TASSI, IN­FLA­ZIO­NE ed venti di DE­FLA­ZIO­NE “Made in China”

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Scritto il 13 agosto 2015 alle 11:11 da Danilo DT

La svalutazione competitiva, o se preferite la “guerra valutaria” torna fortemente in auge. La Cina, ormai da anni legata ad un PEG col Dollaro USA che prevede una rivalutazione progressiva, cerca di uscire dal vincolo e spinge la moneta ad una svalutazione. I motivi li abbiamo spiegati ieri in QUEST POST.

Per farla breve, la Cina è rimasta “vittima” della propria politica monetaria espansiva. Basta guardare alla realtà dei fatti. Un debito societario che ha raggiunto le stelle (oggi siamo a circa155% del PIL), un mercato immobiliare ed azionario palesemente in bolla speculativa (e che deve essere sostenuto con qualsiasi mezzo per evitare una vera e propria “implosione” del mercato), un’economia che cresce in modo virtuoso ma che non può mollare il tiro altrimenti il sistema non riuscirà a reggere. E questo la PBoC lo sa benissimo. Ecco il perché di ben 15 mosse di politica monetaria negli ultimi mesi.

Tagli delle riserve obbligatorie del sistema bancario, manovre sui tassi di interesse, blocco dei mercati azionari, QE speciali e ora anche azioni dirette sul forex. La Cina vuol tornare a correre ad ogni costo e poco importa se anche i paesi limitrofi (emergenti strutturalmente più deboli) subiranno pesanti conseguenze da queste manovre aggressive, paesi che a loro volta dovranno “difendersi” agendo anche loro utilizzando la leva della politica monetaria. Pensate solo al Giappone: già si sta parlando di un ULTERIORE stimolo monetario che va oltre all’Abenomics… Ma si sa, chi è più grosso alla lunga vince…

BANCHE CENTRALI: si gonfia la bolla della liquidità, si gonfiano i bilanci...

BANCHE CENTRALI: si gonfia la bolla della liquidità, si gonfiano i bilanci…

Il mondo vede la mossa della PBoC come un intervento che vuole certamente ridare vigore all’export cinese, ma è anche un chiaro segnale di rallentamento globale. E se il mondo frena, l’inflazione può salire? Difficilmente questo accade. Ed i mercati prendono atto. Guardate questi TRE grafici.

Grafico UNO: 10yr Breakeven Inflation Rate

breakeven-rate-10yr-germany-usaIl grafico qui sopra riprende il breakeven inflation rate a 10 anni. Guardate la tendenza…

Grafico DUE: inflation forward swap 5y5y

inflation_forward_swap_5y5y-eur-usd-gbpIl tasso inflazione previsto tra 5 anni per i 5 anni successivi non dice nulla di diverso, anzi conferma sia per USA che per Eurozona uan tendenza che rischia di tornare deflattiva (alla faccia della refrazione)

Grafico TRE: BUND nuovamente alle stelle

curva-tassi-bund-svalutazione-yuanLa curva dei rendimenti sul bund “decolla” e riporta i tassi in negativo fino alla scadenza dei 5 anni. Segno che anche in Europa ci si aspetta una bella frenata.

CONCLUSIONI: tenuto conto che la svalutazione dello Yuan ha un effetto molto vicino, dal punto di vista monetario, ad un inasprimento di tassi per la FED, e viste le curve sopra citate, come si può ancora pensare che il mondo continui a crescere ai ritmi previsti e come si può realmente immaginare che la FED ricominci ad alzare i tassi nei mesi a venire, quando proprio dalla Cina, il motore dell’economia globale (soprattutto per l’aera emergente) assieme agli USA, arrivano venti che possono portaer addirittura deflazione?

STAY TUNED!

Danilo DT

TASSI, IN­FLA­ZIO­NE ed venti di DE­FLA­ZIO­NE “Made in China”ultima modifica: 2015-08-15T23:03:12+02:00da davi-luciano
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