LUC MICHEL : MERCI A MES 20.000 FANS !

LM.NET - LM merci à mes 20.000 fans (2015 09 05)  FR

Depuis ce matin (5 septembre 2015), vous voilà 20.000 fans …

Malgré la conspiration du silence contre moi en Belgique et en France depuis plus de vingt ans (où un “dictionnaire biographique politique” – sic- n’a même pas hésité à annoncer “mon suicide”), malgré les haineuses campagnes de diffamation lancées par les médias atlantistes ou sionistes (dont une fausse “bio” sur Wikipedia, qui n’est pas une “encyclopédie” -resic- mais une officine barbouzarde occidentale) (*), vous n’avez pas hésité à me soutenir.

Merci à tous !

J’ai cette année 43 années de vie politique militante, engagée, sans cesse sur la brèche. Une vie difficile, une longue marche (l’expression m’a été appliquée par un journaliste du système) faite de coups, faite de répression, de nombreux procès iniques, de trahisons, avec les insultes et les vomissures des médias aux ordres, une vie de famille sacrifiée. De trahisons aussi. J’ai vu tomber Belgrade, la DDR et la Moscou soviétique, Bagdad et la verte Tripoli. Mais j’ai vécu et je vis debout face à un Système américano-atlantiste pour lequel je n’ai pas de haine mais un mépris absolu. Et j’ai toujours rendu les coups.

2014 a été le tournant.

Tout d’abord ma rencontre avec AFRIQUE MEDIA TV, en février 2014. Je venais parler de Kadhafi et de ma Verte Jamahiriya. Et je me suis immédiatement et totalement engagé avec « la voix des sans voix ». Aujourd’hui, alors qu’on veut faire taire cette voix, je suis en première ligne.

Le second événement, au même moment, a été l’organisation par mon Ong EODE du Référendum d’auto-détermination de la Crimée, en mars. Ma petite organisation a damné le pion aux puissantes OSCE-PACE-UE et OTAN, qui voulaient empêcher le peuple de Crimée de s’exprimer. « Le PCN (le cœur de mes réseaux en Eurasie) est à nouveau sur le devant de la scène » a alors écrit Le Monde.

L’étouffement a alors commencé à se briser. Mais la boue haineuse des médias aux ordres s’est à nouveau déversée comme un fleuve de haine (Plus de 1.800 articles et émission TV après la Crimée, les insultes de l’immonde BHL en tête).

Dans ce combat de tous les instants, votre soutien, vos messages sont importants pour moi. Vous êtes aujourd’hui plus nombreux chaque jour, venus d’Eurasie ou d’Afrique. Sur ma Page officielle, qui est le fer de lance du groupe multimedia que nos réseaux ont bâti en vingt ans, vous êtes entre 200.000 et 400.000 à me rendre visite quotidiennement …

MERCI DU FOND DU COEUR …

ON LES AURA !

LM

(*) Luc MICHEL : ENTRE « LEGENDE NOIRE » ET MEDIAMENSONGES, MA VERITABLE BIOGRAPHIE !

http://www.lucmichel.net/2014/03/22/luc-michel-entre-legende-noire-et-mediamensonges-ma-veritable-biographie/

Photo : LM à Yalta en Crimée (2014).

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LUC MICHEL : REFUGIES SYRIENS. LES POLITICIENS OCCIDENTAUX SEULS COUPABLES (SUR LA RADIO IRANIENNE FRANCOPHONE IRIB)

EODE Press Office/ 2015 09 05/

EODE PO - LM sur IRIB réfugiés syriens (2015 09 05)  FR

Luc MICHEL interviewé par le journaliste iranien Ahmad Nokhostine sur la Radio iranienne francophone IRIB ce 5 septembre 2015 …

Luc MICHEL analyse dans un vaste panorama la QUESTION DES REFUGIES SYRIENS ET AFRICAINS EN MEDITERRANEE ET DANS LES BALKANS et le contexte géopolitique dans lequel elle s’inscrit.

Il dénonce dans un réquisitoire sans concession la culpabilité entière et sans appel des dirigeants du Bloc USA-UE-OTAN, dont la politique militariste agressive et les plans géopolitiques (Grand Moyen Orient, Printemps arabe, Printemps africain) ont conduit le Proche-Orient et l’Afrique saharienne et sub-saharienne au chaos et créé directement les conditions de la grande crise humanitaire des réfugiés.

* podcast audio sur

http://francophone.sahartv.ir/radio/interview-i3175-luc_michel_g%C3%A9opoliticien

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LUC MICHEL PARLE DU SIDA DANS ‘AFRIQUE 360°’, LE NOUVEAU MAGAZINE DE SAHAR TV (IRAN)

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EODE PO - SAHARTV lm sur guerre sud-soudan (2015 09 05)  FR

Luc MICHEL, administrateur-général d’EODE, analyse sans concession la pandémie du SIDA pour ‘AFRIQUE 360°’, la nouveau magazine africain de la Télévision iranienne francophone SAHAR TV …

 * Voir la video sur :

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# ALLER PLUS LOIN :

Luc MICHEL, Ebola, sida et business pharmaceutique occidental

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Laura Boldrini: analfabeta costituzionale o pericolosa sovversiva?

mercoledì, 2, settembre, 2015
 
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avvocato Marco Mori
 
Ancora una volta Laura Boldrini, il Presidente della Camera, ovvero la terza carica dello Stato, riparte all’attacco della sovranità nazionale. Sul Corriere della Sera, rilanciando poi la sua delirante sciocchezza anche su facebook, tuona contro l’Italia e chiede apertamente la fine della nostra Repubblica per sostituirla con gli Stati Uniti d’Europa.
 
“Tutti hanno preso atto dei limiti di questa Unione e hanno capito che bisogna andare avanti sulla strada dell’integrazione politica“, tuona.
 
Perfetto! La Boldrini confonde la causa della crisi economica con la sua cura. Spaccia quello che stiamo passando per un evento “esterno” e propone gli Stati Uniti d’Europa per superare quei problemi che proprio l’UE ha invece cagionato. Non solo, secondo il Presidente della Camera, anche l’immigrazione va risolta con gli Stati Uniti d’Europa benché, anche su questo aspetto, proprio le politiche dissennate e guerrafondaie dell’Unione, nonché il sistematico sfruttamento economico dei Paesi più poveri, ne rappresentino la prima e più diretta causa. Peraltro non mi stupisce affatto che si invochi più Europa per vincere l’emergenza immigrati. Tale dramma infatti è stato voluto proprio per affermare questo e spingere ulteriormente su un’opinione pubblica sempre più allo sbando per la costante cooptazione dei media.
 
Ma leggiamo quanto scrive la Boldrini:
 
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Avete letto? Vedete, non sono tanto gli aspetti che ho menzionato sopra ad indispettirmi di più nella dichiarazione del Presidente della Camera (il maiuscolo è per il rispetto all’Istituzione e non alla persona che la occupa). Infatti non pretendo certo che una persona come lei possa conoscere i contenuti dei trattati. Ovviamente i concetti di cessione di sovranità monetaria e di cessione di sovranità economica, e di come essi inneschino nei fatti la crisi economica, sono oltre le sue possibilità di comprensione. Per capire sarebbe necessaria una preparazione giuridica ed economica che non possiede e certamente le servirebbe anche una buona dose di umiltà che le consentisse di ascoltare in silenzio chi potrebbe insegnarle molto.
 
Quello che trovo invece inaccettabile, quello che non tollero, è che il Presidente della Camera sia addirittura una totale analfabeta Costituzionale. Il suo ruolo, nonché il giuramento prestato, non contemplano una tale macroscopica deficienza. E questo è ovviamente il modo di vedere le cose più favorevole a Laura Boldrini. Altrimenti dovrei, nel rivolgermi a lei, parlare esclusivamente di pericolosa sovversiva.
 
Perché, se fosse pienamente consapevole di quello che sta facendo, non potrebbe che essere ritenuta responsabile di reati contro la personalità dello Stato, visto che vuole cancellare il potere d’imperio di esso sul territorio italiano. (Leggersi gli artt. da 241 in poi del codice penale…)
 
L’affermazione del Presidente della Camera resta comunque eversiva benché l’eventuale dolo, oppure la presenza di un semplice (si fa per dire) analfabetismo costituzionale, potrà essere appurato solamente dalla Procura della Repubblica. Tuttavia, ad onor di cronaca, non si può dimenticare che la Boldrini è pure recidiva. La Laura anti-nazionale ha infatti addirittura chiesto in passato di “vincere le resistenze alla cessione di sovranità”
 
Per tale frase ho reso disponibile sul mio sito (www.studiolegalemarcomori.it) una denuncia penale per istigazione a delinquere comodamente scaricabile da ogni cittadino. Peraltro la precedente “uscita” era seconda per violenza democratica unicamente a quella, davvero vergognosa, pronunciata da Mario Monti quando definì la crisi lo strumento per costringerci a cedere sovranità, poiché il costo di non fare le riforme diventa con essa superiore a quello di farle.
 
Ma veniamo al merito. So che la Boldrini ha la querela facile e dunque è bene argomentare perché affermo che è un’analfabeta costituzionale…
 
Ovviamente scherzo, non temo le denunce della Boldrini come non temo quelle di chiunque stia collaborando nel progetto di distruzione della democrazia in Italia. Non mi dispiacerebbe affatto subire un processo, anche come imputato quindi, in cui finalmente si dibattesse specificatamente di sovranità e Costituzione. Ho la presunzione di pensare che creerei grossi problemi a parecchie “teste quadre” pro-euro. L’importanza di argomentare resta però. Far capire davvero a tutti perché chi chiede gli Stati Uniti d’Europa è un’analfabeta Costituzionale è fondamentale.
 
L’art. 139 Cost. dispone che la forma repubblicana dello Stato non soggetta a revisione costituzionale. È dunque immutabile, è definitiva. Che cosa si intende per forma repubblicana? Ovviamente si intende uno Stato italiano in cui la sovranità appartiene al popolo italiano sul suo territorio. Ed ecco il cuore del problema. Se “condivido” la sovranità per creare un nuovo Stato come richiesto dalla Boldrini (curioso che non abbia parlato di cessione, le sono forse fischiate le orecchie per le denunce depositate in tutta Italia?) significa, sic et simpliciter, che si cancella lo Stato italiano nelle sue componenti di territorio, popolo e relativo potere d’imperio su di esso. Nella nuova nazione il popolo italiano sarà solo uno dei tanti e non avrà più la sovranità, neppure su quel territorio che oggi si chiama Italia (quando si dice non essere padroni in casa propria…). Ergo come può parlarsi ancora di forma Repubblicana dell’Italia se l’Italia stessa cessa d’esistere come Stato?
 
Che piacciano o meno gli Stati Uniti d’Europa (a me non piacciono soprattutto nell’attuale forma di criminale dittatura finanziaria) questo è un progetto vietato dalla nostra legge fondamentale, è un progetto eversivo nel più pieno senso del termine.
 
L’On. Piero Calamandrei, deputato dell’Assemblea Costituente, fu chiarissimo sul punto già nel 1947, e ciò proprio durante lo stesso dibattito dell’Assemblea. Calamandrei ammonì tutti i colleghi deputati, forse anche per la sua posizione favorevole ad una futura Europa federale, che con l’approvazione dell’art. 139 Cost. la forma Repubblicana diventava definitiva e che dunque nemmeno la maggioranza avrebbe più potuto sovvertirla. Ma l’Assemblea che concepì la legge fondamentale della Repubblica italiana decise comunque di rendere definitiva la forma Repubblicana.
 
Ecco le parole di Calamandrei, certo che anche la Boldrini le leggerà grazie in particolare all’instancabile lavoro di diffusione sui social di voi carissimi e fortemente patriottici lettori:
 
“Un’ultima osservazione, e avrò finalmente terminato. Onorevoli colleghi, c’è nella Costituzione un articolo 131 che dice: «La forma repubblicana è definitiva per l’Italia e non può essere oggetto di revisione costituzionale». Voi sapete che il progetto ha adottato il sistema della Costituzione rigida, cioè della Costituzione che non potrà essere variata se non attraverso speciali procedimenti legislativi, più complicati e più meditati di quelli propri della legislazione ordinaria: in modo che le leggi si potranno distinguere d’ora in avanti in leggi ordinarie, cioè in leggi che si possono abrogare e modificare con un’altra legge ordinaria, ed in leggi costituzionali che sono leggi per così dire più resistenti, leggi modificabili soltanto cogli speciali procedimenti di revisione stabiliti dalla Costituzione. Ma con questo articolo 131 (nds divenuto poi l’art. 139 nella numerazione definitiva) par che si introduca una terza categoria di leggi: quelle che non si potranno giuridicamente modificare nemmeno attraverso i metodi più complicati che la Costituzione stessa stabilisce per la revisione.
 
Dunque, la forma repubblicana non si potrà cambiare: è eterna, è immutabile. Che cosa vuol dire questa che può parere una ingenuità illuministica in urto colle incognite della storia futura? Vuol dire semplicemente questo: che, se domani l’Assemblea nazionale nella sua maggioranza, magari nella sua unanimità, abolisse la forma repubblicana, la Costituzione non sarebbe semplicemente modificata, ma sarebbe distrutta; si ritornerebbe, cioè, allo stato di fatto, allo stato meramente politico in cui le forze politiche sarebbero di nuovo in libertà senza avere più nessuna costrizione di carattere legalitario, e in cui quindi i cittadini, anche se ridotti ad una esigua minoranza di ribelli alle deliberazioni quasi unanimi della Assemblea nazionale, potrebbero valersi di quel diritto di resistenza che l’articolo 30 del progetto riconosce come arma estrema contro le infrazioni alla Costituzione.
 
Houston abbiamo un problema! Gli Stati Uniti d’Europa impongono un’azione eversiva per la loro creazione… Gli Stati Uniti d’Europa non si possono fare…
 
Laura Boldrini, cara Presidenta del “porcellum”, capisco i suoi evidenti limiti giuridici ed economici, ma che vogliamo fare?

Incredibile a Milano: assegnano 2 case popolari allo stesso marocchino, lui le abita tutte e 2. E gli italiani? in macchina

italiani in macchina? Impossibile, gli italiani sono ricchi e chi non lo è gode di ogni protezione statale vero? 
 
by francesco · 31 agosto 2015
 
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„L’uomo continua ad occupare un alloggio (del comune) in via Feltrinelli ma intanto ha ottenuto un altro alloggio (di Aler) in via Faà di Bruno: pasticcio comunicativo tra MM e Aler?“
 
A un cittadino sono state assegnate due case popolari. E’ successo, anche se sembra incredibile, ed è frutto della mancanza di dialogo tra Aler (azienda regionale che gestisce gli alloggi di sua proprietà) e MM (azienda comunale che gestisce gli alloggi di proprietà di Palazzo Marino). Fino al 2014 Aler gestiva tutti gli alloggi popolari della città di Milano, con i ben noti problemi e il “boom” di occupazioni abusive che non si riusciva a fronteggiare. Fino alla decisione del comune di “separarsi”. Da lì, le polemiche tra comune e Aler (e viceversa) si sono moltiplicate. Intanto i quartieri popolari continuano a soffrire i soliti problemi.Il caso limite è quello dell’uomo, di origini marocchine, che quest’estate si è visto assegnare due appartamenti. E continua ad occuparli, come racconta il Corriere. Come da prassi, Aler ha ricevuto il suo nominativo dagli uffici del comune che gestiscono la graduatoria. E gli ha assegnato un alloggio in zona Molise, via Faà di Bruno. Gli uffici di Aler hanno però notato che la precedente residenza era in un caseggiato popolare, precisamente via Feltrinelli. Hanno verificato con il comune (proprietario di questo alloggio). Poi hanno contattato l’uomo, che ha ammesso la ‘doppia assegnazione’, aggiungendo che in via Feltrinelli ha l’ufficio. Più dialogo e meno chiacchiere, si potrebbe dire.
 
http://www.milanotoday.it/

“Prestito d’onore”: extracomunitari in fuga con in tasca i soldi dell’Inps

venerdì, 29, agosto, 2014
 
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29 agosto – PADOVA – Hanno approfittato della crisi per riempirsi le tasche di soldi pubblici e rientrare tranquillamente in patria. Sono extracomunitari che utilizzando la legge che istituisce il cosiddetto “prestito d’onore” per aprire partita Iva e iniziare un’attività imprenditoriale hanno incassato denaro anticipato dall’Inps per poi sparire.
 
In Procura a Padova sono già arrivate diverse denunce. I primi tre casi istruiti dal pubblico ministero finiranno a processo a novembre. Una decina invece i fascicoli pendenti, ma mancano ancora diversi casi all’appello, stando alle indicazioni della Guardia di finanza.
 
Le Fiamme gialle hanno infatti intensificato controlli e verifiche fiscali, in particolare nell’Alta padovana, dove si concentrerebbe la grande maggioranza di questi casi. Si tratta di una indagine particolarmente complessa che la Guardia di Finanza vorrebbe trasformare in un progetto pilota da estendere all’intero territorio nazionale.
 
Il raggiro è di una semplicità disarmante. Basta aver lavorato in passato alle dipendenze di aziende italiane, essere residenti in Italia, maggiorenni, disoccupati o alla ricerca della prima occupazione o – nel caso di cittadini extracomunitari – essere in possesso della carta di soggiorno o di permesso di soggiorno valido per almeno i 12 mesi successivi alla data di presentazione della domanda. La legge 223 del 1991 offre infatti la ghiotta (per chi vuole truffare) opportunità di avviare un’attività autonoma a chi rimane senza impiego a causa della crisi e vuole mettersi in proprio. Il lavoratore rimasto disoccupato può ottenere per l’avvio e l’apertura della partita Iva l’anticipazione dell’indennità di mobilità, in genere una somma vicina ai ventimila euro, con l’impegno di svolgere l’attività in Italia, per almeno 5 anni e nei settori della produzione di beni, fornitura di servizi, commercio.
 
Ma in molti casi i lavoratori dopo l’incasso sarebbero spariti; e sono ridotte al lumicino le chances di recuperare il denaro erogato nonostante i decreti di sequestro preventivo firmati dalla Procura. Sui conti correnti delle società indagate, non c’è infatti quasi mai un quattrino.

Servizi segreti austriaci: Usa e Soros finanziano l’invasione dell’Europa

24 agosto 2015
 
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Il periodico austriaco InfoDirekt, vicino alle forze armate e ai servizi di Vienna
 
Vienna, 24 ago – Il periodico austriaco InfoDirekt, notoriamente vicino alle forze armate, sarebbe venuto a conoscenza di un rapporto interno dello Österreichischen Abwehramts (i servizi d’intelligence militari di Vienna) secondo cui, in base alle informazioni di un anonimo insider, organizzazioni non governative statunitensi finanzierebbero il traffico di immigrati illegali verso l’Europa, con specifico riferimento alla via del Mediterraneo centrale, quella che porta dalle coste libiche all’Italia meridionale.
 
Secondo l’articolo pubblicato alcuni giorni fa da InfoDirekt, i servizi austriaci valutano il costo per ogni persona che arriva in Europa molto più dei 3 mila dollari o euro di cui parlano i media: “I responsabili della tratta chiedono cifre esorbitanti per portare i profughi in Europa”, sarebbe scritto nel rapporto. Si va dai 7 ai 14 mila euro, secondo le aree di partenza e le diverse organizzazioni di trafficanti, mentre gli aspiranti immigrati sono per lo più troppo poveri per poter pagare simili cifre. La polizia austriaca che tratta i richiedenti asilo conosce questi dati da tempo ma nessuno è disposto a parlare e fare dichiarazioni su questo tema, nemmeno sotto anonimato.
Il finanziere e presunto filantropo George Soros, sostenitore della Ong “Human Rights Watch”
 
Da parte dei servizi, tuttavia, “si è intuito che organizzazioni provenienti dagli Stati Uniti hanno creato un modello di co-finanziamento e contribuiscono a gran parte dei costi dei trafficanti”. Sarebbero “le stesse organizzazioni che, con il loro lavoro incendiario, hanno gettato nel caos l’Ucraina un anno fa”, con una chiara allusione alle “organizzazioni non governative” americane, cosiddette “umanitarie” e per i “diritti civili”, creazioni ed emanazioni del Dipartimento di Stato o direttamente dello speculatore e presunto filantropo Georges Soros come Human Rights Watch.
 
L’articolo termina con un appello “a giornalisti, funzionari di polizia e di intelligence” perché “partecipino attivamente nella ricerca di dati a sostegno delle accuse qui espresse. L’attuale situazione è estremamente pericolosa e il lavoro informativo può prevenire l’intensificarsi della crisi”.
 
Perché i neocon e le élite americane, dalle quali ci mettevano in guardia pochi giorni fa alcuni grandi politici della vecchia guardia d’oltreoceano, sarebbero tanto interessate al caos immigratorio in terra europea?
 
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Il barone Jacob Rothshild
 
In un successivo articolo, lo stesso giornale austriaco rivelava che “anche in Austria c’è il Business dei profughi”, a tutto vantaggio di società riconducibili alla Barclays Bank, potentissima multinazionale finanziaria nota anche come “la corazzata dei Rothschild”, confermando quindi quanto riportato pochi giorni fa su queste colonne. Aggiungendo che i Rothschild non disdegnano alcun affare, tra cui quello degli immigrati da “accogliere” e curare con denaro pubblico.
 
Un business che, se nel 2014 ha potuto contare ancora su cifre tutto sommato marginali (si fa per dire: quasi 300mila presunti profughi in Europa), il più potente clan finanziario del mondo prevede soggetto a una crescita esponenziale: proprio il tipo di esplosivo aumento che, con molto disagio e un po’ di ingenua incredulità, ci siamo accorti aver intrapreso da un paio d’anni a questa parte tanto che, come riportato su questo giornale, agli 800mila ingressi di quest’anno ne potrebbero succedere ben due milioni nel 2016. Cioè, quasi dieci volte di più rispetto al 2014.
 
Il business diretto, quindi, come prima ragione dell’accanimento dei neocon e delle élite americane a favore dell’immigrazione clandestina nel vecchio continente.
 
Un’ulteriore ragione può individuarsi poi nell’analisi del controverso ma talora ben informato intellettuale francese Thierry Meyssan, presidente-fondatore della Rete Voltaire e della conferenza Axis for Peace, pubblicata alcuni mesi fa.
 
Secondo Meyssan, le migrazioni di massa verso la Ue non è la conseguenza accidentale dei conflitti nel Medio Oriente allargato e in Africa, ma un obiettivo strategico degli Stati Uniti.
 
Meyssan chiamava la strategia Usa “la teoria del Caos”, attribuendola a Leo Strauss (1899-1973), il filosofo padre e guru dei neocon annidati nel potere istituzionale Usa: “Il principio di questa dottrina strategica può essere così riassunto: il modo più semplice per saccheggiare le risorse naturali di un Paese sul lungo periodo non è occuparlo, ma distruggere lo Stato. Senza Stato, niente esercito. Senza esercito nemico, nessun rischio di sconfitta. Da quel momento, l’obiettivo strategico delle forze armate USA e dell’alleanza che esse guidano, la NATO, consiste esclusivamente nel distruggere Stati. Ciò che accade alle popolazioni coinvolte non è un problema di Washington”.
 
E ancora: “Le migrazioni nel Mediterraneo, che per il momento sono [state] soltanto un problema umanitario, continueranno a crescere fino a divenire un grave problema economico. Le recenti decisioni della Ue (…) non serviranno a bloccare le migrazioni, ma a giustificare nuove operazioni militari per mantenere il caos in Libia (e non per risolverlo)”.
 
Dissanguati – anche per propria inettitudine e tabù morali – dai costi dell’assistenza alle masse di clandestini, eventualmente impantanati fino al collo nelle paludi del caos della Libia, della Siria e – dio non voglia – dell’Ucraina, a un livello di intervento militare per il quale l’Europa difficilmente potrà trovarsi preparata, non rimarrà altro che implorare l’aiuto di Washington (accettandone le condizioni a partire dal Ttip) e rinunciare per sempre – se non l’abbiamo già fatto – a politiche di alleanze più naturali e diversificate. In altre parole, alla sovranità.
 
Francesco Meneguzzo

TAGLIAGOLE? ARRIVA PUTIN A BOMBARDARE L’ISIS! JET E TRUPPE PER SALVARE IL POPOLO SIRIANO DAGLI ATTACCHI DEI TERRORISTI INVENTATI E FINANZIATI DAL NOBEL OBAMA

Jet e truppe russe in Siria contro i gruppi ribelli e l’Is
E’ quanto emerge, scrivono sia il Times che il Daily Telegraph, da un video di tre minuti diffuso dalla tv di Stato siriana che mostrano un blindato armato per il trasporto delle truppe tra i più avanzati di Mosca
 
LONDRA – Truppe e jet russi stanno combattendo in Siria al fianco delle forze dell’alleato Bashar Assad, sempre più in difficoltà, contro tutti i gruppi ribelli, da Is ai qaedisti del fronte Jubath al Nusra e a quelli più moderati del Libero Esercito Siriano. Una mossa che potrebbe – ufficiosamente – non dispiacere agli Usa e agli occidentali.
E’ quanto emerge, scrivono sia il Times che il Daily Telegraph, da un video di tre minuti diffuso dalla tv di Stato siriana che mostrano un blindato armato per il trasporto delle truppe tra i più avanzati di Mosca. Si tratta di un BTR-82A APC, entrato in servizio solo lo scorso anno nei reparti russi. E’ un veicolo ad otto ruote motrici dotato di una torretta con sistemi di visione notturna ed armato con un cannone da 30 mm affiancato da una mitragliatrice da 7,62 mm. Trasporta tre membri di quipaggio e fino a 7 soldati.
 
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Nel video si sentono voci parlare in russo. Le immagini si riferiscono a combattimenti sulle montagne di Latakia (in particolare il villaggio di di Slunfeh sarebbe controllata dai soldati russi), la regione sulla costa del mediterraneo dove è predominante la minoranza sciita alauita della famiglia Assad.
 
Il Telegraph pubblica anche alcune immagini di aerei da guerra russi, Sukhoi Su-27 o Mig-29, ed un drone, nei cieli della provincia Inlib. Entrambi i quotidiani scrivono che il 20 agosto scorso una nave da trasporto della marina russa è stata avvistata attraversare il Bosforo con il ponte carico di veiocli militari. Si tratta di una nave da trasporto anfibio della classe Alligator, la ” Nikolai Filchenkov”. La sua destinazione non è nota ma gli analisti ritengono che la più probabile fosse il porto di Tartous in Siria, unico approdo della marina russa nel Mediterraneo, uan priorità per Mosca.
 
Da parte sua il governo russo ha smentito la notizia , riferita dall’israeliano Yedioth Aharonoth lunedi’, secondo il quale Mosca si sta preparando ad inviare ” un intero contingente” in Siria. Mosca ha anche smentito media turchi sull’invio di sei Mig-31M (peraltro – al momento – inutili in quanto caccia puri, usati solo per abbattere altri aerei di cui nè Is nè altre forze ribelli hanno) che sarebbero atterrati domenica all’aeroporto di Damasco. Dal Pentagono fanno sapere che controllano costantemente il sostegno russo al regime di Assad ma non hanno voluto commentare il salto di qualità nell’impegno di Mosca al fianco di Damasco.
 
FONTE
 

Il ricatto

Per il mondo antirazzista antidiscriminazioni ci sono vittime che devono suscitare indignazione ed altre di cui è vietato parlare onde essere accusati di sciacallaggio o antisemitismo. Eguaglianza, che con i 35 euro al giorno sul traffico di umani ovviamente non c’entra niente. La merkel prima assassina di greci e spagnoli ora santa. Ma che strano…..
Quando il Corriere, La Stampa, e Il Manifesto pubblicano la stessa foto in prima pagina , il lettore avvertito capisce che è in corso un’operazione. Non che la foto non sia straziante; deve esserlo. Il Manifesto quasi ha scoperto il gioco col suo titolo rivoltante, cinico : “Niente Asilo”. Una battuta ‘di spirito’  – chissà che risate –  sul corpicino, venuta sù come vomito dal peggior rigurgito romanesco, dimostra che i compagni del Manifesto, quando l’hanno escogitata e trovata buona, non stavano pensando al piccolo Aylan, o come si chiamava; stavano pensando a Salvini. E come con quella foto lo stavano inc***do.
 
Perché quello è il motivo della foto, dell’operazione:  stroncare ogni obiezione politica e razionale sulla “accoglienza senza limiti”, ogni ragionamento sul perché e sul come. E mobilitare il sentimentalismo della massa che vive nell’irrealtà (quella che su Facebook si scambia immagini di gattini), orripilarla, farla reagire di fronte a questa intrusione della realtà: “Bisogna fare qualcosa! Subito! Accoglierli!”.
 
Il più untuoso è stato il direttore de La Stampa, Mario Calabresi. Ha postato la foto con un commento in cui raccontava come si è macerato ed ha sofferto: non voleva pubblicarla, troppo cruda; poi “Ho cambiato idea…E’ l’ultima occasione per vedere se i governanti europei saranno all’altezza della Storia. E l’occasione per ognuno di noi di fare i conti con il senso ultimo dell’esistenza”.
 
Il suo commento è piaciuto alla cosca di RaiTre, che l’ha chiamato, il Calabresi, a lacrimare sulla necessità di accogliere. Ebbene: in un’ora, il direttore di uno dei maggiori giornali italiani, esperto di politica estera e americana, è riuscita a non dire chi sono i responsabili della tragedia che si è rovesciata sul popolo siriano. E’ riuscito a non pronunciare mai la parola “Stati Uniti”, a non dire che i terroristi in guerra contro Assad sono alimentati dai sauditi, addestrati dagli
 
americani, e sostenuti dalla Turchia, e i feriti dell’ISIS, sono curati negli ospedali israeliani.
 
Una disinformazione disonorevole, ma evidentemente Calabresi  fa’ il suo lavoro per queste operazioni. Perché il pubblico avvertito – ma non quello di Facebook – deve capire che foto atroci arrivano ogni giorno ai giornali, dalla Siria: impiccati, decapitati dai “ribelli anti-Assad”.
 
Quelle non si pubblicano, si ha rispetto del vostro stomaco, vi si lascia ad intenerirvi coi gattini. “Non le possiamo pubblicare”, ha sempre ripetuto Calabresi.
 
Dunque, il pubblico avvertito deve intuire che, se “questa” l’hanno pubblicata, è per suscitare un effetto. Un effetto psichico collettivo, su di voi. Convincervi che “la politica deve fare qualcosa, subito”.
 
E infatti la politica, sulla spinta della vostra emozione sapientemente provocata, “farà qualcosa”. Era già pronta a fare qualcosa, fra poche settimane il problema dei profughi sarà affrontato all’ONU…era tutto previsto. Ci mancava la foto che vi avrebbe fatto accettare quel che hanno già deciso.
 
Perché non dovete credere che Calabresi abbia il cuore tenero verso tutti i bambini.
 
Ha scelto di “non” pubblicare la foto che vedete qui:
 
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Un bambino di 5 anni, Raed Mohammed Sari, ucciso mentre giocava sulla spiaggia di Gaza da un aereo israeliano, senza motivo alcuno, il 16 luglio del 2014.
 
Come sapete, ce ne sono a dozzine di foto così da Gaza. Calabresi ha scelto di “non” pubblicarle. Per non farvi reagire all’orrore che Israele sta commettendo a Gaza, per non farvi gridare, di pancia, che “bisogna fare qualcosa”.
 
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Dunque, se Calabresi, e quelli del Manifesto dalla battuta odiosa, e quelli del Corriere, hanno “scelto”, questa volta, di pubblicare quella foto, è perché vogliono esercitare il ricatto morale contro di voi.
 
Non vi dicono che cosa davvero succedere alla povera Siria, da cosa fuggono i siriani. La rete tedesca Deutsche Welle ha mostrato centinaia di camion carichi di materiali per l’ISIS in attesa, in lunga fila, nel posto di frontiera turco di Oncupinar, per poi scaricare i loro rifornimenti al Califfato; basterebbe che la Turchia fosse obbligata a smettere questo traffico, e la guerra finirebbe. Time Magazine ha raccontato in un reportage come equalmente Tal Abyad, la cittadina siriana di confine con la Turchia, era vitale per i rifornimenti dell’ISIS, e come la perdita di questa cittadina attaccata dai curdi avrebbe ridotto drasticamente la capacità combattiva dei decapitatori. Era giugno, e la AP vantava che i curdi avanzavano grazie agli intensi bombardamenti americani contro le posizioni del Califfato… quando per gli Usa, che hanno la base ad Incirlik in Turchia, non fanno nulla per tagliare le linee di rifornimento che dalla Turchia partono per il Califfo, sul confine dove operano commandos Usa e gente della Cia.
 
Le forze curde e quelle di Assad stanno sforzandosi entrambe di tagliare le linee di rifornimento del nemico. Ma sono entrambe limitate da una “zona di sicurezza” che gli Stati Uniti e i suoi alleati regionali hanno creato in territorio siriano alla frontiera, e che continuano ad allargare; quando l’armata siriana ha provato ad attaccare, l’aviazione turca e quella israeliana hanno aggredito le forze siriane, evidentemente per difendere questi “santuari” creati allo scopo di proteggere i terroristi jihadisti.
 
Gli Usa potrebbero eliminare l’ISIS in un mese – tagliando i rifornimenti – senza nemmeno entrare con alcuna truppa in territorio siriano. I profughi siriani tornerebbero a casa loro, l’orrore finirebbe…è vero, noi italiani resteremmo con il problema degli africani che non fuggono da nessuna guerra, i cui paesi sono in tumultuoso sviluppo – ma almeno Calabresi avrebbe finalmente fatto qualcosa per la pace – se avessero detto quel che continuano a tacere. I nomi dei colpevoli, e l’appello a “fare qualcosa”.

Venezia – Sanzionato e chiuso il consolato ungherese in solidarietà con la marcia dei migranti

cosa non si fa per il business più redditizio della droga come definito dal camerata Carminati. Mai visto tanto impegno per dare un reddito di cittadinanza e casa ai disoccupati. Chissà perché
 
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L’ingresso principale è stato chiuso con del filo spinato, simbolo dei confini militarizzati dell’Ungheria e della fortezza Europa, imbrattata la targa del consolato, si susseguono numerosi interventi che chiedono l’apertura di canali umanitari