Frase shock del vescovo di Ferrara: “Bergoglio deve fare la fine di quell’altro”

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L’arcivescovo ciellino, in una conversazione ad alta voce riportata da un quotidiano, invoca la Madonna contro il Papa riferendosi ai soli 33 giorni di Pontificato di Giovanni Paolo I. E attacca le nomine dei vescovi di Bologna e Palermo. Il presule non smentisce ma annuncia  di aver chiesto un incontro “filiale” a Francesco e ribadisce la sua “totale obbedienza”. Cl prende le distanze

25 novembre 2015

Frase shock del vescovo di Ferrara: "Bergoglio deve fare la fine di quell'altro"
FERRARA – Due dialoghi avvenuti in treno il 28 ottobre scorso, riportati oggi in prima pagina da “Il Fatto quotidiano”: il primo tra il vescovo di Ferrara Luigi Negri e il suo segretario, il secondo, al telefono, tra Negri e Renato Farina (che ha smentito il colloquio). L’oggetto sono le recenti nomine di Papa Francesco dei vescovi a Bologna e Palermo: Matteo Zuppi e Corrado Lorefice, due preti di strada. Negri, allievo di don Giussani, vescovo ciellino ultra tradizionalista, non nuovo ad esternazioni che hanno suscitato indignazione nel mondo cattolico e fatto discutere (tra queste, la contestazione della magistratura quando incriminò Berlusconi per il caso Ruby o l’attacco alla legge sull’aborto sostenendo che era “responsabile della crisi economica”) avrebbe detto: “Speriamo che con Bergoglio la Madonna faccia il miracolo come aveva fatto con l’altro”. Un riferimento nemmeno troppo velato a Papa Luciani, Giovanni Paolo I, che governò la Chiesa soltanto per 33 giorni. Una frase shock. Non smentita, per ora, dall’interessato.Il direttore della Nuova Ferrara Stefano Scansani in mattinata ha raggiunto monsignor Negri dopo la celebrazione della messa per i sacerdoti defunti nella casa di riposo Betlem, alla periferia della città. Il presule non ha smentito. Ha risposto che reagirà all’articolo del Fatto Quotidiano e che per ora non ha alcuna dichiarazione da fare. E ha domandato: “Qualcuno ha registrato?” concludendo che “questo nuovo episodio spiega tutto l’odio teologico contro la Chiesa”.Nella conversazione sul Frecciarossa partito da Roma del 28 ottobre – viaggio confermato dalla Curia di Ferrara – Negri lascia sbigottiti i testimoni, parla di Lercaro e Dossetti, protagonisti del Concilio Vaticano II, come “due che hanno distrutto la chiesa italiana”, si indigna per le nomine di Palermo e Bologna (“dopo queste nomine posso diventare Papa anch’io”). E ancora: “Sono nomine avvenute nel più assoluto disprezzo di tutte le regole. La nomina a Bologna è incredibile. A Caffarra (il vescovo di Bologna predecessore di Zuppi, ndr) ho promesso che farò vedere i sorci verdi a quello lì (Zuppi): a ogni incontro non gliene farò passate una. L’altra nomina, quella di Palermo, è ancora più grave. Questo (Lorefice) ha scritto un libro sui poveri – che ne sa lui dei poveri – e su Lercaro e Dossetti, suoi modelli, due che hanno distrutto la Chiesa italiana”.

La smentita di Farina. “Smentisco nel modo più risoluto. Tutto. Negri non ha mai pronunciato nelle telefonate che ho avuto con lui nel corso degli anni parole irrispettose contro il Papa, qualsiasi Papa, né contro un vescovo, qualsiasi vescovo di Santa Madre Chiesa, per usare una sua ricorrente espressione”. E’ la smentita del giornalista e scrittore Renato Farina.

Cl prende le distanze dalle affermazioni del vescovo. “Qualora l’arcivescovo di Ferrara avesse pronunziato tali affermazioni, esse sarebbero unicamente espressione della sua personale opinione e non certo di Comunione e Liberazione, nella quale monsignor Negri non riveste alcun ruolo di responsabilità dal 2005”. E’ la precisazione del movimento fondato da don Giussani rispetto alle frasi attribuite, e non smentite, al vescovo di Ferrara.  “Tali affermazioni − così grossolane nella forma e inaccettabili nel contenuto che sembra impossibile provengano da un arcivescovo − sono totalmente contrarie ai sentimenti di Comunione e Liberazione nei confronti di Papa Francesco e degli Arcivescovi di Bologna e di Palermo. Dal giorno della elezione del Cardinale Jorge Mario Bergoglio, don Carrón non si stanca di indicare la testimonianza e il magistero di Papa Francesco come fondamentali per l’esperienza e il cammino di Cl, che desidera costantemente seguirlo affettivamente ed effettivamente in ogni suo gesto e parola. Don Giussani ci ha sempre insegnato che l’amore e l’obbedienza al Papa sono condizioni decisive per un battezzato, se non vuole finire prigioniero delle proprie interpretazioni e dei propri pensieri”.

Il vescovo chiede un incontro al Papa. “Se a causa di quanto è accaduto, si fosse determinato uno scandalo, soprattutto nei più deboli, ne chiederemo perdono tutti”. Così il vescovo di Ferrara, monsignor Luigi Negri, in un messaggio alla diocesi, annuncia di aver chiesto un incontro a Francesco, al quale rinnova “totale obbedienza”: “Anche sollecitato dalle recenti gravi affermazioni attribuitemi sulla stampa, ho chiesto al Santo Padre di potere avere un incontro filiale con lui, in cui poter aprire il mio cuore di pastore al suo cuore di Padre universale”.
“Senza il costante riferimento al Papa non esiste per nessuno, Vescovi compresi, la possibilità di essere veramente cristiani nel mondo – scrive -. Lo dimostra il mio pensiero sulla Chiesa e sul Papa nelle decine di comunicati, negli atti di magistero e nelle numerose opere pubblicate. Sento quindi il dovere di coscienza di rinnovare, davanti a voi che siete il mio popolo, la certezza della mia fede in Cristo e della mia totale obbedienza al Papa”.
E, prosegue, “anche sollecitato dalle recenti gravi affermazioni attribuitemi sulla stampa, ho chiesto al Santo Padre di potere avere un incontro filiale con lui, in cui poter aprire il mio cuore di pastore al suo cuore di Padre universale perché – nell’incremento della comunione reciproca e rimettendomi al suo consiglio, che per me è l’unico legittimo – possa camminare spedito verso il compimento della fede”. L’incontro “che spero che il Santo Padre vorrà concedermi, lo considero come il gesto di inizio del pellegrinaggio della nostra Chiesa particolare a Pietro, nell’anno straordinario della Misericordia”.
Se a causa di quanto è accaduto, scrive ancora il vescovo “si fosse determinato uno scandalo, soprattutto nei più deboli, ne chiederemo perdono tutti. Questa è la mia professione di fede, di obbedienza e di Verità. Tale la sento davanti a voi e al nostro comune Signore e la professo con sicurezza assoluta perché, come diceva Alessandro Manzoni, ‘Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più certa e più grande’”

Frase shock del vescovo di Ferrara: “Bergoglio deve fare la fine di quell’altro”ultima modifica: 2015-11-25T22:14:54+01:00da davi-luciano
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3 pensieri su “Frase shock del vescovo di Ferrara: “Bergoglio deve fare la fine di quell’altro”

  1. premesso che CL è un flagello di Dio, un tumore sociale, una camarilla vergognosa di interessi e clientele, una fucina di ottusità e collusioni, una porcheria aggregativa per adepti schifosi pronti ad occupare ogni residuo angolo reddituale, l’attuale pontefice sembra viva su marte: predica, dispensa, esorta e si intromette negli affari civili di una comunità nazionale che, in definitiva, lo ospita.
    A parte l’idiozia incompatibile con la situazione attuale, in cui la capitale del mondo è invasa da feccia pseudomigrante senza controllo, questo fenomeno clericale si inventa anche il giubileo!! ma possibile? in una città corrotta, oltraggiata da una delinquenza istituzionale e collusa, avrebbe potuto alleviare la sofferenza celebrando il giubileo a casa sua, in argentina, così onorando il principio della globalità religiosa! e la prossima volta celebri in Siria o in qualche paese a maggioranza musulmana: si renderà conto di quanto vuote siano le sue parole.

  2. MA FANNO TUTTI SCHIFO NON GLI STANNO BENE NESSUNO QUESTO PAPA COSI UMANO SEMPLICE HANNO PURE DA DIRE MA VERGOGNATEVI DI VIVERE LINGUE VERDI

  3. Un papa berg-oglio . orgoglioso della sua povertà carità e misericordia che ha scardinato lo status quo della chiesa certo che da fastidio ‘Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più certa e più grande’”Ma i vescovi si molestatori e affaristi dell’e-conomy

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