LE RACISME ET LA SEGREGATION SONT TOUJOURS DANS LES TETES : LES USA SONT UN CAUCHEMAR POUR LES NOIRS !

Luc MICHEL pour PANAFRICOM/

Avec Libération – PCN-SPO/ 2015 06 18/

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PANAF - LM racisme aux usa (2015 06 18) FR

“La douleur, la peur et la colère ont envahi l’Amérique après la fusillade qui a fait neuf morts dans une église. Exacerbant les démons raciaux d’une société profondément fracturée” écrit Libération (Paris).

 * Lire sur ‘Libé’ (capable du pire comme parfois du bon, là nous sommes d’accord) :

« Où pouvons-nous être libres? Où pouvons-nous être noirs? »

http://www.liberation.fr/monde/2015/06/18/ou-pouvons-nous-etre-libres-ou-pouvons-nous-etre-noirs_1332674

 150 ans après la fin de la Guerre de sécession et de l’esclavage constitutionnel (les fameux “pères fondateurs”, dont Washington, étaient tous des propriétaires de plantations et d’esclaves noirs), 55 ans après la fin difficile de la “ségrégation raciale” qui a suivi le temps de l’esclavage aboli en 1865, cette matrice de l’Apartheid et des “Lois raciales de Nuremberg” du IIIe Reich (en 1935), le racisme anti-noir est toujours dans les têtes des WASP, les “White Anglo-Saxon Protestants” !

 Pour les noirs américains, le PANAFRICANISME, idéologie de libération et de justice sociale, est aussi la seule alternative !!!

 LM

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Grecia/Ue: mai così vicini

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/20/greciaue-mai-cosi-vicini/1797579/

di  | 20 giugno 2015

Giornalista, direttore EurActiv.it

Il negoziato tra l’Ue e la Grecia non è mai stato così vicino a una conclusione positiva. Perché non è mai stato così vicino a un fragoroso fallimento. Fin quando i Paesi dell’euro e Atene negoziavano ‘pro forma’, convinti gli uni e l’altra che alla fine l’interlocutore avrebbe mollato, le posizioni sono rimaste lontane: uno stucchevole procedere ‘un passo avanti e uno indietro’, con più danni che vantaggi (fra i danni, il deteriorarsi della situazione in Grecia e la perdita di stima e di fiducia, se mai ce n’erano state, traYanis Varoufakis e i suoi colleghi).

Grecia, nessun accordo all'Eurogroppo in Lussemburgo

Cinque mesi di manfrine e di ‘ammoina’, con il governo di Alexis Tsipras che prometteva riforme mai presentate, e tanto meno fatte, e l’Eurogruppo che ne bocciava l’una dopo l’altra le proposte, ma comunque rinviando o ammorbidendo le scadenze, mentre la Bce concedeva margini di liquidità necessari a tirare avanti. Che potesse andare avanti così a lungo s’era capito dalla furbata iniziale: dopo le elezioni greche di fine gennaio e l’ascesa al potere della forza di sinistra radicale ed euro-critica di Syriza, Atene non voleva più parlare con la Troika? Pronti, d’ora in poi la trattativa sarebbe stata con le Istituzioni internazionali, la Commissione europea, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale, cioè la Troika, con un nome diverso. Ma tutti avevano lasciato credere che qualcosa fosse cambiato.

Anche le narrative della vicenda stile Davide contro Golia, o ancora Robin Hood contro lo sceriffo di Nottingham, sono assolutamente fuorvianti: la Grecia non è arrivata dov’è arrivata per colpa dell’Ue, ma per colpa di se stessa, conti truccati, riforme non attuate, un’assurda penalizzazione elettorale del partito che cercava di riparare i danni, i socialisti, a vantaggio del partito che li aveva provocati, i centristi, prima di capire che la situazione era seria e quindi di ribellarsi alla cura senza misura imposta di Bruxelles. Che ha avuto i suoi torti, e non pochi, pretendendo tutto in una volta daun Paese allo stremo quello che va fatto gradualmente e quando l’economia gira, non quando è già in panne.

L’alzarsi dei toni, negli ultimi giorni, indica che le parti hanno capito che devono davvero trattare. E l’arrivo del negoziato, come inevitabile, sul tavolo dei capi di Stato e di Governo dei 28, che lunedì si riuniranno in formazione EuroZona –una formazione da consolidare per migliorare la governance dell’euro,- non lascia spazio di ulteriore appello: bisogna creare i presupposti perché poi ministri dell’Economia e tecnici chiudano davvero.

Un fallimento non avrebbe effetti economici analoghi sulle due parti. Il Grexit, l’uscita della Grecia dall’euro, avrebbe conseguenze catastrofiche per i cittadini greci: “Diventeremo poverissimi”, avverte il governatore della banca ellenica Yannis Stournaras; e nessuno farebbe più credito a chi dichiaratamente non paga. Né ci si può illudere che Mosca possa davvero supplire all’Unione.

Sul resto dell’EuroZona, l’impatto sarebbe molto minore: la Grecia ne rappresenta appena il 3% circa e il suo debito è ormai detenuto per l’essenziale dalla Bce e dalla Banche centrali europee. Ma il Grexit avrebbe comunque contraccolpi sull’euro, riducendone nell’immediato la forza e a termine la credibilità, e globalmente sul progetto d’integrazione. La solidarietà ne è componente essenziale: l’Unione deve dimostrarne, verso la Grecia come sul fronte dell’immigrazione.

 di  | 20 giugno 2015

Inventò aggressione No Tav, a giudizio

Inventò aggressione No Tav, a giudizio
(ANSA) – TORINO, 13 GIU – Denunciò falsamente di essere stato aggredito dai No Tav: per questo motivo un ex autista della procura di Torino sarà processato per simulazione di reato. A citarlo in giudizio il procuratore aggiunto Sandro Ausiello. L’uomo, un ex carabiniere che lavorava per il pm Antonio Rinaudo, disse che l’11 aprile 2014 era stato malmenato e ferito con un’arma da taglio. A smascherarlo sono state le indagini della stessa procura. Non ha mai spiegato i motivi del suo comportamento.
13 giugno 2015
Ed i PM che si affrettarono ad accusare pubblicamente i “NO TAV violenti”?
Non hanno MAI chiesto scusa e nemmeno ritrattato!!!
Se fossero onesti, come minimo, si dimetterebbero dalla Magistratura!

BILDERBERG 2015, DEMOCRAZIA SOSPESA PER PROTEGGERE LA FECCIA MASSONICA! LO SCOOP DE “LA GABBIA”: GUARDA CHE SCHIERAMENTO DI POLIZIA ED ESERCITO PER DIFENDERE LA FECCIA DEL MONDO

http://www.grandecocomero.com/bilderberg-polizia-esercito-difesa-democrazia-sospesa-video/
SOLO “LA GABBIA”, LA TRASMISSIONE DI GIANLUIGI PARAGONE RACCONTA IL “DIETRO ALLE QUINTE” DELLA RIUNIONE 2015 DEL BILDERBERG, LA RIUNIONE DEI CAPI DELLA MASSONERIA BANCARIA E INDUSTRIALE MONDIALE.  GUARDARE PER CREDERE

I segreti del club Bilderberg. L’Austria blinda con 2.100 poliziotti, esercito e posti di blocco il meeting annuale dei potenti del mondo. Sul tavolo del convegno ci sono importanti argomenti di interesse pubbilco, ma cittadini e giornalisti sono tenuti a distanza (Marco Ferini)

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Expo 2015: conferenza Telt per promuovere la Torino-Lione

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VALSUSA NOTIZIE

Conferenza di Telt al padiglione Francia dell’Expo 2015.

Inserito il 14 giugno 2015

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di Leonardo Capella

Il 12 giugno nel Padiglione Francia all’Expo 2015 di Milano, si è svolto l’incontro “Preparare gli scambi economici di domani” organizzato dalle regioni Rhône-Alpes e Piemonte. Durante l’incontro il presidente, Hubert Du Mesnil, e il direttore generale, Mario Virano, di TELT Tunnel Euralpin Lyon Turin hanno comunicato di aver consegnato alla Commissione Intergovernativa (CIG) per la Torino-Lione la certificazione dei costi redatta dal raggruppamento Groupement Tractebel Engineering SA / TUC Rail.

Sarà responsabilità dei Governi comunicarne i contenuti. È stato però anticipato che la certificazione conferma il buon lavoro svolto dal promotore, i prezzi sono in linea con le buone pratiche internazionali.

Sono stati poi forniti dati a supporto della necessità di realizzare il collegamento Lione-Torino, dati sostanzialmente legati al valore delle esportazioni, “Gli scambi commerciali tra Francia e Italia hanno un valore di circa 70-80 miliardi di euro” è stato affermato nel convegno.

Altra affermazione a giustificazione della Torino Lione è stata: “Il traffico merci tra Francia e Italia è oggi ancora troppo sbilanciato a favore della gomma, la rotaia attira solo il 9% del totale, rispetto al 29% dell’asse tedesco e il 64% degli svizzeri (dati 2014). Da qui l’urgenza di realizzare il nuovo collegamento che, come avviene in Svizzera, permetterà di trasferire circa 1 milione di camion dalla strada alla ferrovia ed ottimizzare i flussi commerciali”.

Infine, il coordinatore europeo per il Corridoio Mediterraneo, Laurens Brinkhorst, ha ricordato la disponibilità dell’UE a finanziare al 40%  la Torino-Lione, fondamentale per la realizzazione della rete europea Ten-T. La decisione dell’UE, nell’ambito del programma pluriennale 2014-2020, per i progetti prioritari, di cui fa parte la Torino-Lione, sarà annunciata questa estate.

L.C. 14.06.15

Tirreno Power, “Si dimettano gli amministratori indagati e responsabili delle morti”

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2015/06/tirreno-power-si-dimettano-gli-amministratori-indagati-e-responsabili-delle-morti.html

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Roma, 18 giugno 2015 – «I documenti della procura di Savona con la chiusura di indagine sulla centrale di Vado Ligure confermano quanto i cittadini e noi del M5S da anni andiamo dicendo: tutta la politica è stata collusa. Destra e sinistra hanno in questi anni lavorato sempre a braccetto, e sempre nell’esclusivo interesse di Tirreno Power. Infischiandosene della salute dei cittadini e dell’ambiente», commentano i deputati liguri e della Commissione Ambiente del M5S.

«Questa chiusura di indagine è il coronamento del lavoro instancabile dei cittadini che si sono sostituiti agli amministratori locali – oggi tutti indagati – e hanno lottato in prima linea per la tutela della salute, pagando di tasca propria spese legali, perizie tecniche, biomonitoraggi, esami clinici».

Non solo. Tra gli indagati ci sono proprio i membri della Commissione Via nazionale. Ancora una volta il M5S ci ha visto lungo: proprio un paio di mesi fa la Commissione Ambiente del M5S ha denunciato in un esposto alla procura il conflitto di interessi, i curricula per niente trasparenti, la corruzione imperante in tale Commissione, costringendo il ministro dell’Ambiente a indire un nuovo bando per nuove nomine.

«Ebbene oggi grazie alle indagini della procura sappiamo che a scrivere quei documenti con i limiti emissivi erano proprio i funzionari dell’azienda e non quelli del ministero. Una vicenda che ha dell’incredibile».

«Ed è incredibile anche che siano indagati tutti gli ex sindaci, di qualsiasi colore politico, che in 20 anni hanno solo seguito gli interessi degli industriali. Noi del M5S chiediamo a gran voce che si dimettano: sarebbe il minimo che possono fare in attesa che la giustizia faccia il suo corso. Certo nulla potrà restituire la vita a chi per le loro scelte scellerate oggi non c’è più o combatte con malattie devastanti».