Enel e Metroweb, la strana coppia della banda larga

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L’ad dell’ex monopolista elettrico annuncia che a breve ci sarà il primo incontro tra i tecnici delle due società. L’obiettivo è trovare sinergie economiche e tecnologiche per la posa della fibra ottica per i collegamenti internet veloci

di LUCA PAGNI

12 giugno 2015

Enel e Metroweb, la strana coppia della banda larga

MILANO – Ma cosa c’azzeccano il primo gruppo italiano per la produzione e vendita di energia elettrica e la società che per prima ha portata la fibra ottica al posto del cavo di rame nelle case degli italiani, e in particolare dei milanesi? Agli occhi di chi non è esperto di nuove tecnologie e di telecomunicazioni, la strana coppia formata da Enel e da Metroweb potrebbe sembrare un matrimonio privo di senso. Resta da spiegare, allora, l’annuncio arrivato dall’ amministratore delegato di Enel, Francesco Starace che ha confermato che a breve ci sarà un incontro tra i tecnici delle due società per avviare una collaborazione tra i due gruppi per lo sviluppo della rete per le comunicazioni via interne di nuova generazione.

La risposta si trova nella bozza del decreto “Comunicazioni” che il Governo ha preparato per essere approvato dal Consiglio dei ministri non appena avrà il via libera da parte di Bruxelles. per concordare un testo che non sia poi messo in mora per eventuali aiuti di Stato. Il decreto individua fino a 7 miliardi di fondi da investire nella banda larga: per ottemperare agli obiettivo della Ue che vuole l’80 per cento della popolazione europea collegata a reti dove le informazioni viaggiano almeno a 100 mbps, lasciando così l’ultimo posto in classifica tra gli stati membri nella diffusione delle reti di nuova generazione.

Per velocizzare i cantieri e sostenere gli investimenti, il decreto prevede un fondo di garanzia ma anche un incentivo (sotto forma di voucher) agli utenti finali che passeranno da un abbonamento internet con la fibra ottica a uno con la fibra ottica. Ma non solo: per facilitare la posa dei nuovi cavi e limitare l’impatto dei cantieri, il decreto prevede la possibilità di utilizzare “reti” esistenti. Di tutti i tipi:  “Le imprese che forniscono un’infrastruttura fisica destinata alla prestazione di un servizio di produzione, trasporto o distribuzione di gas, elettricità, teleriscaldamento, pubblica illuminazione e impianti semaforici”, ma anche relativi al comparto dell’ “acqua, inclusi le fognature e gli impianti di trattamento delle acque reflue e sistemi di drenaggio”, nonché “i servizi di trasporto, compresi ferrovie, strade, porti e aeroporti, anche se concessionari pubblici o privati, concedono l’accesso alla propria infrastruttura fisica agli operatori di reti di comunicazione elettronica, che ne facciano richiesta scritta, per l’installazione di elementi di reti di comunicazioni elettronica” per la banda larga ad una velocità di almeno 30 MegaByte al secondo, si legge sul primo punto. Si tratta del meccanismo che permette di costruire l’infrastruttura senza ‘scavare’ nuovamente tracce, motivo per cui si è mosso l’interesse dell’Enel e delle utility dei servizi locali sul progetto.

Ecco spiegato il motivo per cui anche Enel, così come tutte le utility locali, sarà coinvolte nel progetto. Enel può affittare i cavodotti che dalla centralina in strada arrivano nelle case, così come lo possono fare le utilty che gestiscono le reti nelle grandi città. Metroweb è la società che potrebbe essere il perno del piano della banda larga, avendo già le competenze e un piano per la diffusione della fibra nelle principali aree metropolitane.

In realtà, il piano è molto più complesso e si intreccia con altre vicende politico-finanziarie. La sostituzione dei vertici della Cassa Depositi Prestiti è un segnale del fatto che il Governo vuole accelerare lo sviluppo delle tlc: la Cdp è proprietaria del 46% di Metroweb e ha presentato una offerta per salire al 100 per cento. Segnale che il Governo cercherà la collaborazione di tutti gli operatori di tlc, ma vuole essere il regista dell’operazione.

Enel e Metroweb, la strana coppia della banda largaultima modifica: 2015-06-12T15:47:42+02:00da davi-luciano
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