La UE sanziona Putin. Invece integra Erdogan. Sottobanco.

Quindi per Hollande uscire dall’euro e dall’europa significa uscire dalla democrazia. Chiedere ai greci una conferma, se senza la troika ci può essere vita.

8 ottobre 2015

Mercoledì, la Merkel ed Hollande si sono degnati di presentarsi davanti al parlamento europeo per spiegare quello che hanno deciso tra loro sul problema della accoglienza dei profughi. Mal gliene è incolto.

S’è alzata Marine Le Pen. Rivolta alla Merkel: “Grazie signora cancelliera di esser venuta col vostro vice-cancelliere amministratore della provincia Francia, Francois Hollande”. Risatine, mormorii.

Poi Marine s’è rivolta a Hollande: “Signor vice-cancelliere, avrei voluto chiamarla presidente della repubblica, ma lei non esercita la funzione di presidente della repubblica, perché ignora costantemente gli interessi della Francia”, accusandolo di “dare uno spettacolo penoso di una Francia al rimorchio della Germania sulla questione migratoria. L’interesse della Francia è di non sottomettersi a una politica decisa a Berlino, a Bruxelles, o a Washington”.

E di nuovo alla Cancelliera: “ Non vi riconosco, Madame Merkel, il diritto di disporre di noi in un tentativo di dominazione tedesca della UE. A darvi retta, ci stiamo impantanando nella spirale dell’austerità senza fine per salvare l’euro e il modello tedesco di bassi salari. La vostra Unione Europea vassalla degli Stati Uniti sta crollando, aggravando gli assalti migratori come gli attacchi economici, l’austerità, la concorrenza sleale e il dumping sociale”.

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Merkel col suo vice-cancelliere

 Poi ha parlato il deputato polacco Ryszard Legutko, che è stato ministro dell’Istruzione nel 2007, appartenente al partito fondato dai fratelli Kaczynski. “Uno o due paesi decidono per tutti altri noi. 2 non è 28. Mi sembra, signora Merkel, che lei dimentichi la differenza fra il ‘dirigere’ e il ‘dominare’. Molti di noi qui si preoccupano sulla loro libertà di dire la loro visione, perché questa è ignorata, insultata da una retorica federalista lontana mille miglia dalla realtà. Altri parlano forse meno forte, ma hanno anche loro la loro parola da dire. Perché ha giocato al gatto e al topo con Schengen? Perché invitare i migranti e poi annullare l’invito? Avete deciso di aprire e poi richiudere le frontiere tedesche senza ascoltare nessuno. Se questo non è dominio, che cosa è? Le chiedo, cancelliera, di tener conto della realtà e smettere di auto-adorarvi” (probabile allusione alle voci che vogliono la Merkel aspirante al Nobel per la Pace…).

Nigel Farage ci ha messo del suo, spiegando come Hollande, con la sua soggezione alla Merkel, ha reso la Francia “una mezza calzetta”.

Espressioni alquanto inaudite nella neolingua felpata a cui sono abituati i due. Hollande s’è infuriato, ha replicato che la Le Pen vuole “uscire dall’euro, uscire dall’Europa, uscire dalla democrazia” (miserabile accusa di ‘fascismo’, luogo comune anti-FN). Abbastanza impressionante la reazione dei blogger francesi di sinistra – che non ascoltano mai Marine Le Pen, sia per la ferrea censura che la esclude dalle tv, sia per autocensura gauchiste – ma guarda, la signora sarà ‘facho’, ma dice le cose giuste. Le cose di sinistra. L’incubo è che, con il FN alto nei sondaggi, la base di sinistra si fonda con essa su un programma “populista. “All’incubo hanno dato forza le immagini dei dirigenti di Air France che scappano salendo su un reticolato con le camice strappate dai lavoratori inferociti: lavoratori CGT (la loro CGIL). Qua e là, nei blog, l’evento, inaccettabile” per il governo socialista, stato salutato con l’auspicio che sia solo l’inizio, e che torni “la tondeuse” (la ghigliottina).

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Fugge dai sanculotti

La rivolta cova, e in Francia è un pericolo serio.

Ma quale il motivo di questa tempesta nello pseudo-parlamento?

La cancelliera, il vice-cancelliere e il compare dalla Merkel messo a dirigere l’eurocrazia, Juncker, devono spiegare come mai, dopo aver invitato milioni di profughi, stanno cercando di ricacciarne 400 mila che non hanno diritto all’asilo, nei loro paesi d’origine (un piano segreto annunciato dal Times, smentito “immediatamente” da Bruxelles, è stato praticamente confermato dai due: la UE ha stanziato 1,8 miliardi – dei contribuenti – da  regalare a paesi come il Niger a condizione che si riprendano i loro negri).

Ma c’è di peggio: la UE ha implorato Erdogan di non mandarci più profughi, promettendogli in cambio l’ammissione di fatto nella UE: i turchi potranno entrare senza visto nello spazio di Schengen .

Insomma la giunta Merkel-Hollande che ha decretato sanzioni stupidamente feroci contro Putin, che non si adegua ai “valori europei”,  è  la stessa che offre l’entrata della Turchia in Europa sottobanco,  ad un governante turco  impresentabile che sta massacrando parte della sua popolazione curda e sostiene l’ISIS… Per anni Ankara è stata tenuta alla porta, schifiltosamente additando il paese come non ancor degno – poco rispetto dei ‘diritti’ – ad entrare nel nostro paradiso di civiltà e moralità, ed oggi la cosiddetta Europa sbraga con Erdogan.

E adesso Erdogan già si comporta da vincitore. Anzi da conquistatore. Voi non lo sapete, perché i nostri media non vi hanno informato, ma il 4 ottobre, il presidente islamista turco è venuto a Strasburgo a tenere uno scandaloso incontro con folle di turchi immigrati in Europa – fatti arrivare evidentemente dagli organizzatori del suo partito da Francia e Belgio, Svizzera e Germania in pulmann strapieni – e li ha arringati in qualità di “Turchi d’Europa” incitandoli “a non assimilarsi ai paesi che li ospitano, ma di mantenere la lor identità turca e islamica. I turchi presenti erano almeno 15 mila. Le donne erano state separate dagli uomini. Immenso sventolio di bandiere con la mezzaluna.

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Trionfo d Erdogan a Strasburgo, 4 ottobre

Lo sappiamo da una lettera che Aymeric Chauprade, deputato francese, ha inviato al suo ministro dell’interno:

http://aymericchauprade.com/lettre-ouverte-a-bernard-cazeneuve/

Come giustifica il fatto di aver autorizzato “un presidente di stato estero, per giunta non europeo”, a tenere “un discorso elettorale” islamista e neo-ottomano. Ciò “nel momento in cui i cristiani, gli alawiti, gli sciiti, i curdi, ma anche una gran parte di arabi sunniti d’Irak e Siria stanno pagando un prezzo altissimo alla politica turca di sostegno all’islamismo, ufficialmente ai Fratelli Musulmani, ufficiosamente ai boia dello Stato Islamico..Avete dimenticato che l’obiettivo di Erdogan e dei suo partito è la reislamizzazione dei turchi di Turchia e d’altrove, e il neo-ottomanesimo?”

Chauprade ha ricordato che Erdogan fu condannato nel 1998 da un tribunale turco per incitamento all’odio religioso, avendo proclamato: “I minareti saranno le nostre baionette, le cupole i nostri elmetti, le moschee le nostre caserme e i credenti i nostri soldati”. Poi il deputato conclude: “Signor ministro, il suo gesto di sottomissione a questo nuovo totalitarismo che è l’islamismo non è un gesto isolato della classe politica francese…Spero che lei, e i suoi amici del governo socialista, siate ben coscienti che un giorno chiamati a rendere conto, davanti a una Francia sovrana e liberata dal denaro corruttore de Golfo arabico, di questi atti di collaborazione con questi regimi che sostengono l’islamizzazione dell’Europa”.

Un’altra evocazione della tondeuse.

Speriamo in loro.

Perché da noi, di ciò che è avvenuto al parlamento europeo il Corriere della Sera ha dato questo resoconto:

“Il dibattito con i membri del parlamento è stato molto acceso, ed ha fatto emergere due pericolosi conflitti, i quali rischiano di provocare lo stallo delle riforme, e di minare le basi stesse della costruzione europea…”. Insomma la lingua di legno dell’europeismo.

http://www.maurizioblondet.it/la-ue-sanziona-putin-invece-integra-erdogan-sottobanco/

La UE sanziona Putin. Invece integra Erdogan. Sottobanco.ultima modifica: 2015-10-11T09:44:09+02:00da davi-luciano
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