Cesenatico: Blitz con cani anti-droga all’hotel dei “profughi”

giovedì, 27, agosto, 2015
 
Controlli serrati nell’hotel dei profughi a Cesenatico, dopo il sospetto di attività di spaccio al dettaglio da parte di alcuni migranti richiedenti asilo presenti a Cesenatico, come rilevato nel corso dellintervento dello scorso sabato sera nei Giardini a Mare. Nel corso della mattina di mercoledì, 25 agenti (7 della Municipale e 18 della Polizia di Stato) sono arrivati all’hotel Splendid, in cui sono alloggiati 76 profughi ed hanno effettuato un controllo con il cane anti-droga.
 
Al momento del controllo erano presenti nella struttura 61 profughi (gli altri erano impegnati per visite mediche e per fare documenti di soggiorno presso la Questura di Forlì). Quindi 24 camere disposte su tre piani sono state perquisite e ispezionate accuratamente. Non sono emersi particolari quantitativi di stupefacente: in un caso, infatti, è stato rinvenuto un grammo di hashish nella tasca di una valigia, un altro mezzo grammo è stato trovato in un’altra stanza, in una scarpa, mentre in una terza camera il cane della Polizia ha fiutato tracce di un probabile consumo di spinelli avvenuto di recente, ma non è stata rinvenuta della droga.
 
A destare maggiore sospetto è stato, invece, il rinvenimento nelle disponibilità di un cittadino del Bangladesh – in quel momento non presente nell’hotel – di mille euro in contanti, presenti in una scatola. E’ stato posto sotto sequestro, inoltre, uno smartphone, che sarà oggetto di ulteriore verifica come possibile provento di furto. Le perquisizioni sono state eseguite dagli agenti del Posto Estivo di Polizia (diretto da Giovanni Neri), dal Nucleo Prevenzione Crimine di Bologna e dalla Polizia Municipale, anche in risposta alle crescenti proteste politiche per la presenza di profughi durante la stagione turistica a Cesenatico.“
 
cesenatoday.it

Padova, sesso per pochi spiccioli nel centro accoglienza profughi

27 agosto 2015
 
Secondo quanto emerso, diverse donne si sarebbero prostituite accettando come pagamento dagli altri ospiti della struttura dell’ex Prandina i voucher settimanali a cui i richiedenti asilo hanno diritto
 
11:25 – Sesso in cambio di pochi spiccioli. E’ quanto succede nel centro di accoglienza per profughi all’ex Prandina di Padova. Qui, stando a quanto racconta “Il mattino di Padova”, alcune delle donne ospitate si sarebbero prostituite accettando come pagamento i voucher settimanali a cui i richiedenti asilo hanno diritto e che ammontano a 2 euro e 50 centesimi al giorno.
 
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La Prefettura, che gestisce il centro che ospita 320 persone, ha deciso di trasferire le sei nigeriane al centro del “traffico”. Ma il fenomeno sembra più diffuso: anche molte donne accompagnate dai rispettivi mariti, pur di riuscire a mettere da parte qualche soldo per poter lasciare l’Italia, sarebbero infatti state coinvolte nello scambio “sesso per voucher”.

Disoccupato ed invalido sfrattato, “non voglio tornare a dormire in auto”

ma no non dormirai in auto, la società civile tanto solidale non mancherà di accoglierti, sfamarti ed assisterti a spese dello stato come succede con tutti gli indigenti italiani 
 
Published On: gio, ago 27th, 2015
 
«Non voglio tornare a dormire in auto, per favore aiutatemi». Marco Ballerini è un legnanese di 61 anni. La sua è una vita particolarmente sfortunata: il lavoro perso nel 2013 e una malattia debilitante al collo, la spondilite anchilosante, che lo ha reso invalido. «Il 31 agosto dovrò lasciare l’abitazione di Busto della onlus dove sto vivendo in condivisione con un’altra persona – spiega Ballerini -. Spero di non tornare a dormire in automobile e che il comune di Legnano mi possa dare una mano».Per otto mesi all’inizio del 2014 l’uomo dormiva nella propria auto, in zona Frati. «Di notte avevo paura. Al mattino usavo una fontana dove sciacquarmi e andavo alla mensa dei poveri. Poco distante. La mia malattia debilitante al collo è però proseguita, interessando anche bacino e vertebre». Del suo caso si era interessata la Croce Rossa di Busto Arsizio, che inizialmente aveva donato dei pacchi con cibo e altro, fino a fare da tramite verso una sistemazione più consona, trovando ospitalità in un appartamento di Busto Arsizio gestito da una onlus, dove è entrato il 18 settembre del 2014.
«In questi mesi ho ricevuto un piccolo contributo da parte dei Servizi sociali di Legnano che hanno contribuito a pagarmi la retta del soggiorno e a darmi dei soldi per il cibo. Adesso però per un cambio nel regolamento che prevede spazio solo per residenti e ultrasessantacinquenni, devo lasciare questo posto». Da qui la richiesta al comune di Legnano di potersi interessare alla vicenda per un alloggio popolare. Cosa non facile visti i requisiti previsti per avere una casa.
«Non ho soldi e non ho ancora una pensione. Inoltre la mia invalidità è stata dichiarata dall’Inps del 50%, nonostante io non possa muovermi. Chiedo umilmente un alloggio all’Amministrazione di Legnano, possibilmente non in condivisione visti i miei problemi fisici. Vedo che ci sono molte associazioni attive sul territorio nei confronti degli stranieri. Io sono italianissimo, sono nato qui, pago le tasse da sempre qui, ma un posto per me è quasi impossibile da trovare. Non voglio fare polemiche, chiedo soltanto un aiuto» afferma.
 
di Christian Sormani
 

Marco Rizzo: “I migranti servono per eliminare i diritti”

allora ce ne è uno serio a sinistra
 
Questa fiumana di migranti serve a ridurre, se non a cancellare, i diritti dei lavoratori. Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, analizza per Affaritaliani.it l’emergenza immigrazione
 
Lunedì, 27 aprile 2015 – 07:43:00
 
rizzo
LA TRAGEDIA DEI MIGRANTI HA CHIARE RESPONSABILITA’.
 
Articolo scritto per Affaritaliani.it da Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista.
 
Di fronte all’indicibile tragedia che si sviluppa nel Mediterraneo c’è un responsabile: la linea politica dell’UE e della NATO, in poche parole dell’imperialismo, che ha foraggiato e praticato tutte le guerre nel Mediterraneo Orientale, Medio Oriente e Nord Africa. Questa tragedia fonda la sua radice nel sistema capitalista stesso, che genera povertà, sfruttamento di classe e oppressione dei lavoratori e dei popoli da parte di regimi reazionari, così come l’acutizzazione delle contraddizioni imperialiste che causano guerre e interventi imperialisti.
 
La dottrina del pensiero unico del capitalismo globalizzato, prevede che uno Stato indipendente che non segua la dottrina di asservimento all’imperialismo americano ed europeo, debba essere attaccato e sconfitto: da qui discende la famosa black list dei Paesi definiti ‘imperi del male’. Se poi un Paese indipendente, al di là di qualsiasi regime, dal pensiero unico abbia risorse energetiche – penso al gas, al petrolio, all’acqua – le probabilità che venga attaccato dall’esterno e dall’interno è altissima. Mi riferisco alla vicenda libica ma anche ucraina che danno l’idea di quello che può succedere.
 
Le guerre e gli interventi imperialisti realizzati in Siria, Libia, Iraq, Mali e in altri paesi del Medio Oriente e Africa hanno un profondo impatto sui popoli di questi paesi, che sono costretti a rischiare le loro vite per spostarsi in altre aree.
 
Non si può risolvere il problema delle ondate migratorie senza affrontare le cause che lo creano. Le “recinzioni”, il Frontex, e le altre misure repressive servono solo a incrementare il numero di morti e i prezzi dei trafficanti di schiavi.
 
I governi del denominato “Sud” europeo, che siano di “destra” o di “sinistra”, hanno una enorme responsabilità, dato che partecipano a questo crimine e ai piani imperialisti della NATO e l’UE.
 
Allora, è divertente vedere che gli stessi che hanno “incendiato la casa” sono quelli che adesso stanno cercando di correre ai ripari con interventi palesemente ininfluenti e sbagliati. Se a questo aggiungiamo una dottrina dell’Ue che usa la presenza di immigrati come “esercito industriale di riserva, di marxiana memoria” per abbattere i residui diritti dei lavoratori in Europa, siamo di fronte alla tempesta perfetta perché da una parte abbiamo l’imperialismo che fa la guerra per espropriare risorse in queste terre, di fatto lasciandole nelle mani dei terroristi islamici, dall’altra questa guerra produce una fiumana inarrestabile di disperati che arrivano in ogni modo e in ogni caso in Europa. E questa fiumana serve da un lato per irrobustire le politiche populiste e reazionarie presenti nell’agone politico europeo, dall’altro serve socialmente a ridurre, se non a cancellare, i diritti dei lavoratori. E’ chiaro che un disperato che fugge dalla guerra e dalla morte, è disponibile – prendiamo l’esempio dei tassisti – a lavorare in un taxi, dormirci dentro, e se gli dai trecento euro al mese è anche contento. E questo vale per tutte le categorie dei lavoratori».
 
Noi lottiamo per far sì che si mettano in pratica misure di soccorso e che i governi garantiscano forme immediate di centri di accoglienza temporanei degni per i rifugiati e che li forniscano di documentazione per poter viaggiare nei loro veri paesi di destinazione. Dobbiamo sfidare i Regolamenti di Dublino e il Trattato di Schengen.
 
Infine, vogliamo sottolineare che questa questione non può esser affrontata separatamente dalle sue cause. È necessario rafforzare la lotta dei nostri popoli contro gli interventi imperialisti dell’UE e della NATO.
 
Battere l’imperialismo, perché se non andiamo alla radice del problema non lo risolveremo mai. I migranti continueranno a sbarcare e arriveranno con ogni mezzo. Se affondi i barconi, loro arriveranno a piedi e in ogni modo. Se tu hai determinato queste condizioni in una fascia molto ampia di persone, non puoi lamentarti oggi. Prendiamo la Siria: i terroristi francesi che hanno fatto il massacro a Parigi erano stati allenati a combattere in Siria e contro chi? Contro Assad. E chi ha foraggiato la rivolta contro Assad? L’Occidente. E allora? La sinistra italiana che plaudiva alle primavere arabe, oggi è imbarazzata nel vedere il fallimento di quella stagione e il proliferare in Italia dei populismi. Dal punto di vista sociale, in Italia c’è da fare una lotta per i diritti che non è quella dei diritti borghesi individuali – cioè la libertà di religione, la moschea – ma per i diritti sociali: solo quando sarà vietato per legge differenziare gli stipendi o solo quando sarà vietato per legge il lavoro nero e lo schiavismo, quando ci sarà una parità sostanziale tra lavoratori indipendentemente dal colore e dalla provenienza delle persone, solo allora non ci sarà più razzismo, populismo e xenofobia.
 

Vu cumprà picchiano il capotreno sul Pisa-Roma

Sarebbe stato un nutrito gruppo di extracomunitari che non avevano pagato il biglietto a scatenare un parapiglia e a colpire il capotreno sul convoglio Pisa-Roma in marcia sulla ferrovia Tirrenica
Mario Valenza Ven, 28/08/2015 – 09:35
  
treno
Il capotreno ha riportato ferite al volto a causa dei pugni subiti ed è poi stato curato al pronto soccorso di Grosseto. Secondo quanto appreso, sul treno c’erano circa 450 persone, oltre la metà stranieri, fra cui molti con sacconi di color celeste contenenti merce da vendere sulle spiagge della costa
toscana. Partiti da Pisa, dove la maggior parte fa base ogni sera, non tutti avevano pagato il biglietto per raggiungere in treno le spiagge della costa toscana e laziale.
 
Nei pressi di San Vincenzo il capotreno, proprio chiedendo i biglietti ad alcuni, è stato colpito. L’addetto delle Fs ha dato l’allarme nonostante sia rimasto parecchio malconcio per le botte. Nella piccola stazione di Campiglia il convoglio è stato fermato oltre la sosta prevista per almeno 45 minuti. I passeggeri sono stati fatti tutti scendere da polfer e carabinieri con l’obiettivo di individuare i responsabili dell’aggressione. Ma quando gli agenti tentavano di fare domande a uno a uno, gli altri stranieri li accerchiavano e protestavano, facendo fuggire la persona interrogata e rendendo di fatto impossibile – anche per la sicurezza delle stesse forze dell’ordine, in netta minoranza numerica – di proseguire con gli accertamenti. Sempre secondo quanto appreso, i viaggiatori sono stati fatti risalire senza che si sia potuto individuare gli aggressori. Il capotreno, pur ferito, e non potendo essere sostituito subito, ha resistito fino a Grosseto dove poi è andato all’ospedale per le cure

Tangenti Ischia, arrestato sindaco PD: fondi neri in Tunisia e regali a D’Alema

ma volete che d’Alema ed altri esponenti della società civile incorrotta finiscano per mesi in prima pagina dei giornali? Il fatto non sussiste…..
 
lunedì, 30, marzo, 2015
 
dalema
Era diventato “una sorta di factotum al soldo della coop”, dice l’accusa. Il sindaco di Ischia, Giuseppe “Giosi” Ferrandino (Pd) ed altre nove persone – tra cui dirigenti del colosso delle cooperative Cpl Concordia – sono state arrestate stamattina dai carabinieri del Comando Tutela Ambiente nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Napoli su presunte tangenti pagate per la metanizzazione dei comuni dell’isola campana. Come riferisce l’Ansa, i reati contestati, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione (anche internazionale), dalla turbata libertà degli incanti al riciclaggio, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
 
LE ACCUSE – L’inchiesta coordinata dai pm Woodcock, Carrano e Loreto e condotta dai reparti speciali del Comando per la Tutela dell’Ambiente del colonnello Sergio De Caprio, il “Capitano Ultimo”, ha preso le mosse nell’aprile 2013 ed ha portato alla luce, secondo l’accusa, un sistema di corruzione basato sulla costituzione di fondi neri in Tunisia da parte della Cpl Concordia con cui retribuire pubblici ufficiali per ottenerne i “favori” nell’aggiudicazione di appalti; la stipula fittizia di due convenzioni nell’albergo della famiglia, per un totale di 330 mila euro; l’assunzione come consulente del fratello e almeno un viaggio in Tunisia: sarebbe stato questo, secondo l’accusa, il prezzo pagato dalla Cpl per la corruzione del sindaco. I dirigenti della Cpl Concordia – secondo gli inquirenti – avrebbero fatto “sistematico ricorso ad un modello organizzativo ispirato alla corruzione che li ha portati ad accordarsi non solo con i sindaci, gli amministratori locali e i pubblici funzionari, ma anche con esponenti della criminalità organizzata casertana e con gli amministratori legali a tali ambienti criminali”.
 
SPUNTA IL NOME DI D’ALEMA – In una delle intercettazioni agli atti dell’inchiesta, Francesco Simone, dirigente della Cpl arrestato, chiamerebbe in causa Massimo D’Alema (non indagato) sottolineando la necessità di “investire in Italianieuropei (la fondazione dell’ex premier, ndr) dove D’Alema sta per diventare Commissario Europeo”, in quanto “…D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose”. Dall’inchiesta emerge anche che la Cpl Concordia acquistò “alcune centinaia di copie dell’ultimo libro” di D’Alema “nonché alcune migliaia di bottiglie del vino prodotto da un’azienda agricola riconducibile allo stesso D’Alema“. Lo sottolinea il gip nell’ordinanza di custodia cautelare, definendo questa vicenda “significativa”. D’Alema replica così: “Certamente ho rapporti con Cpl Concordia ma è un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere. Non ho avuto alcun regalo e nessun beneficio personale. Do mandato all’avvocato Gianluca Luongo di difendere la mia reputazione in ogni sede”.
 
Su disposizione del gip Amelia Primavera, in carcere sono finiti oltre al sindaco di Ischia il fratello di questi, Massimo Ferrandino, il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Cpl Concordia Francesco Simone, l’ex presidente Roberto Casari (andato in pensione il trenta gennaio scorso, ma secondo l’accusa ancora “regista” degli affari della cooperativa), il responsabile commerciale dell’area Tirreno Nicola Verrini, il responsabile del nord Africa Bruno Santorelli, il presidente del consiglio di amministrazione della Cpl distribuzione Maurizio Rinaldi e l’imprenditore casertano Massimiliano D’Errico.
 
Arresti domiciliari, invece, per il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Ischia Silvano Arcamone, mentre per Massimo Continati e Giorgio Montali, rispettivamente direttore amministrativo e consulente esterno della Cpl è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.
 
today.it

Appello al Capo dello Stato “PRESIDENTE MATTARELLA DIFENDA DE CAPRIO”

giovedì, 27, agosto, 2015
 
“De Caprio sta indagando su un gigantesco giro di riciclaggio di denaro sporco, che coinvolgerebbe casalesi, mafia siciliana, un giudice amministrativo a Roma e professionisti brianzoli: titoli del Tesoro americano per un valore di 880 milioni sequestrati tra il confine svizzero e cassette di sicurezza sparse per l’Italia…
Capitano-Ultimo
La procura partenopea – già crocevia delle intercettazioni Renzi-Adinolfi eseguite e trascritte dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, e rese pubbliche dalla discovery delle indagini sulla coop rossa emiliana Cpl Concordia – e i duecento uomini agli ordini del colonnello Sergio De Caprio, con il supporto della magistratura elvetica, avrebbero accertato i collegamenti di pezzi di clan dei Casalesi e di personaggi collusi alla mafia siciliana con uno studio legale brianzolo, uno degli snodi per ottenere i buoni uffici di un magistrato del Tar Lazio, figura centrale del sodalizio impegnato nella complicata attività di ripulitura di “Silver Coin Certificate”.
 
 
Appello di Nando, Rita e Simona Dalla Chiesa, Raoul Bova e Michele Soavi pubblicato da il Fatto Quotidiano
 
Apprendiamo con sgomento che il colonnello Sergio De Caprio, nome in codice Ultimo, l’ufficiale dei Carabinieri che per tutta la vita ha combattuto mafia e corruzione, è stato rimosso dai suoi incarichi operativi. Cancellato con un tratto di penna burocratica dal Comando Generale dell’ Arma – “per cambiamento strategico nell’ organizzazione dei reparti”- , vanificando con lui le decine di inchieste che sta svolgendo in tutta Italia con i suoi uomini del NOE, il Nucleo Operativo Ecologico.
 
È una decisione che non capiamo, non accettiamo. Soprattutto non l’ accetta la gente che, in lui, vede il Carabiniere dalla parte dei più deboli. Il Vero Carabiniere. E’ una decisione, questa, che capovolge il buon senso e persino il buon nome dello Stato. Il nostro Stato, che dovrebbe perseguire la legalità, attraverso i suoi uomini migliori, e non ostacolarli. Tante volte nella storia del nostro sfortunato Paese, quegli uomini sono stati mal sopportati, puniti, allontanati, e qualche volta isolati al punto da venire uccisi.
Per poi essere imprigionati in lapidi rituali, mentre la criminalità e la corruzione rimanevano libere. Le chiediamo, Presidente, di non permettere che questo accada anche con il colonnello Ultimo. Lo difenda anche Lei, con noi e con i cittadini che lo amano, per la lealtà e per le mille ragioni che stanno dalla parte di De Caprio.
 
Ci aiuti lei a proteggerlo da chi, senza una motivazione valida (o forse c’ è!) sta tentando di sconfessarlo da quelli che sono sempre stati i suoi valori e i principi per i quali si è battuto per tutta una vita. Non è facile vivere per 22 anni con una calzamaglia sul viso, per non essere riconosciuto da chi gliela ha giurata.
 
Grazie per quanto potrà fare.