Staccano la corrente a un malato di sla: rischia la vita per una bolletta

Solidarietà?!?! Aiuto??? Niente?? Indignazione della soc civile?!?! Quando mai, se no “frutta” non serve indignarsi ed aiutare.

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Cesano Maderno: Immacolata Tallarico e il compagno Tony Laganà, malato di sla

(Foto by Cristina Marzorati)

Domenica 31 maggio 2015

Una situazione sempre più difficile. E a causa di una bolletta non pagata , Tony Laganà ha rischiato la vita: malato di sla, è assistito giorno e notte da un macchinario che all’improvviso si è spento. Il racconto della compagna Imma.

 «Le istituzioni devono venire nelle case dei malati di Sla. Ringrazio le persone che si sono mobilitate, ma non era quello il mio intento. Volevo spronare le coscienze. Devono rivedere gli importi dei contributi a livello nazionale».

 È decisa Immacolata Tallarico, 48 anni, compagna di Tony Laganà, 43 anni, dal 2008 malato di Sla. Vivono a Cesano Maderno. La situazione si è aggravata a fine 2010, quando Tony è stato costretto a smettere di lavorare, era elettricista altamente specializzato. Da qui sono partite le cartelle esattoriali di Equitalia, pagare le bollette è diventato difficile e una decina di giorni fa Eni ha staccato luce e gas.

 «La cosa terribile – si racconta – è che l’ho capito guardando Tony. La macchina cui è attaccato notte e giorno, si era improvvisamente fermata. Davanti al cancello di casa c’era un operaio. Ho subito chiamato i carabinieri. Per noi vale la disalimentabilità, comunicata alla società elettrica. Insomma non si può staccare la corrente, vuol dire uccidere Tony».

 L’erogazione è stata assicurata non altrettanto il gas. La vicenda ha avuto eco nazionale, trasmessa anche dal programma televisivo “Quinta colonna” in onda su “Rete4”.

 «All’inizio ero io a occuparmi di tutto. Per stare vicino al mio compagno ho rinunciato al lavoro, ma poi le sue condizioni hanno reso necessaria la presenza anche di un badante anzi meglio di un infermiere. Ci costa 1.600 euro al mese e per questo riceviamo un contributo di 800 euro al mese. Poi c’è il mutuo, ci sono le bollette, la spesa. Noi abbiamo tre figlie di 12, 18 e 20 anni». Imma spiega come una volta la Regione stanziava da 500 a 5mila euro per un malato di Sla, ora sono 1000 euro per tutti qualunque sia il livello di gravità della malattia.

 «Difficile andare avanti, anche perché Tony è carcerato in casa. Non abbiamo un montascale adatto a spostare lui e la macchina. Per scendere ci vogliono tre persone. Due volte non siamo riusciti ad andare a un appuntamento a Niguarda».

 Una situazione difficile in parte tamponata dall’Asl, che invia un fisioterapista e ha fornito il macchinario, e dal Comune di Cesano, che dopo il disguido del distacco dell’impianto, ha proposto a Imma anche di passare a Gelsia e Enel, in questo modo si potranno gestire meglio eventuali morosità. In una situazione così è straordinario come Tony viva la sua malattia, forte dell’amore delle sue figlie e di Imma compagna, madre e infermiera 24 ore al giorno.

Cristina Marzorati

http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/staccano-la-corrente-a-un-malato-di-sla-rischia-la-vita-per-una-bolletta_1123656_11/

Staccano la corrente a un malato di sla: rischia la vita per una bollettaultima modifica: 2015-06-08T16:16:45+02:00da davi-luciano
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