Mafia Capitale: «I dirigenti collusi saranno trasferiti» | Il Messaggero

i diversamente onesti possono rubare impunemente. Se sei antirazzista, hai diritti superiori alla legge. Nessuno andrà a ribltare un loro banchetto, ma che strano…….

08/07/2015 – di Redazione

Prime anticipazioni dalla relazione del prefetto Franco Gabrielli in uscita nelle prossime ore: si interrompe l’appoggio politico a Salvatore Buzzi con la giunta di Ignazio Marino, ma i dirigenti restano: “Saranno trasferiti”.

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Mafia Capitale, i dirigenti del Campidoglio collusi con il Mondo di Mezzo, il sistema criminale guidato da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, saranno trasferiti attraverso le norme previste dal Testo Unico per gli Enti Locali, che permette al ministro degli Interni di rimuovere i funzionari amministrativi di un’amministrazione anche nel caso in cui il Comune, di Roma in questo caso, non venisse sciolto per Mafia; ipotesi che ormai sembra non essere nemmeno fra quelle prese in considerazioni, sia per ragioni di merito che per ragioni eminentemente politiche.
 
MAFIA CAPITALE, I DIRIGENTI COLLUSI SARANNO TRASFERITI
 
Il Messaggero nella Cronaca di Roma riporta le voci dall’incontro del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza, dove il prefetto di Roma ha presentato preliminarmente la sua relazione alla presenza del procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, con il quale l’asse sembra netto: la giunta di Ignazio Marino si distacca, e di molto, da quella di Gianni Alemanno, rispetto al rapporto con Salvatore Buzzi. Ieri il capo dei Pm avrebbe ribadito quanto già affermato in Commissione Parlamentare Antimafia.
 
Va detto che l’associazione si rapporta in modo completamente diverso con le due giunte che si sono succedute nel corso dei due anni circa di durata delle indagini con la giunta guidata da Gianni Alemanno, anche lui indagato per 416 bis, si registra l’esplosione del fatturato di Buzzi. Con l’amministrazione successiva questi contatti di Carminati, ai livelli più alti, non ci sono più, ma non c’è dubbio che rimanga la presenza estremamente pesante di Buzzi e del mondo delle cooperative che ruota attorno a lui
 
C’è però un problema: e si chiama pubblica amministrazione.
 
 L’asse è quello tra il prefetto Franco Gabrielli e il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone. E se da un lato il numero uno dei pm rimarca il distinguo tra l’amministrazione di Gianni Alemanno e quella di Ignazio Marino, dall’altra è proprio Pignatone a stigmatizzare la continuità ”amministrativa” tra le due giunte: funzionari, dirigenti e impiegati responsabili di omissioni che non hanno necessariamente una rilevanza penale. Circostanze che incidono pesantemente sulla gestione della cosa pubblica. Nessuno, però, punta all’extrema ratio, vale a dire lo scioglimento per mafia della Capitale
 
“Questioni di opportunità” e di merito politico spingono ad escludere che la città venga commissariata e sciolta per Mafia “in piena Expo e alla vigilia del Giubileo”.
 
 
Ma qualcosa deve essere fatto: Ignazio Marino ha provato a rimuovere alcuni dei dirigenti più esposti, ma il Tar e il giudice del Lavoro spesso li hanno reintegrati. Il ministro degli Interni, tramite il Tuel, potrebbe avere degli strumenti più efficaci.
 
La via più opportuna sembra quella indicata comma V dell’articolo 143 del testo unico per gli enti locali, che riguarda lo scioglimento dei comuni: il ministro dell’Interno potrà rimuovere funzionari e dirigenti, sospenderli o trasferirli. E questo vale «anche nei casi in cui non sia disposto lo scioglimento». La soluzione avrebbe ancora più efficacia per il municipio di Ostia, dove le commistioni sono più forti. Sarebbe esattamente la conclusione alla quale, con un iter differente, si arrivò nel comune di Fondi dove, dopo una proposta di scioglimento per mafia, la giunta finì con il rassegnare le dimissioni, mentre il ministro dell’Interno rimuoveva i dipendenti della Pubblica amministrazione
 
Attraverso, dicevamo, la norma del 143 del Tuel.
 
Anche nei casi in cui non sia disposto lo scioglimento, qualora la relazione prefettizia rilevi la sussistenza degli elementi di cui al comma 1 con riferimento al segretario comunale o provinciale, al direttore generale, ai dirigenti o ai dipendenti a qualunque titolo dell’ente locale, con decreto del ministro dell’Interno, su proposta del prefetto, è adottato ogni provvedimento utile a far cessare immediatamente il pregiudizio in atto e ricondurre alla normalità la vita amministrativa dell’ente, ivi inclusa la sospensione dall’impiego del dipendente, ovvero la sua destinazione ad altro ufficio o altra mansione con obbligo di avvio del procedimento disciplinare da parte dell’autorità competente
 
Così i dirigenti e i dipendenti compromessi con il sistema criminale saranno trasferiti o altrimenti disciplinati. 
Mafia Capitale: «I dirigenti collusi saranno trasferiti» | Il Messaggeroultima modifica: 2015-07-12T13:07:05+02:00da davi-luciano
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