NO TAV, ANCHE IN APPELLO CADE L’ACCUSA DI TERRORISMO

Confermata la condanna dei quattro attivisti a 3 anni e 6 mesi. Respinta la tesi accusatoria di Maddalena, all’ultima udienza prima della pensione
LAPRESSE 
Marcello Maddalena
 

 
21/12/2015
ANDREA ROSSI
 

La corte d’assise di appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado per i quattro attivisti No Tav condannati a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Bocciata dunque l’accusa di terrorismo formulata dalla procura. Alla lettura della sentenza, e fuori, nel piazzale di fronte all’aula bunker delle Vallette, erano presenti circa 200 attivisti del movimento No Tav.  

DIFENSORI SODDISFATTI  

«Siamo soddisfatti, la corte ha recepito le nostre deduzioni e ha smontato il teorema accusatorio», ha commentato l’avvocato Claudio Novaro, uno dei legali dei quattro attivisti. «Ci auguriamo ora che questa sentenza serva alla procura per fare una autocritica su come in questi anni è stata affrontata la questione Tav: accuse dure, utilizzo pervicace della carcerazione preventiva, udienze militarizzate. Un atteggiamento aspro che speriamo ora cambi». Il procuratore generale Maddalena ha abbandonato l’aula senza commentare. 

«NON CI SONO BOMBE DEMOCRATICHE»  

Nelle repliche finali Maddalena era tornato a ribadire le accuse: «Dalla lettura delle lettere dal carcere emerge chiaramente il riconoscersi degli imputati nelle tappe più violente della lotta No Tav. Ed emergono anche le loro posizioni a proposito del sabotaggio. Non ci sono bombe democratiche, non siamo in presenza di un grave e ipotetico danno futuro. Il danno è presentissimo, il terrorismo va condannato perché uccide la democrazia».  

NO TAV, ANCHE IN APPELLO CADE L’ACCUSA DI TERRORISMOultima modifica: 2015-12-22T13:29:48+01:00da davi-luciano
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