La strategia 2015 del Pentagono per governare il mondo

ovviamente c’è ancora gente che crede che, seppur economicamente tramite l’euro, una nazione come gli Usa acconsentirebbero (a meno che non sia solo un mezzo) ad una nazione sconfitta proprio dagli stessi Usa, di dominare il mondo. La gente è strana
 di Mike Whitney – 14/07/2015
 Fonte: Comedonchisciotte
 
pentagono
Mercoledì scorso, il Pentagono ha pubblicato il suo annuale 2015 NMS (National Military Strategy) di strategia militare nazionale, un progetto di 24 pagine per governare il mondo con la forza militare. Mentre la lingua nel rapporto è più sottile e meno incendiaria di documenti simili emessi in passato, la determinazione a perseguire unilateralmente gli interessi degli Stati Uniti con la violenza estrema resta la pietra angolare della nuova strategia. I lettori non troveranno neppure un accenno di rimorso nel nuovo NMS per la vasta distruzione e la perdita di vite umane che gli Stati Uniti han causato in Paesi che non pongono né hanno mai posto la minima minaccia per la sicurezza nazionale degli USA.
 
Invece, la relazione riflette la volontà d’acciaio dei suoi autori e dei componenti dell’elite per continuare la carneficina e spargimento di sangue fino a quando tutti i rivali potenziali siano stati uccisi o eliminati e fino al momento in cui Washington si sentirà sicura che il suo controllo sulle leve del potere globale non possano essere messe in discussione.
Come ci si può aspettare, la NMS nasconde le sue intenzioni ostili dietro il linguaggio ingannevole della “sicurezza nazionale”. Gli Stati Uniti non iniziamo guerre di aggressione contro gli stati irreprensibili che posseggono grandi quantità di risorse naturali. No, certo. Gli Stati Uniti soltanto evocano”sfide alla nostra sicurezza” per “proteggere la patria” e “far avanzare i nostri interessi nazionali”. Come si può trovare un difetto a questo, dopo tutto visto che gli Stati Uniti han solo cercato di portare la pace e la democrazia in Afghanistan , Iraq, Libia e ora Siria?
 
A nome del presidente,il Capo di Stato Maggiore Gen. Martin Dempsey tenta di preparare il popolo americano per un futuro di guerra senza fine:
 
“Il conflitto futuro verrà più rapidamente, durerà più a lungo, e si svolgerà su un campo di battaglia molto più tecnicamente impegnativo. … Dobbiamo essere in grado di adattarci rapidamente alle nuove minacce, mantenendo vantaggio comparativo rispetto a quelle tradizionali … l’applicazione dello strumento militare del potere contro le minacce di stato è molto diverso rispetto all’applicazione della forza militare contro le minacce non statali. Noi siamo più propensi ad affrontare campagne prolungati rispetto a conflitti che si risolvono in fretta … che il controllo di escalation è sempre più difficile e più importante “((Document: 2015 U.S. National Military Strategy, USNI News)).
 
Guerra, guerra e ancora guerra. Questa è la visione del Pentagono del futuro. A differenza di Russia o Cina, che hanno un piano per una EurAsia come zona di libero scambio integrata (Via della Seta), che aumenterà l’occupazione, potrà migliorare le infrastrutture vitali, ed aumentare gli standard di vita, gli USA vedono solo morte e distruzione davanti a loro e a tutti noi. Washington non ha una strategia per il futuro, nessuna visione di un mondo migliore. C’è solo la guerra; guerra asimmetrica, la guerra tecnologica, guerra preventiva. L’intera classe politica e le elite sostengono all’unanimità la legge globale attraverso la forza delle armi. Questo è il significato inevitabile di questo documento. Gli Stati Uniti intendono mantenere la loro sempre più debole presa sul potere globale massimizzando l’utilizzo del loro bene più grande: l’ esercito.
 
E chi è nel mirino dei militari? Dai un’occhiata a questo estratto da un articolo da Defense News:
 
    “La strategia evidenzia in particolare l’Iran, la Russia e la Corea del Nord come le minacce aggressive per la pace mondiale. Esso menziona anche la Cina, ma soprattutto inizia tale paragrafo pronunciando che l’amministrazione Obama vuole “sostenere la crescita della Cina e favorire lo sviluppo della stessa a diventare un partner per una maggiore sicurezza internazionale,” continuando a infilare la linea di confine tra la Cina alleato economico e la Cina concorrente regionale.
 
    “Nessuna di queste nazioni si ritiene di essere in cerca conflitto militare diretto con gli Stati Uniti o coi nostri alleati”, si legge. “Ciò nonostante, ognuno di loro pone seri problemi di sicurezza, su cui la comunità internazionale sta lavorando per affrontare collettivamente per mezzo di politiche comuni, messaggi condivisi e un’azione coordinata.” (Pentagon Releases National Military Strategy, Defense News)
 
Avete capito l’ultima parte? “Nessuna di queste nazioni si ritiene di essere in cerca conflitto militare diretto con gli Stati Uniti o i nostri alleati. Tuttavia, ognuno di loro ci pone seri problemi di sicurezza. “
 
In altre parole, nessuno di questi paesi vuole combattere gli Stati Uniti, ma son gli Stati Uniti che vogliono combatterli. E gli Stati Uniti si sentono giustificati a lanciare una guerra contro questi paesi, o perché controllano vaste risorse, o hanno enorme capacità industriale, o perchè occupano una zona del mondo che interessa gli Stati Uniti, o perché semplicemente vogliono mantenere la propria sovrana indipendenza il che, naturalmente, è un crimine. Secondo Dempsey, una qualsiasi di queste logore scuse è una giustificazione sufficiente per un conflitto soprattutto perché “pongono seri problemi di sicurezza” per gli Stati Uniti, vale a dire minano il ruolo dominante degli Stati Uniti come unica superpotenza mondiale.
La NMS dedica particolare attenzione alla Russia, nemico che ha avuto l’ardire di difendere i propri interessi di sicurezza a seguito di un colpo di Stato ispirato dal nostro Dipartimento Esteri nella vicina Ucraina . Per questo, Mosca deve essere punita. Si legge dal rapporto:
 
“Alcuni stati, tuttavia, stanno cercando di rivedere gli aspetti fondamentali dell’ordine internazionale e stanno agendo in un modo che minaccia i nostri interessi di sicurezza nazionale. Mentre la Russia ha contribuito in aree selezionate di sicurezza, come antidroga e antiterrorismo, essa ha anche più volte dimostrato che non rispetta la sovranità dei suoi vicini ed è disposta a usare la forza per raggiungere i suoi obiettivi. Azioni militari della Russia stanno minando direttamente e attraverso forze di sicurezza locali. Queste azioni violano numerosi accordi che la Russia ha firmato in cui si impegna ad agire in conformità con le norme internazionali. “(2015 NMS)
 
La Russia è colpevole perché ha rifiutato di stare a guardare mentre gli Stati Uniti han rovesciato il governo ucraino, installato un fantoccio degli Stati Uniti a Kiev, precipitato una guerra civile tra le varie fazioni, con criminali nazisti che ora si trovano in inedite posizioni di potere nei servizi di sicurezza, con l’economia immersa in insolvenza e rovina, e ha aperto un quartier generale della CIA nella Capitale per seguire tutta la partita a più riprese. Questo è il motivo per cui la Russia è un male e deve essere punita.
 
Ma questo significa che Washington sta contemplando seriamente una guerra con la Russia?
 
Ecco un estratto dal documento che aiuterà a chiarire la questione:
 
“Negli ultimi dieci anni, le nostre campagne militari in primo luogo sono consistite di operazioni contro reti di estremisti violenti. Ma oggi, e nel prossimo futuro, dobbiamo prestare maggiore attenzione alle sfide poste da Stati protagonisti . Hanno sempre la possibilità di contestare la libertà di movimento regionale e minacciano la nostra patria. Di particolare interesse sono la proliferazione dei missili balistici, tecnologie per colpi di precisione, sistemi d’arma senza pilota, capacità spaziali e informatiche, e le armi di distruzione di massa (WMD) tecnologie progettate per contrastare agli USA la loro supremazia militare, e limitare l’accesso ai beni comuni globali “. (2015 NMS)
 
Sembra a me che i capobastone di Washington hanno già deciso il corso da prendere. La Russia è il nemico, di conseguenza, la Russia deve essere sconfitta. In quale altro modo leggere una cosa come “contrastare uno stato revisionista” che “minaccia la nostra patria”?
 
Ma come, con le bombe a caduta, naturalmente! Come si è sempre fatto.
 
La NMS fornisce una lista di giustificazioni per il lancio di guerre contro (immaginari) nemici degli Stati Uniti. Il fatto è che il Pentagono vede fantasmi dietro ogni angolo. Se l’argomento è le nuove tecnologie “, le variazioni demografiche” o differenze culturali”, tutti sono visti come una potenziale minaccia per gli interessi degli Stati Uniti, in particolare tutto ciò che riguarda la “competizione per le risorse.” In questa visione distorta della realtà, si può vedere come l’invasione dell’Iraq è stata giustificata sulla base del fatto che il controllo di Saddam di enormi riserve petrolifere irachene ha rappresentato una sfida diretta per l’egemonia statunitense. Naturalmente, Saddam doveva essere rimosso e più di un milione di persone uccise per mettere le cose a posto e riportare il mondo ad uno stato di equilibrio. Questa è l’opinione prevalente della Strategia Militare Nazionale, cioè, che tutto ciò che gli Stati Uniti fanno non è altro che IL bene, perché loro sono gli Stati Uniti.
 
I lettori non devono aspettarsi di trovare qualcosa di nuovo nei nuovi NMS. Si tratta di vino vecchio in bottiglie nuove. Il Pentagono ha semplicemente aggiornato la dottrina Bush, mentre ammorbidisce la retorica. Non c’è bisogno di minacciare di botte delle persone parlando di unilateralismo, prelazione, scrollandosi di dosso il diritto internazionale o di aggressione non provocata. Anche così, tutti sanno che gli Stati Uniti stanno per fare quello che diavolo vogliono fare per mantenere intatto l’impero. Il documento Strategia Militare Nazionale 2015 si limita a confermare questo triste fatto.
 
MIKE WHITNEY vive nello stato di Washington. E ‘un collaboratore di Hopeless: Barack Obama e la politica dell ‘illusione (AK Press).
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTO MAROCCHESI
 
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Per Israele non valgono mai le cose che valgono per tutti gli altri, Paolo Sensini

Israele è un paese veramente unico al mondo, oltre a essere, va sans dire, “L’Unica-Democrazia-del-Medio-Oriente”. Da solo totalizza una quantità talmente alta di “primati” da non avere eguali a livello planetario. Esso, infatti, fonda la sua presenza e “legittimità” sul suolo della Palestina unicamente sul passo biblico della Genesi (15,18-21), che recita: “In quel giorno il Signore strinse un’alleanza con Abramo, in questi termini: ‘Alla tua discendenza io do questo paese, dal torrente d’Egitto fino al fiume grande, il fiume Eufrate: i Keniti, i Kenizziti, i Kadmoniti, gli Hittiti, i Perizziti, i Refaìm, gli Amorrei, i Cananei, i Gergesei e i Gebusei’ “. In pratica dall’Egitto fino all’Iraq, includendo Giordania, Siria, Libano, Arabia Saudita, Kuwayt e Turchia. Straordinario, vero? Quale altro “popolo” potrebbe mai rivendicare la sua “titolarità” su un dato territorio partendo da simili premesse “bibliche”? Ve lo immaginate un discendente degli antichi romani, ossia un italiota qualunque, reclamare i suoi titoli di proprietà su tutta l’Europa e sulle coste che lambiscono il Mediterraneo perché un tempo appartenevano a suoi supposti avi? Il tapino verrebbe liquidato con una sonora risata. O forse, più prosaicamente, gli verrebbe rifilato un bel TSO seduta stante. Ma agli ebrei sionisti nessuno si permette di ridere in faccia, figuriamoci. Del resto, essendo il “Popolo Eletto”, possono permettersi questo e altro. Di seguito, una sommaria lista delle tante “unicità” di cui Israele può oggi fregiarsi:
 
– Gli “israeliani non-ebrei” non possono comprare o affittare terra nell’entità sionista
 
– Le targhe palestinesi sono di colore diverso per distinguere gli ebrei dai non-ebrei
 
– Israele assegna l’85% dell’acqua agli ebrei e il 15% restante è diviso fra tutti i Palestinesi nei territori. Per esempio a Hebron l’85% dell’acqua è convogliato a circa 400 coloni, mentre il 15% deve essere diviso tra 120.000 Palestinesi
 
– Gli Stati Uniti danno ai sionisti 4,5 miliardi di dollari di aiuti ogni anno
 
– Gli aiuti che annualmente gli Stati Uniti concedono a Israele sono maggiori di quelli che gli USA assegnano all’intero continente africano
 
– Israele è l’unico paese del Medio Oriente che ha armi nucleari
 
– Israele è l’unico paese del Medio Oriente che rifiuta di firmare il trattato di non proliferazione nucleare
 
– Israele attualmente occupa i territori di una nazione sovrana (le alture del Golan in Siria) sfidando impunemente le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
 
– Israele ha ordinato l’assassinio dei suoi nemici politici in altri paesi (le famose ‘operazioni chirurgiche’…)
 
– Gli ufficiali dell’Alto Comando delle forze israeliane hanno ammesso pubblicamente di giustiziare i prigionieri di guerra disarmati
 
– Israele rifiuta di perseguire i soldati che hanno riconosciuto e ammesso l’esecuzione dei prigionieri di guerra
 
– Israele confisca ordinariamente i depositi bancari, i commerci e la terra e rifiuta di pagare le compensazione a coloro che le subiscono
 
– Israele si oppone o ignora 73 risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
 
– L’ odierno Israele si estende su di un territorio sul quale esistevano oltre 400 villaggi palestinesi ora scomparsi
 
– Cinque primi ministri d’Israele (Begin, Shamir, Rabin, Sharon e Netanyahu) hanno partecipato ad azioni terroristiche o altri attacchi contro civili, a massacri di donne e bambini, ad espulsioni forzate dei civili dai loro villaggi
 
– Il ministero degli Esteri israeliano, oltre all’impareggiabile azione di lobbying dell’AIPAC (American Israel Public Affairs Committee) negli Stati Uniti, paga due ditte americane di pubbliche relazioni per promuovere l’immagine d’Israele agli Americani
 
– Il governo di coalizione di Netanyahu include un partito xenofobo – Molodet – che sostiene l’espulsione di tutti i Palestinesi dai territori occupati
 
– Gli insediamenti illegali sono costantemente aumentati durante gli anni trascorsi dagli accordi di Oslo
 
– La costruzione di nuove colonie è più che raddoppiata durante il governo del ‘moderato’ Barak rispetto al tempo dell”estremista’ Netanyahu, tornato in anni recenti al governo
 
– Israele ha dedicato un francobollo ad un uomo che ha attaccato un bus civile uccidendo diverse persone ed ha dedicato un monumento ad un fanatico colono – Baruch Goldestein – che nel 1996 uccise senza motivo più di 30 musulmani in preghiera
 
– Israele è l’unico paese al mondo in cui la tortura verso i prigionieri e detenuti è legale
 
– I rifugiati palestinesi compongono la maggior parte della popolazione di rifugiati del mondo
 
– E’ stato condannato da una risoluzione ONU del 1974 che definiva il sionismo come “ideologia razzista”
 
– Nega sistematicamente il diritto di voto alla maggioranza palestinese, che altrimenti eleggerebbe il proprio Governo
 
– Ammette legalmente la tortura come metodo poliziesco e di coercizione, passando inosservato agli occhi di Amnesty International e di tutte le maggiori associazioni “umanitarie”
 
– Occupa impropriamente ampi territori fregandosene dei continui richiami da parte della Comunità Internazionale
 
– Inoltre Israele, nonostante la sua recentissima fondazione (1948), è il Paese che ha collezionato il maggior numero di risoluzioni di condanna dell’ONU…

Tsipras fa pulizia dell’ala sinistra di Syriza

Rimpasto in Grecia dopo la spaccatura seguita all’accordo con i creditori. Per il Nobel Joseph Stiglitz potrebbe spuntare un posto di consulente del governo
17/07/2015
 
alessandro barbera
Doveva essere quello che in italianissimo gergo parlamentare definiamo “rimpasto”. Alla fine Alexis Tsipras ha fatto di più, cambiando casella a dieci fra ministri, viceministri, sostituendo i vertici amministrativi di alcuni ministeri e il portavoce del governo. Escono soprattutto tutti i ribelli che nella notte di mercoledì hanno votato contro l’accordo europeo.
All’ora promessa, le 19.30 di Atene, e dopo una giornata spesa a occuparsi degli oltre quaranta roghi scoppiati nel Paese, il premier greco ha annunciato che Panagiotis Lafazanis, ministro dell’Energia e dell’Ambiente e leader dell’ala di sinistra di Syriza, lascia il governo. A quanto pare la spaccatura dentro alla maggioranza sta giovando più a Tsipras che ai suoi oppositori: ieri su tutti i network greci scorrevano le immagini dell’ex ministro in visita alle famiglie colpite dalle fiamme alla periferia di Atene. Mentre discute con alcuni vigili del fuoco, gli si avvicinano alcuni residenti che lo invitano ad andarsene. “Non hai fatto nulla per noi, vattene!”.
Lafazanis verrà sostituito dal più fedele Panagiotis Skourletis, in uscita dal ministero del Lavoro. A sua volta Skourletis verrà sostituito da George Katrougalos, in transito dalla Funzione pubblica al Lavoro. Nella delicata casella della funzione pubblica siederà Christophoros Vernardakis, mentre resta al suo posto Euclid Tsakalotos, il mite ministro del Tesoro al fianco di Tsipras nella delicatissima trattativa di lunedì scorso con Angela Merkel e la Commissione europea. Resta il mistero su cosa ci facesse ieri a palazzo Maximos il Premio Nobel Joseph Stiglitz: c’è chi immagina per lui un posto di consulente del governo.