Il Muos rimane sotto sequestro

Un’altra vittoria in Italia e l’approdo al Parlamento Europeo dei No Muos

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di Daniela Giuffrida

Confermato stamani dal Tribunale del Riesame di Catania il sequestro voluto dalla Procura di Caltagirone ed eseguito dal GIP della stessa cittadina calatina. Lo stesso Procuratore Verzera ha provveduto a far informare il prof Giuseppe Maida dell’avvenuto pronunciamento del Tribunale di Catania. Ad ogni grado di processo si consolida sempre più, per il popolo dei No Muos, la speranza che anche il CGA si possa pronunciare in maniera positiva, il prossimo 8 Luglio, confermando nel merito la sentenza del TAR Sicilia secondo la quale il Muos è un’opera abusiva e come tale deve essere trattato.

Ai legali dei No Muos, sembra abbastanza evidente che l’Avvocatura dello Stato ricorrerà in Cassazione, ma ad ogni grado di giudizio che si sussegue, sembra farsi sempre più vicina la possibilità di una “condanna” delle tre parabole del Muos e di una loro DISMISSIONE.

Un ulteriore passo, quello definitivo per quanto riguarda la Giustizia Amministrativa, sarà la Sentenza di Merito del CGA, che verrà emanata il prossimo 8 luglio.

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Questo a pochi giorni dal rientro della delegazione dei No Muos che, lo scorso mercoledì 22 è stata ospitata presso il Parlamento Europeo a Bruxelles dagli europarlamentari del M5S.

Il Muos, dunque, è approdato, sui tavoli del Parlamento Europeo, ma com’è andata?

Una richiesta della portavoce del Comitato Mamme No Muos Sicilia, Concetta Gualato, al presidente della 4a Commissione Territorio-Ambiente dell’ARS di Palermo, il deputato del M5S Giampiero Trizzino, ha messo in moto un meccanismo inarrestabile le cui conseguenze, siamo certi, si faranno sentire presto.

Giampiero Trizzino, da sempre sensibilissimo alle tematiche ambientali che investono il territorio siciliano ha accolto immediatamente la richiesta della “mamma No Muos” e, contattato l’europarlamentare dello stesso M5S, Ignazio Corrao, l’operazione Bruxelles ha avuto inizio.

Ignazio Corrao ha indetto, dunque, una conferenza informativa presso il Parlamento Europeo che ha visto protagonisti attivisti, scienziati e tecnici che ormai da anni si battono contro l’installazione del Muos a Niscemi. Ad accompagnarli alcuni rappresentati del Team dei legali “No Muos” che stanno curando gli interessi degli attivisti raggiunti da “misure restrittive”, sanzioni pecuniarie e denunce da parte delle autorità preposte all’ordine pubblico all’interno e nelle zone d’accesso alla base NRTF di Niscemi. Questi stanno curando anche gli interessi dei comitati, dei movimenti e delle associazioni e, attraverso loro, anche gli interessi dell’intera popolazione siciliana, in quell’enorme “guazzabuglio” di ricorsi, sentenze, denunce, esposti, sequestri e atti di mera furbizia legale, che vede, di fatto, lo Stato Italiano contrapposto agli Enti Locali e agli interessi della popolazione delle tre province, di Caltanissetta, Ragusa e Catania.

Noi eravamo al seguito della delegazione così come anche una rappresentanza dell’Amministrazione del Comune di Niscemi.

Nella Room A1E2 dell’ Altiero Spinelli building, a Bruxelles, alla presenza di diversi esponenti di partiti politici europei, i lavori sono iniziati intorno alle 15.00 dello scorso mercoledì, dopo una lunga visita alle sale del Parlamento, come da protocollo e la pausa pranzo.

Aperti i lavori, Ignazio Corrao, ha tenuto a precisare come quella, altro non fosse che la “prima tappa” di un percorso ancora lungo da affrontare, nonostante i successi arrivati dalla sentenza 461/2015 del 13 febbraio scorso. Un percorso naturale, lo ha definito Corrao, ai nostri microfoni a margine della conferenza, per portare il problema Muos in campo internazionale. “Io ho già presentato, nell’ambito della mia attività di europarlamentare, degli atti che riguardano la sughereta e l’istallazione militare di Niscemi – aveva detto – ma quello che cerchiamo di fare oggi è dare rilevanza internazionale a questo problema. Quando ne ho parlato con i colleghi nessuno ne sapeva nulla”.

Si è detto soddisfatto, Corrao, di quanto deciso dai giudici del TAR Sicilia e dal CGA di Palermo ma ha fatto notare come si sarebbe dovuto aspettare il parere del Tribunale del Riesame di Catania che proprio questa mattina si è pronunciato, “bocciando” la richiesta di dissequestro avanzata dal Ministero della Difesa, attraverso l’Avvocatura dello Stato.

Ma torniamo allo scorso 22 aprile.

Ignazio Corrao, dicevamo, ha dato il via ai lavori, lasciando la parola al primo relatore, il prof. Massimo Zucchetti, ordinario del Politecnico di Torino, ingegnere nucleare esperto di fusione termonucleare controllata, smantellamento degli impianti nucleari, effetti delle radiazioni sull’uomo e sull’ambiente, scorie radioattive, uranio impoverito e quant’altro, il quale ha presentato la relazione di 45 pagine sugli “effetti biologici e sanitari da esposizione ai campi elettromagnetici”, sunto della più corposa e completa relazione di oltre 150 pagine, frutto della collaborazione di eminenti scienziati e tecnici di fama internazionale relazione nella quale si evidenzia la nocività delle onde elettromagnetiche per la salute umana, tema ripreso anche dall’ eurodeputato Piernicola Pedicini, esperto in fisica medica ed esperto qualificato di radioprotezione (III grado).

Sul palco gli avvocati, Giampiero Trizzino presidente della 4° Commissione ambiente e territorio dell’Assemblea Regionale Siciliana ed il Deputato Nazionale Gianluca Rizzo hanno manifestato la loro disponibilità ad appoggiare una battaglia di legalità con iniziative concrete e, soprattutto, dando continuità al percorso iniziato nella sede del Parlamento Europeo mentre Nicola Giudice e Sebastiano Papandrea, del Team dei legali No Muos hanno evidenziato “una crisi nella democrazia che ha consentito la realizzazione del MUOS in barba alle leggi ed ai principi costituzionali, ma soprattutto, nel dispregio del diritto dei cittadini alla tutela della propria salute, dell’ambiente e del territorio.” Mentre il legale di Legambiente Nicola Giudice ha ribadito l’importanza del rispetto della legislazione ambientale e la necessità di validi e urgenti sistemi di controllo e di sanzione delle infrazioni. L’avvocato Nello Papandrea del Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS, ha ricordato come il MUOS sia installazione ad uso esclusivo delle forze armate USA e che opere di questo tipo sono illegittime in quanto prive di autorizzazione parlamentare così come stabilito dagli artt. 80 e 87 della Costituzione e dell’art. VII, comma 11 del trattato NATO SOFA (trattato applicativo del patto NATO).

Ultimo fra i relatori, ma non ultimo, il giornalista Antonio Mazzeo ha ricordato come il MUOS non sia un apparato difensivo, ma uno strumento di morte finalizzato alla meccanizzazione delle guerre, ha parlato di droni, di macchine create per distruggere e uccidere permettendo agli statunitensi di non “scendere” in campo e di non avere pertanto caduti in queste guerre sempre più disumanizzate.

Fra gli interventi che sono seguiti, uno in particolare ha destato l’ammirazione e il plauso dei presenti, quello di Frank Schwalba, noto per essere stato un fondatore del partito dei “Verdi” di Germania, direttore dell’ufficio di Greenpeace a Bruxelles, agli inizi degli anni 80 fu protagonista di una forte azione di protesta contro l’intenzione americana di installare missili nucleari sul territorio tedesco, Frank Schwalba, durante un ricevimento, in segno di appoggio al movimento pacifista, spruzzò il suo sangue contro le medaglie del generale statunitense Paul S. Williams, comandante del V Corps dell’esercito americano. Questi, nel suo intervento si è prodigato a dare diverse indicazioni sulle azioni da poter sviluppare in seno alla Comunità Europea e sulle procedure per ottenere i risultati migliori.

Infine, a margine della conferenza, mentre l’assessore al territorio del Comune di Niscemi, Massimiliano Ficicchia, consegnava una relazione redatta dall’ Amministrazione comunale della stessa cittadina nissena al Presidente della Commissione per l’ambiente e la sanità pubblica, Giovanni La Via, una piccola delegazione dell’associazione Movimento No MUOS Sicilia, una delle anime dell’articolato movimento che si oppone al MUOS di Niscemi, ha incontrato alcuni esponenti di primo piano dei Verdi Europei, tra cui l’italiana Monica Frassoni e la segretaria generale, la greca Paraskevi Tsetsi.

“Gli incontri sono stati molto proficui – riferisce Gaetano Impoco, presidente del Movimento No MUOS Sicilia – Abbiamo stabilito una strategia per ottenere audizioni sia presso la Commissione Petizioni che in Commissione Ambiente. Siamo già al lavoro – ha aggiunto – grazie al valido sostegno di un’assistente della commissione, che è in stretto contatto con noi”.

L’avvocato Rossella Zizza, che ha curato il ricorso al TAR e poi al CGA per conto dell’associazione e che era presente agli incontri, aggiunge che “i tempi delle Istituzioni europee potrebbero non essere brevissimi, soprattutto per quanto concerne la Commissione Ambiente, ma speriamo di accelerare i tempi anche con il supporto di parlamentari di altri gruppi politici e di arrivare al più presto ad un’audizione congiunta.”

Missione positiva quella presso il Parlamento Europeo, quindi, ma il popolo dei No Muos resta in attesa adesso della prossima mossa del Ministero della Difesa italiano e del pronunciamento del CGA relativo al ricorso dello stesso Ministero della Difesa, avverso la sentenza 461/2015 del TAR Sicilia dello scorso 12 febbraio, sentenza che stabiliva l’assoluta illegalità della istallazione americana.

D.G. 27.3.15

Documenti:

Relazione Zucchetti:    https://drive.google.com/file/d/0B4zoX5HeBQpgSWQ3VnJlWnE1TDQ/view

Il Muos rimane sotto sequestroultima modifica: 2015-04-29T08:58:40+02:00da davi-luciano
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