“Le poltrone al Ministero Infrastrutture non cadono troppo lontano da Incalza”.

http://www.marcoscibona.it/home/?p=817

MIT – SCIBONA (M5S): “Le poltrone al Ministero Infrastrutture non cadono troppo lontano da Incalza”.

In questi giorni di terremoto al dicastero Infrastrutture, dove le poltrone del ministro Lupi traballano per l’allegra gestione degli incarichi affidati al super funzionario Incalza, ritengo opportuno segnalare che la sua poltrona ora è stata, si dice temporaneamente, affidata a Paolo Emilio Signorini.

Dubbi permangono sull’opportunità che il Ministero con il portafoglio più gonfio abbia creato, tempo fa, una task force al suo interno, di fatto slegata dalla struttura ministeriale per gestire le Grandi Opere e l’ingente flusso monetario che serve ad alimentarle e che tale struttura, governata per anni da Incalza sia passata oggi sotto il comando Signorini.

Al contrario della logica e del buonsenso, le sue notorie frequentazioni con gli imprenditori del Consorzio Venezia Nuova arrestati nell’ambito della realizzazione del MOSE e le vacanze pagate in cambio di velocizzazioni delle pratiche del CIPE per sbloccare delibere e finanziamenti, per questo Governo sono diventati titoli di merito tali da porre Paolo Emilio Signorini al vertice della task force. Titolo di merito pare essere anche il fatto che spesso ricorre nelle intercettazioni telefoniche il suo nome e la sua azione, pur non essendo indagato.

Abbiamo forti perplessità sul fatto che egli possa ricoprire al meglio quell’incarico.

Ancora di più incomprensibile è il fatto che l’alto funzionario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) sia stato indicato dal Ministro Lupi quale membro del Consiglio di Amministrazione della Tunnel Euralpin Lyon Turin (TELT), società incaricata della realizzazione della Nuova Linea Torino – Lione, non riusciamo a comprendere come possa il Ministero avallare la sua posizione di controllore e di controllato nel medesimo tempo!
Ricordiamo ancora, relativamente alla Nuova Linea Torino – Lione, che proprio Signorini ebbe un ruolo evidente, nel corso della sua passata esperienza al CIPE, nel far apporre il visto della Corte dei Conti nella contestata approvazione del tunnel geognostico della Maddalena a Chiomonte.

Pretendiamo che si faccia immediata chiarezza provvedendo sin da subito all’eliminazione del conflitto di interessi relativo alla Torino Lione che potrebbe, in un futuro non tanto lontano riportare il Ministro all’attuale situazione di imbarazzo.

Marco Scibona – Senatore M5S, Segretario 8° Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni

La scuola allo Sfascio

Guardate qui a proposito di scuola:

 …

Per di più la “formazione obbligatoria” del corpo docente sarà utilizzata per vincolarlo ad una “didattica di regime”,  infatti i contenuti della formazione saranno gestiti di fatto dal MIUR attraverso il braccio operativo dei presidi (l’unica autonomia sarà la loro); il passaggio dall’aggiornamento come diritto all’aggiornamento come dovere limita la libertà d’insegnamento, sancita non a caso dalla Costituzione, era infatti chiaro ai costituenti il ruolo determinante che la scuola aveva avuto nella fascistizzazione della società, garantire la libertà d’insegnamento significava allora come oggi garantire un elemento centrale della democrazia.

 La presentazione renziana del DDL poi, è stata corredata da una certa ansia di “futurismo”, attraverso una contaminazione dei neolinguaggi e delle neoculture, in cui emergono spesso anglicismi (co-design jams, digital makers, hackathon, nudging …), a scapito della correttezza di sillabazione della lingua italiana, (usato probabilmente un software con impostazione su lingua inglese), chiara espressione della cultura imperiale angloamericana, che impone, decide, ordina, prescrive le proprie “Riforme”.

A dimostrazione che la lingua rappresenta la struttura del pensiero non solo del significato, quanto del significante di una civiltà (Ferdinand de Saussure), nel documento è presente anche la locuzione “pensiero computazionale”, calco di “computational thinking”, per l’introduzione dello studio dell’”informatica dalle elementari”, che dovrebbe partire appunto dall’insegnamento del “coding”.

 Ma “coding” vuol dire “programmazione”, e dunque l’uso del termine yankee rischia di fuorviare il discorso,  perché sembra strano che la scuola pubblica, intesa come “organo costituzionale” (P.Calamandrei)debba sfornare solo e unicamente cittadini programmatori. Ricorrono purtroppo alla memoria le tragiche “tre i”: inglese, informatica, impresa).  Calamandrei  infatti, nel suo storico discorso, dipinge la scuola come “organo centrale della democrazia” e descrive i pericoli che tale organo dovrà affrontare, prima di tutto la competizione con la scuola privata (a suon di cifre astronomiche di miliardi da una parte e la forte riduzione dei finanziamenti dall’altra), che “si trasforma in scuola privilegiata e da qui comincia la scuola totalitaria, la trasformazione da scuola democratica in scuola di partito.”.

 Il DDL del governo costruisce inoltre gerarchie di merito, in cui, accanto agli scatti di anzianità  vengono introdotti gli “scatti di competenza”, destinati al 66% dei docenti che riuscirà a raccogliere più crediti in tre anni (quello che nel settore del lavoro privato è il premio di produttività). Si afferma poi l’era dei “presidi padroni” e dello smantellamento di organi collegiali e RSU, prevedendo  l’avvio del Sistema Nazionale di Valutazione tramite un ingigantito ruolo dell’Invalsi; la selezione dei docenti “migliori” da parte delle scuole e la loro “rivalità competitiva”, composta di flessibilità e antagonismo per arricchire i propri curricula.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14804

 Qui il discorso pronunciato da Piero Calamandrei (citato nel testo) al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (ADSN), Roma 11 febbraio 1950.

Un estratto:

 A questo deve servire la democrazia, permettere ad ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità (applausi). Ma questo può farlo soltanto la scuola, la quale è il complemento necessario del suffragio universale. La scuola, che ha proprio questo carattere in alto senso politico, perché solo essa può aiutare a scegliere, essa sola può aiutare a creare le persone degne di essere scelte, che affiorino da tutti i ceti sociali

http://www.uaar.it/uaar/ateo/archivio/2002_3_art1.html

 L’intento di Orwell con 1984 era quello di metterci in guardia, non certo suggerire alla “classe dominante” su come comportarsi e agire per sottometterci.

 Come diceva Gaetano Mosca: “una minoranza organizzata, la quale agisce sempre coordinatamente, trionfa sempre sopra una maggioranza disorganizzata”.

http://www.storiacostituzionale.it/doc_17/martinelli_GSC17.pdf

Piacenza: Imprese artigiane, è ancora crisi nera. Fatturato in calo del 7,5%

No che crisi, sono evasori per quello dichiarano meno. In Italia c’è un benessere incontenibile

 17 marzo 2015

Sono stati resi noti i risultati dell’indagine sulla congiuntura nell’Industria manifatturiera nel quarto Trimestre 2014. La rilevazione viene svolta con cadenza trimestrale da Unioncamere nazionale e regionale per conto delle Camere di commercio con lo scopo di monitorare l’evoluzione dei principali indicatori economici. L’indagine sull’andamento della congiuntura nell’industria manifatturiera ha evidenziato anche per il quarto trimestre 2014 il permanere di una situazione di forte incertezza con dinamiche ancora tendenzialmente negative per i principali indicatori congiunturali presi in esame.

Industria – Nell’ultimo trimestre del 2014 le imprese piacentine del comparto dell’industria hanno segnalato una flessione della produzione pari ad 1 punto percentuale rispetto al corrispondente periodo del 2013. Il trend evidenzia una continuità con le tendenze negative già rilevate nei trimestri precedenti. Sono risultati in calo pure il valore del fatturato (-1,7%) e degli ordinativi (-1,5%) anche se l’entità delle riduzioni è risultata inferiore a quelle riscontrate nel trimestre precedente. In ambito regionale e nazionale si riscontrano variazioni negative, ma gli andamenti risultano meno “pesanti” rispetto ai valori registrati a livello provinciale. Si conferma invece positiva, lievemente rallentata, l’attività commerciale verso i mercati esteri con il fatturato estero che risulta accresciuto del 1,4% e gli ordini esteri aumentati del 1,3%. La percentuale di utilizzo degli impianti rispetto alla massima capacità produttiva si è attestata a quota 80,8 ovvero lievemente al di sotto del livello ottenuto a livello regionale (82,2), ma meglio del dato nazionale (75,8). Diventa più consistente il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini che risulta pari a 12,4 settimane, in netto miglioramento rispetto ai dati riscontrati nei trimestri precedenti.

 http://www.crisitaly.org/notizie/piacenza-imprese-artigiane-e-ancora-crisi-nera-fatturato-in-calo-del-75/

Udine: Commercio, boom di contratti precari, giovani poco pagati e senza ferie

Quanto è stato stanziato per loro? Per garantire loro vitto alloggio e reddito? Cittadini di serie B?

18 marzo 2015

Precarietà e incertezza. Così vivono i lavoratori del commercio. Anche in Friuli Venezia Giulia. Anzi. Specie in questa regione che si distingue in Italia per il maggior numero di superfici commerciali in rapporto alla popolazione. Il triste primato, complice il drastico calo dei consumi, ha condannato molti negozi ad abbassare le serrande, ha messo in ginocchio diversi centri commerciali e in parte decretato la “fortuna” dei discount. Questione di prezzo (inferiore), ma non più solo di quello. Rispetto all’origine, i discount si sono infatti evoluti e oggi dicono la loro pure in fatto di qualità. E di tempo: per parcheggiare la macchina, girare l’intero negozio e passare dalla cassa ce ne vuole senz’altro meno di quanto ne vada investito per fare la spesa in un grande supermercato. Nel mix dei tre fattori sta il segreto della crescente popolarità di questa formula tra i consumatori. Non c’è ormai paese di media dimensione che sia sprovvisto di un discount sul suo territorio. Magari aperto a pochi metri di distanza dal punto vendita di una catena “ordinaria”. Il boom è figlio della crisi, ma anche di un progressivo disamore verso i grandi centri commerciali che produce a cascata un riavvicinamento ai negozi di prossimità. Più piccoli, a “portata di casa”. Se in una pentola a pressione com’è quella del commercio i discount mettono a segno un timido risultato positivo, non tutto è oro. Leggendo il fenomeno, i sindacati frenano infatti l’ottimismo passando sotto la lente d’ingrandimento gli inquadramenti contrattuali dei lavoratori. Precari per lo più e costretti a un vorticoso turnover. «Nei discount non vi è presenza di stabile di lavoratori, il ricambio è veloce, non c’è la contrattazione di secondo livello che invece è presente nella Gdo», spiega il segretario regionale di Fisascat Cisl, Paolo Duriavig che riguardo al successo della proposta puntualizza: «Centri commerciali e grandi ipermercati non sono più attrattivi come un tempo e dinanzi ai costi eccessivi la gente, che deve fare i conti con un potere d’acquisto calato vertiginosamente e con una crisi di cui non si vede la fine, preferisce i discount».(…)

 Leggi tutto su messaggeroveneto

http://www.crisitaly.org/notizie/udine-commercio-boom-di-contratti-precari-giovani-poco-pagati-e-senza-ferie/

Acerra: Fallisce un ramo d’azienda dell’ex Montefibre, 300 persone senza lavoro

Sarà senz’altro garantito loro vitto ed alloggio gratis.

 17 marzo 2015

La sentenza riguarda Ngp, a breve stesso destino per Simpe. E’ corsa per salvare centinaia di posti di lavoro e scongiurare il dramma per le famiglie degli operai.Falliscono due rami d’azienda dell’ex Montefibre, lavoratori disperati protestano davanti all’azienda. E’ quanto avvenuto ieri mattina ad Acerra, nell’area industriale che un tempo ospitava gli stabilimenti del colosso della chimica italiana. Oltre una cinquantina di persone, infatti, hanno manifestato dopo aver appreso che la Ngp aveva dichiarato il fallimento con l’immediata conseguenza delle lettere di licenziamento in arrivo per 80 dipendenti, in cassa integrazione da 11 anni. Le brutte notizie, però, non finiscono qui: nei prossimi giorni a portare i libri in tribunale potrebbe toccare anche alla Simpe, l’altra società di cui Ngp è azionista. Lo stesso amaro destino che potrebbe toccare alla cinquantina di dipendenti Serint, la ditta che si occupa delle pulizie e della movimentazione merci all’interno degli stabilimenti. Se a questo si aggiunge che dal primo dicembre sono in mobilità 103 tute blu della Fidion diventa chiaro che a breve Montefibre – i cui impianti sono fermi da 11 anni per ristrutturazione – si avvia alla chiusura definitiva della sua attività portandosi dietro un dramma occupazionale che acuisce la di per sé già grave congiuntura economica locale. La tute blu hanno bloccato i cancelli fino a pomeriggio inoltrato chiedendo un incontro urgente con il Prefetto di Napoli e con i vertici aziendali per discutere del proprio futuro. Non sappiamo più chi è il nostro interlocutore, a chi dobbiamo rivolgerci – spiegano i tecnici Simpe ed Ngp – tutti ci hanno abbandonati. Tutti – urlano – soprattutto dalla politica. Dal Ministero alla Regione passando per l’azienda stessa. Ci stanno trattando come appestati”. Una platea di 300 persone circa che si ritrova da un momento al’altro senza un lavoro. “Siamo tutti padri di famiglia, abbiamo un’età che non ci permette di cominciare altri lavori. Ci dite cosa dobbiamo fare e a chi dobbiamo rivolgerci ? ” sottolineano con rabbia i dipendenti auspicando che il Prefetto possa venire a capo di una situazione tragica che va ad aggravare un contesto economico depresso come quello di Acerra e della sua provincia. “Aspettiamo di essere convocati da chi di dovere, ma soprattutto da chi si era preso l’impegno di ricollocare gli eventuali esuberi. Ripeto, siamo tutti padri di famiglia, con prole da mantenere e debiti a cui dover far fronte”.

Venerdì prossimo, intanto, è stato fissato un incontro con il curatore fallimentare Fabio Pettinato, nominato dal tribunale di Milano, per avviare eventualmente le procedure di messa in mobilità degli 80 dipendenti della Ngp al fine di scongiurarne il licenziamento definitivo. In settimana, inoltre, dovrebbe esserci un faccia a faccia tra i sindacati di fabbrica e i vertici regionali di Cgil, Uil, Cisl ed Ugl per mettere a punto delle strategie che possano evitare la chiusura definitiva dell’ex colosso chimico acerrano. Attualmente nel parco industriale sono attive solo l’Infra (35 operai che producono il fiocco della plastica riciclata) rilevata due anni fa dall’Adler (gruppo Scudieri) e la centrale elettrica Fri-El che impiega 25 tute blu a cui se ne aggiungevano un’altra ventina (Ngp) che assicuravano la manutenzione ed i servizi amministrativi. (at)

 Fonte ilgazzettinolocale

http://www.crisitaly.org/notizie/acerra-fallisce-un-ramo-dazienda-dellex-montefibre-300-persone-senza-lavoro/

Roma: Riciclaggio, perquisizioni della GdF in sede Ragioneria generale dello Stato. Arresti

Ssh. Che vogliamo parlare di scandalo? Non c’è Ruby di mezzo, perché la stampa dovrebbe parlarne per mesi e approfondire con servizi e dettagli???

 18 marzo 2015

Perquisizioni sono in corso nella sede della Ragioneria generale dello Stato a Roma nell’ambito dell’operazione contro il riciclaggio della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di 22 soggetti, tra cui il presidente del Parma, Manenti. Tra gli arrestati, secondo quanto si apprende, ci sarebbero anche dipendenti della Ragioneria.

Fonte Ansa

http://www.crisitaly.org/notizie/roma-riciclaggio-perquisizioni-della-gdf-in-sede-ragioneria-generale-dello-stato-arresti/

Abruzzo, mille profughi in arrivo. Accoglienza da 9 milioni di euro

Eguaglianza non significherebbe disporre gli stessi bandi per gli indigenti, disoccupati, sfrattati a prescindere dalla nazionalità? Perché ci sono italiani che se non si suicidano perché non hanno di che andare avanti, quando va bene vivono in macchina?

ABRUZZO. Dal primo maggio e fino a fine dicembre potrebbero arrivare in provincia di Teramo circa 400 migranti sottoposti al programma di protezione internazionale.

Altrettanti ne sono previsti anche nella provincia di Chieti e L’Aquila.
Tutta Italia si mobilita per l’accoglienza e anche l’Abruzzo non è esente e potrebbe essere chiamata a dare il suo contributo da parte del Ministero dell’Interno.
Dunque le prefetture stanno organizzando il tutto e nei giorni scorsi quella teramana, quella chietina e quella aquilana hanno pubblicato sul proprio sito istituzionale tre bandi i servizi di affidamento di prima accoglienza e permanenza. L’accoglienza dovrà avvenire presso strutture che dovranno avere una capacità ricettiva da un minimo di 10 ad un massimo di 50 posti.
I bandi (in scadenza tra il 24 marzo e il 3 aprile) sono aperti alle imprese alberghiere, enti pubblici, associazioni, fondazioni ed altri organismi del privato-sociale e disciplina il programma di accoglienza dei migranti che chiedono asilo politico.
Per ciascuna di loro, il servizio di assistenza dovrà garantire vitto (7 giorni a settimana prima colazione, pranzo e cena con alimenti non in contrasto con le abitudini alimentari, le scelte religiose o eventuali allergie), alloggio, vestiario adeguato alla stagione, lavanderia, prodotti per l’igiene personale e figure per l’integrazione e la mediazione linguistica.

E’ prevista anche l’erogazione di un ‘pocket money’, ovvero un buono giornaliero, per ogni singolo migrante, che va da un minimo di 2,50 euro a un massimo di 7,50 per l’intero nucleo familiare da spendere in strutture ed esercenti convenzionati. C’è anche l’opzione carta prepagata per schede telefoniche, snack alimentari, giornali, sigarette, biglietti per il trasporto pubblico.
Ad ogni migrante dovrà essere fornita anche una ricarica telefonica da 15 euro all’ingresso.
L’importo a base d’asta per il servizio è di 3 milioni e 340mila euro per ogni provincia (costo presunto per ogni straniero, pari a 35 euro), e la gara sarà in ogni caso affidata al prezzo più conveniente. Dal 26 marzo si procederà all’apertura dei plichi pervenuti.
Ma l’avviso ha già procurato qualche mal di pancia, come in casa Forza Nuova: «il bando per milioni di euro permetterà a pochi di lucrare grazie al business dell’ accoglienza. E’ l’ennessimo schiaffo alla nostra provincia e in particolare alle sempre più numerose famiglie che si presentano invano presso i loro comuni per chiedere un aiuto».
Forza Nuova ritiene che «il limite di sopportazione dei cittadini sia stato superato e annuncia che intraprenderà azioni nei comuni e davanti alle strutture che ospiteranno gli immigrati, al fine di manifestare il proprio dissenso ed informare i cittadini dell’ ennesimo atto di razzismo nei confronti degli Italiani».

 Bando Prefettura Immigrati Teramo (1)

I dirigenti dell’agenzia delle Entrate erano falsi: Equitalia trema

I “dirigenti” di Equitalia con quali criteri sono stati scelti? Pluriennale esperienza nel “recupero” pizzi delle cosche? Per la sentenza per esteso andare al link sotto

Milioni di cartelle esattoriali notificate in questi anni sono a rischio nullità: la Corte Costituzionale si è pronunciata sul più forte scandalo che abbia mai coinvolto il fisco italiano.

Questa mattina, l’attesa di milioni di italiani, letteralmente “assediati” da controlli e accertamenti fiscali in tutti questi anni, è finita. La Corte Costituzionale si è appena espressa sulla questione che, da un paio di anni, pendeva sulla bocca dei contribuenti: quella cioè dello scandalo dei “falsidirigenti presso l’Agenzia delle Entrate, ossia di funzionari che erano stati “elevati” al ruolo di dirigenti – per mancanza di organico – pur senza aver partecipato a un normale concorso (leggi l’articolo di oggi “La Corte Costituzionale abbatte Equitalia

 La questione, che era stata sollevata inizialmente dal Tar Lazio, aveva poi subito uno “stop” a causa di una legge sanatoria del 2012. Ma su quest’ultima era forte la puzza di incostituzionalità. Tant’è che il Consiglio di Stato aveva rinviato gli atti alla Corte Costituzionale perché si pronunciasse in merito e decidesse, una volta per tutte, se è vero o meno che, in Italia, anche i funzionari del pubblico impiego (così come tutti gli altri dipendenti della pubblica amministrazione) debbano sottostare all’obbligo del concorso per accedere ai posti.

 Per la Consulta non ci sono stati dubbi: chiunque acceda al pubblico impiego lo può fare solo tramite un concorso pubblico e mai, quindi, con una legge di “sanatoria” o con una nomina interna. E ciò vale anche se si parla del tanto temuto fisco.

 Insomma, questo significa che tutti gli atti che sono stati firmati dai dirigenti (o meglio, funzionari svolgenti funzioni da dirigenti) potrebbero essere dichiarati “inesistenti” (per mancanza di poteri) dalla giurisprudenza. E, con essi, a cadere sarebbero anche le relative cartelle di Equitalia che sono state notificate sulla base di tali accertamenti.

 Attenzione: la questione riguarda solo le cartelle determinate da atti firmati dall’Agenzia delle Entrate e non, quindi, per imposte locali, contravvenzioni o richieste di pagamento dell’Inps.

 Ora si apre uno scenario apocalittico per le casse dello Stato. A cui i giudici saranno chiamati, a breve, a dare risposta. 

Noi, intanto, vi riportiamo la sentenza per esteso della Corte Costituzionale.

 – See more at:

http://www.laleggepertutti.it/82257_i-dirigenti-dellagenzia-delle-entrate-erano-falsi-equitalia-trema#sthash.hELGSOY0.dpuf

Arezzo: Geometra 44enne si suicida facendosi travolgere da un treno

Ipotesi, non certezza. Si vede i giornali che oltre all’ordine di occultare questi omicidi di stato, è d’obbligo la manipolazione. E come sarebbero andati i fatti, “ è stato travolto”, “ipotesi suicidio”..cioè? Il treno è impazzito ha visto questo uomo sulla banchina e l’ha puntato?!?!?

17 marzo 2015

Un geometra di 44 anni, residente ad Arezzo, è stato travolto da un treno ed è morto sulla linea lenta Firenze – Roma, in località Matto. La tragedia è accaduta stamani alle 8.45. Il macchinista lo avrebbe visto sdraiarsi sui binari, ma è stato impossibile evitare l’impatto. L’ipotesi fatta al momento è che si tratti di un suicidio. Sul posto intervenuti i sanitari inviati dal 118 e la polfer. L’investimento ha comportato ripercussioni sul traffico ferroviario: una trentina i treni ad Alta velocità, in transito per Roma o Milano, che hanno subito ritardi dai 10 ai 20 minuti, spiega Fs. La circolazione è tornata alla normalità dopo le 11. ​Sul posto, per ricostruire quanto accaduto, è arrivata la Polfer.

Fonte lanazione

http://www.crisitaly.org/notizie/arezzo-geometra-44enne-si-suicida-facendosi-travolgere-da-un-treno/

Taglio delle pensioni. Renzi prepara una riforma “stile Fornero”

Il Pd (Tito Boeri) che vuole introdurre il reddito di cittadinanza, i suicidi per indigenza sono omicidi di stato, GENO cidi visto che si parla di 8 suicidi al giorno E QUESTE MERDE del PD pasteggiano ancora con FALSE SPERANZE? Le promesse del Pd, di quello che sta dalla parte del popolo, sappiamo bene che peso e serietà abbiano. Quindi offre il bastone sulle pensioni in uscita e la carota della promessa sul reddito di cittadinanza?? Siete assassini.

 da L’Euroscettico il 4 marzo, 2015 

Dopo numerosi avvertimenti lanciati dalla troika sul taglio delle pensioni, il Governo Renzi sembra aver piegato la testa anche questa volta e l’annuncio arriva direttamente dal Presidente dell’Inps, Tito Boeri.

“Reddito minimo per contrastare le situazioni di povertà” e “forme di flessibilità” sull’età di uscita anticipata dal lavoro, con pensioni proporzionalmente più leggere. Sono le due proposte lanciate dal neopresidente dell’ Inps, Tito Boeri, in un’intervista che apre oggi la prima pagina del Corriere della Sera. Due idee da accompagnare al taglio delle direzioni centrali, “che sono troppe, una cinquantina”, al cambio di governance dell’ Istituto, con un cda di tre membri e un Civ (consiglio di indirizzo e vigilanza) più “snello” e senza “funzioni di cogestione”, e a un’operazione trasparenza, con un ‘pin’ di accesso al proprio conto sul sito dell’Inps in modo che tutti possano conoscere la propria situazione: nel 2015 sarà una “possibilità” per tutti i dipendenti privati e nel 2016 per i parasubordinati. Il neopresidente assicura che non c’è da preoccuparsi per il deficit da 6,7 miliardi ‘ereditato’ dall’Inpdap: “Lo squilibrio verrà gradualmente riassorbito”.(ma come accadrà non lo spiega)

A suo giudizio è da avviare una riflessione sulle spese assistenziali, “per affrontare l’aumento della povertà che, in questi anni di crisi, ha colpito di più le fasce d’età prima del pensionamento”. “Bisognerebbe insomma spendere meglio le risorse pubbliche – prosegue – prevedendo per esempio un reddito minimo per contrastare le situazioni di povertà, finanziato dalla fiscalità generale. Poi, dal lato della previdenza, è chiaro che, usando il calcolo contributivo, si potrebbero introdurre forme di flessibilità”. “Ma prima – precisa – bisogna convincere la Commissione europea perchè purtroppo i conti pubblici vengono considerati nella loro dimensione annuale anzichè sul medio-lungo periodo”.

All’intervista, fa seguito la dichiarazione – evidentemente coordinata – del ministro del Lavoro Poletti: “Il tema degli interventi sulla riforma Fornero delle pensioni – ha dichiarato stamattina – è all’ordine del giorno e il punto di riflessione coinciderà con la prossima legge di stabilità. La flessibilità in uscita a fronte di un assegno più basso è una delle opzioni”. Come dire: invece della legge Fornero, che costringe a lavorare fino a ben oltre i 65 anni, cacciamo a casa tutti magari a 60 ma con la pensione ridotta a un pugno di monetine.

La risposta della CGIL non s’è fatta attendere: “La Cgil chiede al Governo di aprire al più presto un tavolo ‘per cambiare radicalmente la legge Fornero, ma l’introduzione della flessibilità deve avvenire senza penalizzazioni quindi senza nuovi tagli agli assegni previdenziali. L’esigenza di flessibilità è ormai ineludibile – dice il segretario confederale Vera Lamonica – ma deve significare la modifica dei requisiti di accesso e quindi l’abbassamento delle soglie di età in cui è possibile andare in pensione, poiché quelle attualmente previste sono palesemente insostenibili. Non può trattarsi di un ulteriore taglio alla consistenza degli assegni, e quindi di un’operazione pagata interamente dai lavoratori, ma di una riconsiderazione dell’impianto rigido e punitivo della legge, anche alla luce della irriducibile diversità dei lavori cui questa, invece, si applica in modo uniforme”.

 In pratica, il governo Renzi in tema pensioni – e non solo – mette in atto il famigerato “sistema Juncker”: manda avanti figure di secondo piano a buttare “la bomba”, poi se non ci sono reazioni significative, mette in atto i suoi propositi, per nefasti che siano. Stavolta, però, la strada è in salita. Con le pensioni non si scherza. Se il governo pensa di attuare un’altra porcata stile Fornero, Renzi può già ora dire addio a Palazzo Chigi.

 Leggi dalla fonte originale IlNord.it

http://www.euroscettico.com/taglio-delle-pensioni-renzi-prepara-riforma-stile-fornero/#