Sigonella diventa la base principale della Nato; si accentua una sudditanza che dura da settanni

dobbiamo proteggere la nostra meravigliosa democrazia delle banche da chiunque la contesti (che ovviamente diventa automaticamente terrorista/nazista/xenofobo etc etc) Per fortuna ci pensano i nostri amati liberatori. Non c’è pericolo che qualcuno si opponga, tanto poi basta il politico di turno a mandare in frantumi una opposizione efficace, vedi no muos. Ma non arriviamo al 2017 cascando dal pero…..
 
di Salvo Ardizzone – 28/12/2015
Fonte: Il Faro sul Mondo
 

rq-4-global-hawk

 

L’importanza di Sigonella è già enorme; è aumentata di anno in anno facendo di quella base la punta di lancia degli Usa in tutta l’area del Mediterraneo, dell’Africa e del vicino Oriente. Ebbene, nuovi programmi che stanno giungendo a compimento ne faranno la più importante base della Nato e, in assoluto, una delle più importanti del Pentagono.
L’installazione dell’Us Navy è destinata a ospitare i mezzi aerei, i sistemi di comando e controllo e l’intero apparato logistico dell’Alliance Ground Surveillance, di gran lunga il più rilevante e strategico programma Nato per missioni Jisr (Joint Intelligence, Surveillance and Reconneissance).
 
Il progetto, in gestazione da anni, è stato testato il 19 dicembre scorso con la prima missione sperimentale in California; entro il 2016 tutte le componenti saranno a Sigonella; nel 2017 raggiungerà la Capacità Operativa Iniziale.
 
Quello di cui parliamo non è un semplice sistema di ricognizione basato su droni, è molto, molto di più: è un sistema enormemente complesso ed evoluto, capace di sorvegliare, scoprire ed analizzare ogni dato su aree immense, scambiando le informazioni in tempo reale con un’infinità di altre piattaforme, Muos per prima, realizzando una sorta di Grande Fratello in edizione globale e permettendo un’operatività istantanea e guidata di tutti gli asset militari.
 
È basato su una componente robotica aerea piazzata su 5 Global Hawk Rq-4, capaci di volare a 62mila piedi (oltre 18mila metri) per più di 32 ore, giungendo a svolgere le proprie missioni a quasi 4mila chilometri dalla base. Con i propri sensori, ciascuno di essi può controllare minuziosamente un’area di 100mila chilometri quadrati in un solo giorno (in pratica in un’unica missione).
La componente a terra, che guida le operazioni, analizza, distribuisce ad un’infinità di utenti ed archivia la massa impressionante di dati raccolti, interagendo con tutti i sistemi Nato e, soprattutto, del Pentagono come il Muos, che vedi caso a Niscemi ha una delle sue quattro stazioni sparse per il mondo.
 
Insomma: a Sigonella verranno piazzati gli occhi e le innervature della Nato (al di là della risibile foglia di fico, diciamo correttamente del Pentagono), attraverso cui gli assetti militari potranno agire, annullando le categorie spazio-temporali, secondo le direttive di Washington.
Prosegue così, con la completa acquiescenza di un Governo succube e nel totale disinteresse delle cosiddette “opposizioni” impegnate solo in ridicole polemiche di facciata, la militarizzazione della Sicilia per fini che nulla hanno a che vedere con la sua popolazione e i suoi interessi.
Prosegue così la servile complicità di classi dirigenti locali e centrali che si sono svendute agli interessi Usa, pronte a sostenere a scatola chiusa qualunque iniziativa di Washington, anche la più discutibile e criminale, calpestando gli interessi del proprio Popolo.
Prosegue così la completa cessione di sovranità di uno Stato incapace di essere tale e pronto solo a dire signorsì a qualunque richiesta del padrone a Stelle e Strisce. Prosegue così una sudditanza che dura da settant’anni.
 
Sigonella diventa la base principale della Nato; si accentua una sudditanza che dura da settanniultima modifica: 2016-01-01T22:04:12+01:00da davi-luciano
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