Grecia: Salvini, Tsipras vuole la botte piena e la moglie ubriaca

Tsipras euroscettica va bene? Se è un partito non di sinistra ad esserlo com’è che diventa una minaccia per la democrazia?!?! Tanto entrambi pensano che via la Merkel il FMI invece i soldi li regala gratis fingendo di non sapere che l’austerità fu ratificata venti anni fa con i parametri di Maachstricht, ma fingiamo sia na roba dell’ultima ora inventata dalla MerkelMatteo Salvini
Pacchi di miliardate “donati” alla Grecia grazie a quei geni di Monti, di Letta e di Renzi che invece di aiutare l’Italia hanno deciso di aiutare tutto il mondo.
Italiani cornuti e mazziati, senza che i cittadini abbiano deciso nulla.
https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/10152712514263155/

(AGI) – Roma, 6 lug. – “Perche’ l’Italia deve continuare a essere massacrata per dare i soldi alle banche tedesche che hanno dato i soldi alla Grecia. Non ci sono piu’ soldi per fare figli, sposarsi e uscire di casa. Se questa e’ la vostra bella Europa dei conti a posto tenetevela voi”. Cosi’ il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, oggi ad Agora’ Estate, su Rai Tre. “Ma cos’e’ – ha aggiunto – il gratta e vinci in cui si perde sempre? Tsipras vorrebbe la botte piena e la moglie ubriaca. L’Italia e’ in una condizione diversa: non prende i soldi dall’Europa, li da’”.
https://www.agi.it/politica/notizie/grecia_salvini_tsipras_vuole_botte_piena_e_moglie_ubriaca-201507060959-pol-rt10040

Salvini su Tsipras in precedenza

Salvini: Syriza? E’ una fregatura per gli italiani. Nessuna alleanza
“Mi auguro la vittoria di Tsipras come elettroshock, ma la Lega è un’altra cosa”, afferma ad Affaritaliani.it Matteo Salvini. Nessuna alleanza destra-sinistra in Europa contro la Merkel e Juncker? “No, perché sui grandi temi non ci siamo”. E se vince Syriza per gli italiani sarà una fregatura miliardiaria…
Sabato, 24 gennaio 2015
Di Alberto Maggi

Spera che Tsipras vinca le elezioni in Grecia? “Io me la auguro come elettroshock, perché sarebbe la vittoria di qualcuno che non è dipendente né da Berlino né da Bruxelles. Però, ovviamente, la Lega è un’altra cosa”. Lo afferma ad Affaritaliani.it Matteo Salvini. “Tsipras è per un’immigrazione senza controllo e non parla di uscire dall’euro. E’ positivo perché è un partito anti-sistema, però ad Atene c’è Vendola. Non è esattamente la rivoluzione a cui pensiamo noi”.

Nessuna alleanza destra-sinistra in Europa contro la Merkel e Juncker? “No, perché sui grandi temi non ci siamo. Sull’immigrazione, sui rapporti con l’Islam e sulla messa in discussione della moneta unica Tsipras non c’è. Io tifo per loro perché sarebbe un ribaltamento del tavolo, ma per l’Italia saranno problemi seri”. Perché? “Lui non dice fuori dall’euro, ma dice rimango nell’euro e non ripago i debiti. E grazie ai geni di Monti e di Renzi adesso siamo noi che abbiamo prestato i soldi alla Grecia. Fino a tre anni fa noi non avevamo una lira di prestito alla Grecia, spieghiamolo chiaramente: se Tsipras fa quello che dice per gli italiani è una fregatura miliardaria. Fino a tre anni erano i tedeschi ad essere preoccupati, adesso con i fondi salva-Stati gli abbiamo prestato 60 miliardi. Quindi se Tsipras vince e dice non ripago i debiti, prima erano i tedeschi a rimetterci, adesso grazie a Monti e Renzi siamo noi”.
http://www.affaritaliani.it/politica/salvini-tsipras2401.html

Ora sono tutti Syriza: se Salvini lega la Lega a Tsipras e Le Pen
27 gennaio 2015, Americo Mascarucci

Ieri erano tutti Charlie, oggi sono diventati tutti Tsipras. Sembra incredibile che il leader dell’estrema sinistra greca Alexis Tsipras uscito vittorioso dalle elezioni politiche in Grecia con il suo partito chiamato Syriza, possa aver unito nello stesso entusiasmo estrema destra ed estrema sinistra, Ferrero e Salvini, la Le Pen e Vendola, la Meloni e Camilleri, tutti ad esultare per quello che è stato definito un risultato storico per l’Europa. Per una volta tutti concordi nel cantare vittoria contro l’Europa di Angela Merkel, l’Europa della Troika, quell’Europa delle banche che tanto a destra che a sinistra, per non dire del mondo cattolico, è considerata l’origine di tutti i mali; quell’Europa che ha posto il profitto al di sopra dei diritti e, cosa ben più grave, della dignità umana. In fondo Tsipras al pari della Le Pen ciò che chiede è che l’Europa torni ad essere un’Europa dei popoli non della finanza, un’Europa che metta la persona ed i suoi diritti al centro di ogni strategia di sviluppo, un’Europa che torni ad avere “un’anima ed un cuore”. Non importa se ad esempio sui temi dell’immigrazione la posizione di Tsipras sia diametralmente opposta a quella della Le Pen o di Salvini e coincida con quella della sinistra italiana, l’importante è dare una scossa all’Europa, provocare una terapia d’urto, scardinare il sistema Merkel (utilizziamo questa espressione non tanto con riferimento alla Cancelliera tedesca, quanto al potere di condizionamento che la Germania ormai da molto tempo sembra esercitare sulle nazioni europee, sui loro destini).Molti sperano che Tsipras possa aprire la strada ad una grande rivoluzione capace poi di contagiare tutta l’Europa fino a terremotare l’intera zona euro. Già, l’euro, perché in fondo anche l’ostilità verso la moneta unica sembra unire gli estremi. Tsiprar si è affrettato a prendere le distanze dagli auguri de la Le Pen, che nei giorni scorsi ha auspicato una forte affermazione della sinistra greca, ma appare evidente come l’area dello scontento in Europa sia sempre più destinata a rafforzarsi e consolidarsi indipendentemente dalle ideologie di riferimento. Premesso ciò, cambieranno davvero le cose da adesso in avanti? Difficile crederlo, anche perché se è vero che l’Europa è sotto certi aspetti malata e come tale nelle condizioni di generare populismi come virus, è altrettanto vero che non è sprovvista degli anticorpi per fronteggiarli. Un conto è stare all’opposizione e cavalcare il malcontento delle popolazioni promettendo di cambiare in maniera radicale le cose, un altro è riuscire a farlo davvero nel momento in cui si va a governare. E allora, se è vero che da oggi gli anti euro in Europa sono ancora più forti e determinati a dare battaglia, è altrettanto vero che i cordoni della borsa restano nelle mani dei signori della Troika. La Grecia è in attesa di ricevere l’ultima tranche del prestito di sette miliardi di euro che l’Europa gli ha concesso per evitare il default. Il prestito è però strettamente collegato a tutta una serie di misure draconiane che il precedente governo di centrodestra aveva accettato di porre in essere e che hanno portato alla diffusione di quel forte malcontento che ha favorito oggi la vittoria di Syriza. Fra queste misure l’innalzamento dell’età pensionabile e la possibilità di maggiore flessibilità nei licenziamenti collettivi sono rifiutate da Tsipras il quale ha promesso di andare invece in direzione del tutto contraria sfidando a viso aperta i burocrati di Bruxelles. Naturalmente l’Europa non può permettersi il fallimento della Grecia, ma quest’ultima non può neanche permettersi il lusso di sputare sugli aiuti finanziari europei. E allora? Alla fine, dopo l’inevitabile apertura di un contenzioso, si renderà altrettanto inevitabile il raggiungimento di un compromesso. Quale? Tsipras potrebbe chiedere il taglio del debito greco ottenendo dalla Troika una dilazione dei termini di rimborso, rendendo i tassi d’interesse proporzionali all’andamento dell’economia e facendo sì che la stessa possa tornare a respirare. Questa secondo gli economisti più qualificati potrebbe essere la via d’uscita più logica ad un braccio di ferro che oggi appare insuperabile nonostante la mano tesa di Mario Draghi e della Banca centrale europea. Concrete saranno invece le conseguenze dal punto di vista politico e non è un caso se Salvini dopo essersi legato al carro de la Le Pen oggi esulti per la vittoria di Tsipras. Infatti è proprio il leader della Lega Nord al momento il candidato più accreditato in Italia secondo i sondaggi a rappresentare l’antieuropeismo, visto che a sinistra le forze che ideologicamente dovrebbero richiamarsi a Syriza, cioè quelle della sinistra radicale, da sole o in alleanza fra loro sono elettoralmente deboli. Questo ovviamente potrebbe rendere ancora più difficile un riavvicinamento fra la Lega e Forza Italia, con Salvini sempre più tentato di giocare in proprio nella speranza di intercettare il voto di protesta, di destra come di sinistra, obiettivo che difficilmente potrà essere raggiunto tornando in alleanza con Silvio Berlusconi e le altre forze moderate e di centro che si richiamano al Partito Popolare europeo (leggi Merkel). Staremo a vedere. Di certo il rafforzamento dei partiti populisti ed antieuropeisti dovrebbe far riflettere seriamente i signori di Bruxelles e far loro comprendere che la rigidità, per quanto utile e necessaria a risanare i conti pubblici, non può essere attuata passando sopra i diritti delle persone o considerando gli esseri umani dei meri costi da tagliare.

Grecia: Salvini, Tsipras vuole la botte piena e la moglie ubriacaultima modifica: 2015-07-11T11:35:10+02:00da davi-luciano
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