Legalizzazione della marijuana: in Parlamento proposta Pd, M5S e Sel

ecco che significa essere anti sistema, votare le proposte altrui senza portare a casa un punto del proprio programma—-veri ribelli i 5S.
Sempre insieme, quasi al gov…..

m5s sel pd

domenica, 15, marzo, 2015

Nasce, con l’adesione di 60 parlamentari in buona parte del Pd, l’intergruppo che lavorerà ad una proposta di legge per regolamentare l’uso della marijuana anche in Italia. Una proposta “pragmatica e non ideologica”, che punta a sottrarre denaro alla criminalità organizzata e che “prende atto del fallimento del proibizionismo”, è il senso che il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova dà all’iniziativa che vede proprio il senatore come principale promotore.
Il punto di partenza, per una battaglia che vede i Radicali (in cui militava lo stesso della Vedova) in campo da qualche decennio, è la recente relazione al Parlamento della Direzione nazionale antimafia, tranchant nel suo giudizio: “si ha il dovere di evidenziare che, nonostante il massimo sforzo profuso dal sistema nel contrasto alla diffusione dei cannabinoidi, si registra il totale fallimento dell’azione repressiva”. Da qui, perciò, comincerà il lavoro di un intergruppo che vede tra i suoi membri deputati e senatori della maggioranza (tra gli altri Roberto Giachetti e Giuditta Pini) e della minoranza Pd (da Pippo Civati a Nico Stumpo) oltre esponenti del M5S, di Sel e del Misto.

Bologna: italiani discriminati su tutto e il 70% delle case popolari va agli stranieri

eguaglianza. italiani indigenti? Non esistono, siamo oltre il Berlusca che nega la crisi

15, marzo, 2015

Servizi Comune, FI: ‘Italiani penalizzati, amministrazione li sta escludendo da tutto”

“Nell’ultima graduatoria Erp dei primi 30 alloggi 24 sono andati a stranieri ed il 70% degli alloggi popolari ogni anno è assegnato agli immigrati; il 75% degli immigrati che fa domanda nei servizi scolastici viene preso contro il 65% degli italiani; il 70% delle borse lavoro va a stranieri ed il 35% dei sussidi“. Dati relativi all’erogazione dei servizi a Bologna su cui Forza Italia attacca l’amministrazione presentando il “bilancio tricolore” a sostegno degli italiani, “i veri discriminati” nell’accesso ai servizi secondo i consiglieri Marco Lisei e Patrizio Gattuso e il collega in Regione Galeazzo Bignami, “perchè questa amministrazione li sta escludendo da tutto”.
“I cittadini stranieri- spiega Bignami- sono il 15% della popolazione, ma assorbono la gran parte dei servizi, una vera e propria discriminazione al contrario. Lanciamo questa iniziativa e raccoglieremo le firme in città”.
Lunedì Lisei, a nome del gruppo azzurro a Palazzo D’Accursio, presenterà in Consiglio Comunale un ordine del giorno collegato a quello per la settimana contro la discriminazione razziale: “non esiste che questa situazione passi sotto silenzio- dice Lisei-. Merola deve dare risposte a chi contribuisce in gran parte con le proprie tasse ovvero gli italiani. Gli stranieri, infatti, sono solo il 9,5% dei contribuenti”.
L’iniziativa verrà estesa anche ad altri comuni e la speranza dei consiglieri forzisti “è che a Roma il Bilancio Tricolore venga adottato a livello legislativo al pari del Bilancio sociale e del Bilancio di Genere”.

bolognatoday.it

Tasse, l’Iva aumenterà al 25,5%. Quello che Renzi sa ma che non dice

ESCLUSIVO – Altro che legge elettorale, riforma istituzionali, Rai e scuola. La vera ossessione inconfessabile – soprattutto in vista delle elezioni regionali – del premier sono le clausole di salvaguardia e l’aumento dell’Iva al 25,5% dal primo gennaio del prossimo anno. Un incremento delle tasse che a microfoni spenti, sia nel Pd sia nel governo, danno quasi per scontato. La spending review delude e il Pil verrà zavorrato dalle tasse locali. ECCO PERCHE’ L’IVA CRESCERA’ DI TRE PUNTI E MEZZI. QUELLO CHE RENZI NON CI DICE…

Venerdì, 13 marzo 2015 – 14:32:00

Di Alberto Maggi
Altro che legge elettorale, riforme istituzionali, scuola e Rai. La vera ossessione del premier, anzi, il vero incubo, è l’aumento dell’Iva al 25,5% contenuto nelle clausole di salvaguardia della Legge di Stabilità approvata alla fine dello scorso anno. Il presidente del Consiglio non ne parla e fino all’ultimo non lo farà, specie in vista delle elezioni regionali di fine maggio, ma all’interno del Partito Democratico la convinzione è che il governo non sarà in grado di evitare l’incremento dell’Iva di 3 punti e mezzo, una vera e propria mazzata che dal primo gennaio 2016 rischia di affossare la sterile ripresa economica. Ma vediamo i motivi di questa ansia e di questa preoccupazione che serpeggiano sia a Palazzo Chigi sia al ministero dell’Economia.

Per evitare che le clausole di salvaguardia (che sono già legge dello Stato) entrino in vigore Renzi deve trovare 15 miliardi di euro. In teoria in autunno, prima della Legge di Stabilità del prossimo anno, ma in realtà già entro giugno quando il governo dovrà presentare il Def, il Documento di Economia e Finanza. Il premier punta tutto sulla spending review, ma – dietro le quinte e a microfoni spenti – gli esperti di economia del Pd sono molto pessimisti. Dagli enti locali ormai non è più popssibile prelevare nulla. I Comuni hanno rinviato a giugno i bilanci, le province sono di fatto morte e le Regioni hanno appena subito un drastico taglio aumentando le tasse. Quanto ai ministeri, l’esecutivo aveva stimato di recuperare l’anno scorso quasi 5 miliardi, ovvero 4,8, ma si è fermato poco sotto i 2 miliardi, a 1,9 (anche se quelli effettivi sono stati pari a 1,5 miliardi). Ora, se a fatica Renzi è riuscito a far risparmiare ai dicasteri quasi 2 miliardi nel 2014, come può tagliare 15 miliardi in pochi mesi? Mission impossible. E lo sanno bene sia nel Pd sia nel ministero.

C’è poi il lato delle entrate. Per evitare di sforare i parametri Ue, e quindi non far scattare le clausole di salvaguardia, serve una crescita per il 2015 tra lo 0,8 e l’1% annuo. E’ vero che la ripresa è trainata soprattutto dal calo dell’euro, vicino ormai alla parità con il dollaro, e anche in minima parte dalla riduzione del prezzo del petrolio, ma si tratta di un aumento del Pil spinto dalle esportazioni e non dalla domanda interna. Il problema è ancora una volta l’incremento della tassazione locale e in particolare da parte dei Comuni. Le province come noto sono defunte, ma le funzioni delle stesse province potrebbero dover essere – in caso di urgenze come problemi a strade o scuole – espletate dalle prefetture utilizzando fondi di urgenza. Non solo. Visti i precedenti tagli, i Comuni, che a giugno-luglio metteranno a punto i bilanci, aumenteranno molto probabilmente le addizionali e le tariffe con l’effetto di deprime i consumi. Nel Pd si parla quindi di una riduzione della crescita del Pil allo 0,5-0,6% per il 2015 proprio come effetto dell’incremento della tassazione locale che andrebbe a depotenziare la crescita spinta dall’export e dall’euro in calo. E la preoccupazione del governo e del ministero dell’Economia è che un Pil che cresce dello 0,5-0,6% massimo non è sufficiente per far impedire l’aumento dell’Iva al 25,5%.

Renzi non ammetterà mai queste preoccupazioni, e nemmeno il ministro Padoan. Ma all’interno dell’esecutivo e del Pd cresce di giorno in giorno l’ansia per quella che potrebbe essere una mazzata per l’economia italiana che potrebbe affossare la mini-ripresa in atto e, forse, far tramontare la stella politica di Renzi.
http://www.affaritaliani.it/politica/tasse-renzi-iva-esclusivo-aumento13032015.html?refresh_ce

“Cari studenti, sono un’insegnante e vi chiedo scusa”

Lizanne Foster è un’insegnante canadese e ha scritto questo articolo sul suo blog.

“… A quanto sembra, non siamo capaci di convincere il nostro premier che investire sulla vostra istruzione andrebbe a vantaggio di tutti noi e non inquinerebbe né l’acqua né l’aria.

Perciò, finché i vostri bisogni educativi non prevarranno su quelli delle multinazionali straniere, vi prego di accettare le mie scuse.
…”

Dopo aver ricevuto decine di messaggi dagli studenti italiani, ha risposto con un’altra lettera bellissima.

Eccole entrambe.

http://www.coscienzeinrete.net/arte/item/2325-cari-studenti,-sono-un%E2%80%99insegnante-e-vi-chiedo-scusa

Sempre a proposito di scuola, se ancora ci fossero dei dubbi, e sperando sia gradito, segnalo…

“IL SISTEMA EDUCATIVO NAZIONALE, UN LAVAGGIO DEL CERVELLO”

http://www.stampalibera.com/?a=29067

 

Con ascia contro barista, ‘fammi bere!’ Romeno arrestato, ubriaco aggredisce titolare bar e 2 camerieri

se  non subiamo in silenzio ringraziano, siamo razzisti

 (ANSA) – ROMA, 14 MAR – Un romeno di 25 anni è stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio: in un bar di Porta Furba, a Roma, ha aggredito con un’ascia e un martello il titolare del locale e due dipendenti, tutti di nazionalità giordana. L’uomo, ubriaco, è stato allontanato dal locale quando ha chiesto di bere ancora, ma poco dopo è tornato armato e ha colpito i tre.
    Alcuni clienti hanno chiamato i carabinieri che sono intervenuti arrestandolo. I tre feriti, portati in ospedale, se la caveranno in 5 giorni.

Nave canaglia con 400 clandestini, guardia costiera turca spara sulla sala macchine

Ma quanti poveri che dobbiamo soccorrere. Per fortuna che gli italiani non sono assolutamente indigenti e che non esiste un italiano povero per cui possiamo ovviamente occuparci di altri sfortunati a spese di tutti gli italiani che vivono immersi in agi e diritti

sabato, 14, marzo, 2015

nave3

 La Guardia Costiera turca ha segnalato ad una grossa imbarcazione sospetta di fermarsi per controllare il carico. Una volta raggiunta e saliti a bordo hanno scoperto che si trattava di una nave canaglia, stracolma di centinaia di migranti.

Secondo quanto riportato dall’informatorenavale, le unità della guardia costiera prima di agganciare la nave hanno anche sparato sulla nave prima che entrasse nello stretti dei Dardanelli.

La nave di 59 metri di lunghezza di carico, denominato “Doğan Kartal,” ha ignorato gli appelli delle forze di sicurezza per fermare al largo della penisola di Gallipoli ieri, 12 marzo.
Dopo aver bloccato il traffico marittimo nello stretto, la Guardia Costiera ha sparato sulla sala macchine della nave che fuggiva. Le forze di sicurezza saliti sulla nave alle 18,30 e catturato circa 400 immigrati non registrati, secondo Doğan News Agency che ha anche trasmesso un filmato dell’incidente.

Omicidio Raggi, le scorribande violente di Aziz nelle Marche: prete picchiato e vecchiette scippate

I ternani hanno saputo reagire bene, scrive il sindaco a Renzi. CERTO, L’ITALIANO DEVE SOLO MORIRE E RINGRAZIARE.

Il vescovo dice che il marocchino era frustrato per il disagio patito. Si vede che la chiesa è appieno nel business di mafia capitale?

 14 marzo 2015

Nuovi particolari sul marocchino che ha ucciso David. Vescovo: «Tutti si adoperino per rendere più vivibile Terni». Di Girolamo scrive a Renzi e Lucidi chiede le dimissioni di Bocci

aziz

 Aziz esce dalla Questura di Terni

MULTIMEDIA

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di C.F.
Twitter @chilodice

Era l’incubo delle vecchiette di Fermo e aveva picchiato e rapinato un prete di Porto San Giorgio. Amine Aassoul, detto Aziz, era uno dei componenti della banda dello scippo che sette anni fa aveva terrorizzò con una raffica di scippi e rapine le due cittadine. La notizia è riportata da Il Resto del Carlino.

AUDIO PARLA IL PADRE DI DAVID
VIDEO IL FRATELLO DAVID RINGRAZIA TERNI
VIDEO FIACCOLATA
FOTO FIACCOLATA

Scippi e rapine nelle Marche In particolare secondo il quotidiano l’assassino di David Raggi era stato arrestato per ben tre volte, dopodiché espulso dal questore di Ascoli Piceno proprio alla luce dei crimini commessi nelle Marche. All’epoca a capo del commissariato di Fermo c’era proprio Giuseppe Taschetti, il capo della squadra volante di Terni che lo ha arrestato per il barbaro omicidio del ventisettenne ternano. Secondo il quotidiano Aziz aveva seminato il terrore tra Porto San Giorgio e Fermo, arrivando perfino a rapinare un prete, don Davide Veccerica, non prima di averlo picchiato violentemente.

COSA GUARDI? E LO UCCIDE 
LE ULTIME PAROLE DI DAVID: «DITE AI MIEI CHE GLI VOGLIO BENE»
FOTOGALLERY: LUOGO DEL DELITTO
VIDEO SUL LUOGO DELL’ACCADUTO

Interrogatorio di garanzia Poi il rientro in Italia da Lampedusa e l’arrivo a Terni, dove vive la madre, rintracciata nelle ultime ore dagli uomini della Questura. Lunedì mattina Aziz sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia nel carcere di Sabbione, mentre il medico legale eseguirà l’autopsia sulla salma di David, come disposto dal sostituto Raffaele Pesiri. I funerali del giovane ternano dovrebbero svolgersi martedì.

IL VIDEO DELLA RISSA DI UN MESE FA
LE REAZIONI POLITICHE REGIONALI E NAZIONALI
IL SINDACO: «SONO SCONVOLTO»
LA PETIZIONE PER PIAZZA DAVID RAGGI

Vescovo Piemontese Sul barbaro omicidio sabato si è espresso anche il vescovo Piementose: «Tutta la comunità cittadina e diocesana – ha detto – piange per la morte di David Raggi, un giovane che aveva davanti una vita ricca di promesse. La morte è sempre un mistero, ma quella di David facciamo ancora più fatica a comprenderla, perché un innocente è caduto prematuramente e vittima di violenza inspiegabile. Un delitto assurdo e inutile causato più che da cattiveria, dalla superficialità e dall’incoscienza provocate da una mente annebbiata da alcool e forse droga. In questi momenti le parole servono a poco. Occorre stringersi intorno alla famiglia con l’affetto e con la preghiera, per essere ad essa di conforto e sostegno in quest’ora di dolore e di prova. Nessuno si lasci invadere né alimenti sentimenti di vendetta o intolleranza, che prolungano la catena di violenze e sofferenze e che non servono a lenire il dolore né a ridarci David. Piuttosto ognuno, se è credente, preghi il buon Dio per il conforto dei familiari di David e per la conversione dei violenti. Tutti si adoperino con responsabilità per rendere più vivibile la nostra città, individuando ed eliminando le cause di tanto disagio e di tante sofferenze».

Di Girolamo: «Da Terni messaggio di maturità e civiltà all’Italia» Torna poi a palare anche il sindaco Leopoldo Di Girolamo, evidenziando come «in una giornata drammatica segnata dalla morte assurda di David, la città ha saputo, ancora una volta, lanciare al Paese un messaggio di maturità e civiltà. Venerdì sera, rispondendo a un invito lanciato dagli amici, migliaia di persone si sono raccolte in un corteo silenzioso, fatto di amici, conoscenti di David, tanti giovani, intere famiglie con bambini, rappresentanti delle istituzioni e delle tante realtà che contribuiscono a rendere viva la città. Un corteo nel quale si sentiva lo sgomento, l’incredulità, la rabbia per quanto accaduto, per una violenza cieca e priva di alcuna giustificazione. Una moltitudine che ha voluto testimoniare una richiesta impellente di giustizia. Un corteo che ha voluto esprimere la piena vicinanza alla famiglia di David e condividere con loro quel dolore immenso, insopportabile».

LUTTO CITTADINO
ECCO CHI E’ L’ASSASSINO
VIDEO, L’ASSASSINO ALL’USCITA DALLA QUESTURA

Il sindaco scrive a Renzi E poi: «Non c’era alcuna voglia di vendetta, i ternani hanno saputo reagire nella maniera giusta, aiutati moltissimo dalle parole e dai comportamenti della famiglia Raggi che, rifacendosi ai sentimenti e ai valori che in primo luogo animavano la vita di David, ha chiesto solo giustizia. La famiglia Raggi, pur in un dolore indicibile, è stata un esempio di umanità, compostezza, fermezza e anche per questo la loro richiesta di giustizia è ancora più rilevante. Così come la richiesta di più sicurezza che insieme a loro tanti ternani hanno voluto evidenziare. Per questo scriverò al Presidente Renzi ed ai Ministri Alfano ed Orlando affinchè siano date alle nostre Forze dell’Ordine più mezzi e strumenti per aumentare il livello di sicurezza nelle nostre città e si modifichino quelle norme che, usate strumentalmente, oggi permettono a soggetti criminali di potersi aggirare indisturbati nelle nostre comunità mettendo a rischio l’incolumità dei nostri cittadini. Quello che è accaduto a David non deve più accadere».

VIDEO, PREFETTO: «TERRIBILE»
VIDEO, L’INTERVISTA AI GIOVANI

IL RICORDO DI AMICI E COLLEGHI

Lucidi (M5s) chiede le dimissioni di Bocci A intervenire sabato anche il senatore Stefano Lucidi: «Mi permetto di esprimere profonda solidarietà alla famiglia del povero David per il dolore terribile che li accompagnerà per sempre, insieme alle Sue ultime parole. Non ho partecipato alla sentita fiaccolata perché non volevo essere scambiato per uno di quei politici che pochi giorni fa ha detto che Terni è una delle città più sicure d’Italia, cioè al fianco di chi non ha la capacità di prevedere e quindi di amministrare. I ragazzi della fiaccolata meritano di più. Fa male leggere gli articoli del New York Times e del Telegraph che indicano l’Umbria come meta preferita dagli inglesi. Purtroppo per noi però vanno in vacanza in provincia di Perugia e nessuna meta ternana viene citata come attrattiva, e questo nel silenzio dei politici che non si indignano e non hanno scatti di ribellione verso questo modo di affrontare la vita sociale, verso questo modo di intendere la vita sociale. Verso questo modo di non vedere i problemi della città. Siamo oggi di fronte al secondo omicidio efferato a Terni. Una città martoriata da crisi sociali, crisi ambientali e anche da problemi di sicurezza. Il 9 febbario scorso il sottosegretario Gianpiero Bocci ha pronunciato queste parole: ‘Terni è una città che ha già un buon margine di sicurezza, ma per la quale si può fare ancora di più. Terni è sicuramente una delle città più sicure d’Italia ma, come accade anche altrove, sta vivendo la piaga dei furti in abitazione, un fenomeno grave che colpisce profondamente le vittime’. Per quanto riguarda le infiltrazioni mafiose, Bocci ha sottolineato come ‘l’Umbria è una regione dove è difficile per tutti venire a consumare reati mafiosi di ogni tipo e questo anche grazie ad un tessuto sociale e civile che ancora tiene’. Caro Bocci, oggi Terni non è una città sicura! Le chiediamo di fare un passo indietro rimettendo le sue dimissioni da sottosegretario agli Interni.

http://www.umbria24.it/omicidio-raggi-le-scorribande-violente-di-aziz-nelle-marche-prete-picchiato-e-vecchiette-scippate/349127.html

Roma: 55enne senzatetto, stremato dagli stenti e dal freddo muore su una panchina di Villa Borghese

LUI non era un umano. Niente vitto e alloggio per quest’uomo. Fortuna che siamo in un paese tanto anti discriminazione

 13 marzo 2015

Stremato dagli stenti e dal freddo si è accasciato ed è morto. Angelo se n’è andato così, da solo, stanotte a Roma su una panchina di Villa Borghese.
E’ un uomo tra i 55 e i 60 anni senza fissa dimora, non ancora identificato (il nome è di fantasia), probabilmente romano, una figura simbolo di quella cultura dello scarto della società italiana che “toglie il disturbo” proprio il giorno del secondo anniversario dell’elezione di Papa Francesco.
Davanti alla casa del cinema, questa mattina alle 8.30, c’erano cinque poliziotti un clochard che dorme tutte le notti pochi metri più avanti e un giornalista che passa per caso. Fa freddo. Il corpo è riverso sulla panchina, coperto da un lenzuolo bianco. Accanto un sacco della spazzatura nero con l’intero patrimonio di Angelo. Gli fanno da scudo due macchine della polizia parcheggiate a V. Nessun documento, pochi miseri effetti personali e una coperta da cui spunta un piede scalzo. E’ l’immagine della povertà che abita la Capitale d’Italia. Uno degli ultimi tra gli ultimi, e sono tanti, che se ne va in punta di piedi. Senza disturbare nessuno.
Nell’indifferenza di un quartiere borghese. C’è poca gente a quell’ora a Villa Borghese, i sette stanno fermi lì in silenzio, in una sorta di veglia funebre, a domandarsi come può accadere che una persona possa morire di stenti e di freddo a Roma nel 2015. In una giornata quasi primaverile. Le due volanti della polizia sono appena arrivate. Hanno immediatamente coperto il corpo e in attesa della scientifica cominciano a chiudere l’area. Sono tutte persone giovani con la divisa da poliziotto, delle quali una donna, che fanno un mestiere difficile e nonostante tutto riescono a conservare tratti di umana pietà e di rispetto che confortano. Non tutto fa schifo in questa città.
Francesco, il clochard che tutte le notti dorme poco più avanti della panchina dove è disteso Angelo, dice che sarà morto di polmonite: “Ieri sera stava male, non aveva mangiato. E con una sola coperta si soffre il freddo sotto il cielo di Roma. Io quest’anno la polmonite l’ho già avuta tre volte. Con queste botte di caldo e di freddo è facile prendersela”.
Francesco ha 42 anni, è ragioniere senza lavoro e dorme tutte le notti sotto le stelle. Non sembra un senza tetto. E’ pulito, la barba leggermente incolta e i capelli arruffati. Indossa un giubbotto di pelle e pantaloni scuri, ha un aspetto dignitoso. Un giovane uomo che potresti trovare in una qualunque periferia della capitale o in un bar di quartiere a chiacchierare con gli amici. Invece è solo al mondo, come Angelo probabilmente. Ha perso la mamma poco tempo fa. Vivevano in due con la pensione di lei. Senza un reddito, si è ritrovato da un giorno all’altro pure senza casa. Così è finito in strada. A condividere con tante persone come Angelo la vita del senza fissa dimora e forse anche il destino. Anche lui a Villa Borghese, nello stesso quartiere Pinciano dove abitava da ragazzo. Tutte le notti che Dio gli dà a due passi dalla panchina dove è disteso Angelo.(…)

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CHINA AND THE FUTURE OF EURASIA IN THE TWENTY-FIRST CENTURY

Verbatim of the analysis of Luc MICHEL

for PCN-TV “What future for China in the twenty-first century?/

2015 03 15 /

 The interview in French on : https://vimeo.com/57313705

EODE TT - LM geopol china et eurasia (2015 03 15) ENGL

« Geopolitics. What future for China in the twenty-first century? Will China be the new superpower of the twenty-first century? What impact will it have on the future of Eurasia and Greater Europe? While just ended in Beijing the 18th Congress of the Communist Party of China (CPC), Luc MICHEL recalls the historic role of the CPC in the revival of the Chinese state and analyses in a geopolitical perspective – seen from Eurasia, but also seen from Washington by the American geopoliticians – the main lines of the future of China. Beyond platitudes of the media of the System, but also against the current of too simplistic analyses of self-proclaimed “experts”, Luc MICHEL explains us that in Geopolitics things are never simple. “The future is not straight as Nevsky Prospekt” VI Lenin said already … »

 VERBATIM:

 # LM: The Chinese Communist Party Congress that just ended spends the arrival of a new generation of leaders in Beijing.

One could probably challenge the socialist character of the Chinese economy, one can challenge the Communist character of the party, but one can not deny that the CCP has taken place among the great dynasties which unified China since the dawn of time history.

It is, indeed, a collective Dynast in the sense meant for example by Jean THRIART, a historical party, which made from a divided and colonized nation a great power … One forgot the time when Western armies occupied Shanghai, Beijing, Nanjing, one forgot the time when Japan, for example, occupied all northern China and Manchuria.

 Some see in this XXIst century China the future super high power to replace the United States. Others, in the United States itself, do not predict this future to China.

 So George Friedman, the great American geopolitical pundit, the director of the Stratfor agency, in his book “The Next 100 years” predicted in less than thirty years the explosion of China and a new wave of neo-colonialism. Including a Japanese power, rebuilt, taking control of the two Koreas, Manchuria and North China.

 China’s strengths: a strong economy, an industrious population, a great civilization. It also has, it is too often forgotten in Europe, major gaps. it first has huge problems of ethnic minorities. The ethnic Chinese, the Hans, are indeed only half of the population. In the north, near the border with Mongolia and Russia, near Tibet, exist significant Muslim populations that can be manipulated. As they are currently against Russia in the Caucasus.

 CHINA’S DILEMMA

 China also has an economy that has as main outlet ailing economies. Europe and especially the United States. Those who see a large geopolitical competition between China and the U.S. forget this main problem. It is that the largest creditor of the United States is China! And China has everything to lose, both in a collapse of the U.S. economy, but also in a direct confrontation.

 For the moment, China is between two chairs. Both economically and politically. The CCP Congress saw indeed two opposing lines. A reformist line that can be compared a bit to the Russian liberals and a more populist or nationalist line. The congress also saw even before it began, the elimination of the so-called “neo-maoists” with Bo Xilai, the former top executive today sued.

 China has other problems.

It also is between two chairs at the geopolitical level:

 * First in Eurasia, it participates in all the Russian operations of containment of the USA and NATO. For example with the CSTO or group of Shanghai. It supports in particular the Russian position on Syria for example. It also participates in other major operations of containment of American influence in Eurasia.

 * But besides this, of course, China with its economic ties with the United States is constrained in this area to a large gap, stepping aside permanently.

 What is the future of China?

Will it be that what heralds a George Friedman, that is to say, a China again disunited. Or will it be in the future the superpower of the XXIst century?

 CHINA AND THE EURASIAN ALTERNATIVE

 Of this will also depend on what will become of Eurasia.

A strong Eurasia, unified for example by the reunification of Russia and the EU will force China to choose from. Either finally turning to a Eurasian and anti-American policy, or to divert from the EU-Russia block to find precisely the American alternative.

 When in the middle of the 80s we led with Jean THRIART the “Euro-Soviet School” of Geopolitics (*), we insisted particularly on this. It is, that between greater Europe and China, there is no rivalry and that any war would be suicidal.

 Interests are also compatible. China whenever it has been a great power has never been attempted by an expansion precisely to the borders of Siberia. China has always been widespread, has always been committed to a policy towards the Pacific, towards Indochina, towards Indonesia. Especially at a time when large Chinese fleets dominated the Pacific.

 This is the future of China. This is how it emerges in terms of its history.

 Luc MICHEL

(original interview on 21 November 2012)

 (*) In the early 80s, THIRIART founded with José QUADRADO COSTA and Luc MICHEL the “EURO-SOVIET” SCHOOL OF GEOPOLITICS, where he advocated a continental unification from Vladivostok to Reykjavik on the topic of “Euro-Soviet Empire “and based on geopolitical criteria.

Cfr (in French): Luc MICHEL JEAN THIRIART’S GEOPOLITICAL CONCEPTIONS: THE NEW ROME THEORIST, Lecture given for the first time in Brussels on 19 September 2003, under the CYCLE OF CONFERENCES “JEAN THIRIART: THE MAN, THE ACTIVIST AND WORK “, organized by the “Institut d’Etudes Jean THIRIART” and the “Ecole des Cadres Jean THIRIART” (Departments of Asbl “Transnational Association of Friends of Jean THIRIART”)

To consult on: http://www.pcn-ncp.com/Institut-Jean-THIRIART/cf/cf01.htm

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https://www.facebook.com/EODE.Think.Tank

http://www.eode.org/

LA CHINE ET L’AVENIR DE L’EURASIE AU XXIe SIECLE

Verbatim mis en forme de l’analyse de Luc MICHEL

pour PCN-TV « Quel avenir pour la Chine au XXIe siècle ? »/

2015 03 16/

 L’interview sur : https://vimeo.com/57313705

EODE TT - LM geopol chine et eurasie (2015 03 16) FR b

« La Chine sera-t-elle la nouvelle superpuissance du XXIe Siècle ?

Quel impact aura-t-elle sur l’avenir de l’Eurasie et de la Grande-Europe ?

Alors que vient de se terminer à Pékin le 18e Congrès du Parti Communiste Chinois (PCC), Luc MICHEL rappelle le rôle historique du PCC dans la renaissance de l’Etat chinois et analyse du point de vue géopolitique – vu d’Eurasie, mais aussi vu de Washington par les géopoliticiens américains – les grands axes de l’avenir de la Chine. Au-delà des lieux communs des médias du Système, mais aussi à contre-courant des analyses simplistes de trop de « spécialistes » auto-proclamés, Luc MICHEL nous explique qu’en Géopolitique les choses ne sont jamais simples. « L’avenir n’est pas rectiligne comme la Perspective Nevski » disait déjà V.I. LÉNINE … »

 VERBATIM :

 # LM : Le congrès du Parti Communiste Chinois qui vient de s’achever consacre l’arrivée d’une nouvelle génération de dirigeants à Pékin.

 On peut sans doute contester le caractère socialiste de l’économie chinoise, on peut contester le caractère communiste du parti, mais on ne peut pas contester que le PCC a pris place parmi les grandes dynasties qui ont unifié la Chine depuis l’aube des temps historiques.

Il s’agit, en effet, d’un Dynaste collectif, au sens où l’entendait par exemple Jean THRIART, d’un Parti historique, qui a fait d’une nation divisée et colonisée une grande puissance… On a oublié le temps où les armées occidentales occupaient Shanghai, Pékin, Nankin, on a oublié le temps où le Japon, par exemple, occupait toute la Chine du Nord et la Mandchourie.

 Certains voient dans cette Chine du XXIeme siècle la future super grande puissance destinée à remplacer les Etats-Unis.

D’autres, aux Etats-Unis même, ne prédisent pas cet avenir à la Chine.

Ainsi Georges Friedman, le grand géopolitologue américain, le directeur de l’agence Stratfor, dans son livre “Les 100 prochaines années à venir” prédit dans moins de trente ans l’explosion de la Chine et une nouvelle vague de néocolonialisme. Notamment une puissance japonaise reconstruite, reprenant le contrôle des deux Corées, de la Mandchourie et de la Chine du Nord.

 La Chine a des atouts : une économie dynamique, une population industrieuse, une grande civilisation. Elle a aussi, on l’oublie trop souvent en Europe, de grandes lacunes. elle a tout d’abord d’énormes problèmes de minorités ethniques. Les chinois ethniques, les Hans, constituent en effet à peine la moitié de la population. Au nord, près des frontières de la Mongolie et de la Russie, près du Tibet, existent d’importantes populations musulmanes qui pourront être instrumentalisées. Comme elles le sont actuellement contre la Russie dans le Caucase.

 LE DILEMME CHINOIS

 La Chine a aussi une économie qui a comme principal débouché des économies malades. L’Europe mais surtout les Etats-Unis.

Ceux qui voient une grande compétition géopolitique entre la Chine et les Etats-Unis oublient ce problème principal. C’est que le principal créancier des Etats-Unis, c’est la Chine ! Et que la Chine a tout à perdre, à la fois dans un effondrement de l’économie américaine, mais aussi dans une confrontation directe.

 Pour le moment, la Chine est entre deux chaises. A la fois au niveau économique et politique. Le congrès du PCC a vu en effet s’opposer deux lignes. Une ligne réformiste que l’on peut comparer un peu aux libéraux russes et une ligne plus populiste ou nationaliste.

Le congrès a vu aussi avant même son déroulement, l’élimination de ceux que l’on appelle les « néomaoistes » avec Bo Xilai, l’ex-haut cadre aujourd’hui poursuivi en justice.

 La Chine a d’autres problèmes.

Elle se tient aussi entre deux chaises au niveau géopolitique :

 * D’une part en Eurasie, elle participe à  toutes les opérations russes de containment des USA et de l’OTAN. Par exemple avec l’OTCS ou la groupe de Shanghai. Elle soutient notamment la position russe sur la Syrie par exemple (1). Elle participe aussi à d’autres grandes opérations de containment de l’influence américaine en Eurasie.

 * Mais à côté de cela, évidemment, la Chine avec ses liens économique avec les Etats-Unis est contrainte en ce domaine à un grand écart, un pas de côté permanent.

 Quel sera l’avenir de la Chine ?

Sera-t-il celui qu’annonce un George Friedman, c’est-à-dire à une Chine de nouveau désunie. Ou sera-t-elle à l’avenir la super puissance du XXIeme siècle ?

 LA CHINE ET L’ALTERNATIVE EURASIATIQUE

 De ceci va dépendre également ce que deviendra l’Eurasie.

Une Eurasie forte, unifiée par exemple par la réunification de la Russie et de l’UE, obligera la Chine à choisir. Soit définitivement à se tourner vers une politique eurasiatique et anti-américaine, soit à se détourner du bloc UE-Russie pour rechercher précisément l’alternative américaine.

 Lorsqu’au milieu des années 80 nous animions avec Jean THRIART l’ « Ecole Euro-soviétique » de Géopolitique (2), nous insistions particulièrement sur cela. C’est que, entre la grande Europe et la Chine, il n’y a pas de rivalité et que toute guerre serait suicidaire.

 Les intérêts sont d’ailleurs compatibles. La Chine chaque fois qu’elle a été une grande puissance n’a jamais été tentée par une expansion précisément vers les frontières de Sibérie. La Chine s’est toujours répandue, s’est toujours engagée dans une politique vers le Pacifique, vers l’Indochine, vers l’Indonésie. Notamment au temps où les grandes flottes chinoises dominaient le Pacifique.

 Tel est l’avenir de la Chine. Telle est la façon dont il se dessine au regard de son histoire.

 Luc MICHEL

(interview originale le 21 Novembre 2012)

 (1) Cfr. Luc MICHEL, LE « GROUPE DE SHANGHAI », AVEC LA CHINE ETLA RUSSIE, FAIT REMPART AUTOUR DE LA SYRIE !,

sur : http://www.elac-committees.org/2012/06/14/syria-committees-le-%c2%ab-groupe-de-shanghai-%c2%bb-avec-la-chine-et-la-russie-fait-rempart-autour-de-la-syrie/

 (2) Au début des Années 80, THIRIART fonde avec José QUADRADO COSTA et Luc MICJHEL l’Ecole « euro-soviétique » de Géopolitique, où il prône une unification continentale de Vladivostok à Reykjavik sur le thème de « l’Empire euro-soviétique » et sur base de critères géopolitiques.

Cfr Luc MICHEL, CONCEPTIONS GEOPOLITIQUES DE JEAN THIRIART : LE THEORICIEN DE LA NOUVELLE ROME, Conférence donnée pour la première fois à Bruxelles le 19 septembre 2003, dans le cadre du CYCLE DE CONFERENCES « JEAN THIRIART : L’HOMME, LE MILITANT ET L’ŒUVRE », organisé par l’ « Institut d’Etudes Jean THIRIART » et l’ « Ecole des Cadres Jean THIRIART » (Départements de l’Asbl « Association Transnationale des Amis de Jean THIRIART »),

A consulter sur : http://www.pcn-ncp.com/Institut-Jean-THIRIART/cf/cf01.htm

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 # English summary :

Geopolitics. What future for China in the twenty-first century?

Will China be the new superpower of the twenty-first century?

What impact will it have on the future of Eurasia and Greater Europe?

While just ended in Beijing the 18th Congress of the Communist Party of China (CPC), Luc MICHEL recalls the historic role of the CPC in the revival of the Chinese state and analyses in a geopolitical perspective – seen from Eurasia, but also seen from Washington by the American geopoliticians – the main lines of the future of China.

Beyond platitudes of the media of the System, but also against the current of too simplistic analyses of self-proclaimed “experts”, Luc MICHEL explains us that in Geopolitics things are never simple. “The future is not straight as Nevsky Prospekt” VI Lenin said already …

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