorizzazione del  terrorismo. Come tale, quando ‘ISIS attacca,’ è davvero un’estensione della politica estera statunitense e non semplicemente ISIS da solo che sta commettendo questa violenza, né L’ISIS dispone di un proprio programma che attua da solo.
 
Più ironicamente  di tutto forse è la possibilità che, a causa della diminuita credibilità dell’America in tutto il mondo e la sua minore influenza in Asia, la sua complicità nella violenza in corso contro i governi e popoli del sud-est asiatico può – invece di creare un fronte unitario contro la Cina – finire per creare un fronte unitario spostando la forma di influenza di Washington della regione. In molti modi questo processo  è già in corso, e l’attacco di giovedì a Jakarta può solo servire ad accelerare questo processo.
 
Traduzione: Luciano Lago
ISIS: La piaga USA-Saudita dell’ISIS arriva fino all’Indonesia?ultima modifica: 2016-01-18T20:29:34+01:00da davi-luciano
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