Pentagono spedisce per errore un campione del bacillo dell’antrace vivo

28 maggio 2015
  
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Il Pentagono ha dichiarato che un campione del bacillo dell’antrace vivo è stato inavvertitamente spedito da un laboratorio dello Utah, tuttavia, un portavoce del Dipartimento della Difesa afferma che non ci sono rischi per la popolazione.
Sono in corso indagini sull’accaduto, il campione sarebbe stato spedito per sbaglio nella Corea del Sud. Che culo, pensate se sbagliavano punto cardinale e finiva in Corea del Nord! L’antrace o carbonchio è una infiammazione acuta causata da un batterio impiegato come arma batteriologica. Era custodito nel Dugway Proving Ground in Utah. La mente non può che riandare al 11 settembre 2001 e al misterioso post-evento degli attacchi con le buste all’antrace. Un diversivo dei militari?
 

VINCITORI E VINTI: QUANDO I BANCHIERI CENTRALI DICONO LA VERITA’

Due settimane fa è stato  Visco ad affermare che saranno i clienti a dover pagare i salvataggi delle banche e che, pertanto, devono essere informati dalle banche stesse. Ma, da queste parti, si ha il vago sospetto che le banche non siano siano così sollecite nell’informare la propria clientela, e allora provvedo io.

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Ad esempio, durante la scorsa settimana, Banca Marche non ha rimborsato un prestito di 1.8 miliardi di euro al Credito Fondiario. Certo, l’operazione è stata fatta passare come una normale operazione di finanza straordinaria, che di normale ha assai poco o nulla. Anche perché non sarebbe potuto essere altrimenti. Ma, in realtà, la vicenda nasconde qualcosa di assai più complesso e pericoloso (per i risparmiatori). Tant’è che, a seguito dell’annuncio del mancato rimborso del prestito, il prezzo di alcuni titoli obbligazionari emessi  da Banca Marche   è letteralmente precipitato.

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Della situazione difficile (solo per usare un eufemismo) di alcune banche, sono anni che se ne parla. Quindi, se qualcuno dovesse rimanere con il cerino in mano, potrà prendersela solo con se stesso, e non  potrà  invocare l’aiuto della mano pubblica: primo, perché non esiste; secondo perché sono cambiate le regole del gioco che trovate scritte QUI (lettura fortemente suggerita)

Che poi non si capisco bene nemmeno  il motivo alla base del quale si devono depositare i risparmi in delle banche che si trovano in oggettiva difficoltà, posto il fatto che, in Italia, esistono banche che non corrono né potranno correre simili rischi.

Misteri.

 Allarghiamo l’orizzonte e arriviamo  a Mario Draghi. Che l’altro ieri ha confermato l’ovvio. Cioè, ha affermato ciò che si conosce già da almeno una quarantina d’anni, ossia che l’euro è REVERSIBILE, smentendo se stesso quando dice che la moneta unica è irreversibile.

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Draghi, nel suo discorso tenuto in Portogallo, in buona sostanza, ha ribadito che gli stati dell’unione monetaria devono impegnarsi ad implementare con sollecitudine le riforme necessarie al fine  da accorciare (o, meglio, eliminare) le divergenze strutturali tra le varie economie che compongono l’eurozona-soprattutto in termini di competitività- in modo che vengano superati i limiti (leggasi insostenibilità) della moneta unica. In questo senso, le manovre espansive della BCE  offrono un rilevante supporto temporale: un perimetro, una finestra temporale entro la quale i vari stati dovrebbero agire per rendere l’area economica dell’eurozona più omogenea e quindi più resistente agli shock esterni.

Il fatto è che, ammesso che tali riforme siano sufficienti a garantire l’irreversibilità dell’euro (cosa per nulla scontata: la spiegazione potete trovarla QUI, ad opera del Prof. Orsi) e che esista anche una volontà politica, non si comprende in che modo gli stati possano essere in grado di riformare  rapidamente se stessi, per avvicinarsi a qualcosa che nemmeno 500 anni (o forse più) di storia europea ha reso possibile, nonostante due conflitti mondiali.

 Accennavamo alla volontà politica. Al netto della volontà politica che spesso, in questi anni di crisi, è stata imposta dall’alto (quindi non  una volontà, ma un’imposizione, appunto), non mi sembra che in giro per l’Europa ci sia tutta questa volontà di salvare ciò che la storia e la letteratura economica ha sempre condannato.

E, nel contesto dell’Europa meridionale (ma non solo), l’affermarsi dei vari partiti in qualche modo riconducibili a posizioni euroscettiche, ne costituisce un fatto tangibile che contrasta apertamente con l’auspicata azione riformatrice che, secondo Draghi, gli stati dovrebbero essere in grado di compiere.

 Per concludere, le dichiarazioni espresse dai due banchieri centrali sono assai irrituali,  e, se vogliamo, sono fuori dalla solita dialettica  e dalla solita prudenza osservata da chi riveste analoghi ruoli. Sono dichiarazioni forti, molto forti,  e dovrebbero far riflettere.

Certo, nessuno può dire come andrà a finire.

Ma intanto loro hanno avvisato, e quindi, se dovesse accadere qualcosa, cadranno in piedi.

Coloro che non prenderanno le giuste precauzioni, invece, cadranno rovinosamente.

 Pubblicato da Paolo Cardena 

http://www.vincitorievinti.com/2015/05/quando-i-banchieri-centrali-dicono-la.html

CE VENDREDI SOIR 29 MAI 2015/ SUR AFRIQUE MEDIA TV

Emission LE MERITE PANAFRICAIN Vers 20H00 (Douala) et 21H (Bruxelles)…

 Présentée par Juliana TADDA

Logo AMTV

En direct sur streaming sur http://lb.streamakaci.com/afm/ 

Avec tous les panelistes et Luc MICHEL (depuis Bruxelles)

 Retrouvez nous sur Facebook …

GROUPE OFFICIEL AFRIQUE MEDIA TV

(administré par Bachir Mohamed Ladan et Luc Michel)

https://www.facebook.com/groups/afrique.media.groupe.officiel/

 # THEMES DE L’EMISSION ‘LE MERITE PANAFRICAIN’

DE CE 29 MAI 2015

 I- BURKINA-FASO

Exhumation du corps de Thomas SANKARA :

Quelle lecture ?

La justice peut-elle clarifier l’assassinat de Thomas SANKARA ?

 II- CONGO-BRAZAVILLE

Le changement de la constitution est-il possible ?

 III- CAMEROUN

Alternance au Cameroun : la visibilité toujours obscure.

Bad Bank: che cos’è? Si salvano le banche, ma il rischio è che a pagare siano i contribuenti

 Le banche soffrono e certo il Pd, il governo dei giusti che sta sempre dalla parte dei deboli non può restare indifferente al grido di aiuto. Per fortuna gli italiani sono tanto ricchi che certo non disturberà loro regalare soldi alle banche
 
 
28 Maggio 2015 – 12:15
 
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Negli ultimi giorni non si fa altro che parlare di Bad Bank. Mentre le banche sprizzano gioia da tutti i pori, Ignazio Visco e Pier Carlo Padoan spingono sull’acceleratore allo scopo di creare al più presto questo veicolo. Tra il dire e il fare c’è però di mezzo la Commissione Europea che, secondo quanto dichiarato ieri dal viceministro dell’Economia Enrico Morando all’AdnKronos, avrebbe più di un dubbio sul ruolo che lo Stato Italiano dovrebbe svolgere all’interno di quest’operazione:
 
«Il problema fondamentale che si frappone al provvedimento sulla bad bank è quello che riguarda il superamento delle osservazioni della Commissione Ue orientata a considerare aiuto di Stato le garanzie pubbliche sui prodotti derivanti dalla cartolarizzazione delle sofferenze. Noi pensiamo che sia una operazione di mercato. Siamo convinti come governo dell’importanza dell’iniziativa, in linea con quanto detto dal governatore nelle considerazioni finali e anche in precedenza sollecitato dal Fondo monetario internazionale».
 
A ben guardare, le incertezze di Bruxelles non sono proprio infondate, anzi il rischio è che ancora una volta per salvare le banche ci vadano di mezzo i contribuenti. Perché? Ve lo spieghiamo subito.
 
Bad bank: che cos’è?
Se ne parla da due anni e adesso sembra arrivato il momento della svolta. Il progetto studiato dal ministero dell’Economia prevede la nascita di un nuovo soggetto, a cui parteciperà anche lo Stato, all’interno del quale confluiranno le sofferenze bancarie.
 
Per le banche il vantaggio è senza dubbio ingente: in poco tempo avranno la possibilità di liberarsi di crediti anomali, tossici e difficilmente esigibili, «scaricandoli» all’interno di questo nuovo istituto e incassando liquidità di provenienza sicura. Sarà infatti la bad bank a gestire i crediti anomali ricevuti, prendendosi tutti i rischi che ne conseguono e godendo degli eventuali rendimenti (più alti rispetto al normale). Contando su un bilancio più equilibrato, secondo il Governo, le banche avrebbero la possibilità di erogare più prestiti a famiglie e imprese, facendo ripartire l’economia:
 
«Le banche, che hanno il timore che aumentando il credito possano crescere le sofferenze mettendo in difficoltà i loro parametri patrimoniali, liberate di una quota delle loro sofferenze avrebbero maggiori disponibilità per far fluire credito verso le imprese e in particolare quelle con maggiori difficoltà che operano sul mercato interno. Il provvedimento che pensiamo di adottare appena avremo il via libera da Bruxelles avrebbe il merito di riportare il flusso del credito alle imprese in condizioni di normalità».
 
ha dichiarato Morando, confermando le parole del n.1 di Bankitalia, Ignazio Visco.
 
Bad Bank: i rischi per i contribuenti
Ma se da un lato le banche potrebbero risanare i loro conti e, nella speranza del Governo e di Bankitalia, erogare più prestiti, dall’altro ci sono dei rischi che devono essere presi in considerazione, soprattutto dai contribuenti.
 
Questi rischi vanno di pari passo con i dubbi espressi dalla Commissione Europea e sono relativi proprio al ruolo dello Stato. Come affermato in precedenza, nella bad bank affluiranno i crediti deteriorati dei vari istituti e spetterà poi a quest’ultima cercare di recuperarli e guadagnarci sopra. Ma cosa succede se il valore dei crediti trasferiti nella bad bank è più basso rispetto ai soldi che verranno effettivamente recuperati in futuro, la perdita iniziale chi se la accollerà?
 
Lo Stato infatti perderà dei soldi che in qualche modo dovrà coprire con una manovra finanziaria, vale a dire con tagli alla spesa e tasse. A rimetterci potrebbero essere dunque i soliti contribuenti.
 
Il ministero delle Finanze ha parlato ieri di varie ipotesi attualmente al vaglio. Al progetto parteciperanno senza dubbio la banca d’Italia e Cassa Depositi e Prestiti. La cifra da destinare all’operazione non è ancora stata definita, ma si parla di 10-30 miliardi di euro.
 
In tutto ciò, prima della crisi le sofferenze delle banche nostrane erano pari a 42 miliardi di euro, mentre oggi hanno raggiunto i 183 miliardi. Se a questo si aggiunge il fatto che molti dei debitori che tecnicamente non sono insolventi oggi, potrebbero diventarlo domani, la cifra aumenta ancora di più: tra prestiti bloccati scaduti e ristrutturati il totale sale vertiginosamente a 315 miliardi, ovvero il 16,6% dei crediti concessi dagli istituti alle imprese e alle famiglie.
 
In base le analisi di Bankitalia, le sofferenze bancarie delle banche deriverebbero in gran parte dai prestiti non rimborsati. Parlando in numeri: il 67% dei «crediti dubbi» riguarda finanziamenti superiori a 500mila euro e a 505 soggetti sono attribuibili 25 miliardi di perdite.
 
In sostanza, i dubbi di Bruxelles sembrano essere più che legittimi.
 

VINCITORI E VINTI

 
Non solo l’Italia si è fatta carico di 40 miliardi di euro di debito della Grecia (che non verranno mai restituiti)  per salvare le banche francesi e tedesche, ma ora il partito di governo vuole anche una tassa per Grecia. Mentre voi fate la colletta per comprare la carta igienica per la scuola dei vostri figli.
 
Signore e Signori, parole e musica di Giampaolo Galli, deputato del PD

ATTAQUES CONTRE LA GUINEE EQUATORIALE : LA REPONSE DE MALABO / SUR AFRIQUE MEDIA TV

EODE-TV & AFRIQUE MEDIA TV / Avec EODE Press Office/ 2015 05 24/

* Interview de l’ambassadeur de Guinée équatoriale en France, SE Miguel Oyono Ndong Mifumu, qui était l’invité du jour sur “Africa 24″ ce 30 avril 2015.

EODE-TV - EXPERTS lm LA REPONSE DE MALABO (2015 05 2) FR (1)

* Intervention de Luc MICHEL, Administrateur-général d’EODE, le grand spécialiste de la Guinée Equatoriale, dans l’émission LE DEBAT PANAFRICAIN, qui analyse l’interview et les arguments de l’Ambassadeur. Et qui expose le dessous des cartes, notamment au travers d’une autre interview de SE Miguel Oyono Ndong Mifumu le 29 avril 2015 sur JEUNE AFRIQUE.

 Video sur le Website d’EODE-TV https://vimeo.com/129023771

EODE-TV - EXPERTS lm LA REPONSE DE MALABO (2015 05 2) FR (2)

Diffusé en direct sur AFRIQUE MEDIA TV

Le 24 mai 2015 dans l’émission ‘LE DEBAT PANAFRICAIN’

présentée par Bachir Mohamed Ladan.

 # VIOLS EN CENTRAFIQUE – OPPOSITION EN EXIL – DIALOGUE NATIONAL – DEMOCRATIE : LA REPONSE DE MALABO SANS LANGUE DE BOIS NI CONCESSION

On attaque de toutes part la Guinée Equatoriale. Et elle répond maintenant sans concession ni langue de bois.

Le 30 avril dernier, l’ambassadeur de Guinée équatoriale en France, SE Miguel Oyono Ndong Mifumu était l’invité du jour sur “Africa 24″ dans une émission présentée par Diara Ndiaye. C’était la deuxième fois que le diplomate était invité dans cette émission. La première fois, en novembre 2014, c’était au sujet de l’attribution de la CAN à la Guinée, suite à la défection du Maroc.

Cette fois, la journaliste l’a interrogé :

* sur l’affaire de viols sur mineurs en Centrafrique dans laquelle deux soldats équato-guinéens sont soupçonnés

* et sur une Conférence de presse tenue à Paris par la soi-disant « Opposition équato-guinéenne » (en fait des groupuscules sans audience, soutenus par Paris, Madrid et Berlin), le Parti populaire (PPGE) de Severo Moto (auteur d’une tentative de putsch appuyé par des mercenaires britanniques), la Coalition pour la Restauration d’un État démocratique (CORED) d’Emely Nchama et le Front démocrate républicain (FDR).

EODE-TV / EODE Press Office /

________________________

http://www.eode.org/

https://www.facebook.com/EODE.org

https://vimeo.com/eodetv

DESTABILISATION DE L’AFRIQUE MADE IN USA (1) : COMMENT LA PRESSE AFRICAINE SE FAIT INTOXIQUER PAR LES ‘SONDAGES’ DES VITRINES LEGALES DE LA CIA !

Luc MICHEL pour PANAFRICOM / Avec PCN-SPO/ 2015 05 27/

http://www.scoop.it/t/panafricom

PANAF - LM enquete sur la destabilisation de l'afrique PART 1 (2015 05 27) FR

Ces 25 mai, la presse africaine reprenait massivement un « sondage » qui affirmait que « 73% des Africains sont favorables à une limitation à 2 du nombre de mandats présidentiels ». Un sondage qui tombe à pic pour justifier la politique de changements de régime planifiée par Washington en Afrique. Une information qui va sans aucun doute contribuer à la déstabilisation des états visés par l’administration Obama et relancer l’agitation dans ceux déjà touchés (dont le Burundi au cœur du sondage).

 La dépêche largement reprise dans tous les médias africains précisait ce qui suit : « Une enquête publiée le 25 mai par le consortium d’instituts de sondages Afrobarometer a révélé que 73% des Africains sont favorables à une limitation à deux du nombre de mandats présidentiels. Ce chiffre est le résultat de la compilation d’une série de sondages qui ont eu lieu dans une trentaine de pays du continent depuis 2011 ». Info reprise pour argent comptant par des centaines de médias et de journalistes, sans aucun recul, sans aucune critique, sans aucune vérification, sans aucune préoccupation sur le fait que le standard des « deux mandats » est précisément celui des USA. Pas un ne s’est demandé qui avait publié ces « sondages », qui se cachait derrière cet « Afrobarometer ». Nous allons le faire pour eux !

 UNE VASTE OPERATION DE DESTABILISATION DE L’AFRIQUE DECIDEE A WASHINGTON EN AOUT 2014

 Mais faisons un détour indispensable pour comprendre.

Début Août 201 à Washington se tenait le « Sommet USA-African Leaders » sur invitation d’Obama. Un piège tendu aux chefs d’état africains. Obama et Kerry y annoncent une vague de changements de régimes en Afrique (1), désignant même 13 chefs d’état. Le modèle : le soi-disant « printemps arabe ». Le but : recoloniser l’Afrique au profit des USA (2), en liaison avec le travail de prise en main des armées africaines par l’AFRICOM (créé par Bush II en 2007), le Commandement US pour l’Afrique.

 Au même moment, se tenait aussi à Washington un « sommet alternatif » (3) organisé par un organisme d’état US (créé par Ronald Reagan), financé sur le budget américain, la NED, que certains analystes qualifient de « vitrine légale de la CIA ». En collaboration avec une de ses filiales, la NDI (lui aussi un organisme d’état US, financé sur le budget américain), l’USAID, l’Open Society de Soros et un ensemble d’ONG et médias que l’on retrouve depuis 15 ans dans les « révolutions de couleur » en Eurasie et le « printemps arabe ». Des centaines d’activistes, de syndicalistes, de journalistes surtout y sont pris en main.

 Car pas de « révolution de couleur » sans une intense préparation médiatique, à la fois au niveau du pays déstabilisé, mais aussi international. Ici soutien dans les autres pays africains. Support dans les grandes capitales occidentales. Rapidement les groupes de jeunes activistes sont organisés, sur le modèle des Serbes dOTPOR/CANVAS (les tombeurs de Milosevic en 2000, la première des révolutions de couleur). Et tout aussi vite la conformisation de la presse africaine est mise en place, d’autant plus facilement qu’un vaste réseau dONG, Instituts et médias existe déjà. Soutenu, financé, organisé à la fois par les Réseau Soros et la NED et ses pseudopodes. Voici le décor planté.

 AFROBAROMETER DANS LA GALAXIE DE SOROS ET DE LA NED

 Afrobarometer se présente sur son site comme « un projet d’enquête et de recherche, non partisan, dirigé en Afrique, qui mesure les attitudes des citoyens sur la démocratie et la gouvernance, l’économie, la société civile, et d’autres sujets ».

En fait, Afrobarometer est directement lié à une Galaxie d’ONG, d’instituts, de fondations, dont les pôles sont les Réseaux Soros et la NED, contrôlée par Washington.

 L’histoire d’Afrobarometer commence en 1999 : « Trois projets indépendants de recherche, conduit par le Dr Michael Bratton, le Dr Robert Mattes, et le Dr Emmanuel Gyimah-Boadi, ont été fusionné pour créer Afrobaromètre. Les trois principaux partenaires d’Afrobaromètre sont: Michigan State University (MSU), Institute for Democracy in South Africa (IDASA), et le Center for Democratic Development in Ghana (CDD-Ghana). »

 Quelques exemples sont plus parlant que de longs discours.

Parmi les fondateurs, dirigeants ou experts d’Afrobarometer, on retrouve Michael Bratton est lié à l’USAID, Robert Mattes est lié à la NED, lIDASA est lié à la Soros Founation, le CDD-Ghana appartient aux mêmes réseaux.

 * Qui est Michael Bratton ?

Il est américain, professeur émérite en science politique et en études africaines à l’Université d’État de Michigan (MSU). Il a travaillé comme consultant pour la Banque Mondiale, le Programme de Développement des Nations Unies, l’USAID, et d’autres bailleurs de fonds internationaux ainsi que des ONGs. Il est co-fondateur et ancien directeur exécutif d’Afrobaromètre et maintenant joue le rôle de conseiller principal.

Il est aussi « Research Council Member » de la NED (4).

 * Qui est Robert Mattes ?

Il est professeur de science politique et directeur de l’Unité de Recherche sur la Démocratie en Afrique dans le Centre de Recherche en Sciences Sociales à l’Université de Cape Town. Il est également co-fondateur d’Afrobaromètre. 

Nommé en l’honneur de deux des principaux fondateurs de la NED, l’ancien président Ronald Reagan et lex Congressman Dante Fascell, le programme boursier REAGAN-FASCELL DEMOCRACY FELLOWS PROGRAM a été créé en 2001 par le Congrès américain « pour activer la démocratie, les militants, les décideurs, les universitaires et les journalistes du monde entier, afin d’approfondir leur compréhension de la démocratie et de renforcer leur capacité à promouvoir un changement démocratique. Les Bourses Reagan-Fascell sont généralement de cinq mois dans la durée et se concentrent sur les aspects politiques, sociaux, économiques, juridiques, culturels ou de développement démocratique.

En 2004-2005, le REAGAN-FASCELL DEMOCRACY FELLOWS PROGRAM a accueilli des militants, des journalistes et des universitaires de toutes les régions du globe, y compris l’Australie, l’Azerbaïdjan, la Biélorussie, la Tchétchénie, la Chine, l’Equateur, le Kirghizistan, le Malawi, le Monténégro, le Nigeria, la Corée du Sud, l’Afrique du Sud, le Tadjikistan, la Turquie et les Etats-Unis. Grâce à ses efforts de sensibilisation, le programme Reagan-Fascell cherche à relier ses semblables avec les médias, la politique et les milieux universitaires à Washington DC. Le programme organise un calendrier actif de présentations publiques par les boursiers, et favorise les contacts entre les boursiers et les experts du Congrès américain, du Département d’Etat et d’autres organismes gouvernementaux, ainsi que dans les universités, les think tanks et les organisations des médias ». En Mars-Juillet 2005, Robert Mattes est l’hôte du programme de formation continue de la NED. Le 17 Juin 2005, Mattes présente une conférence publique à la NED, intitulée «La démocratie sans le peuple: Réévaluer le miracle sud-africain” (5).

 * Le CDD-Ghana sur son site donne parmi 15 liens … la NED (6) !

Normal puisque la NED finance le CDD-Ghana, partenaire principal d’Afrobarometer, auquel il est lié organiquement ! Voici ce que confirme la NED sur son site : « Ghana Center for Democratic Development. $ 60,000. Pour renforcer le réseau West Africa Election Observers Network (WAEON), nouvellement créé, et renforcer la capacité de ses membres à effectuer des observations crédibles comme observateurs électoraux nationaux, CDD-Ghana organisera trois réunions sous-régionales au Libéria, au Sénégal et au Mali pour discuter des prochaines élections, familiariser les membres de WAEON avec les systèmes électoraux en Afrique de l’Ouest, et démontrer un soutien sous-régional pour l’observation citoyenne des élections. CDD-Ghana servira de secrétariat pour le réseau et fournira l’expertise administrative et logistique. CDD-Ghana et WAEON recevront également une assistance technique du National Democratic Institute (NDI). (7) »

 * L’un des fondateurs d’Afrobaromètre, le Professeur Gyimah-Boadi « est également le directeur exécutif du Centre pour le Développement Démocratique (CDD-Ghana) à Accra. Il est professeur dans le Département de Science Politique à l’Université du Ghana-Legon et titulaire d’un doctorat de l’Université de Californie-Davis ».

Il est aussi un « Research Council Member » de la NED.

« La vaste gamme d’organismes internationaux auxquels Gyimah-Boadi a fourni des services de conseil comprend la Banque Africaine de Développement, UNECA, UNDP, DFID, USAID, GTZ/GIZ, la Banque Mondiale, et Transparency International. » (8)

 IDASA, « PRINCIPAL PARTENAIRE » D’AFROBAROMETER, AU CŒUR DES RESEAUX SOROS EN AFRIQUE

 La remarquable enquête « GEORGE SOROS AND SOUTH AFRICA’S ELITE TRANSITION » de Michael Barker explique comment IDASA (fermée en 2013), « principal partenaire » dAfrobarometer,  a été au cœur de la stratégie d’implantation des réseaux Soros en Afrique, au départ le l’Afrique du Sud :

 Extraits: «Depuis ces jours (ndla : de la lutte contre l’Apartheid), l’Institute for Democracy in South Africa  (Idasa) est devenu un bénéficiaire privilégié de l’aide étrangère, l’obtention de subventions lucratives d’organismes comme l’Agence américaine pour le développement international USAID, et de plus petits mais importants financements d’organismes comme le National Endowment for Democracy (NED). Rien d’étonnant donc que cette organisation médiatrice, IDASA, ait joué un rôle clé dans le lissage de la transition de l’apartheid (…) la diffusion de l’idéologie en faveur du projet néo-libéral a continué sans relâche dans l’ère post-apartheid. Dans cette période, IDASA a des idées avancées qui semblent propager l’idée que le maintien des personnes à l’écart des véritables leviers du pouvoir, c’est-à-dire l’économie, est une bonne chose. Des exemples des rapports entretenus par IDASA et les élites libérales, en 1996 le chef de l’Institut, Wilmot James, est devenu un administrateur de la Fondation Ford (un poste qu’il a conservé jusqu’en 2008); également le dernier président de IDASA, Njabulo Ndebele, est un ancien chercheur résident de la Fondation Ford. Ndebele est également administrateur de la Fondation Nelson Mandela et il servait aussi dans la Fondation Open Society actuelle de l’Afrique du Sud aux côtés du membre du conseil (et ancien administrateur de la Fondation Rockefeller) Mamphela Ramphele. Ancien membre du conseil d’administration de la Fondation Open Society de l’Afrique du Sud, Khehla Shubane, a aidé à établir la Fondation Nelson Mandela, tout en servant de chef de la direction du commerce de la Map Foundation (…)

L’Open Society Foundation d’Afrique du Sud se trouve être au centre des entreprises de George Soros, et Soros a recruté Slabbert pour devenir le président fondateur de cette organisation quand elle a été fondée en 1993. En plus de Ramphele, deux autres membres notables du conseil d’administration de la Fondation sont l’éditeur du Financial Mail, Barney Mthombothi (qui est membre du conseil de l’Institut international de la presse de la démocratie), et Jody Kollapen, l’ancien président du principal organe des droits de l’homme de l’Afrique du Sud, la Commission des droits. Incidemment, Kollapen était un membre du conseil de IDASA et le président de son Centre de ressources juridiques. Le Juge Fikile Bam, un ancien membre du conseil d’administration de la Fondation Open Society de l’Afrique du Sud, a servi en tant que directeur du Centre de ressources juridiques à Port Elizabeth en 1985, et est actuellement membre du conseil d’administration du Centre de développement de l’entreprise, un think tank qui met l’accent sur “les questions de développement et de leur relation à la croissance économique et la consolidation démocratique», qui a reçu une subvention de la NED en 2006. »

 De l’Afrique du Sud, la grande ombre de Soros s’étendra sur toute l’Afrique. Suivons toujours Michael Barker :

«En 1997, George Soros a l’intention d’étendre ses ambitions en Afrique, et part de la Fondation Open Society pour l’Afrique du Sud pour aller travailler dans dix pays d’Afrique australe, et encore Slabbert l’a aidé à mettre en place son dernier géant philanthropique. Le vice-président actuel de cette fondation est l’épouse de Max Sisulu, Elinor Sisulu, qui est la porte-parole et le directeur du bureau de la Zimbabwe Crisis Coalition, financée par la NED, à Johannesburg, dont elle a contribué à létablissement en 2004. En outre, Reginald Matchaba-Hove, l’ancien président de la Fondation Open Society pour l’Afrique australe, est membre du comité de direction du Mouvement mondial de la NED pour la démocratie (aux côtés du directeur exécutif d’IDASA, Paul Graham), et il est le président du Zimbabwe Election Support Network, soutenu par la NED. Deux autres membres du conseil de la fondation de la démocratie, liée à la NED, de Soros comprennent Godfrey Kanyenze, qui a servi pendant une longue période, comme directeur de la Zimbabwe Congress of Trade-Unions, financée par la NED, et Immaculée Birhaheka, (…)  qui était le gagnant du Prix 2006 de la démocratie de la NED et est le co-fondateur et président de la Fondation Appui aux Initiatives des femmes, financée par la NED (…) Un  membre particulièrement importante du conseil consultatif de la Fondation Free Africa est le théoricien “de la promotion de la démocratie” Larry Diamond, qui est membre du conseil d’administration du Bureau américain des amis d’ IDASA, et est co-directeur du Forum international pour les études démocratiques de la NED. »

 PARLONS ARGENT. QUI FINANCE L’AFROBAROMETER ?

 Sur son site, Afrobarometer explique sans vergogne qui sont ses financiers officiels : « Pour nous aider à atteindre notre objectif, nous sommes financés par les organisations et institutions ci-dessous » (9).

 « Les principaux donateurs pour les séries 5 et 6 d’Afrobaromètre comprennent » :

•Mo Ibrahim Foundation

•Swedish International Development Cooperation Agency (SIDA). Que l’on retrouve dans les attaques (sur les ventes de pétrole) contre le gouvernement de Guinée Equatoriale, du Cameroun et du Tchad.

•Department for International Development (DFID) (Royaume-Uni)

•United States Agency for International Development (USAID) (que lon retrouve dans le financement de la plupart des révolutions de couleur)

•Banque Mondiale

 « Des financements supplémentaires sont fournis par » :

•Institute for Security Studies (Afrique du Sud)

•United States Institute of Peace

•Transparency International Que l’on retrouve dans les attaques contre le gouvernement de Guinée Equatoriale.

•Bill & Melinda Gates Foundation

 Voilà. Vous savez maintenant ce qu’est Afrobarometer.

Plus un journaliste africain ne pourra dire “je ne savais pas”. Voici les manipulateurs de foules en détresse et les spécialistes des changements de régime qui sont derrière Afrobarometer et ses forts opportuns « sondages » …

 Luc MICHEL

 A suivre :

Comment on finance la « nouvelle presse africaine ».

Comment on manipule une jeunesse en colère.

 NOTES ET RENVOIS

 (1) Cfr. LES USA PREPARENT-ILS UN « PRINTEMPS AFRICAIN » ? https://vimeo.com/102962474

 (2) Cfr. Mon interview pour LA VOIX DELA RUSSIE :

LUC MICHEL SUR LA VOIX DELA RUSSIE/ INTERVIEW CHOC : REVOLUTIONS DE COULEUR. VOICI LE TOUR DE L’AFRIQUE ET DE LA CHINE !

sur http://www.lucmichel.net/2014/12/22/luc-michel-sur-la-voix-de-la-russie-interview-choc-revolutions-de-couleur-voici-le-tour-de-lafrique-et-de-la-chine/

et http://www.lucmichel.net/2014/12/24/luc-michel-sur-la-voix-de-la-russie-interview-choc-2-revolutions-de-couleur-voici-le-tour-de-lafrique-et-de-la-chine/

(3) Cfr. PCN-TV/ LA FABRIQUE DES REVOLUTIONS DE COULEUR EN AFRIQUE (2) / CONFERENCE AFRIQUE DE LA NED (WASHINGTON, 5-6 AOUT 2014)

sur https://vimeo.com/115084012

et PCN-TV/ LA FABRIQUE DES REVOLUTIONS DE COULEUR EN AFRIQUE (1) / CLIP DE PROPAGANDE DU SOMMET AFRIQUE DE LA NED (AOUT 2014)

sur https://vimeo.com/115083906

(4) Cfr. Sur le site de la NED :

http://www.ned.org/research/research-council/michael-bratton

(5) Cfr. Document pdf de la NED sur le REAGAN-FASCELL DEMOCRACY FELLOWS PROGRAM :

http://www.ned.org/docs/05annual/fellows05.pdf

 (6) Cfr. La page « Liens recommandés » du Site du CDD-Ghana :

http://www.cddgh.org/cdd-ghana-people/recommended-links

(7) Cfr. sur le site de la NED :

http://www.ned.org/publications/annual-reports/2011-annual-report/africa/west-africa-regional

(8) Cfr. sur le site de la NED :

http://www.ned.org/research/research-council/e-gyimah-boadi

(9) Cfr. sur le site dAfrobarometer :

http://www.afrobarometer.org/fr/propos-de-nous/financement

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FIFA : LA COUPE DU MONDE DE LA FRAUDE ! QUAND LES MEDIAS AUX ORDRES DECOUVRENT CE QUE TOUT LE MONDE SAVAIT DEPUIS DEUX ANS …

Luc MICHEL pour PCN-Info/ 2015 05 27 / Avec ELAC Website – AFP – Libération/

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PIH - LM fifa nostra (2015 05 27) FR

« C’est la Coupe du monde de la fraude. Aujourd’hui nous avons sorti le carton rouge »

– Richard Weber, responsable du fisc américain.

 « Au final, une instance sportive (la FIFA) complètement vérolée, dont la seule implantation de son siège en Suisse en dit déjà long sur son souci de transparence financière, une politique d’attribution d’événements sportifs internationaux motivée par de seules considérations économiques comme autant de marchés à conquérir et une monarchie autoritaire pour laquelle le sport ne représente rien d’autre qu’un outil d’influence. L’attribution de la Coupe du Monde au Qatar aura au moins le mérite d’attirer l’attention des médias et du public sur les mœurs douteuses des instances dirigeantes et la culture de « tromperie » qui gangrènent le football à tous les niveaux. De même que sur l’instrument de lobbying économique, politique et diplomatique qu’est devenu ce qui n’était au départ qu’un sport »

– France Football, janvier 2013.

 La presse du Système semble soudain découvrir … ce que tous les gens bien informés et la presse sportive française savent depuis longtemps ! la FIFA c’est surtout la coupe du monde de la fraude …

 * Relire mon édito du 2 janvier 2013 sur la « Géopolitique du sport » pratiquée par le Qatar, la corruption de la FIFA et le scandale qui couvait :

PCN-SPO / GEOPOLITIQUE / QATARIGATE : LA GANGRENE QUI RONGE LA FRANCE!

sur ELAC WEBSITE http://www.elac-committees.org/2013/02/01/pcn-spo-geopolitique-qatarigate-la-gangrene-qui-ronge-la-france/

 LA FIFA SOMBRE DANS LA CORRUPTION …

ET LA SUISSE DANSLA SOUMISSION AUX USA !

 Après la Suisse qui s’était aplatie devant les USA dans le dossier UBS, la voici qui récidive …

Coup de tonnerre dans le milieu du football à deux jours de l’élection du nouveau président de la FIFA. Le New York Times annonce que plusieurs hauts responsables ont été arrêtés ce mercredi matin. La justice américaine demande leur extradition pour des faits présumés de corruption commis lors des 20 dernières années (conditions d’attribution de plusieurs Coupes du monde, contrats de marketing, droits tv,…).

 Selon le journal américain, la police suisse a débarqué aux premières heures ce mercredi dans un luxueux hôtel de Zurich et plus de dix responsables devraient être inculpés. On ignore encore les noms des personnes arrêtées mais ceux-ci devraient être dévoilés ce mercredi par un tribunal new-yorkais. Les hauts responsables de la FIFA étaient réunis à Zurich à l’occasion de l’élection du nouveau président qui doit avoir lieu ce vendredi. Ce coup de filet, commandée par l’Office fédéral de la justice (OFJ), pourrait changer la donne…

 QUAND LA JUSTICE US S’EMPARE DU DOSSIER !

 Les 14 inculpations annoncées à New York contre des responsables et partenaires de la Fifa ne sont “que le début de notre effort” a déclaré mardi le procureur fédéral de Brooklyn Kelly Currie. “C’est le début de notre effort, pas la fin”, a-t-il déclaré lors d’une conférence de presse durant laquelle la ministre américaine de la justice Loretta Lynch a accusé ces inculpés d’avoir “corrompu les affaires du football mondial pour servir leurs intérêts et pour s’enrichir personnellement”. La ministre a ajouté que la prochaine étape dans ce dossier était une demande d’extradition des accusés vers les Etats-Unis pour y être jugés. “C’est la Coupe du monde de la fraude. Aujourd’hui nous avons sorti le carton rouge”, a lancé Richard Weber, un responsable du fisc américain.

 Neuf élus de la Fifa et cinq partenaires de l’instance mondiale du football ont été inculpés mercredi de corruption, racket et blanchiment à New York, accusés d’avoir reçu ou distribué plus de 150 millions de dollars depuis 1991, pour les droits de diffusion de tournois internationaux. Sept d’entre eux ont été arrêtés à Zurich, ville où siège la Fifa, et où doit être organisée vendredi l’élection du président de la Fifa. Ils risquent jusqu’à 20 ans de prison.

 Les membres de la Fifa inculpés sont Jeffrey Webb, vice-président de la Fifa et président de la Concacaf (Confédération de football d’Amérique du nord, d’Amérique centrale et des Caraïbes); Eduardo Li, membre des comités exécutifs de la Fifa et de la Concacaf; Julio Rocha, chargé du développement à la Fifa; Costas Takkas, attaché au cabinet du président de la Concacaf; Eugenio Figueredo, actuel vice-président de la Fifa; Rafael Esquivel, membre du comité exécutif de la Conmebol; José Maria Marin, membre du comité d’organisation de la Fifa pour les jeux Olympiques; Nicolas Leoz, ancien membre du comité exécutif de la Fifa, ainsi que Jack Warner, ancien membre du comité exécutif de la Fifa, déjà impliqué dans de nombreuses affaires de corruption

 Les partenaires de la Fifa inculpés sont des « professionnels du marketing sportif, soupçonnés d’avoir payé de manière systématique et accepté de payer bien au-delà de 150 millions de dollars en pots-de-vin et rétrocommissions pour obtenir de lucratifs droits médiatiques et marketing pour des tournois internationaux de football », selon les autorités judiciaires américaines.

 Six autres personnes avaient plaidé coupable dans ce dossier entre juillet 2013 et mai 2015, dont Charles Blazer, ancien secrétaire général de la Concacaf et ancien membre du comité exécutif de la Fifa, et deux fils de Jack Warner, a précisé la justice américaine.

 PLUSIEURS COUPES DU MONDE “CORROMPUES”, DONT LES COUPES DU MONDE 1998 EN FRANCE ET 2010 “CORROMPUES” !

 L’attribution de la Coupe du monde de football 2010 à l’Afrique du Sud était “corrompue”, a accusé mercredi la ministre américaine de la Justice à New York, lors d’une conférence de presse sur le scandale de corruption au sein de la FIFA. “La Coupe du monde 2010 (…) a été attribuée à l’Afrique du Sud, pour la première fois le tournoi se tenait sur le continent africain”, a expliqué Loretta Lynch.

 “Mais même pour cet événement historique, des dirigeants de la FIFA et d’autres ont corrompu le processus en utilisant des pots-de-vin pour influencer la décision d’attribution”, a-t-elle déploré. “Il ne s’agit que d’accusations”, a réagi auprès de l’AFP Dominic Chimhavi, porte-parole de la Fédération sud-africaine de football. “Personne n’est sous le coup d’une enquête ici”, a-t-il ajouté, sans davantage de commentaires sur les déclarations de Mme Lynch.

 RETOUR AU ‘QATARIGATE’ :

L’ATTRIBUTION DES COUPES DU MONDE DE FOOTBALL 2018 ET 2022 DANS LE COLLIMATEUR DE LA JUSTICE SUISSE

 Mais revenons au « Qatarigate » et au scandale annoncé de 2013 !

« A côté du dossier instruit par la justice américaine, la justice suisse s’intéresse à des faits présumés de blanchiment d’argent et de gestion déloyale. Historique d’une affaire trouble que la Fifa n’a eu de cesse de minimiser », commente La Libre Belgique (Bruxelles). n séisme a frappé la Fifa (Fédération internationale de football association) avec l’arrestation, mercredi, à Zürich, à la demande des autorités américaines, de sept responsables soupçonnés de corruption, à deux jours de l’élection à la présidence pour laquelle le Suisse Sepp Blatter briguera un cinquième mandat. Selon les autorités suisses, les sept hommes sont soupçonnés des dessous de table d’un montant de plusieurs millions d’euros depuis les années ’90 jusqu’à nos jours »

 Dans une procédure distincte de celle initiée par les autorités judiciaires américaines, le parquet suisse a annoncé, mercredi, « voir saisi des documents électroniques au siège de la Fifa, à Zurich. Ces saisies ont eu lieu dans le cadre d’une procédure pénale contre X pour soupçon de blanchiment d’argent et gestion déloyale entourant les attributions des Coupes du monde de football de 2018 ( à la Russie) et de 2022 (au Qatar) ». Cette procédure, ouverte depuis le 10 mars, n’avait pas été rendue publique jusqu’à aujourd’hui.

 « Concernant le Qatar, précise LLB, une note (ndla : de la Commission d’enquête d’éthique – sic – de la FIFA) évoque notamment “la conduite douteuse de deux personnes agissant comme conseillers auprès de l’équipe de candidature de l’émirat. Mais, ajoute la chambre de jugement, “l’enquête menée par M. Garcia n’apporte aucun élément attestant une possible corruption ou d’éventuelles violations graves des règlements.” A propos du Mondial 2018, le rapport conclut qu’aucun élément ne permettait “d’établir des comportements répréhensibles liés à la candidature russe (…) Pour rappel, depuis le 2 décembre 2010, cinq des vingt-deux membres du comité exécutif de la FIFA ayant pris part au scrutin ont été suspendus ou ont démissionné dans le cadre de scandales ou de soupçons de corruption ».

 MALGRE LES SCANDALES, L’AFRIQUE SOUTIENT TOUJOURS SEPP BLATTER !

 La Confédération africaine de football (CAF) a maintenu ce mercredi son soutien à Joseph Blatter, qui brigue vendredi un 5e mandat à la présidence de la Fifa, malgré un nouveau scandale avec l’arrestation de sept responsables soupçonnés de corruption et la perquisition du siège de l’instance à Zurich. Ce matin, le comité exécutif de la CAF a réitéré son soutien à M. Blatter tout en laissant libres ses membres de leur vote”, a déclaré à l’AFP un responsable d’une fédération africaine, sous couvert d’anonymat, à l’issue d’une réunion de la CAF à Zurich à la veille de l’ouverture du 65e congrès de la Fifa. Même si la CAF vote habituellement en bloc en faveur de Sepp Blatter, “ce qui est arrivé ce matin peut rebattre les cartes pour l’élection”, a ajouté ce responsable.

 A 79 ans, Sepp Blatter brigue un 5e mandat à la présidence de la Fifa, face à un seul adversaire, le prince jordanien Ali bin Hussein, qui dans un communiqué, a évoqué jeudi “un jour triste pour le football”. Malgré ces scandales à répétition, “il y a beaucoup de raisons de croire que la Fifa a fait beaucoup de bien à l’Afrique. C’est une institution respectable car elle donne la parole à chaque pays et a fait beaucoup en termes de développement pour l’Afrique”, a cependant encore souligné ce responsable africain.

La Fifa a indiqué mercredi par la voix de son directeur de la communication, Walter de Gregorio, que ni le président Joseph Blatter ni son secrétaire général Jérôme Valcke n’étaient impliqués et indiqué que l’élection à la présidence prévue vendredi était maintenue. Malgré les demandes de report suite au scandale des arrestations en Suisse …

 “FIFA NOSTRA”, LA MAFIA DU FOOTBALL :

 QUAND LE FRIC ET LES INTERETS ETATIQUES DE LA “GEOPOLITIQUE DU SPORT” ONT TUE LE FOOTBALL …

 Derrière tout cela il n’y a pas seulement de sordides affaires de très gros sous. Il y a aussi des intérêts d’états. Dans notre monde globalisé, l’hypermédiatisation artificielle a conduit à une « géopolitique du sport et du football », où le sport est devenu un enjeu important de la politique internationale. Le sport, qui donne aussi, par exemple, au Qatar un rôle international démesuré, est évidemment un sujet sensible. Et a fait de la FIFA une arène pour tous ces intérêts. Le sport lui a depuis longtemps été laissé mort au bord du chemin …

 Luc MICHEL

 (la couverture du Libé de demain jeudi, pour une fois très bien inspiré …)

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PCN-TV DIFFUSION/ LUC MICHEL ANALYSE LA DESTABILISATION DU BURUNDI SUR AFRIQUE MEDIA ET CITOYEN TV

PCN-TV/ 2015 05 18/

 Video sur : https://vimeo.com/128300641

PCN-TV - AM & CITOYEN TV lm destabilisation du burundi (2015 05 18) FR

Sur AFRIQUE MEDIA TV, dans l’émission LE DEBAT PANAFRICAIN (17 mai 2015), Luc MICHEL parle (à 1 min 23) de la déstabilisation du Burundi : un des dominos de la vague de changements de régimes africains décidée par Obama lors du Sommet de Washington, début août 2014. Il précise qu’il avance cette thèse depuis plus de 9 mois et qu’il relie, preuves et analyses à l’appui, les événements du Burundi aux « révolutions de couleur » en Eurasie et au soi-disant « printemps arabe » …

 Extrait monté et rediffusé par CITOYEN TV

Dans LE JOURNAL de ce 18 mai 2015

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LUC MICHEL. LE BLOG/ BIENVENUE SUR MON NOUVEAU BLOG !

PCN-SPO/ 2015 05 26/ Bienvenue sur mon nouveau blog !

« LUC MICHEL. LE BLOG »

Sur http://www.scoop.it/t/luc-michel-le-blog

LM.BLOG - Bienvenue sur mon Blog 2015 05 26) FR

Vous connaissez tous mon SITE OFFICIEL … http://www.lucmichel.net

 Simplement au fil du temps ce Site est devenu une des principales plate-formes de communication de nos Réseaux transnationaux, publiant de plus en plus d’articles et de videos. Notamment ceux des Experts d’EODE, les « Tribunes de mes amis » (à commencer par les deux secrétaires-généraux de nos Réseaux, Fabrice Beaur – Eurasie et Gilbert Nkamto – Afrique), les émissions d’AFRIQUE MEDIA, d’EODE-TV et de PCN-TV …

 L’envie m’est donc venue d’ouvrir un Blog, qui ne publie que mes analyses et éditoriaux, ainsi que toutes mes interventions TV et videos. Envie appuyée aussi sur une forte demande de tous mes amis et supporters sur les réseaux sociaux. Besoin aussi de commenter et d’analyser l’actualité politique, géopolitique et idéologique.

 Voici donc mon nouveau Blog, multilingue et transnational.

Car pour moi les frontières des vieux états n’ont plus guère de sens, pas plus que « les totems des tribus » (comme disait Arthur Koestler).

Bienvenue à tous …

 Luc MICHEL

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