Crolla l’alibi pacifista delle ragazze. Ecco le prove delle amicizie jihadiste

http://www.ilgiornale.it/news/politica/crolla-lalibi-pacifista-ecco-tutte-prove-delle-amicizie-1083856.html

Altro che pacifiste: i kit di pronto soccorso portati in Siria somigliano più a quelli militari. Ed erano destinati a gruppi di combattimento

Gian Micalessin Dom, 18/01/2015 – 09:04 

Il ministro Paolo Gentiloni, protagonista in Parlamento di una difesa a spada tratta di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, avrebbe fatto meglio a consultarsi prima con i carabinieri del Ros. Carabinieri che, magari, avrebbero potuto mostrare pure a lui le intercettazioni delle telefonate, pubblicate da Il Fatto Quotidiano , tra le due suffragette lombarde e alcuni fiancheggiatori dei gruppi jihadisti siriani. 

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Greta e Vanessa

Telefonate assai scomode e imbarazzanti. Telefonate da cui emerge con chiarezza come le due ragazzine non ambissero al ruolo di crocerossine neutrali, ma piuttosto a quello di militanti schierate e convinte.
Militanti tradite dai propri stessi «amichetti» e riportate a casa solo grazie al trasferimento nella cassaforte della formazione al qaidista di Jabat Al Nusra, o di qualche altro gruppetto jihadista, di una decina di milioni di euro sottratti ai cittadini italiani.
Milioni con cui i fanatici siriani, o quelli europei passati per le loro fila, potrebbero ora organizzare qualche atto di terrorismo in Italia o altrove nel Vecchio Continente.

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Che Greta e Vanessa progettassero di mettere in piedi qualcosa di diverso da una normale organizzazione umanitaria, Il Giornale lo aveva intuito subito dopo il sequestro. Esaminando su Facebook le gallerie fotografiche di «Horryaty» – l’associazione creata assieme al 46enne fabbro di Varese Roberto Andervill – quel che più saltava agli occhi era l’aspetto chiaramente «militare» dei «kit di pronto soccorso» distribuiti da Greta e Vanessa in Siria. I kit, contenuti in tascapane mimetici indossabili a tracolla, assomigliavano
più a quelli in dotazione a militanti armati o guerriglieri che non a quelli utilizzati da infermieri o personale paramedico civile. Anche perché la prima attenzione di medici e infermieri indipendenti impegnati sui fronti di guerra non è quella di mimetizzarsi ma piuttosto di venir facilmente identificati come personaggi neutrali, non coinvolti con le parti in conflitto. Un concetto assolutamente estraneo a Greta Vanessa.

Il kit dei soccorsi di Greta e Vanessa

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Nelle telefonate scambiate prima di partire con Mohammed Yaser Tayeb – un 47enne siriano trasferitosi ad Anzola in provincia di Bologna ed identificato nelle intercettazioni del Ros come un militante islamista – Greta Ramelli spiega esplicitamente di voler «offrire supporto al Free Syrian Army», la sigla (Esercito Libero Siriano) che riunisce le formazioni jihadiste non legate al gruppo alaaidista di Jabat Al Nusra o allo Stato Islamico. L’acquisto dei kit di pronto soccorso mimetici da parte di Greta e Vanessa è documentato dalle ricevute pubblicate sul sito di Horryaty il 12 maggio di quest’anno, subito dopo la prima trasferta siriana delle due «cooperanti». La ricevuta, intestata a Vanessa Marzullo, certifica l’acquisto in Turchia di 45 kit al costo di 720 lire turche corrispondenti al cambio dell’epoca a circa 246 euro. La parte più interessante è però la spiegazione sull’utilizzo di quei kit. Nel rapporto pubblicato su Horryaty, Greta e Vanessa riferiscono con precisione dove hanno spedito o portato latte, alimenti per bambini, medicine e ogni altro genere di conforto non «sospetto». Quando devono spiegare dove sono finiti quei tascapane
mimetici annotano solo l’iniziale «B.» facendo intendere di parlare di un avamposto militare dei gruppi armati il cui nome completo non è divulgabile per ragioni di sicurezza. Nelle telefonate con l’«amichetto» Tayeb registrate dai Ros, Greta Ramelli si spinge invece più in là. In quelle chiacchierate Greta spiega che i kit verranno distribuiti «a gruppi di combattimento composti solitamente da 14 persone». Spiegazione plausibile e circostanziata visto che in ambito militare una squadra combattente, dotata di uno specialista para-medico, conta per l’appunto dalle 12 alle 15 unità. L’elemento più inquietante, annotato dai Carabinieri del Ros a margine delle intercettazioni, sono però i contatti tra l’«amichetto» Tayeb e Maher Alhamdoosh, un militante siriano iscritto all’Università di Bologna e residente a Casalecchio del Reno.
Con Maher Alhamdoosh s’erano coordinati – guarda un po’ il caso e la sfortuna – anche Amedeo Ricucci, Elio Colavolpe, Andrea Vignali e Susan Dabous, i giornalisti italiani protagonisti nella primavera 2013 di un reportage in Siria conclusosi anche in quel caso con un bel sequestro. Un sequestro seguito da immancabile ed esoso riscatto pagato, anche allora, dai generosi contribuenti italiani.

Gallerie fotografiche correlate

Il kit dei soccorsi di Greta e Vanessa

L’arrivo a Ciampino di Greta e Vanessa

Vanessa Marzullo arriva nella sua casa a Verdello

Vanessa Marzullo torna a casa con la kefiah al collo

 

Crolla l’alibi pacifista delle ragazze. Ecco le prove delle amicizie jihadisteultima modifica: 2015-03-03T08:46:15+01:00da davi-luciano
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6 pensieri su “Crolla l’alibi pacifista delle ragazze. Ecco le prove delle amicizie jihadiste

  1. Non si chiama controinformazione, si chiama DISINFORMAZIONE la vostra. Ignoranti, stupidi, superficiali, arroganti. Imparate la differenza tra jihadisti e ribelli siriani del Free Syrian Army, che a Kobane hanno combattuto anche contro l’ISIS assieme ai curdi. Da seminatori demagoghi di panico quali siete, paventate la preparazione di un attentato in Europa con quei soldi, quando i fatti degli ultimi mesi hanno mostrato che basta un pazzoide con una pistola o neanche – solo alla guida di un’auto – per fare attentati. Se i fanatici vogliono fare attentati, non hanno bisogno di milioni. E come capireste voi stessi se leggeste quello che scrivete, loro portavano aiuto agli uomini dell’FSA (non terroristi né fondamentalisti) OLTRE agli aiuti che stavano davvero portando alla popolazione civile. Su chi è davvero Tayeb e quale sia la vostra affidabiità. leggetevi qua: http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=69761&typeb=3&La-macchina-del-fango-ha-stritolato-il-presidente-della-comunita-siriana
    Su cosa sa fare Vanessa Marzullo, una vera volontaria altruista, a differenza di ignoranti frustrati e senza vita come voi: http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/15_febbraio_28/vanessa-marzullo-cascina-onlus-anziani-poveri-11c005a0-bf2e-11e4-911e-3d01b106f698.shtml
    Siete semplicemente penosi, e da vigliacchi quali siete so bene che non pubblicherete il mio commento: voglio solo che sappiate del mio (e di tutti i pochi italiani ancora muniti di cervello) profondo e assoluto disprezzo nei confronti di letame umano come voi.

  2. Difficile scrivere tante menzogne e puttanate in un singolo articolo. Il mio schifo a chi lo ha scritto e la mia solidarietà a Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, vittime di una macchina del fango vera, a differenza delle tante merdacce di politici italiani che hanno scaricato su di loro l’ira stupida del popolo bue.

  3. Ecco l’ennesimo blog che rilancia il castello di falsità costruito sulla vicenda delle due ragazze (riportando peraltro un articolo vecchio di un mese e mezzo). Punto primo, il “Free Syrian Army” che loro supportavano NON è un gruppo jihadista ma di ribelli non islamisti, che a Kobane (in rinforzo ai curdi) e altrove hanno combattuto anche contro l’ISIS. In secondo luogo, come risulta pure dall’articolo stesso, stavano DAVVERO portando aiuti alla popolazione civile (“Greta e Vanessa riferiscono con precisione dove hanno spedito o portato latte, alimenti per bambini, medicine e ogni altro genere di conforto non «sospetto»”) oltre ai detti kit medici, a differenza di chi dalla poltrona di casa sua si sente in diritto di criticare chi aiuta gli altri, sindacando sulla sua non imparzialità nel farlo. (Per curiosità, dei volontari che portassero aiuto ai curdi e poi, per essere imparziali, anche all’ISIS, come li vedreste?)
    Ridicolo poi paventare l’uso dei pochi milioni pagati (venti centesimi a cittadino italiano, che esborso! sa che un anno di auto blu ci costa quattro miliardi, in luogo dei dieci milioni forse pagati per loro?) per attentati nel vecchio continente. La loro tecnica odierna è affidarsi a pazzoidi che vivono qui e che usano pistole o manco quelle per fare gli attentati, non servono i milioni, che più probabilmente sono andati ad ingrassare qualche gruppo di banditi comuni siriani, cui “Al Nusra” ha solo dato “copertura”.
    Mohammed Yasser Tayeb non è “identificato dal ROS come militante islamista”, ennesima falsità scritta dal fazioso autore dell’articolo e smentita sia dall’interessato che dal ROS, senza che nessun quotidiano di primo piano, e tanto meno la cosiddetta “controinformazione”, si sia premurato di notarlo.
    Ce ne vorrebbero di più di persone come Greta e Vanessa, magari un po’ più accorte. Comunque preferisco ragazze generose e altruiste come loro (sapete che sono entrambe volontarie della Croce Rossa nei loro paesi, e che Greta Ramelli ha fatto volontariato anche in India e Gambia?) col difetto dell’ingenuità, che decerebrati rancorosi come voi, buoni solo a lanciare odio e falsità contro chi è migliore di voi. Voi non valete un’unghia di quelle due ragazze.

  4. Concordo pienamente con quanto detto da altri… se questa è ‘controinformazione’ stiamo freschi. Nullità come chi ha postato ‘sta roba dovrebbero baciare la terra dove camminano persone come Greta e Vanessa.

  5. E questa roba la chiamate controinformazione. Imparate la differenza tra Free Syrian Army e jihadisti, e tra persone come Greta e Vanessa e subumani come voi.

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