Salvini gela Berlusconi: «Niente accordo, siamo diversi»

Non credevo che antifascismo significa avere il diritto di porre veti su chi ha diritto a manifestare o no, che ci stia simpatico o meno.

Che strano, né il job act, né la riforma fornero, né i tagli alla sanità sono riusciti ad adirare tanto i manifestanti di sinistra come Salvini in piazza contro RENZI. Stai a vedere, che al di là di tanti mugugni, compresa la lotta dura senza paura contro Renzi promessa dalla Cgil, era tutta scena. Quando vogliono le sinistre scendono in piazza arrabbiate. Ma i provvedimenti del gov Renzi non suscitano tanto odio.  Manifestare contro chi protesta contro questo governo sa tanto di SUPPORTO indiretto.

Quindi deduco che per antifascismo si intende l’avallo di GOVERNI NON ELETTI, dato che Renzi è il terzo consecutivo dopo il golpe a suon di spread, quella è la democrazia che piace agli antifascisti?

 Alleanze per le Regionali sempre più in bilico. Salta l’aperitivo e la cena per le minacce ricevute dai titolari di due bar

 FIRENZE – Dalla Toscana, il leader della Lega Matteo Salvini gela Forza Italia: «Ad oggi con Berlusconi non c’è un accordo sul piano politico nazionale perché a Bruxelles sediamo su banchi diversi, lui difende l’euro che noi riteniamo una moneta sbagliata, lui è insieme alla Merkel, noi alla Le Pen. Abbiamo una visione di Italia e di Europa completamente diversa». Il leader del Carroccio è in Toscana, nel Mugello per l’inizio del suo tour elettorale col camper e da qui sottolinea che «la Toscana è l’esempio migliore di una mancanza di opposizione per dieci anni. Nel senso che qua Fi e Pd hanno inciuciato per dieci anni. Noi vogliamo portare un po’ di aria nuova», conclude. «Se ci fossero elezioni politiche la settimana prossima la Lega non si alleerebbe con nessuno. Il nostro è un progetto aperto a tutti ma in questo momento non compatibile con nessuno», allo stesso tempo, «a livello regionale stiamo governando» assieme a FI, «in tante realtà. Un conto è la scelta locale, un conto è la scelta europea».

 «Zaia non si discute»

«Zaia è uno dei governatori più apprezzati d’Italia, il Veneto è una delle regioni più efficienti d’Europa. Quindi Zaia non si discute, avrà totale e pieno mandato per riproporsi per altri cinque anni. Tosi è un ottimo sindaco, è il segretario della Lega in Veneto, se sostiene Zaia è il benvenuto. Chiunque metta in difficoltà Zaia fa un favore alla sinistra e fa un dispiacere ai veneti e quindi si accomoda fuori», ha detto Matteo Salvini, sulla polemica con il sindaco di Verona Flavio Tosi.

 «Pronti al dopo Renzi»

«Noi vogliamo prendere un voto più di Renzi, c’è uno spazio enorme: Renzi si è gonfiato tanto in fretta però quando ti gonfi tanto in fretta, ma non mantieni quello che prometti, ti sgonfi altrettanto in fretta. Ci stiamo preparando al dopo Renzi». «Per quanto riguarda la riforma della Rai è un carrozzone che va snellito ma che non diventi l’Istituto Luce al servizio di Renzi».

Il presidio di protesta

Un presidio composto da una trentina di persone con bandiere di Rifondazione comunista, Giovani democratici e anarchici ha contestato, da lontano, l’incontro organizzato dalla Lega Nord al quale ha preso parte il segretario della Lega Matteo Salvini a Borgo San Lorenzo. I manifestanti hanno urlato all’indirizzo di Salvini – «siamo tutti antifascisti» – e hanno esposto diversi striscioni tra i quali «Noi non siamo razzisti quindi lasciamo parlare anche te», «Resti qui che ti integriamo?», «La Padania non esiste».

E la manifestazione dell’Anpi

Un centinaio di persone ha manifestato in una via limitrofa al luogo in cui il segretario della Lega Nord Matteo Salvini è intervenuto ad un incontro di partito. «Mai con Salvini» è la scritta su uno striscione esposto dai manifestanti. Presenti con uno striscione rappresentanti della sezione Anpi di Bagno a Ripoli. La polizia ha bloccato completamente l’accesso alla biblioteca dove è riunita la Lega. «È da matti che nel 2015 – ha commentato Salvini parlando con i giornalisti – si debbano schierare 150 tra polizia e carabinieri per permettere un dibattito in una biblioteca pubblica. È una follia. Abbiamo dovuto spostare tre aperitivi perché anche i cuochi sono stati minacciati. Siamo in Toscana o nel terzo mondo? La Toscana merita più rispetto e noi vogliamo liberarla da questo regime rosso».

«Andremo in una Casa del Popolo»

 La polemica sui luoghi che avrebbero ospitato gli interventi del leader del Carroccio, e del candidato alla presidenza toscana Claudio Borghi,è durata per tutta la giornata. L’appuntamento della sera, inizialmente fissato in un bar di Bagno a Ripoli è stato spostato per via di alcune minacce – giunte via mail e per telefono al titolare – in un altro locale. Ma anche qui Borghi riferisce di «minacce pesanti al personale e persino ai cuochi del locale, i cui proprietari sono stati costretti a dirci di annullare anche questo appuntamento». Così il candidato ha annunciato: «A questo punto io e Salvini andremo in una Casa del Popolo: lì non potranno dirci di no vero?», suscitando la reazione dell’Arci: «La Lega e Salvini continuano a provocare. Dicono che andranno in una Casa del Popolo. Sappiano che personaggi del genere non sono graditi. L’Arci e i suoi circoli sono associazioni antifasciste e antirazziste». Lo scrive sul proprio profilo Facebook l’Arci di Firenze. «L’opposto della becera demagogia con cui si vuole continuare a inquinare il nostro Paese», aggiunge l’Arci.

 Il primo locale minacciato

Spiegano di aver ricevuto delle minacce anche i titolari del 22Noir, il primo locale dove si doveva tenere l’apericena dei rappresentanti e simpatizzanti della Lega Nord insieme al leader Matteo Salvini. Anche i dipendenti del locale sono stati tempestati di telefonate anonime con frasi che «è meglio non ripetere» e una serie di mail di «indignazione antifascista» sono arrivate alla posta elettronica del ristorante sulla via Chiantigiana (ma nessuna denuncia formale è stata presentata). Da qui la decisione di rinunciare ai 150 coperti che erano stati prenotati qualche giorno fa.

25 febbraio 2015 | 17:33

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/politica/15_febbraio_25/salvini-firenze-minacce-titolare-bar-che-ospita-38a159be-bd0b-11e4-8966-4c3928ab626d.shtml

Salvini gela Berlusconi: «Niente accordo, siamo diversi»ultima modifica: 2015-03-01T21:57:14+01:00da davi-luciano
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