DOMANI SI VOTA IN OLANDA. WILDERS, LEADER DELLA DESTRA: ”ORA USCIAMO DALL’EURO”

Oh santo cielo, che il regno di bankenstein protegga l’euro e ci guardi da questi pericolosi populismi euroscettici tanto tanto cattivi e antidemocratici

 17/03/2015

Il leader della destra olandese, Wilders, che si appresta a vincere le elezioni domani, 18 marzo, ha dichiarato: ”Vogliamo uscire dall’euro. All’inizio uscire dall’euro ci costerebbe un po’, ma dopo, lo ha calcolato uno studio che abbiamo commissionato al think tank britannico Capital Economics, la nostra economia crescerebbe del 10% in più. Quanto all’Europa, l’errore è stato trasformare una cooperazione economica in organizzazione politica; abbiamo ceduto la nostra sovranità a burocrati. Nessuno sa cosa si vota alle elezioni europee, la gente non sa neppure chi siano i commissari Ue. Noi ci sentiamo olandesi più che europei. Credo che non ci possa essere democrazia senza stati nazionali e identità nazionali”.

http://www.stopeuro.org/domani-si-vota-in-olanda-wilders-leader-della-destra-ora-usciamo-dalleuro/

QUELL’INCOMPETENTE DI RENZI VUOLE ”TAGLIARE” UN CORPO DI POLIZIA E CHE DECIDE? LA FORESTALE, L’UNICO COL BILANCIO ATTIVO

Il governo renzi, il terzo governo NON ELETTO non si contesta, si mette in pericolo la democrazia, ma c’è sempre chi fortunatamente andrà in piazza a proteggerlo da Salvini

mercoledì 18 marzo 2015

All’indomani dell’annuncio del premier Matteo Renzi della riduzione delle cinque forze di polizia, con il Corpo Forestale dello Stato candidato alla soppressione, secondo quanto indicato nel ddl sulla riforma della Pubblica amministrazione all’esame del Senato, esplodono le polemiche. A preoccupare sono l’effettiva utilità, in termini di spending review, dell’eventuale assorbimento del Cfs in altre forze di polizia, ma anche l’impatto che questo avrebbe sulla tutela ambientale e del territorio. I costi. Funzionamento e servizi resi allo Stato dalla Forestale, dalle missioni del personale alla gestione delle aree protette, costano circa 30 milioni di euro l’anno che, però, si compensano con i 28 milioni circa di sanzioni amministrative elevate l’anno.

 Una difesa della natura praticamente e ampiamente a costo zero ma che, con uno scioglimento del Corpo, rischia di avere costi elevati, anche impensabili.

 L’addio al Corpo Forestale comporterebbe infatti costi ‘curiosi’ da tenere in considerazione. A partire dalla divisa: il ”cambio d’abito” potrebbe arrivare a costare circa 12,3 milioni di euro, calcolando 7.000 unità a cui sostituire la divisa (sulla base dei costi stimati, come risultanti dalle ultime gare d’appalto). E il conto rischia di arrivare alla cifra di 24.590.000 aggiungendo le altre spese rese necessarie dal cambiamento: colorazione dei mezzi che dovranno essere resi conformi alla Forza di Polizia in cui confluiranno (1.700 unità, costo stimato 8,3 milioni di euro) e per la flotta aerea (2,45 milioni di euro); formazione (circa 1,54 milioni di euro).

 Un progetto “assurdo dal punto di vista del risparmio e criminale per quanto riguarda la tutela del territorio e della biodiversità”, commenta Michela Vittoria Brambilla (Forza Italia) che annuncia: “Ci opporremo con tutte le forze”. Alfonso Pecoraro Scanio parla di “una scelta scellerata”, di “follia, paradossale mentre si approva la legge sugli ecoreati”; più cauto Ermete Realacci (Pd), per il quale “se si parla di una forma di riorganizzazione dei corpi di polizia dentro alla quale mantenere la specificità del corpo forestale allora vale la pena valutare la proposta”.

 La deputata del Pd Giovanna Palma ammette: “io sarei contenta se, di concerto con il Governo che sta lavorando bene, il Corpo Forestale rimanesse”. Era stata proprio la palma a presentare lo scorso febbraio una risoluzione, approvata dalla Commissione Agricoltura della Camera, in cui si chiedeva invece di potenziare in termini di risorse, mezzi e personale, il Corpo forestale, “unica forma di contrasto all’illecito smaltimento di rifiuti” e all’emergenza della Terra dei Fuochi. A sottolineare proprio il ruolo fondamentale svolto dal Cfs nella Terra dei Fuochi è anche l’assessore all’Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano, anche lui contrario allo scioglimento della Forestale: “Lo dico anche come sindaco di Mercato S.Severino, in provincia di Salerno, dove continuamente chiediamo aiuto al Cfs”, sottolinea.

 E per rimanere in tema di Regioni, il presidente del Consiglio Regionale delle Marche Vittoriano Solazzi si è fatto promotore di una mozione in Consiglio proprio contro la soppressione del Cfs “che è stata approvata all’unanimità, perché riflette la preoccupazione che stiamo registrando per un provvedimento che ci rende perplessi”.

 Ora la voce di potesta delle associazioni ambientaliste. Sciogliere il Corpo Forestale dello Stato sarebbe “un’operazione di facciata perché l’obiettivo di risparmio economico su cui si innesta è falso: non si risparmierebbe niente ma aumenterebbe il costo di alcuni servizi oggi gestiti, secondo un’economia di scala, da un unico soggetto”, commenta Gaetano Benedetto, direttore Politiche istituzionali del Wwf. ”Scioglimento o accorpamento che dir si voglia, Martina vorrà davvero essere ricordato come il ministro delle politiche agricole e forestali sotto la cui responsabilità è stato di fatto cancellato il Corpo Forestale dello Stato, dopo quasi due secoli di storia?”, chiede la Lav.

 “Bizzarro che, mentre il Parlamento sta discutendo la nuova normativa sugli ecoreati e dopo aver approvato la normativa contro l’importazione di legno illegale, si voglia allo stesso tempo abolire il Corpo Forestale, che ha una indiscutibile esperienza proprio nella repressione dei reati ambientali, su cui svolge, e da tempo, una intensa attività”, dice Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greepeace Italia. “Accorpare la Forestale alla Polizia di Stato è un errore gravissimo che, sebbene involontariamente, favorirà le ecomafie e tutti coloro che violano le leggi ambientali nel nostro Paese”.

 E’ il duro commento del presidente della Lipu-Birdlife Italia Fulvio Mamone Capria. Il “No alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato” è diventato anche una petizione lanciata insieme da Legambiente, Greenpeace e Libera su Change.org: ad oggi mancano circa 9mila firme per raggiungere l’obiettivo di 50.000 sostenitori alla campagna #SalviamolaForestale. Altre le strade proposte. La soluzione più invocata, il rafforzamento del Cfs incorporando le polizie provinciali.

 Insomma, siamo davanti all’ennesima “genialata” di una banda di ignoranti incompetenti che si fa chiamare governo.

Redazione Milano

http://www.ilnord.it/c-4148_QUELLINCOMPETENTE_DI_RENZI_VUOLE_TAGLIARE_UN_CORPO_DI_POLIZIA_E_CHE_DECIDE_LA_FORESTALE_LUNICO_COL_BILANCIO_ATTIVO

IMU terreni agricoli 2014-2015, scadenza 31 Marzo: oggi il voto alla Camera, ecco quali sono le ultime novità

Con 272 voti favorevoli e 153 contrari la Camera approva l’assurda tassa ‪#‎IMUagricola imposta da ‪#‎Renzi.

Fortuna che le tasse non erano retroattive e mettono la scadenza a 10gg dopo l’approvazione???????????

di Simone Casavecchia | 19 Marzo 2015 – 10:25

Dal voto di oggi della Camera sarà con ogni probabilità resa effettiva la scadenza del 31 Marzo per il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli senza sanzioni; ma potrebbero esserci consistenti novità in arrivo dal TAR, ecco perché.

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Aggiornamento delle 12.35 – La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la conversione in legge del DL 4/2015 relativo alla proroga della scadenza dell’IMU sui terreni agricoli. Valgono, quindi, in via definitiva le indicazioni descritte nell’articolo che segue.

Il disegno di legge (c. 2915) di conversione del DL 4/2015 riguardante le “misure urgenti in materia di esenzione IMU” e, quindi, la proroga della scadenza dell’IMU sui terreni agricoli arriva oggi al voto finale alla Camera. Nelle ultime modifiche prodotte dagli emendamenti presentati al Senato, il termine per la scadenza del pagamento dell’IMU dovuta per i terreni agricoli era stato fissato al 31 Marzo.

Dal voto di Montecitorio di oggi non dovrebbero emergere sorprese rilevanti anche se la vicenda dell’IMU sui terreni agricoli potrebbe non dover essere considerata ancora chiusa a causa di prossimi provvedimenti sia del legislatore che del TAR.

IMU terreni agricoli: cosa prevede il testo
Come già spiegato più volte il DL 4/2015 introuce un nuovo criterio di esenzione per il pagamento del tributo che si basa su una dei comuni elaborata dall’ISTAT che va a sostituire i precedenti criteri altimetrici utilizzati dal DM del 28 Novembre 2014 per individuare i comuni montani, parzialmente montani e non montani.
In base agli ultimi emendamenti approvati sarà possibile pagare l’IMU dovuta sui terreni agricoli fino a martedì 31 Marzo senza subire alcuna sanzione; devono essere, quindi, considerate nulle tutte le altre precedenti scadenze (16 dicembre, 26 gennaio 2015 e 10 febbraio 2015).
I contribuenti che hanno già versato l’IMU sui terreni agricoli dovuta per il 2014, utilizzando i vecchi criteri altimetrici potranno chiedere un rimborso qualora con i nuovi criteri (che prevedono una consistente riduzione degli interessati) non dovessero risultare interessati dal pagamento.
Vengono previste e confermate le altre ulteriori misure:

  • nuova detrazione di 200 euro per i coltivatori diretti e gli IAP residenti in Comuni collinari svantaggiati, ossia in quei comuni esentati dal pagamento dell’IMU agricola con i vecchi criteri che però risultano interessati dal tributo con l’adozione della nuova classificazione ISTAT;
  • esenzione dal pagamento del tributo per le «piccole isole» quali, ad esempio: Pantelleria, Ischia, le Eolie;
  • esenzione dal pagamento del tributo per i terreni agro-silvo-pastorali a proprietà indivisa.

L’iter parlamentare
Il testo che sarà votato oggi dalla Camera rimane immutato rispetto a quello uscito da Palazzo Madama. Nella seduta di ieri di Montecitorio sono stati, infatti, bocciati tutti gli emendamenti presentati al testo, compreso quello presentato dall’ex ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo (Area Popolare) che chiedeva di sopprimere totalmente il tributo per i terreni che prima erano esenti.
Al di là delle scadenze imminenti (il decreto può essere convertito in legge entro la prossima settimana) il testo della norma non è stato emendato e non ha subito nuove correzioni soprattutto perché disciplina a posteriori le scadenze del 2014, dal momento che è un decreto emanato proprio per risolvere problemi precedenti.
Cambiare ancora le regole avrebbe comportato ulteriori problemi per i Comuni sia sul fronte dei rimborsi, ai quali si è accennato sopra, sia sul fronte dei tagli compensativi che i Comuni dove non è più previsto il pagamento del tributo, dovranno adottare entro il prossimo settembre per far fronte al mancato gettito dell’IMU agricola.

I prossimi pronunciamenti del TAR
Anche se il voto di Montecitorio di oggi sarà, con ogni probabilità privo di sorprese, la vicenda dell’IMU agricola richiede una revisione complessiva urgente, dal momento che il TAR, dopo aver bocciato i vecchi criteri altimetrici, nell’ordinanza 3770/2015, ha manifestato il proprio dissenso anche verso i nuovi criteri e ha chiesto all’ISTAT una relazione dettagliata per comprendere su quali basi sono stati distinti i comuni montani, parzialmente montani e non montani.
Il problema fondamentale è la commistione di vecchie e nuove regole (per il quale il Governo si è impegnato anche a istituire una commissione che riveda i criteri) che andrebbe risolto prima del 17 Giugno: la data per la quale è fissato un nuovo pronunciamento del TAR sull’IMU agricola che potrebbe generare molti problemi nel caso in cui i criteri fossero di nuovo ritenuti illegittimi. Il 17 Giugno è una data immediatamente successiva alla scadenza degli acconti 2015 (16 Giugno) per l’IMU e se i criteri fossero ritenuti sbagliati si riaprirebbe il carosello dei rimborsi e delle relative compensazioni da parte dei Comuni.

http://www.forexinfo.it/IMU-terreni-agricoli-2014-2015-scadenza-31-marzo

Rom uccise un meccanico per rubargli l’auto, piu’ che dimezzata la pena

è questione di civiltà.

 mercoledì, 18, marzo, 2015

Da 16 anni a sei anni e otto mesi. E’ più che dimezzata in appello la pena per Sonic Halilovic, ventunenne di origini Rom che investì e uccise Quinto Orsi, meccanico di 72 anni, a Bologna il 21 febbraio 2013. Il giovane, che stava rubando un’auto parcheggiata davanti all’officina in cui Orsi lavorava, in via Ferrarese, travolse il meccanico in retromarcia, poi fuggì.

La Corte di assise di appello ha riqualificato il reato da omicidio volontario con il dolo eventuale ad omicidio colposo.

http://www.imolaoggi.it/2015/03/18/rom-uccise-un-meccanico-per-rubargli-lauto-piu-che-dimezzata-la-pena/

Inchiesta grandi opere, Renzi e Rossi colpevoli: non hanno vigilato sui lavori

mercoledì, 18, marzo, 2015

 “Se il governatore Enrico Rossi è così convinto di volersi mostrare il paladino del rispetto della legalità nella vicenda fiorentina dell’alta velocità, alla luce dell’inchiesta della Magistratura che ha portato agli arresti delle ultime ore, allora spieghi perché ha ritirato all’assessore Annarita Bramerini le deleghe della valutazione d’impatto ambientale e rimosso Fabio Zita dal settore”.

Così il capogruppo di Fratelli d’Italia e candidato a governatore Giovanni Donzelli, la presidente della commissione regionale d’inchiesta sulla Tav Marina Staccioli e il consigliere Paolo Marcheschi commentano le ultime dichiarazioni del governatore Enrico Rossi, che ha parlato di “falso mercato dei parassiti di Stato”.

“Dalle carte dell’inchiesta emergerebbe che i materiali utilizzati non sono ignifughi, quando il tunnel fiorentino passerà sotto case, benzinai, condutture di metano: Rossi spieghi perché la Regione, che dovrebbe fare la parte di chi tutela il territorio e i cittadini, ha fatto di tutto per bypassare i controlli ambientali e non ha previsto un suo osservatorio regionale, visto che l’osservatorio nazionale si riunisce solo una volta al mese. Un controllo che è mancato completamente anche da parte del Presidente del consiglio Matteo Renzi, che in qualità di sindaco di Firenze non ha adeguatamente controllato e tutelato il territorio della sua città. In questa vicenda le istituzioni locali sembrano aver fatto di tutto per evitare questi controlli, anziché stimolarli come avrebbero dovuto fare”.

http://www.imolaoggi.it/2015/03/18/inchiesta-grandi-opere-renzi-e-rossi-colpevoli-non-hanno-vigilato-sui-lavori/