Mamma con due figlie, di cui una disabile, dormono in auto da un mese

la società civile tanto impegnata per le donne dov’è? A QUANTO PARE IN ITALIA LA COLPA PIU’ GRAVE E’ SEMPRE LA STESSA, ESSERE POVERI. IL DIRITTO ALLA CASA?!?!!?!?
ah già GLI ITALIANI SONO RICCHI PERCHE’ EVADONO le tasse. 
 
Published On: sab, Dic 12th, 2015
 
Avrebbe potuto restare nell’anonimato e rientrare ancora in quel mondo sommerso composto da persone che vivono spesso in silenzio il problema dell’emergenza abitativa. E invece ha deciso di rendersi riconoscibile per denunciare la condizione in cui è costretta a vivere da circa un anno. Perchè per Valentina Giuffré, e per le sue figlie, di sicuro c’è veramente poco. La sua vicenda familiare si è esponenzialmente aggravata nell’arco dell’ultimo mese, da quando, cioè, trascorre la sue giornate in macchina e la maggior parte delle notti, se tutto va bene, nella camera di qualche b&b. «Il mio calvario – racconta – è iniziato nel settembre del 2014, quando ho subito un sfratto dalla casa in cui ho vissuto per cinque anni. Non riuscivo più a pagare l’affitto di 650 euro e, lavorando a nero, non avevo alcuna garanzia da esibire per prendere un altro appartamento».
Da allora per Valentina e le sue bambine il percorso in salita è diventato una costante e il disagio è cresciuto a dismisura delineando i contorni di una situazione tanto più drammatica se si considera che la maggiore delle sue figlie, da poco diciottenne, è una ragazza disabile. Con un divorzio alle spalle e un marito che, confessa, «non ha mai pagato le spese di sostentamento», la donna è stata ospite, insieme alle sue figlie, di uno zio per qualche mese ma la convivenza si è rivelata impossibile: «Da gennaio la situazione è precipitata, siamo prima state ospiti di amici e poi in alcuni b&b, da allora, solo a settembre sono riuscita a fittare una casa in zona litoranea che ho dovuto lasciare il 15 novembre». Da circa un mese, dunque, Valentina è di nuovo in strada e, se non avesse potuto contare sulla solidarietà di qualcuno, avrebbe già trascorso più di una notte in auto: «In questo periodo ho potuto usufruire di un contributo che il Comune mi aveva concesso per fittare una casa, io avevo fatto richiesta di 2mila euro, mi dissero che più di quello non mi potevano dare. Trovai un appartamento al costo di 500 euro pensando di poter contare sull’intera somma ma dopo 45 giorni riuscì ad averne solo la metà, nel frattempo la casa l’avevo persa e quei soldi li utilizzai sia per pagare i debiti che avevo nei confronti delle strutture ricettive in cui stavo alloggiando, che per il fitto dell’appartamento in litoranea».
Nonostante l’aiuto della Caritas, di fatto la donna può contare esclusivamente
sui voucher che l’Amministrazione le ha concesso per la figlia disabile. Tuttavia «dovrebbero arrivare a cadenza trimestrale – dice – ma ad ora ho ottenuto gli assegni solo per i primi tre mesi dell’anno».
 
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Mamma con due figlie, di cui una disabile, dormono in auto da un meseultima modifica: 2015-12-14T23:40:26+01:00da davi-luciano
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