Il capo di al-Qaida in Siria era l’obiettivo dell’aereo russo abbattuto dai turchi

26/11/2015

Usama Absi al-Waahidi, alias Abu Muhammad al-Julani, capo di Jabhat al-Nusra, ramo dial-Qaida, era presso il jabal al-Turqmani quando il Su-24 veniva abbattuto

Zyad al-Fadil, Syrian Perspective

Seguiamo la rotta del cacciabombardiere russo Su-24 decollato dalla base aera di al-Humaymim (Aeroporto internazionale Basil al-Assad). Sulla base delle informazioni russe fornite alla stampa mondiale, un Su-24 e un Su-34 erano decollati dalla base aerea, e con la copertura di quest’ultimo, polverizzarono diverse aree sul jabal al-Turqman, focolaio di terroristi filo-Erdoghan e simpatizzanti di al-Qaida. Dopo la prima sortita, gli aerei si diressero ad est, verso la provincia di Idlib, prima di virare di nuovo verso la zona della Siria occupata dai turchi di Hatay, a nord di Bunsiya. Il velivolo fu avvicinato da 2 Lockheed-Martin F-16 armati di missili aria-aria AIM-120 AMRAAM sparati contro il Sukhoj Su-24 colpendolo sulla coda e distruggendolo. Non ci furono segnali radio da parte dei ratti turchi di Erdoghan. Non un solo messaggio. Invece, l’azione degli F-16 era simile a un agguato per compiacere i pedofili sauditi sconcertati dalla concatenazione di fallimenti e catastrofi che li affligge da mesi. Vi rivelerò presto perché i turchi hanno attaccato questo aereo. Gli aerei non hanno mai sorvolato la Turchia, secondo le informazioni da fonti moscovite e siriane. In effetti, Vladimir Putin ha affermato nettamente che l’aereo era a 1 km all’interno del territorio siriano volando a 6000m sul livello del mare quando fu abbattuto. L’aereo colpito iniziò a precipitare in fiamme sulla regione del jabal al-Turqman, dove l’aereo aveva sganciato metà del carico, a 4 km dal confine turco. Il Tenente-Colonnello Oleg Peshkov, pilota, e il capitano Konstantin Murakhitin, navigatore, poterono lanciarsi ma finirono sotto il pesante tiro da terra dei selvaggi turchi che controllavano il terreno, appartenenti al gruppo terrorista chiamatoFirqa al-Sahiliya al-Uwla, il cui capo era appena stato vaporizzato da un cacciabombardiere della SAAF, pochi minuti prima. Il pilota fu ucciso mentre scendeva con il paracadute, o fu catturato vivo e poi giustiziato. Ogni atto perpetrato dai selvaggi turcomanni era in violazione della Convenzione di Ginevra, un innegabile crimine di guerra, tipico dei ratti turchi. Il navigatore, però, per fortuna giunse nella zona controllata dall’EAS, sollevando il pilota dell’elicottero Hip mentre si alzava per recuperare l’aviatore russo indubbiamente disorientato. Ma l’elicottero finì sotto il fuoco dei missili anticarro TOW statunitensi. L’elicottero atterrò per sicurezza, mentre era ancora in fiamme, ma un membro dell’equipaggio, un marines russo, era stato ucciso. Il destino del navigatore russo fu più felice del suo comandante. Ora è al sicuro a Lataqia grazie all’Aeronautica siriana.
Sorprendentemente, o per qualche coincidenza strana, 2 troupe televisive turche erano sul posto per filmare l’episodio. Un gruppo era dell’Anadolou News Agency, la fabbrica della propaganda di Erdoghan (lo stesso gruppo che ‘fortunosamente’ catturò la foto del bimbo morto nella spiaggia turca di Budrum, per sostenere l’operazione ’emigrazione di massa’ in Europa, azione in combutta tra Erdoghan e Merkel. NdT), e un altro della rete Haberturk TV, un’altra fabbrica di menzogne del culto Erdoghan. Ma tali note non furono ancora rivelate.Syrian Perspective ha saputo che Abu Muhamad al-Julani, il criminale di guerra a capo diJabhat al-Nusra/al-Qaida, era sul jabal al-Turqman al momento della prima sortita a sud del campo profughi Yayladaghi, che si affaccia sul bosco Furunluq. Al-Julani fu intercettato dall’Intelligence militare dell’Esercito Arabo Siriano abbaiare ordini e chiedere l’intervento dei turchi per non ritrovarsi mutato in poltiglia sanguinolente. I turchi, che non sono dei noti fini pensatori politici, pensavano che questo fosse il modo per trascinare la NATO nel far rispettare una no-fly zone, soddisfacendo gli scarafaggi sauditi. Ma la NATO non sembra essere caduta nello “stratagemma”. Mentre il segretario della NATO ha dichiarato fedeltà ad Erdoghan, ha anche chiarito che la NATO ha notato il secondo fine turco e s’è spaventata. Una dichiarazione particolarmente risibile fu diffusa su come la Turchia avesse il diritto di difendere il suo spazio aereo; dimenticando che anche la Siria ha dichiarato il proprio spazio aereo inviolabile a fronte delle continue trasgressioni statunitensi ed alleate. Sono stato anche informato che al-Julani era arrabbiato perché un grande convoglio di autocarri che trasportava armi dal campo profughi stava per essere incenerito dai bombardieri russi una volta che gli equipaggi ne furono allertati. Potrebbe essere stato un problema preservare l’arsenale piuttosto che preoccuparsi della vita di un altro miserabile ratto.
Putin è un uomo di poche parole. Quando parla, però, intende dire quello che dice. Ci saranno conseguenze disastrose per tale “pugnalata alle spalle” da nazioni che sponsorizzano il terrorismo. Oggi si possono tranquillamente informare i nostri lettori che i due incidenti che hanno tormentato i russi, vale a dire l’abbattimento dell’aereo di linea russo sul Sinai e l’ultimo attacco alla sovranità russa e siriana, sono studiati con tipica cura slava. Gli inquirenti russi in entrambi gli incidenti cercano accuratamente motivo ed autore reali dietro le quinte. C’è il sospetto che i burattinai siano gli squinternati sauditi che usano i loro forzieri (ora assai impoveriti) per ideare ogni tipo di atrocità immaginabile per la mente umana. Vedasi la risposta arrabbiata del Presidente Putin durante l’incontro con un altro sostenitore del terrorismo, re Abdullah II di Giordania.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

LA LETTERA / TAV, MA I LAVORI A CHIOMONTE NON DOVEVANO FINIRE NEL 2015? SE SONO A METÀ, COME FANNO A TERMINARE L’OPERA IN 12 MESI?

Giornale online indipendente – Diretto da Fabio Tanzilli – redazione@valsusaoggi.it

     11/24/2015    

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di RICCARDO HUMBERT

Generalmente ricorro all’uso dell’ironia, del sarcasmo – sempre entro i limiti dell’educazione – e dell’iperbole, ma ora, di fronte ad asserzioni semplicemente paradossali, non posso fare a meno di lasciare da parte tali caratteristiche, per cercare di essere il più diretto possibile.
Che viviamo in un paese in cui la menzogna è pane quotidiano pare essere ormai accettato da tempo, ma c’è un limite anche alla sopportazione della dignità umana.
Quando i responsabili della Telt sbandierano ai giornali che il tunnel geognostico sarà finito entro i tempi prestabiliti (fine 2016) e che i lavori procedono secondo tabella di marcia, insultano me come cittadino e come valsusino.
E’ pur vero che l’italiano ha la memoria corta, ma se non sbaglio i lavori sarebbero dovuti terminare entro il 2015 e i terreni restituiti ai cittadini.
Se non vado errato – e non lo vado, poiché loro stessi confermano – l’opera è a malapena a metà, dunque ci stanno dicendo che scaveranno in un anno quello che hanno scavato in due. Questa volta l’uso del paradosso lo lascio a loro, gli riesce così bene!
In quanto alla ventilata idea di iniziare la costruzione del tunnel di base proprio da Chiomonte, cozza smaccatamente con le promesse grazie alle quali hanno ammansito la popolazione, per fare accettare lo scavo.
Tre menzogne in un colpo solo, paghi due e prendi tre, e mi fermo qui.

CHE SENSO HA UNA GUERRA MONDIALE “PREVENTIVA” CONTRO LA RUSSIA?

27/11/2015

DI F. WILLIAM ENGDAHL – journal-neo.org

Washington continua a collezionare brutte figure internazionali a causa della sua manifesta inabilità di contrastare l’impressione, ormai diffusa nel mondo, che la Russia, che spende meno del 10% di quanto spende il Pentagono in termini di bilancio annuo per la Difesa, sia stata in grado di fare di più contro l’ISIS in sole 6 settimane in Siria che quanto l’intera mitica campagna di bombardamenti della US Air Force non abbia risolto in quasi un anno e mezzo. Un aspetto che attrae particolarmente attenzione è la dimostrazione in campo da parte dei Russi del possesso di nuove tecnologie che smentiscono la largamente accettata visione Occidentale che dipinge la Russia come poco più che una arretrata esportatrice di carburanti e materie prime grezze.

I risultati di una recente riorganizzazione del complesso militare-industriale di Stato Russo, parallela a una riorganizzazione delle forze armate di era sovietica ad opera del Ministro della Difesa Sergey Shoigu sono visibili negli attacchi condotti fin adesso contro l’ISIS ed altri gruppi terroristici sul territorio Siriano. Le capacità militari Russe hanno sicuramente fatto cambiamenti epocali dagli anni della guerra fredda ad oggi.

In guerra non ci sono mai veri vincitori. Eppure Mosca si è ritrovata coinvolta di fatto in una guerra indesiderata almeno da quando l’amministrazione di George W.Bush annunciò il suo folle piano per posizionare ciò che definiscono eufemisticamente “sistema missilistico di difesa balistica”, composto di postazioni missilistiche e postazioni radar avanzate in Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Turchia, progetto implementato dal 2007 in poi. Senza scendere troppo nei dettagli, le tecnologia BMD (Ballistic defense missiles) sono tutto l’opposto che difnesive come concezione. Al contrario non fanno che aumentare le possibilità per una guerra preventiva. Chiaramente a ridursi in cenere in un eventuale “scambio” missilistico sarebbero per prime le nazioni della UE che sono state così folli da accogliere l’installazione di sistemi missilistici USA sul loro territorio.

A ciò è seguito il decisamente provocatorio colpo di Stato su istigazione USA in Ucraina del Febbraio 2014, che ha installato una cricca composita di mafiosi, neonazisti e criminali di ogni sorta che hanno iniziato una guerra civile contro i loro stessi compatrioti nell’Est dell’Ucraina, un tentativo maldestro e grossolano di costringere la Russia in un coinvolgimento bellico di terra ai suoi confini. A ciò hanno seguito due veto in sede ONU da parte di Russia e Cina contro la proposta USA di istituzione di una no-fly zone sulla Siria del tipo di quella usata per distruggere Gheddafi in Libia. Adesso la Russia ha stupito l’Occidente accettando la richiesta del Presidente Siriano Bashar Al Assad di aiuto nell’eliminazione del terrorismo he ha devastato la nazione, un tempo pacifica, negli ultimi 4 anni a questa parte.

Il comando generale Russo è stato in grado, attraverso la campagna di attacchi di precisione iniziata il 30 Settembre, di spiazzare i pianificatori bellici Occidentali con sorprese tecnologiche Russe arrivate del tutto inattese. Due tecnologie meritano una considerazione più ravvicinata: il cacciabombardiere Sukhoi SU-34 e quella che è definita Bumblebee hyperbaric mortar weapon, il cannone-mortaio classe “calabrone”.

Il Cacciabombardiere Sukhoi SU-34 “Fullback”:

Questo è l’aereo responsabile per molti degli attacchi più efficaci all’ISIS e ad altre enclavesterroristiche in Siria è costruito dall’industria areonautica di Stato Russa sotto il nome di Sukhoi SU-34. Ecco come l’agenzia di informazioni Russa RIA Novosti descrive il velivolo:

L’SU-34 è progettato per effettuare bombardamenti aerei di entità considerevole su aree predeterminate, colpire il bersaglio con la massima accuratezza ed essere in grado di mettere in atto azione evasiva contro eventuali aerei nemici in inseguimento”.

L’aereoplano è progettato anche per potersi scontrare direttamente contro aerei nemici, proprio come gli F-16 USA, in combattimenti in volo. L’SU-34 volò nel suo primo volo-test nel 1990, proprio mentre il collasso dell’Unione Sovietica ed il caos degli anni di Yeltsin provocarono ripetuti ritardi nel perfezionamento e collaudo. Finalmente, nel 2010 l’aereo era in piena produzione.

Secondo un reportage pubblciato da US Defense Industry Daily (quotidiano dell’industria bellica) tra le caratteristiche dell’SU-34 riscontriamo:

–       Supporta il trasporto di bombe per 8 tonnellate massime. In grado di caricare armi guidate ad alta precisione, i missili R-73/AA-11 Archer e R-77/AA-12 ‘AMRAAMSKI’ e una mitragliatrice interna da 30mm tipo GSh-301.

–       Massima velocità in quota Mach 1,8.

–       3000 kilometri di autonomia, estensibili a 4000km caricando serbatoi addizionali. L’SU-34 può anche essere rifornito in volo.

–       Può volare in TERCOM (terrain contour matching: tecnica di mimetizzazione con il terreno) per i voli a basse quote e possiede softwares in grado di assistere diverse manovre altamente complicate.

–       Equipaggiato con il phased array multimode X-band radar (radar multimodalità multiphase a raggi X) che consente modalità radar a monitoraggio del terreno ed altre modalità.

Le nuove tecniche di guerra elettromagnetica

Il veivolo è decisamente impressionante, come è già stato dimostrato negli attacchi alle basi terroristiche in Siria. Ma da questo mese verra integrato con un altro componente in grado di cambiare l’intero gioco. Parlando allo show aerenautico di Dubai il 12 Novembre, Igor Nasenkov, direttore generale del KRET (Istituto per le tecnologie radio-elettroniche) ha annunciato che questo mese, proprio in questi giorni, i cacciabombardieri Sukhoi SU-34 diverrano strumenti attivi di guerra elettromagnetica.

Nasenkov ha spiegato che i nuovi sistemi di contromisura elettromagnetica Khibiny, installati in punta alle ali, conferiranno ai jet SU-34 capacità belliche elettromagnetiche in grado di lanciare efficaci contromisure elettroniche rivolte contro i sistemi radar, i sistemi missilistici antiaerei, mezzi di controllo e contrasto aereo.

Il KRET racchiude un gruppo di 95 compagnie elettroniche di Stato formate nel 2009 sotto il gigante dell’industria militare di Stato Russa, Rostec.

I progressi Russi in ciò che si chiama eufemisticamente in gergo militare contromisure elettroniche (ECM) stanno di certo causando notti insonni ai pezzi grossi al Pentagono USA. Nelle battaglie nell’est Ucraina pro-Russo nei primi mesi di quest’anno, come nel Mar Nero, come oggi in Siria, secondo fonti militari USA qualificate la Russia avrebbe impiegato tecnologie ECM altamente efficaci come la Krasukha-4, allo scopo di mandare in tilt sistemi radar e di navigazione aerea ostili.

Il Luogotenente Generale Ben Hodges, Comandante delle forze armate USA in Europa (USAREUR) descrive le capacità ECM impiegate in Ucraina come “enormi”, suggerendo che molti ufficiali Americani e NATO sono piuttosto preoccupati da ciò che hanno visto. Ronald Pontius, assistente al Comandante in capo del comando cibernetico dell’esercito, Luogotenente Generale Edward Cardon, in una conferenza tenutasi in Ottobre ha affermato che: “Non possiamo astenerci dal concludere che al momento non stiamo ottenendo progressi al passo che l’intensità della minaccia richiede”. In breve, i pianificatori del Pentagono sono stati colti in castagna per tutti i milioni di milardi di dolllari dei contribuenti USA sprecati per foraggiare l’industria militare negli ultimi anni.

Durante i giorni critici del referendum popolare di Marzo 2014 in Crimea per l’annessione alla Federazione Russa, alcuni reporters del New York Times che si trovavano in Crimea riferirono di aver verificato della presenza di sistemi elettromagnetici USA, noti come R-330Zh Zhitel, costruiti dalla Protek a Voronezh, Russia. Questa tecnologia all’avanguardia si pensa sia stata usata per impedire all’esercito Ucraino una invasione della Crimea prima del referendum. Le forze Russe in Crimea, dove la Russia aveva un accordo legale per mantenere le sue basi stipulato con Kiev, sono state, a quanto riferito, in grado di interrompere tutte le comunicazioni delle forze armate di Kiev, prevenendo così un possibile bagno di sangue nella regione. Ed hanno lasciato Washington con un palmo di naso.

La USS Donald Cook…

In seguito, nell’Aprile 2014, un mese d’opo l’accesione della Crimea alla Federazione Russa, il presidente Obama ordinò alla USS Donald Cook di andarsi a stanziare nelle acque del Mar Nero appena a largo della Crimea, dove si trova il porto della flotta Russa del Mar Nero, allo scopo di “rassicurare” gli Stati UE della determinazione Americana. Il Donald Cook non è un regolare incrociatore equipaggiato con missili teleguidati. E’stato rimodellato per essere una delle quattro navi parte dell’ Aegis Ballistic Missile Defense System (sistema di difesa missilistica balistica Aegis) di Washington, mirato in particolare contro l’arsenale nucleare Russo. La USS Donald Cook entrò nel Mar Nero l’8 Aprile dirigendosi spedita verso le acque territoriali Russe.

Il 12 Aprile, 4 giorni dopo, la nave USA lasciò inspiegabilmente l’area delle acque territoriali della Crimea per un porto nello Stato membro NATO della Romania. Da lì in seguito lasciò del tutto il Mar Nero. In un articolo del 30 Aprile sulla edizione online del quotidiano Russo Rossiyskaya Gazeta titolava: “Che cosa ha spaventato l’incrociatore Americano”, dichiarandoche mentre la USS Donald Cook si trovava in prossimità nelle acque della Crimea (a quel punto ufficialmente Russe) un bombardiere Su-24 Russo condusse un volo attorno all’incrociatore.

La Rossiyskaya Gazeta continua affermando che il SU-24 Russo “non era equipaggiato con bombe o missili a bordo. Solo una bombola contenente il complesso da guerra elettromagnetica Khibin sospeso sotto la fusoliera”. Mentre si avvicinava all’incrociatore USA il Khibin ha disattivato “i radar, i circuiti di controllo combattimento ed i sistemi trasmissione dati della Donald Cook. In pratica ha disattivato l’intero Aegis come spegnere una televisione premendo il bottone sotto lo schermo. In seguito l’Su-24 ha simulato un lancio di missili sulla nave, ormai cieca e sorda, ripetendo la simulazione ripetutamente, per un totale di 12 volte”.

L’esercito USA ha negato l’incidente qualificandolo come propaganda Russa, ma è un dato di fatto che la USS Donald Cook non ha più provato ad avvicinarsi alle acque Russe del Mar Nero. Nè la Donald Cook nè nessun altro mezzo navale NATO. Una inchiesta del 2015 dell’Istituto per gli studi sulle capacità belliche di eserciti stranieri (US Army’s Foreign Military Studies Office) ha concluso che in effetti la Russia: “dispone di crescenti capacità di geurra elettromagnetica e i leader politici e militari sono consapevoli dell’importanza…Le crescenti capacità di oscurare o distruggere le comunicazioni digitali possono dimostrarsi di grosso aiuto nel ridurre lo svantaggio nell’affrontare un nemico superiore in termini convenzionali”. Adesso i nuovi sistemi di contromisura elettronica Khibini sono installati in punta alle ali dei cacciabombardieri Russi SUKHOI SU-34 impegnati contro l’ISIS in Siria.

I Calabroni Killer

Una seconda nuova tecnologia militare Russa altamente avanzata, che sta mietendo ansie nel Pentagono del Segretario alla Difesa “Ash” Carter sono i nuovi Bumblebee (Calabroni), che l’esercito Russo classifica come lanciafiamme. In realtà si tratta di armamenti termobarici altamente avanzati in grado di lanciare esplosivi che sono una combinazione di carica esplosiva e carburante altamente combustibile. Quando il razzo raggiunge il bersaglio il carburante si disperde in una nuvola che viene in seguito detonata dalla carica esplosiva. Gli esperti militari USA rispondendo a una domanda di recente posta loro dalla rivista di scienza e ingegneria Popular Mechanics di fornire una valutazione dei “calabroni” hanno concluso che: “l’esposione generata è devastante, irradia un’onda d’urto e una palla di fuoco di 6-7 metri di diametro”. Gli esperti USA hanno notato che il “calabrone” è particolarmente utile contro: “truppe in bunker, trincee, veicoli corazzati. Il gas che si disperde può entrare da ogni fessura e consentire alla palla di fuoco di esplodere all’interno. Le tecniche termobariche sono particolarmente distruttive per edifici. Una carica termobarica che si inserisca in una struttura può fare collassare un intero edificio dall’interno come risultato della pressione interna”.

Status-6

Non possiamo addentrarci molto dentro questa ennesima nuova tecnologia militare Russa supersegreta. E’stata citata appena da un reportage della TV Russa ma se ne conosce pochissimo. Ciò che viene sviluppato è indicativo di come la Russia si aspetti l’impensabile da Washington. “Ocean Multipurpose System: Status-6” (Sistema multi-funzione Oceanico Status-6) è un nuovo sistema di armamenti nucleari sottomarini progettato per by-passare i radar della NATO come ogni altro sistema di difesa antimissilistica esistente ed essere in grado di causare danni gravi a: “strutture economiche importanti” lungo le regioni costiere nemiche.

Dal poco che trapela si sa che Status-6, causerebbe ciò che nella terminologia dei militari Russi è definito: “danni inaccettabili garantiti” ad una forza antagonista. Dichiarano che la detonazione “in una area costiera nemica” (New York, Boston, Washington..?) risulterebbe in “zone estese di contaminazione radioattiva” che renderebbero la zona inservibile da punto di vista di ogni scopo: “militare, economico, commerciale ed altre attività per lungo tempo”. Lo Status-6 a quanto pare è un gigantesco siluro, progettato come: “veicolo subacqueo a propulsione autonoma”. Ha una autonomia di gittata di 10000km e può operare fino a una profondità di 1000 metri. In un incontro con i vertici militari del 10 Novembre, Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia contrasterà il programma di scudo missilistico NATO, a guida USA, attraverso: “nuovi sistemi d’attacco in grado di penetrare qualsiasi difesa missilistica”. Presumibilmente si riferiva a Status-6.

Il Segretario alla Difesa USA Carter ha dichiarato in un discorso delll’8 di Novembre che Russia e Cina stanno sfidando la “preminenza Americana” e la cosidetta “guida dell’ordine mondiale” di Washington. Carter ha aggiunto che: “l’elemento più disturbante è l’agitare la minaccia nucleare da parte di Mosca” che nella sua visione: “solleva domande sull’impegno per la sicurezza strategica dei leaders Russi, il loro rispetto delle norme contro l’uso di armamenti nucleari”.

In maniera non sorprendente, Carter ha omesso l’ancora più rumoroso sbandierare da parte di Washington della minaccia nucleare. In aggiunta all’avanzamento dell’ US Ballistic Missile Defense array (Sistema di difesa missilistica-balistica USA) mirato contro la Russia, Carter ha di recente annunciato che armi nucleari altamente avanzate saranno stazionate presso la base aerea di Büchel in Germania, come parte del programma nucleare congiunto NATO, che coinvolge pure Stati non-nucleari in Europa che al momento alloggiano oltre 200 testate nucleari USA. Questi Stati NATO in Europa, Germania inclusa, diventano di fatto dei potenzialiground zero in qualsiasi guerra nucleare possibile tra Stati Uniti e Russia. Probabilmente è tempo che menti più sobrie a Washington si assumano la responsabilità per riportare il mondo ad una atmosfera pacifica, menti non ossessionate da idee ridicole come, ad esempio, quella di “preminenza”.

F. William Engdahl

Fonte: http://journal-neo.org

Link: http://journal-neo.org/2015/11/16/do-we-really-want-a-new-world-war-with-russia/

Traduzionev per www.comedonchscitte.org a cura di CONZI

Diffamazione a No Tav, multa a Esposito

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/11/26/diffamazione-a-no-tav-multa-a-esposito_edfad6bd-b044-49ef-849d-f40332df6154.html

‘Rispetto sentenza ma non cambio opinione, ricorrerò in appello’

26 novembre 201510:17NEWS

(ANSA) – TORINO, 26 NOV – Il senatore Pd Stefano Esposito è stato condannato dal tribunale di Torino al pagamento di 600 euro di multa e di 20mila euro di risarcimento, oltre a quello delle spese legali e processuali. Era accusato di diffamazione nei confronti di quattro attivisti No Tav per un articolo, pubblicato sul suo blog, in occasione dei disordini al cantiere della Torino-Lione dell’8 dicembre 2011. “Rispetto la sentenza ma non cambio opinione sulla questione e farò quindi ricorso”.

Esposito e il clima artificiale

post — 26 novembre 2015 at 16:05

espositoEsposito, senatore del PD, condannato per diffamazione da un tribunale penale, dunque.

Ha offeso l’onore di quattro no tav quando nel 2011 li definì “pianificatori degli attacchi” chiedendo a gran voce che le autorità li fermassero “in questa loro azione eversiva”.

E per quell’offesa, oltreché pagare una multa di 600 euro, dovrà anche risarcire danni morali per 5.000 euro a ciascuno degli attivisti (oltre a quanto verrà ulteriormente liquidato dal Giudice civile) e quasi 4.000 euro di spese legali, sempre ad ognuna delle 4 parti civili.

Il signor Esposito ha appena dichiarato che appellerà e che andrà in Cassazione. Magari riuscirà a far ribaltare la sentenza.

Ma stiamo al dato di fatto di oggi (Esposito ha raccontato una notizia falsa e ha offeso ingiustamente i No Tav, processo concluso, condanna) e facciamo qualche riflessione.

La prima, questo è un precedente. Il senatore del PD è imputato in almeno altri tre processi penali sempre per diffamazione, sempre con No Tav come persone offese. Chi dovrà giudicare quei casi, non potrà ignorare la decisione di oggi.

La seconda. La Procura di Torino ancora una volta smentita. La Dr.ssa Quaglino, PM del pool istituito contro i No Tav, quando si è trattato di rassegnare le conclusioni ha chiesto che Esposito fosse assolto in relazione alla posizione di Lele Rizzo. Il Tribunale ha preferito le motivazioni di Rizzo.

La terza, e probabilmente la più importante: una riflessione sul clima artificiale creato da Esposito con articoli come questo. Le motivazioni della sentenza non ci sono ancora ma è chiaro che per arrivare a condannarlo, il Giudice Rigonat abbia ritenuto non veritiere e offensive le frasi contenute nel post di Esposito, un attacco a 360° al Movimento No Tav e ad alcune delle sue persone più note.

Rileggendo lo scritto del senatore se ne comprende la portata.

1) Umiliazione e ridimensionamento delle ragioni di una delle componenti del Movimento, Askatasuna: TAV come scusa per fare a botte coi reparti speciali:

Anche oggi il circo dei violenti e dei teppisti capitanati da Askatasuna si è radunata tra Chiomonte e Giaglione per fare l’unica cosa che conoscono, attaccare la Polizia usando la tav come finta motivazione, spiace che anche oggi il loro sport preferito, abbia causato feriti tra le forza dell’ordine a cui va, come sempre la mia totale solidarietà”;

2) La Valle di Susa che vorrei: da realtà quasi universalmente No Tav ad ambiente neutro che subisce la prepotenza di pochi violenti:

nessuna persona di buon senso può accettare che pochi teppisti facinorosi tengano in ostaggio un’intera valle”;

3) Attacco diretto al Movimento, spacciato come sostanzialmente finto, comandato da un gruppo di dittatori arrivati non si sa bene da dove (annullamento del carattere di autogestione popolare; attacco a nomi e cognomi specifici), da isolare per evitare che continuino a minare la solidità dello Stato con azioni criminali di stampo neofascista:

“Mi auguro che al più presto gli autoproclamati leader di questo pseudo movimento che hanno pianificato e diretto le azioni violente di oggi, Luigi Casal, Giogio Rossetto, Dana Lauriola, Luca Abba’,Lele Rizzo vengano finalmente perseguiti a norma di legge e gli venga impedito di continuare in questa loro azione eversiva”;

Gli eversori erano quelli che mettevano le bombe nei treni e nelle stazioni, gli agenti dei servizi segreti deviati, i terroristi neri. Niente di più distante dal mondo dei No Tav, accusa insanabilmente offensiva.

Ma soprattutto, i toni di queste tre frasi sono esageratamente accesi, e uno allora si chiede, semplice frutto dell’indole esplosiva momentanea di Stefano Esposito?

Un dato certo c’è: l’unica ragione che ha tenuto fermo il progetto negli ultimi quasi 30 anni è l’esistenza e la potenza del Movimento.

Possiamo escludere che frasi clamorosamente esagitate come quelle espresse da Esposito, un parlamentare del partito italiano più votato che paventa l’esistenza di un movimento eversivo, abbiano contribuito a creare un clima artificiale intorno alla Valle di Susa? Possiamo escludere che abbiano indebolito il Movimento, falsando il modo in cui esso ed i suoi appartenenti più noti vengono percepiti da una parte dell’opinione pubblica, a Torino, fuori da Torino, nei giornalisti, nei tribunali, nelle stesse forze dell’ordine?

Possiamo escludere che un clima artificiale del genere, fatto di molti al lupo al lupo (non solo quelli di Esposito, beninteso) abbia in qualche modo semplificato l’elaborazione da parte dei PM Padalino Rinaudo e Caselli della altrettanto esuberante e plateale accusa di terrorismo per i fatti No Tav del maggio 2013, cioè il caso del compressore bruciato?

Una risposta definitiva ed univoca non ci sarà mai, ma il pensiero rimane.

Avv. Stefano Bertone

Il petrolio e l’amicizia con ISIS: segreti e conflitti d’interesse della famiglia Erdogan

© Foto: DHA
17:52 26.11.2015(aggiornato 18:34 26.11.2015) 

La principale fonte di denaro di cui beneficia lo “Stato Islamico” proviene dalla vendita di petrolio. Secondo i media turchi e siriani, gestisce il trasporto e le importazioni di petrolio dai territori controllati dall’ISIS Bilal Erdogan, figlio del presidente turco.

Bilal Erdogan è il proprietario di diverse compagnie di navigazione. Secondo alcune indiscrezioni, avrebbe firmato un contratto di esclusiva per trasportare il petrolio dello “Stato Islamico” nei mercati asiatici. Le aziende logistiche di Bilal Erdogan nei porti di Ceyhan (Turchia) e di Beirut (Libano) hanno dei moli speciali dove le navi cisterna consegnano il petrolio di contrabbando, scrive “Rossiyskaya Gazeta”.

In una recente intervista con i media turchi Gürsel Tekin, vicepresidente del “Partito Popolare Repubblicano”, aveva dichiarato:

“il presidente Erdogan non vede alcun illecito nelle attività di suo figlio”.

Secondo il capo di Stato, Bilal conduce semplicemente affari con le società giapponesi.

“Ma in realtà Bilal Erdogan è impelagato in attività terroristiche, ma fino a quando suo padre sarà alla presidenza, Bilal godrà dell’immunità,” — afferma il politico turco.

Tekin ha aggiunto che la compagnia di navigazione di Bilal “BMZ ltd.”, che cura gli interessi commerciali del petrolio dell’ISIS, è a conduzione familiare e le azioni della società appartengono alla famiglia e ai parenti stretti del capo di Stato. Sumeyye Erdogan, la figlia del presidente turco, gestisce un ospedale segreto che si trova in Turchia, vicino al confine siriano. Ogni giorno i camion dell’esercito turco vi portano decine di combattenti feriti dell’ISIS, che vengono curati e rispediti in Siria. Ha segnalato questo fatto un’infermiera che lavorava nella struttura ospedaliera.

Il politologo e attivista sociale siriano Ali Salem al-Assad è sicuro: i terroristi spesso trovano riparo dall’esercito siriano e dai raid dell’Aviazione russa nel territorio turco, dove liberamente vengono fatti passare dalle guardie di frontiera.

L’analista russo Vladimir Evseyev è convinto che Ankara stia cooperando con ISIS per i profitti del petrolio e per la lotta contro i curdi. Allo stesso tempo la Turchia sostiene ufficialmente la coalizione anti-terrorismo guidata dagli Stati Uniti.

I combattenti dello “Stato Islamico” in assoluta libertà si recano in Turchia “per riposare e curare le ferite.” Recentemente è stato diffuso su internet il racconto di un’infermiera che pensava di prendersi cura di persone ferite dall’ISIS, ma poi aveva scoperto che nel suo ospedale le persone curate non erano altro che jihadisti.

“La Turchia ottiene dividendi dal business sporco di sangue, che coinvolge i fondamentalisti che si impadroniscono del petrolio e dei reperti storici che poi rivendono attraverso la Turchia, — “RIA Novosti” cita le parole di Boris Dolgov, professore del Centro di Studi Arabi dell’Istituto di Studi Orientali.”

I raid aerei russi sono diretti anche contro le autocisterne dei terroristi che trasportano il petrolio di contrabbando.

In rete sono apparse delle foto in cui Bilal Erdogan posa con delle persone che sembrano essere militanti dello “Stato Islamico”. In una di queste immagini un uomo che sorride insieme a Bilal Erdogan in un’altra fotografia si mette in posa sullo sfondo di teste mozzate.

Bilal Erdogan con militanti di ISIS
Bilal Erdogan con militanti di ISIS

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