Assolti dall’accusa di terrorismo i quattro anarchici No Tav

http://www.nuovasocieta.it/cronaca/assolti-dallaccusa-di-terrorismo-i-quattro-anarchici-no-tav/

NuovaSocietà

Assolti dall’accusa di terrorismo i quattro anarchici No Tav
dicembre 21 2015
di Enrico Mugnai

L’attacco al cantiere del Tav in Val Susa avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013 non è stato un atto terroristico. Con questa motivazione la Corte d’assise d’appello di Torino presieduta dal giudice Fabrizio Pasi ha scagionato Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi dall’accusa più grave, confermando i 3 anni e 6 mesi inflitti in primo grado per devastazione e incendio.

Il procuratore generale Marcello Maddalena aveva chiesto 9 anni e 6 mesi per l’assalto al cantiere Torino-Lione ricordando il comunicato delle Brigate Rosse che commemorava la morte di Ginangiacomo Feltrinelli avvenuta il 14 marzo 1972. Le Br avevano dichiarato che Osvaldo, così veniva chiamato Feltrinelli, era un “rivoluzionario caduto combattendo in una operazione di sabotaggio”. Feltrinelli morì infatti nel tentativo di far saltare un traliccio dell’ENEL a Segrate, in provincia di Milano. Ma il richiamo storico fatto dal pg non è servito a vedere accolta la richiesta di condanna.

Ora che anche in secondo grado l’accusa di terrorismo è decaduta i legali dei giovani imputati esprimono soddisfazione ma aprono una polemica «Ci auguriamo che la procura di Torino faccia autocritica sull’atteggiamento tenuto in questi anni sui No Tav» auspica Claudio Novaro. 
All’uscita dall’aula bunker del tribunale di Torino i quattro anarchici hanno trovato molti loro compagni che attendevano la sentenza e che hanno festeggiato per l’esito positivo.

La corte ha disposto il dissequestro di alcuni oggetti appartenenti ai quattro tra cui alcuni libri.

Contro i No Tav si chiuda la stagione della repressione

– Livio Pepino, 22.12.2015

Movimenti. Dalla magistratura torinese una prova di incomprensibile accanimento accusatorio. Ora si volti pagina

Anche la Corte d’assise d’appello di Torino ha, infine, detto l’ovvio: che l’incendio di un compressore nel cantiere del Tav della Maddalena di Chiomonte (a seguito di un’azione dichiaratamente finalizzata solo contro le cose e priva, in concreto, di qualsivoglia effetto sulle persone) è un reato ma non un attentato con finalità di terrorismo. Lo aveva già detto la Corte di primo grado, nella sentenza 17 dicembre 2014, usando parole di elementare buon senso: «Pur senza voler minimizzare i problemi per l’ordine pubblico causati da queste inaccettabili manifestazioni, non si può non riconoscere che in Val di Susa — e a fortiori nel resto del Paese — non si viva affatto una situazione di allarme da parte della popolazione e se il contesto in cui maturò l’azione non era oggettivamente un contesto di particolare allarme, neppure l’azione posta in essere rivestiva una ’’natura’ tale da
essere idonea a raggiungere la contestata finalità».

E lo aveva confermato la Corte di cassazione con due sentenze emesse in sede di impugnazione contro misure cautelari, tanto che — nel processo parallelo contro tre altri imputati — la stessa Procura aveva rinunciato alla contestazione del reato di terrorismo. Ma, evidentemente, tutto questo ancora non bastava se il Procuratore generale in persona ha voluto esibirsi in una prova di incomprensibile accanimento accusatorio chiedendo alla Corte il ribaltamento della sentenza di primo grado.

La speranza, a questo punto, è che si chiuda definitivamente non solo la vicenda processuale di quattro giovani (costretti a una custodia cautelare in carcere di oltre un anno in condizioni di sostanziale isolamento) ma anche una stagione di repressione senza precedenti nei confronti del movimento No Tav.

È una stagione iniziata nel gennaio 2012, con una serie di misure cautelari a pioggia per fatti di resistenza di sette mesi prima, in cui la magistratura inquirente ha assunto un ruolo di diretto protagonismo nel contrasto del conflitto sociale e nella tutela dell’ordine pubblico. Non si è trattato del doveroso esercizio dell’azione penale, ma di un intervento la cui durezza e sistematicità, lungi dall’essere “obbligate”, sono state determinate da precise scelte discrezionali.

Nulla, infatti, hanno a che fare con l’obbligatorietà dell’azione penale fenomeni e prassi come l’attribuzione di una corsia privilegiata ai processi nei confronti di esponenti No Tav, la coreografia che circonda i relativi dibattimenti (celebrati in un’aula bunker annessa al carcere costruita per i processi di terrorismo e mafia), l’istituzione presso la Procura di un pool di sostituti con competenza esclusiva nel settore (solo di recente smantellato), l’immediato e sollecito perseguimento — in caso di collegamento con l’opposizione al Tav — anche di reati di minima entità sanzionabili con la sola pena pecuniaria, l’uso massiccio delle misure cautelari persino nei confronti di incensurati, la dilatazione delle ipotesi di concorso nel reato fino a costruire una impropria «responsabilità da contesto», l’utilizzazione nelle motivazioni di sentenze e ordinanze di espressioni truculente (quasi a supportare o sostituire i fatti con gli aggettivi), l’omessa considerazione di scriminanti e attenuanti pur previste nel sistema (talora addirittura dal codice Rocco), l’accurata costruzione di un processo a mezzo stampa parallelo a quello formale e via elencando fino, appunto, all’evocazione dei fantasmi del terrorismo. Queste prassi sono, all’evidenza, frutto di scelte rispondenti alla concezione — propria dei poteri forti e assai diffusa nella politica — secondo cui le società si governano in modo centralizzato e autoritario e il confitto sociale è un elemento di disturbo praticato da «nemici» meritevoli di repressione esemplare.

Non è stata una bella pagina quella scritta al riguardo dalla magistratura torinese.

Per fortuna alcuni dibattimenti cominciano a riportare i fatti in un alveo di maggior distacco
e attenzione alle garanzie proprio della giurisdizione. Anche ad evitare il verificarsi di quanto denunciato con riferimento alla situazione francese in un documento dell’11 luglio 2014 del Syndicat de la magistrature: «Oggi come ieri, le azioni collettive (…) provocano alle cittadine e ai cittadini in lotta un trattamento penale fuori dal normale: fermo di polizia, test del Dna, comparizione immediata davanti al giudice, una giustizia lampo che produce carcere. (…) Ricorrere alla criminalizzazione di queste lotte — per di più, troppo spesso selettiva — vuol dire rendere illegale ogni prospettiva di contestazione e stigmatizzare un movimento sociale composto da sentinelle che esercitano la libertà di contestare l’ordine costituito».

L’auspicio che si volti pagina risponde anche a una esigenza di governo razionale della società e di recupero, da parte della giurisdizione, del ruolo che le è proprio perché — come ha scritto un maestro come Francesco Palazzo — «un diritto penale che vede nemici ogni dove rischia di accreditare l’immagine di una società percorsa da una generalizzata guerra civile, contribuendo così a fomentare una conflittualità, anzi uno spirito sociale d’inimicizia, che è del tutto contrario alla sua vera missione di stabilizzazione e pacificazione della società».

© 2015 IL NUOVO MANIFESTO SOCIETÀ COOP. EDITRICE

NO TAV, ANCHE IN APPELLO CADE L’ACCUSA DI TERRORISMO

Confermata la condanna dei quattro attivisti a 3 anni e 6 mesi. Respinta la tesi accusatoria di Maddalena, all’ultima udienza prima della pensione
LAPRESSE 
Marcello Maddalena
 

 
21/12/2015
ANDREA ROSSI
 

La corte d’assise di appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado per i quattro attivisti No Tav condannati a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Bocciata dunque l’accusa di terrorismo formulata dalla procura. Alla lettura della sentenza, e fuori, nel piazzale di fronte all’aula bunker delle Vallette, erano presenti circa 200 attivisti del movimento No Tav.  

DIFENSORI SODDISFATTI  

«Siamo soddisfatti, la corte ha recepito le nostre deduzioni e ha smontato il teorema accusatorio», ha commentato l’avvocato Claudio Novaro, uno dei legali dei quattro attivisti. «Ci auguriamo ora che questa sentenza serva alla procura per fare una autocritica su come in questi anni è stata affrontata la questione Tav: accuse dure, utilizzo pervicace della carcerazione preventiva, udienze militarizzate. Un atteggiamento aspro che speriamo ora cambi». Il procuratore generale Maddalena ha abbandonato l’aula senza commentare. 

«NON CI SONO BOMBE DEMOCRATICHE»  

Nelle repliche finali Maddalena era tornato a ribadire le accuse: «Dalla lettura delle lettere dal carcere emerge chiaramente il riconoscersi degli imputati nelle tappe più violente della lotta No Tav. Ed emergono anche le loro posizioni a proposito del sabotaggio. Non ci sono bombe democratiche, non siamo in presenza di un grave e ipotetico danno futuro. Il danno è presentissimo, il terrorismo va condannato perché uccide la democrazia».  

Tav, «non fu terrorismo»: confermata in appello l’assoluzione di 4 anarchici

I quattro attivisti, coinvolti nell’assalto al cantiere della Torino-Lione a Chiomonte, si sono visti confermare la condanna a tre anni e mezzo per l’attacco

di Elisa Sola

Gli imputati esultano al termine della lettura della sentenza di primo grado a Torinoil ,17 Dicembre 2014 (Ansa/Di Marco)Gli imputati esultano al termine della lettura della sentenza di primo grado a Torinoil ,17 Dicembre 2014 (Ansa/Di Marco)
 

Dare l’assalto a un cantiere in attività, con operai che lavorano, lanciando molotov e ordigni non è un atto di terrorismo. Non lo è neppure se l’attacco è premeditato e pianificato da un gruppo di persone che lo hanno attuato di notte «con stile militare», dividendosi in gruppetti, «armati» di esplosivi di vario tipo. Lo ha stabilito la Corte d’Assise d’Appello di Torino, che ha assolto dai reati 280 e 270 sexies (attentato e condotte per finalità terroristiche ) Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi, No Tav per i quali la pubblica accusa aveva chiesto nove anni e mezzo di prigione

L’attacco a Chiomonte

Il fatto era accaduto nella notte tra il 13 e il 14 maggio del 2013. Un gruppo di anarchici incappucciati e vestiti di scuro alle tre aveva attaccato, nei boschi della Val Clarea, in Val di Susa, l’area recintata dove si sta costruendo il tunnel della Maddalena, propedeutico alla Tav. Erano stati lanciati pietre, bombe carta e una pioggia di “oggetti di fuoco” da punti diversi. Erano anche stati chiusi i cancelli di modo che nessuno all’interno, operai e poliziotti, potesse scappare. Non c’erano stati feriti – a parte qualche intossicato – e un compressore era stato bruciato. 

Applausi e abbracci dopo la sentenza

La Corte ha confermato la sentenza di primo grado, espressa un anno fa, a tre anni e mezzo per ogni imputato. Non per terrorismo ma per i reati minori di cui erano indagati: fabbricazione di armi da guerra, danneggiamento seguito da incendio e violenza a pubblico ufficiale. Applausi, slogan e abbracci tra i No Tav e i loro legali e familiari hanno segnato la fine di un processo carico di tensioni, che si erano create già dal momento in cui era stata scelta la sede in cui si è svolto il procedimento giudiziario: l’aula bunker del carcere delle Vallette di Torino, un fabbricato isolato da tutto, alla periferia della città, teatro di processi storici contro le Brigate rosse. E proprio agli anni di Piombo ha fatto riferimento più volte, durante la requisitoria finale, il procuratore generale Marcello Maddalena, che ha più di 70 anni e che quegli anni li ha vissuti. «Nel 1979», ha detto il magistrato ricordando «il caso del traliccio di Segrate dove trovò la morte Giangiacomo Feltrinelli, le Brigate Rosse lessero un comunicato, durante un processo, in cui spiegavano che “Osvaldo”, cosi’ si riferirono a Feltrinelli, non è una vittima, ma un rivoluzionario caduto combattendo in una operazione di sabotaggio». «Il sabotaggio è considerato terrorismo dalla legge», ha aggiunto il procuratore generale, sottolineando come l’azione eversiva dei quattro imputati No Tav, che hanno rivendicato un attacco di cui vanno «fieri», sarebbe in fondo simile alle azioni dei «terroristi» degli anni bui della nostra storia che miravano a sovvertire l’ordine costituito. La Corte ha respinto questa tesi. Saranno le motivazioni della sentenza a spiegare perché, ma è presumibile che il concetto chiave intorno al quale ruoti la sussistenza o meno, a livello giuridico, del terrorismo sia quello di «grave danno al Paese».

L’accusa e la teoria dello stillicidio

Secondo l’accusa – sostenuta negli anni dalla Digos, dai pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo e infine dal pg Maddalena – «le condotte degli indagati» sarebbero state attuate «allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i pubblici poteri o un’organizzazione internazionale a compiere o ad astenersi dal compiere un qualsiasi atto». Il terrorismo quindi sarebbe stato ravvisabile se gli indagati, «che avevano una linea politica precisa e una strategia raffinata», avessero agito, con successo, per impedire nel tempo la realizzazione della Torino-Lione. È come se avessero pensato, aveva spiegato Maddalena: «Se i politici capiscono che, se proseguono i lavori, sarà uno stillicidio di attacchi uno dopo l’altro, forse i pubblici poteri prenderanno in considerazione l’idea che all’opera si possa rinunciare». Questa teoria è stata rigettata per la seconda volta da una Corte d’Assise e, negli ultimi due anni, altre due volte dal tribunale del Riesame che si era espresso sulla scarcerazione degli indagati.

La difesa: «Sabotaggio non è terrorismo»

I condannati hanno sinora affrontato, a partire dal 9 dicembre 2014, giorno in cui vennero arrestati dalla Digos di Torino, un anno di carcere duro – senza la possibilità di comunicare all’esterno e senza poter ricevere visite – e un secondo anno di arresti domiciliari, misura che attualmente continuano a scontare. «Continuo a pensare che un conto sono i sabotaggi altra cosa sono i terrorismi», ha detto uno degli avvocati della difesa, Claudio Novaro. «Il pg ci parla di Feltrinelli – ha aggiunto – Era il tentativo di bloccare l’erogazione della corrente a Milano ed è il sabotatore che muore, ma è sabotaggio ad un bene materiale che nulla ha a che vedere con l’incolumità fisica». «Allora – ha concluso – anche il danneggiamento di beni immobili rientrerebbe nell’alveo delle condotte terroristiche. Ma il sabotaggio in sé non ha nulla a che fare con il terrorismo».

21 dicembre 2015 (modifica il 21 dicembre 2015 | 18:16)

Guerrieri del nulla

attacchi_is_nel_mondo_1115

[Carta di Laura Canali]

 4/12/2015

Editoriale del nuovo numero di Limes 11/15 La strategia della paura.

1. IL TERRORISTA PORGE AL NEMICO LA CORDA CON CUI IMPICCARSI. Il nodo scorsoio offertoci dai jihadisti ha un nome: guerra al terrorismo. Di più: «guerra all’islamismo radicale» secondo il presidente della Repubblica Francese François Hollande, o addirittura al «salafismo», come specifica il suo primo ministro Manuel Valls, evocando gli epigoni del movimento riformista musulmano che nell’Ottocento predicava il «ritorno agli antenati»1. Dopo le stragi del 13 novembre, perpetrate nel cuore di Parigi da un manipolo di terroristi francesi e belgi di origine araba più o meno collegati allo Stato Islamico (Is), la Francia sembra aver vestito la divisa della guerra di religione. E con essa parte dell’Occidente, a cominciare dal vicino Belgio, base logistica dei jihadisti che hanno massacrato 130 innocenti nei caffè e nei teatri della Ville Lumière.

«Terrorismo» è termine inflazionato. Marchio con cui bollare il nemico, non categoria euristica. Eppure mai come oggi, quando l’emozione e la rabbia minacciano di prendere il sopravvento sulla ragione, è opportuno ricordare a noi stessi che il terrorismo è una tecnica di combattimento. Non una specialità islamica o di qualunque altro credo, visto che a usarla lungo l’intero corso della storia umana sono stati i soggetti più diversi, noi europei non esclusi. Per capirne il senso non serve compulsare il Corano. Meglio riprendere in mano i nostri classici. Ripartendo dalla definizione clausewitziana della guerra come «atto di forza che ha per iscopo di costringere l’avversario a sottomettersi alla nostra volontà»2. Dunque a fare ciò che noi vogliamo faccia. Non occorre disporre di particolari doti decrittatorie per stabilire che il primo obiettivo di coloro che hanno colpito a Parigi, come prima a New York e a Washington, a Londra e a Madrid, è quello di spingere l’Occidente alla crociata, vero nome della guerra al terrorismo. Così legittimando se stessi nelle proprie comunità e regioni di origine – lì dove giocano le decisive partite di potere – come guerrieri di Dio, avanguardie del riscatto di un mondo umiliato, frustrato ed esposto al diabolico fascino della modernita…

Ecco le 14 aziende favorite ​dai finanziamenti dell’Etruria

Un reticolo di spa e coop collegate ai vertici della banca. E spuntano anche i genitori di Renzi

 – Ven, 18/12/2015 – 13:05
 
Un lungo elenco di finanziamenti in pieno conflitto di interessi. Al centro c’è Banca Etruria.

E tutto intorno un fitto reticolo di spa e cooperative collegate all’ex presidente dell’istituto,Lorenzo Rosi, e a esponenti di spicco del governo. Nel lungo elenco di nomi, che a primo impatto potrebbero non voler dire nulla e che la Guardia di Finanza sta cercando di ordinare, non spunta soltanto Pier Luigi Boschi, papà di Maria Elena e fino a qualche mese fa vice ministro di Banca Etruria. Tiziano Renzi, padre del premier Matteo, detiene insieme a Rosi la Party Srl. Della stessa società Laura Bovoli, madre del presidente del Consiglio, è amministratore unico.

La Banca d’Italia sta cercando di far luce sui presiti della Banca Etruria in conflitto di interessi. Prestito che sono costati ai risparmiatori la bellezza di 18 milioni di euro. Nel mirino sono finite ben 198 posizioni del valore di 185 milioni di euro. E non è finita qui. Altri 90 milioni sarebbero, poi, stati infognati tra le posizioni in sofferenza. Un brutto pasticcio, insomma, che riconduce direttamente a spa e cooperative vicine a Rosi. Tra queste, come ricostruisce il Messaggero, spiccano (non certo positivamente) il Consorzio Etruria srl, l’Etruria Investimenti srl, l’Immofin srl e la Città Sant’Angelo Sviluppo spa. C’è poi la Città Sant’Angelo Outlet Village nel cui cda sedevano sia Rosi sia l’ex componente del cda di Banca Etruria Lorenzo Nataloni. Il 40% della Città Sant’Angelo Outlet Village è controllato dalla Castelnuovese, cooperativa presieduta da Rosi fino al 2014. Per costruire un outlet alle porte di Pescara la Castelnuovese avrebbe ricevuto finanziamenti sospetti. Nel mirino delle Fiamme Gialle ci sono poi la Td Group spa, la Casprini Holding spa, la Cd Holding spa, la Cdg srl, la Praha Invest srl, la Casprini Gruppo Industriale spa, la Naos srl e la Gianosa srl.

Il lavoro dei finanzieri ora sta nel rintracciare i reali proprietari di questo immondo groviglio. Alcuni nomi sono già venuti fuori. E non fanno certo dormire sonni tranquilli. Perché, come ricostruisce Valentina Errante sul Messaggero, Rosi è “amministratore anche della Egnazia Shopping Mall, controllata al 12% dalla Castelnuovese e al 31% dalla Nikila Invest, che, a sua volta, insieme a Tiziano Renzi, padre del premier Matteo, detiene il 40% della Party srl, mentre Laura Bovoli, madre del presidente del Consiglio, è l’amministratore unico della società”.

La Tv Russa conferma l’esistenza di NIBIRU mostrando le Prove!

24/09/2015

Mentre i media occidentali tacciono completamente o in parte sull’esistenza del pianeta extra chiamato NIBIRU (un pianeta gigante), la Televisione Russa invece da un po’ di tempo ha cominciato un’operazione di disclosure circa il tema del famoso pianeta extrasolare.
Effettivamente la storia antica di molti popoli ci racconta dell’esistenza di Nibiru ma finora la nasa con le sue super attrezzature ha sempre sbolognato la cosa come una stupida teoria complottista.

Il video è uno stralcio di un telegiornale scientifico che va in onda sul territorio russo.
E’ un tema che ci dovrebbe interessare quello dell’esistenza di Nibiru perchè secondo molte storie antiche questo pianeta non ben definito che sarebbe 5 volte la massa di Giove, provocherà disastri naturali che rischieranno seriamente di sterminare la razza umana e il mondo animale da questo pianeta.

Il servizio televisivo russo che prova l’esistenza di Nibiru mostra anche il modo di come vedere il pianeta attraverso un semplice binocolo.

nibiriu

Fonte: VideoSenzaCensura

Leggi anche:  Il Cronovisore, vedere il passato tramite una macchina nel tempo, verità o finzione? http://www.complottisti.com/il-cronovisore-vedere-il-passato-tramite-una-macchina-nel-tempo-verita-o-finzione/

Jacopo Suppo, un vicesindaco che si “rifiuta”L’immondizia di Condove tra Ecocentri e differenziata

Jacopo Suppo novembre 2015 011

MARIO TONINI 21 DICEMBRE 2015

CONDOVE. Jacopo Suppo è un uomo di trentadue anni, sposato da poco, con una bella laurea in storia che gli invidio e un impegno in politica non male. Dopo qualche anno nella minoranza della minoranza eccolo ora in amministrazione. Grazie al suo folgorante risultato elettorale, è stato il più votato in paese, gli sono state appioppate le deleghe più pesanti: bilancio e rifiuti. Sulla prima non metto becco non ne capisco nulla tranne che esiste un bilancio e il suo avanzo o qualcosa di simile. Sull’immondizia credo che il mondo si divida per sesso. Le donne sanno esattamente come si divide, dove si sistema, che giorno viene raccolta; gli uomini si accorgono del problema tutte le volte come se fosse una novità ogni qual volta l’altro sesso, ad urli e imprecazioni, ricorda loro di portarla fino ai cassoni. Jacopo ha una visione obbligatoriamente più profonda della mia e della nostra, almeno credo. Così affronto l’argomento.

Qual’è il rapporto tra l’Acsel, l’azienda che raccoglie i rifiuti, e il comune?
Acsel è una società pubblica di cui Condove detiene delle quote, così come tutti gli altri comuni della valle. Ma a parte questo rapporto “formale”, in questo primo anno e mezzo di lavoro ho potuto constatare una grande preparazione e professionalità da parte di tutta l’azienda, dal cda ai responsabili del servizio agli operatori ecologici. Abbiamo ripreso una comunicazione con i cittadini che si era interrotta, abbiamo messo in piedi il progetto wifi con banbablu, abbiamo migliorato il funzionamento delle isole interrate, razionalizzato la raccolta in montagna e ora siamo partiti con la differenziata al mercato. Tutto questo, con un risparmio di 37.000 euro dal 2014 al 2015 e con ulteriori risparmi previsti per il 2016. Tutte cose che non avremmo potuto fare da soli e che abbiamo messo in piedi grazie alla collaborazione con la “nostra” società, che si è dimostrata attenta alle nostre esigenze e pronta a innovare.

A che quota è Condove di raccolta differenziata?
Siamo intorno al 63%. Una quota buona ma assolutamente migliorabile. Ricordo però che la legge 152/2006 prevedeva l’obiettivo del 65% entro il 2012. Noi ci siamo quasi, seppur in ritardo, e siamo anche più virtuosi rispetto ad altre zone del Paese. Ciò non toglie che ci sia ancora un bel pezzo di strada da percorrere e tanto lavoro da fare.

Ci sono e quali sono i margini di miglioramento?
I margini di miglioramento ci sono eccome. Condove è un paese dove il sistema di raccolta è “confuso”. C’è il porta a porta, poi le isole interrate e poi ancora alcune isole stradali nella zone vecchia. All’interno del sistema di raccolta, ci sono delle migliorie che possono essere apportate alle singole filiere. Faccio l’esempio dell’umido, che costa ai condovesi 100.000 euro circa e che viaggia su tre sistemi di smaltimento (biocomposter casalingo, porta a porta e bidoni stradali). Sono troppi e troppo onerosi per i cittadini. Per non parlare poi della montagna, che costa 60.000 euro e che spesso è oggetto di abbandoni e di una scarsissima percentuale di differenziata. In soldoni, oggi Condove spende 600.000 euro circa per avere il 63%di differenziata. Troppo. Sistemate le isole, la montagna e il mercato, stiamo lavorando su un paio di idee per il porta a porta che speriamo di poter far partire già l’anno prossimo.

Come si svolge la raccolta?
C’è un calendario di raccolta per il porta a porta e per le isole che, a giorni fissi, raccoglie le singole filiere differenziabili e l’indifferenzibile e abbiamo un Ecocentro, che è aperto a orari diversi per quattro giorni a settimana.

Quali sono i progetti futuri in questo ambito?
Il grande progetto futuro è quello della TARI puntuale, partito in alcuni comuni della valle e che vogliamo mutuare anche a Condove. Prima però, vogliamo razionalizzare il servizio per abbassarne il costo generale. In più, dobbiamo mettere mano al funzionamento dell’Ecocentro che pecca di un eccesso di burocrazia e di una carenza di mezzi per rispondere alle esigenze dei cittadini.

Ringrazio Jacopo per le sue risposte e vado a cercare il bidone bianco, pare che domani raccolgano la carta.

Caccia russi scorteranno aereo Assad in Iran, avvertita coalizione USA per evitare scontri

20/12/2015

Le forze della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti sono state avvisate affinchè i loro caccia non tentino di avvicinarsi all’aereo del presidente siriano Assad per evitare scontri, scrive l’agenzia “Far News”.

Quattro caccia russi scorteranno l’aereo del presidente siriano Bashar Assad, durante la sua visita in Iran, segnala l’agenzia “Fars News” riferendosi al quotidiano libanese “Al-Diyar”.

“Il comando delle forze della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti è stato avvisato affinchè i loro caccia non tentino di avvicinarsi all’aereo del presidente siriano Assad per evitare scontri,” — scrive il giornale, aggiungendo che secondo la rotta pianificata il velivolo del presidente siriano sorvolerà lo spazio aereo iracheno.

In precedenza l’agenzia di stampa “Fars News” aveva riferito, citando alcune fonti, che il presidente siriano si sarebbe potuto recare in visita a Teheran alla fine di dicembre o ad inizio gennaio, tuttavia la notizia non aveva ottenuto una conferma ufficiale.

 

L’Intervista di Nikola Tesla tenuta nascosta per 116 anni?

17/09/2015

Un testo sconvolgente per il contenuto e soprattutto per il suo autore, Nikola Tesla, il padre della moderna era elettrica. Il sito WorldTruth.tv ha pubblicato questa intervista senza citare la sua origine, affermando che è avvenuta nel 1899 nel laboratorio di Tesla a Colorado Springs grazie a John Smith giornalista della rivista Immortality.

Il punto interrogativo nel titolo e il condizionale nascono da apparenti contraddizioni temporali. Tesla parla della teoria della relatività che però è stata pubblicata solo 6 anni dopo nel 1905, e nomina i buchi neri il cui termine è stato coniato solo nel 1960. Anche il concetto delle stelle nelle galassie appartiene al lavoro di Heber Curtis nel 1917 in cui usava il termine galassia contenenti stelle che è stato poi confermato negli anni ’20.

La voglio pubblicare comunque perché mi ha fatto riflettere su alcune questioni a prescindere da dove provenga o se sia stata modificata per renderla più appetibile inserendo concetti moderni.

GIORNALISTA: Sig. Tesla, lei si è guadagnato la fama dell’uomo che si è addentrato nei processi cosmici. Chi è lei, signor Tesla?

TESLA: È una domanda interessante, Sig. Smith, e tento di darle una risposta adeguata.

GIORNALISTA: Dicono che lei provenga dalla Croazia, dalla zona denominata Lika, dove la gente cresce assieme agli alberi, alle rocce e al cielo stellato. Dicono che il suo paese natale porta il nome dei firi della montagna, e che la casa dove nacque si trova vicino al bosco e alla chiesa.

TESLA: Davvero tutto ciò che ha detto è la verità. Sono orgoglioso della mia origine serba e della mia patria croata.

GIORNALISTA: I futuristi dicono che il secolo XX ed il secolo XXI sono nati nella testa di Nikola Tesla. Celebrano il campo magnetico all’inverso e cantano inni al motore a induzione. Il suo creatore fu chiamato “il cacciatore che acchiappò la luce nelle sue reti dalle profondità della terra” e “il guerriero che catturò fuoco dal cielo”. Si dice che sia il padre della corrente alternata, colui che farà sì che la Fisica e la Chimica dominino la metà del mondo.

L’industria lo proclamerà suo santo supremo, un banchiere per i più grandi benefattori. Nel laboratorio di Nikola Tesla si è scisso per la prima volta un atomo. Si è creata un’arma che produce vibrazioni sismiche. Lì si scoprirono raggi cosmici neri. Cinque razze lo venereranno in futuro, perché ha insegnato loro un grande segreto: che gli elementi di Empedocle si possono irrigare con le forze vitali degli eteri.

TESLA: Sì, queste sono alcune delle mie scoperte più importanti. Anche così sono un uomo sconfito. Non sono riuscito a ottenere il maggiore dei miei obiettivi.

GIORNALISTA: Quale sarebbe questo desiderio, signor Tesla?

TESLA: Vorrei illuminare tutta la terra. C’è elettricità sufficiente per creare un secondo sole. La luce apparirebbe attorno all’equatore, come l’anello attorno a Saturno.

L’umanità non è pronta per la grandezza.

A Colorado Springs ho impregnato la terra di elettricità.

Potremmo spargere anche le altre energie, come l’energia mentale positiva che si trova nella musica di Bach o Mozart, o nei versi dei grandi poeti. All’interno della Terra ci sono energie di allegria, pace e amore che si esprimono per esempio attraverso un fire che cresce dalla terra, gli alimenti che escono da essa e tutto ciò che la rende la casa dell’uomo.

Ho passato anni cercando la maniera di far sì che questa energia potesse inflenzare la gente. La bellezza e l’aroma delle rose possono essere utilizzati come una medicina ed i raggi del sole come un alimento. La vita ha un numero infiito di forme e il dovere degli scienziati è quello di trovarle in tutte le forme della materia. Tre cose sono essenziali in questo senso. Tutto quello che faccio è cercarle. So che non le troverò, ma comunque non vi rinuncio.

GIORNALISTA: Quali sono queste cose?

TESLA: Un problema è il cibo. Quale energia, stellare o terrestre, può alimentare gli affamati della Terra? Con che vino si può acquietare tutta la sete, affihé le persone possano incoraggiare il proprio cuore e capire che sono degli dei? Un’altra cosa è distruggere il potere del male e la soffrenza in cui l’uomo passa la vita! A volte si produce come un’epidemia nelle profondità dello spazio. In questo secolo la malattia si è estesa dalla Terra verso l’Universo. La terza cosa è: esiste un eccesso di luce nell’Universo? Scoprii una stella che in accordo alle leggi astronomiche e matematiche potrebbe sparire, e anche così niente si modifiherebbe. Quella stella si trova in questa galassia. La sua luce può essere emessa con tale densità da concentrarsi in una sfera più piccola di una mela e contemporaneamente più pesante del nostro Sistema Solare. Le religioni e le fiosofi insegnano che l’uomo può arrivare a essere il Cristo, Buddha e Zaratustra.

Quello che sto tentando di dimostrare è rivoluzionario e quasi inaccessibile. È quello che bisogna fare nell’Universo affihé ogni essere nasca come Cristo, Buddha o Zaratustra. So che la gravità è avversa a tutto ciò che dovrebbe volare e la mia intenzione non è fabbricare dispositivi di volo (aeroplani o missili), bensì insegnare all’individuo a recuperare la coscienza delle proprie ali… Inoltre sto tentando di svegliare l’energia contenuta nell’aria. Ci sono fonti di energia principali. Quello che si considera come spazio vuoto è solo una manifestazione della materia che non è sveglia. Non c’è spazio vuoto in questo pianeta, né nell’Universo… I buchi neri, dei quali parlano gli astronomi, sono le più poderose fonti di energia e di vita.

GIORNALISTA: Alla fiestra della sua stanza all’hotel Waldorf-Astoria al piano trentatré, arrivano ogni mattina gli uccelli.

TESLA: Un uomo deve essere sensibile verso gli uccelli. Questo è a causa delle loro ali. L’essere umano le aveva una volta, reali e visibili!

GIORNALISTA: Lei non ha smesso di volare da quei giorni lontani a Smiljan!

TESLA: Volevo volare dal tetto e caddi: i calcoli dei bambini possono essere sbagliati. Si ricordi che le ali della gioventù vogliono avere tutto dalla vita!

GIORNALISTA: Qualche volta si è sposato? Non si sa se lei ha afftto per l’amore o per qualche donna. Le foto della gioventù mostrano che fosse un uomo attraente.

TESLA:Sì, non lo feci. Ci sono due punti di vista: o si prova molto afftto o non si prova niente in assoluto. La via di mezzo serve per ringiovanire la razza umana. Le donne per certi uomini nutrono e fortifiano la loro vitalità e il loro spirito. Essere soli ha lo stesso efftto in altre persone. Scelsi la seconda strada.

GIORNALISTA:I suoi ammiratori si lamentano perché sta attaccando la teoria della relatività. La cosa strana è la sua affrmazione che la materia non ha energia. Tutto è intriso di energia, dov’è?

TESLA: Prima vi fu l’energia e dopo la materia.

GIORNALISTA: Sig. Tesla, è come quando disse che lei nacque da suo padre e non da sé stesso.

TESLA: Esattamente! Che cosa accade nella nascita dell’Universo? La materia si crea a partire dall’energia originale ed eterna che noi conosciamo come la luce. Essa brillava e apparirono le stelle, i pianeti, l’uomo e tutto quello che c’è nella Terra e nell’Universo. La materia è un’espressione delle infiite forme della luce, perché l’energia è più vecchia di lei. Ci sono quattro leggi della Creazione.

LE QUATTRO LEGGI DELLA CREAZIONE

– La prima è che la mente non può concepire o misurare matematicamente la fonte di tutta la trama sconcertante e oscura, in questa trama si inserisce tutto l’Universo.

– La seconda legge risiede nell’oscurità espansiva, che è la vera natura della luce, dell’inspiegabile che si trasforma in luce.

– La terza legge è la necessità della luce di trasformarsi in una materia della luce.

Leggi anche:  SOCIETÀ SEGRETE: I POTENTI NELL’OMBRA. ECCO CHI SCRIVE LA STORIA DEL MONDO DA DIETRO LE QUINTE

– La quarta legge è: non c’è principio né fie; le tre leggi anteriori hanno sempre luogo e la Creazione è eterna.

Tesla smentisce la fasulla 

“teoria della relatività”

GIORNALISTA: Nell’ostilità alla Teoria della Relatività lei va tanto lontano che realizza conferenze contro il suo creatore nel giorno della festa del suo compleanno…

TESLA: Si ricordi: non si piega lo spazio, bensì la mente umana che non può comprendere l’infinito e l’eternità! Se la relatività è stata chiaramente compresa dal suo creatore egli avrebbe guadagnato l’immortalità anche fiicamente, se questo lo compiacesse. Io sono parte di una luce che è la musica. La luce riempie i miei sei sensi: la vedo, odo, sento, annuso, tocco e penso. Pensare a lei è il mio sesto senso. Le particelle di luce sono note scritte. Un raggio può essere un’intera sonata. Mille lampi sono un concerto. Per questo concerto ho creato una serie di lampi che si possono ascoltare sui picchi gelati dell’Himalaya. Per quanto riguarda Pitagora e la matematica, uno scienziato non può e non deve violare queste due cose.

I numeri e le equazioni sono segni che marcano la musica delle sfere. Se Einstein avesse ascoltato quei suoni, non avrebbe creato la Teoria della Relatività.Questi suoni sono messaggi diretti alla mente che comunicano che la vita ha un senso, che l’Universo esiste in perfetta armonia, e la sua bellezza è la causa e l’efftto della Creazione. Questa musica è il ciclo eterno dei cieli stellari. La stella più piccola ha completato la composizione ed è anche parte della sinfonia celestiale. I battiti del cuore dell’uomo sono parte della sinfonia della Terra. Newton imparò che il segreto sta nella disposizione geometrica e nel movimento dei corpi celesti. Riconobbe che la legge suprema dell’armonia esiste nell’Universo. Lo spazio curvo è il caos, il caos non è musica. Einstein è il messaggero dell’epoca del rumore e della furia.

GIORNALISTA: Sig. Tesla, lei sente quella musica?

TESLA: L’ascolto sempre. Il mio udito spirituale è grande tanto quanto il cielo che vediamo sopra di noi. Aumentai il mio udito naturale col radar. In accordo con la Teoria della Relatività, due linee parallele si daranno appuntamento nell’infiito. Per quel motivo la curvatura dello spazio di Einstein si raddrizzerà. Una volta creato, il suono dura per sempre, per un uomo può sparire, ma continua ad esistere nel silenzio, che è il maggiore potere dell’uomo. No, non ho niente contro il signor Einstein. Egli è una persona molto gentile e ha fatto molte cose buone, alcune delle quali passeranno a far parte della musica. Gli scriverò e tenterò di spiegargli che l’etere esiste, e che le sue particelle sono quelle che mantengono l’universo in armonia, e la vita nell’eternità.

GIORNALISTA: Mi dica, per favore, a quali condizioni deve sottostare un Angelo sulla Terra?

TESLA: Ne ho dieci. Mantengo un buon registro attento.

GIORNALISTA: Documenterò tutte le sue parole, stimato signor Tesla.

TESLA: Il primo requisito è un’alta coscienza della propria missione e del lavoro da svolgere. Deve, anche se solo vagamente, esistere nei primi giorni. Non siamo falsamente modesti: il rovere sa di essere un albero di rovere, un arbusto al suo finco di essere un arbusto. Quando avevo dodici anni, ero sicuro che sarei arrivato alle cascate del Niagara. Sapevo sin dalla mia infanzia che avrei realizzato la maggior parte delle mie scoperte, benché non l’avessi chiaro del tutto… La seconda condizione per adattarsi è la determinazione. Tutto quello che potei, lo finii.

GIORNALISTA: Qual è la terza condizione dell’adattamento, Sig. Tesla?

TESLA: Guida per tutte le energie vitali e spirituali che operano. Pertanto, la purifiazione dei molti efftti e le necessità che l’uomo ha. Di conseguenza, non ho perso niente, ci ho solo guadagnato. Cosicché assaporo ogni giorno e ogni notte. Annoti: Nikola Tesla fu un uomo felice… Il quarto requisito è adattare l’insieme fisico con lavoro.

GIORNALISTA: Che cosa vuol dire, signor Tesla?

TESLA: In primo luogo, il mantenimento dell’insieme. Il corpo dell’uomo è una macchina perfetta. Conosco il mio circuito e ciò che è bene per esso. Gli alimenti che quasi tutte le persone mangiano, per me sono nocivi e pericolosi. A volte visualizzo i cuochi del mondo intero che stanno tutti cospirando contro di me… Tocchi la mia mano.

GIORNALISTA: È fredda.

TESLA: Sì. Il torrente sanguigno può essere controllato, e molti processi dentro e attorno a noi. Perché è spaventato, giovane?

GIORNALISTA: Mark Twain scrisse “Il forestiero misterioso”, un libro meraviglioso su Satana, ispirato da lei.

TESLA: La parola “Lucifero” è più affascinante.

Al Signor Twain piace scherzare. Quando ero bambino una volta fui guarito leggendo i suoi libri. Quando ci riunimmo qui e glielo raccontai, fu talmente commosso che si mise a piangere. Diventammo amici ed egli veniva spesso nel mio laboratorio. Una volta chiese che gli mostrassi una macchina che attraverso la vibrazione provoca un sentimento di felicità. Era una di quelle invenzioni per l’intrattenimento, che a volte mi piace fare. Avvisai il Sig. Twain di non rimanere per troppo tempo esposto a quelle vibrazioni.

Egli non vi fece caso e rimase più tempo del dovuto. Finì per precipitarsi come un razzo in una certa stanza sorreggendosi i pantaloni. Fu diabolicamente divertente, benché rimanessi serio. Ma, per adattare il circuito fisico, oltre agli alimenti, il sonno è molto importante. Dopo un lavoro lungo e spossante, che richiede un sforzo sovrumano, solo dopo un’ora di sonno ho completamente recuperato.

Ho acquisito la capacità di amministrare il sonno, di addormentarmi e svegliarmi al momento stabilito.

Se faccio qualcosa che non capisco, mi obbligo a pensarci durante il sonno per trovare così una soluzione. La quinta condizione di adattamento è la memoria. Forse nella maggioranza delle persone, il cervello è il guardiano delle conoscenze sul mondo e la conoscenza viene acquisita attraverso la vita. Il mio cervello è occupato in cose più importanti da ricordare, sta raccogliendo quello che si richiede in un dato momento, cioè, tutto quello che ci circonda. Si tratta solo di interiorizzarlo. Tutto quello che una volta abbiamo visto, ascoltato, letto ed imparato, ci accompagna in forma di particelle di luce. Per me, queste particelle sono ubbidienti e fedeli. Da studente imparai a memoria il Faust, di Goethe, il mio libro preferito, in tedesco, ed ora posso recitarlo tutto. Mantenni le mie invenzioni per anni “nella mia testa”, prima di portarle a termine.

GIORNALISTA: Lei menziona spesso il potere della visualizzazione.

TESLA: Devo ringraziare la visualizzazione per tutto ciò che ho inventato. Gli avvenimenti della mia vita e le mie invenzioni sono reali davanti ai miei occhi, come qualunque evento o oggetto. In gioventù ebbi paura di non sapere ciò che fosse, ma più tardi imparai a usare questo potere come un talento eccezionale e un regalo. Lo nutrivo e proteggevo gelosamente. Feci anche le correzioni per mezzo della visualizzazione alla maggior parte delle mie invenzioni, e così le completavo. Mediante la visualizzazione risolvo mentalmente le equazioni matematiche complesse.

Per questo dono che ho, ricevo il titolo di Alto Lama in Tibet. La mia vista e l’udito sono perfetti, e oserei dire persino più forti che negli altri. Sento un tuono a 150 chilometri di distanza e vedo colori, nel cielo, che altri non possono vedere. Questa ampiezza di visione e di udito ce l’ho da quando ero bambino. Più tardi l’ho sviluppata coscientemente.

GIORNALISTA: In gioventù fu varie volte gravemente malato. La malattia è un requisito per adattarsi?

TESLA: Sì. Spesso è il risultato dell’eccesso di esaurimento o forza vitale, ma spesso è la purificazione della mente e del corpo dalle tossine che si sono accumulate. È necessario che un uomo soffra ogni tanto. La fonte della maggior parte delle malattie sta nello spirito. Pertanto, lo spirito può curare quasi tutte le malattie. Quando ero studente, mi ammalai di colera che distrusse la regione di Lika. Mi curai perché finalmente mio padre mi permise di studiare la tecnologia, che era la mia vita. La visione per me non è stata una malattia, bensì la capacità della mente di penetrare oltre le tre dimensioni della Terra. Ho avuto visioni tutta la mia vita, e le ho ricevute come tutti gli altri fenomeni che ci circondano.

Leggi anche:  Giornalista in incognito dentro loggia massonica. Ecco cosa stanno preparando

Una volta, nell’infanzia, stavo camminando lungo il fume con mio zio e gli dissi: “Dall’acqua apparirà una trota, tiro una pietra per colpirla”. E ciò fu quello che accadde. Spaventato e sorpreso, mio zio esclamò: “Vade retro, Satana!”. Era una persona colta e parlava in latino…Io ero a Parigi quando vidi la morte di mia madre. Nel cielo, pieno di luce e di musica, fluttuavano nuvole, erano creature meravigliose. Una di esse aveva l’aspetto della madre che mi guardava con amore infinito. Man mano che la visione sparì, seppi che mia madre era morta.

GIORNALISTA: Qual è il settimo adattamento, Sig. Tesla?

TESLA: La conoscenza di come trasformare l’energia mentale e vitale in ciò che vogliamo, e riuscire a controllare tutti i sentimenti. Gli indù lo chiamanoKundalini-yoga. Queste conoscenze possono essere apprese, e per farlo sono necessari molti anni, o si possono acquisire anche alla nascita. La maggior parte di esse io le ho acquisite alla nascita. Si trovano in stretta relazione con l’energia sessuale che è una delle più estese nell’universo. La donna è il maggiore ladro di quell’energia, e pertanto del potere spirituale. L’ho sempre saputo e per ciò sono stato in allerta. Di me stesso ho fatto quello che volevo: una macchina riflessiva e spirituale.

GIORNALISTA: Nono adattamento, Sig. Tesla?

TESLA: Fare tutto il possibile, ogni giorno, in ogni momento, per non dimenticare chi siamo e perché siamo sulla Terra. Ci sono persone straordinarie che stanno lottando contro malattie, privazioni, o contro la società che li ferisce con la sua stupidità, l’incomprensione, la persecuzione e altri problemi di cui il paese è pieno. Ci sono molti angeli caduti sulla Terra.

GIORNALISTA: Qual è il decimo adattamento?

TESLA: È il più importante. Scriva sulla rivista che il Sig. Tesla ha giocato. E passò tutta la sua vita giocando e ne ha goduto.

GIORNALISTA: Sig. Tesla! Sia in relazione alle sue conclusioni o al suo lavoro, è questo un gioco?

TESLA: Sì, caro ragazzo. Quanto ho voluto giocare con l’elettricità! Tremo sempre quando sento la storia del greco che rubò il fuoco. Una storia terribile di aquile che beccano il suo fegato. Sarà che Zeus non aveva sufficienti lampi e tuoni, e fu danneggiato da un fervore? C’è un malinteso… I lampi sono i giocattoli più belli che si possano trovare. Non dimentichi di mettere in rilievo, nel suo testo, che Nikola Tesla fu il primo uomo che scoprì i raggi.

GIORNALISTA: Sig. Tesla, lei sta parlando degli angeli e del suo adattamento sulla Terra.

TESLA: In realtà è la stessa cosa. Può scrivere ciò che segue: osò prendere su sé le prerogative di Indra, Zeus e Perun. Si immagini uno di questi Dei in un abito da notte nero, con la bombetta e con guanti bianchi di cotone, preparando raggi, fuochi e terremoti per l’élite della città di New York!

GIORNALISTA: Ai lettori piace il tono del nostro giornale. Mi confonde dicendo che le sue scoperte hanno enormi benefici per le persone e che contemporaneamente rappresentano un gioco, molti lo vedranno con aria perplessa.

TESLA: Egregio Signor Smith, il problema è che la gente prende tutto molto sul serio. Se non facessero così, sarebbero tutti più felici e vivrebbero molto più a lungo. Un proverbio cinese dice che l’allarmismo accorcia la vita. Ma affinché i lettori del giornale non corrughino la fronte, torniamo alle cose che considerano importanti.

GIORNALISTA: A loro piacerebbe conoscere la sua filosofia.

TESLA: La vita è un ritmo che dev’essere compreso. Sento il ritmo, lascio che mi diriga e lo assecondo. È molto gradevole e mi ha dato la conoscenza che ho. Tutto quello che si vive è in relazione profonda e meravigliosa: l’uomo e le stelle, le amebe e il sole, il cuore e la rotazione di un numero infinito di mondi. Questi legami sono forti, ma possono essere docili, propiziare e cominciare a creare relazioni nuove e differenti nel mondo, senza violare le vecchie.

La conoscenza viene dallo spazio. La nostra visione è l’insieme più perfetto. Abbiamo due occhi: il terreno e lo spirituale. Si raccomanda che si trasformino in un solo occhio. L’Universo è vivo in tutte le sue manifestazioni, come un animale pensante. La pietra è un essere pensante e sensibile, come le piante, le bestie e l’uomo. Una stella che brilla chiede di essere vista e se non fossimo così immedesimati in noi stessi capiremmo il suo linguaggio ed il suo messaggio. Il respiro, gli occhi e le orecchie dell’uomo devono armonizzarsi con il respiro, gli occhi e l’udito dell’Universo.

GIORNALISTA: Sentendo questo mi sembra di ascoltare i testi buddisti, parole o Parazulzusa taoista.

TESLA: È così ! Questo significa che esiste una conoscenza generale, e che esiste la Verità che l’uomo ha sempre posseduto. Nel mio sentire e per esperienza, l’Universo ha una sola sostanza e un’energia superiore con un numero infinito di manifestazioni della vita. La cosa migliore è che la scoperta di una natura segreta ne rivela l’altra. Non si possono occultare, sono attorno a noi, ma siamo ciechi e sordi ad esse. Se emozionalmente ci leghiamo ad esse, loro stesse vengono da noi. Ci sono un mucchio di mele, ma un solo Newton. Egli ebbe bisogno di una sola mela che gli cadde davanti.

GIORNALISTA: Le faccio una domanda che avrebbe potuto esser fatta al principio di questa conversazione: che cos’è stata l’elettricità per lei, egregio signor Tesla?

TESLA: Tutto è elettricità. All’inizio fu la luce, fonte senza fie da cui proviene la materia ed è distribuita verso tutte le forme che rappresentano l’Universo e la Terra con tutti i suoi aspetti della vita. Il nero è il vero volto della Luce, solo che non lo vediamo. È una notevole grazia per l’uomo e le altre creature. Ognuna delle loro particelle possiede luce, termica, forza nucleare, radiazione, chimica, meccanica e l’energia ancora non identificata. Ha il potere di creare la Terra con la sua orbita. È l’autentica leva di Archimede.

GIORNALISTA: Sig. Tesla, lei è troppo sbilanciato verso l’elettricità.

TESLA: Sono elettricità. O, se lo preferisce, io sono la luce nella forma umana. Anche lei è elettricità, Sig. Smith, ma non se ne rende conto.

GIORNALISTA: È per questo motivo che ha la capacità di sopportare scariche di un milione di volt attraverso il suo corpo?

TESLA: Immagini un giardiniere che venga attaccato dalle erbe. In realtà, questa sarebbe una pazzia. Il corpo dell’uomo e il cervello sono composti da una gran quantità di energia.

In me esiste in maggior parte l’elettricità. L’energia, che è differente in ogni persona, è quello che rende l’essere umano “io” o “anima”.

Per altre creature nella loro essenza, l’anima della pianta è l’anima dei minerali e degli animali. La funzione cerebrale e la morte si manifestano nella luce. I miei occhi in gioventù erano neri, ora sono azzurri, e col passare del tempo, man mano che la tensione del cervello si fa più forte, si avvicineranno al bianco. Il bianco è il colore del cielo. Alla mia finestra, una mattina arrivò una colomba bianca, alla quale davo da mangiare. Ella voleva dirmi che stava morendo. Dai suoi occhi uscivano fasci di luce. Non ho mai visto negli occhi di nessuna creatura tanta luce come in quelli di quella colomba.

Leggi anche:  Da Nikola Tesla a Giordano Bruno, ecco le Grandi Menti perseguitate da una società malata

GIORNALISTA: Il personale nel suo laboratorio parla di scintillii di luce, fuoco e lampi che si producono se è arrabbiato o in qualche tipo di rischio.

TESLA: È la scarica psichica o un avvertimento per stare in allerta. La luce è sempre stata dalla mia parte. Sa come scoprii il campo magnetico rotante ed il motore ad induzione, quello che mi rese famoso quando avevo 26 anni? Un pomeriggio d’estate, a Budapest, vidi col mio amico il tramonto del sole. Migliaia di fuochi si trasformavano in migliaia di colori fimmeggianti. Mi ricordai di Faust e recitai suoi versi e dopo, come in una nebbia, vidi girare il campo magnetico ed il motore ad induzione. Li vidi nel Sole!

GIORNALISTA: Il personale di servizio dell’hotel dice che nel momento dei fulmini normalmente si isola nella sua stanza e parla da solo.

TESLA: Parlo col lampo e con il tuono.

GIORNALISTA: Con essi? In che linguaggio, Sig. Tesla?

TESLA:Principalmente nella mia lingua materna. La lingua conta sulle parole e sui suoni, soprattutto nella poesia, perciò è adeguata.

GIORNALISTA: I lettori della nostra rivista le sarebbero molto grati se lei spiegasse questa cosa.

TESLA: Il suono non esiste solo nel tuono e nel lampo, esiste anche nella trasformazione, nella lucentezza e nel colore. Un colore può essere ascoltato. La lingua è delle parole, il che signifia che è dei suoni e dei colori. Tutti i tuoni ed i lampi sono diffrenti e hanno i loro nomi. Chiamo alcuni di essi con i nomi di coloro che mi sono stati vicini nella mia vita, o di coloro che ammiro. Nella lucentezza del cielo e nel tuono vivono mia madre, mia sorella, mio fratello Daniel, un poeta: Jovanovic Zmaj e altre persone della storia serba. Nomi come Isaia, Ezechiele, Leonardo, Beethoven, Goya, Faraday, Pushkin e tutta la schiera di ardenti fuochi e intrecci di lampi e tuoni, che si manifestano durante tutta la notte portando la preziosa pioggia alla Terra, bruciando alberi o villaggi. Ci sono raggi e tuoni che sono più brillanti e più poderosi, ritornano e li riconosco tra migliaia.

GIORNALISTA:Per lei la scienza e la poesia sono la stessa cosa?

TESLA: Questi sono i due occhi di una persona. A William Blake fu insegnato che l’Universo nacque dall’immaginazione, che permane ed esisterà fiché ci sarà anche un solo ultimo uomo sulla Terra. Essa era la ruota con la quale gli astronomi poterono raccogliere le stelle di tutte le galassie. È l’energia creatrice identica all’energia della luce.

GIORNALISTA: Pentru dumneavoastră imaginaţia este mai reală decât viaţa însăşi?

TESLA Dà luce alla vita. Mi sono alimentato col mio pensiero, ho imparato a controllare le emozioni, i sogni e le visioni. Ho sempre apprezzato come ho nutrito il mio entusiasmo. In tutta la mia vita ho passato molto tempo in estasi. Quella fu la fonte della mia felicità. Mi aiutò durante tutti questi anni a darmi lavoro, tanto quanto sarebbe sufficiente per cinque vite. L’ideale è lavorare di notte, perché la luce stellare e il pensiero sono strettamente correlati.

GIORNALISTA: Lei ha detto che io sono, come ogni essere, Luce. Questo mi lusinga, ma confesso che non lo capisco molto bene.

TESLA: Perché è necessario capire, signor Smith? Basta credere. Tutto è luce. In uno dei suoi raggi c’è il destino delle nazioni. Ogni nazione ha il proprio raggio in quella gran fonte di luce che vediamo come il Sole. E ricordi che non ci sia uomo che sia esistito e che non sia morto! Si trasformò in luce e come tale ancora esiste. Il segreto sta nel fatto che le particelle di luce restaurano il suo stato originale.

GIORNALISTA: Questa è la resurrezione!

TESLA: Preferisco chiamarla ritornare a un’energia originaria. Cristo e molti altri conoscevano il segreto. Sto cercando la maniera di conservare l’energia umana. Si tratta di forme della luce, a volte direttamente come luce celestiale. Non la cerco per il mio beneficio, ma per il bene di tutti. Credo che le mie scoperte rendano la vita dalla gente più facile e più sopportabile, e canalizzino la gente verso la spiritualità e la moralità.

GIORNALISTA: Crede che il tempo possa essere abolito?

TESLA: Non del tutto, poiché la prima caratteristica dell’energia è che si trasforma. Essa è in perpetua trasformazione, come le nuvole dei taoisti. Tuttavia è possibile approfittare del fatto che l’uomo conserva la coscienza dopo la vita terrena. In tutti gli angoli dell’universo esiste l’energia della vita; una di esse è l’immortalità, la cui origine sta fuori dall’uomo e lo aspetta.

L’Universo è spirituale, come la metà di noi. L’Universo è più morale di noi, perché non conosciamo la sua natura e la maniera di armonizzare la nostra vita con esso. Io sono uno scienziato, la scienza è forse la maniera più conveniente per trovare la risposta alla domanda che mi ossessiona da sempre e fa sì che i miei giorni e le mie notti si trasformino in fuoco.

GIORNALISTA: Qual è questa domanda?

TESLA: Come le brillano gli occhi…! Quello che io vorrei sapere è che cosa accade a una stella cadente quando il sole si spegne… Le stelle cadono come polvere o semi in questo o in altri mondi, e il sole si disperde nelle nostre menti, nelle vite di molti esseri, è quello che rinasce come una nuova luce, o il vento cosmico, dispersi nell’infinito. Capisco che questo bisogna includerlo nella struttura dell’Universo. La questione è, tuttavia, che ciascuna di queste stelle e ciascuno di questi soli, anche il più piccolo, si conserva.

GIORNALISTA: Ma signor Tesla, si rende conto che questo è necessario ed è compreso nella costituzione del mondo?

TESLA: Quando un uomo diventa cosciente, la sua meta più alta dev’essere correre verso una stella cadente e tentare di catturarla. Dovrà comprendere che la sua vita gli fu data per questo e sarà salvato. Gli sarà possibile acchiappare le stelle!

GIORNALISTA: E che cosa succederà allora?

TESLA: Il Creatore riderà dicendo: “Cadono unicamente affinché tu le insegua e ti impadronisca di loro”.

GIORNALISTA: Tutto questo non è il contrario del dolore cosmico che così spesso lei menziona nei suoi scritti? E che cos’ è il dolore cosmico?

TESLA: No, perché siamo sulla Terra… È una malattia della cui esistenza la stragrande maggioranza delle persone non è cosciente e che origina molte altre malattie, la sofferenza, la miseria, il male, le guerre e tutto il resto, tutto ciò che fa sì che la vita umana sia una condizione assurda e orribile. Questa malattia non si può curare completamente, ma la coscienza la rende meno complicata e pericolosa.

Ogni volta che qualcuna delle persone a me più vicine e care vennero ferite, sentii il dolore fisico. Questo è perché i nostri corpi sono fatti a partire dalla stessa materia, e la nostra anima è in relazione con fii inscindibili. La tristezza incomprensibile che a volte ci opprime significa che da qualche parte, nell’altro lato del pianeta, un bambino o un uomo generoso è morto. L’universo intero è in certi periodi malato di sé stesso e di noi. La sparizione di una stella e l’apparizione delle comete ci influenzano più di quello che possiamo immaginare. Le relazioni tra le creature della Terra sono ancora più forti, a causa dei nostri sentimenti e pensieri il fire profumerà ancora di più o cadrà nel silenzio. Dobbiamo imparare queste verità per essere guariti. Il rimedio sta nei nostri cuori ed ugualmente nel cuore dell’animale che chiamiamo Universo.

FonteDionidream