Castelli: Tav, la bugia continua

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 LA DEPUTATA M5S AL GOVERNO: DL ANTITERRORISMO SOFFOCA LIBERTÀ DI MANIFESTARE

ROMA – «Lo sanno tutti in Italia che quell’opera non si farà mai, che non vedrà mai la luce». Intervistata dal DiariodelWeb.it, Laura Castelli, deputata del Movimento 5 Stelle, commenta le ultime dichiarazioni del premier Matteo Renzi sulla delicata questione della tratta Torino-Lione, fortemente contrastata dal Movimento No Tav. Il premier, in occasione del Vertice italo-francese, ha affermato che sono in arrivo nuovi fondi per l’opera in questione. Parole avvalorate dall’inquilino dell’Eliseo, Francois Hollande, che afferma che «ora non ci sono più ostacoli» per portare avanti il porgetto.

RENZI GIOISCE ALLE SPALLE DELLA VAL SUSA – «Hanno firmato questi protocolli, ma invece di gioire, bisognerebbe raccontare la verità agli italiani. – continua la deputata pentastellata –. C’è un cantiere assolutamente fermo, con delle gravi difficoltà, con degli esposti e dei ricorsi al Tar che continuano ad essere pendenti e continuano ad andare avanti, rispetto all’utilizzo dei soldi e ad alcune irregolarità. Quindi invee di gioire, Renzi dovrebbe ricordarsi che, nel 2013, dichiarò che questa non era un’opera utile e costava troppo. Quindi ci spieghi come nel 2013, da sindaco di Firenze, tra l’altro non del tutto interessato – anche se Firenze rientra nei territori interessati all’opera – e poi quando diventa presidente del Consiglio, invece, cambia idea. Forse è stato convinto da Lupi rispetto a quello che è quest’opera che, di fatto, finanzia la criminalità organizzata. Ormai lo si può dire apertamente, dopo anni in cui lo si diceva a mezza bocca, altrimenti piovevano querele. Ora possiamo dirlo a gran voce, perché inchieste, indagini e arresti hanno portato alla luce la presenza in quest’opera della criminalità organizzata: da Minotauro a San Michele. Le abbiamo trovate delle dichiarazioni un po’ raggelanti, andare da Hollande tutti contenti e firmare i protocolli, senza oltretutto ascoltare chi in Italia continua a dire che quest’opera è inutile e non serve, come fa il Movimento No Tav da venti anni», dichiara la deputata.

LA SCELTA DELL’EUROPA – La storia dell’opera, però, è tutt’altro che lineare. «Il primo progetto – spiega Castelli – comprendeva alcune tratte della linea storica, quindi avevano un’ottica di riutilizzo di quello che già c’è come infrastrutture. Dal secondo in poi la cosa è diventata assolutamente un modo per lucrare e per fare cemento, scavi e quanto altro». Sappiamo che la Torino-Lione, in realtà, faceva parte di una linea molto più estesa che copriva gran parte dei territori europei, andando da una parte all’altra del continente, ma ora di questo progetto è rimasta solo la discussa tratta tra Italia e Francia: «Ci son tanti Paesi che sono tornati indietro, perché non è un’opera che in questo momento serve. In ogni caso si tratta di capire quale è la politica europea che vogliamo su certi prodotti. Ora, è impossibile non vedere che quello che vogliono i cittadini all’interno del proprio Paese è un’economia fatta di prodotti interni, che comprare il prosciutto dalla Spagna non serve se si vuole comprare quello di Parma. È una cosa su cui bisogna per lo meno interrogarsi politicamente. Poi che la politica non ascolti il cittadino, lo sappiamo, però non possiamo ignorare il fatto che i Paesi coinvolti nella costruzione di quest’opera preferiscono altre politiche. Così come in Italia i soldi dovrebbero essere investiti in questioni molto più rilevanti, in altri Paesi è successa la stessa cosa». La stessa Francia, in un primo momento, aveva declinato al possibilità di costruire la linea: prima di avviare il progetto di una grande opera bisogna garantire che vi siano le opere accessorie, «noi che siamo italiani – e siamo bravi a fregare – facciamo prima le opere accessorie e poi l’opera in sé, mentre i francesi, che lavorano in tutt’altro modo, hanno dichiarato di non avere fondi per procedere alle opere accessorie, e quindi l’opera stessa. Un progetto politico molto diverso rispetto a quello che è stato portato avanti qui in Italia, dove sicuramente in questo momento avremmo bisogno di altre cose».

OPERA INUTILE – Come si fa a portare avanti un progetto così contrastato? «È quello che ci domandiamo anche noi. Perché sono passati troppi anni. Ormai il Movimento No Tav non prende solo quattro valsusini, ma ormai si discute a livello nazionale, perché c’è una consapevolezza concreta di un popolo che sa che cosa è giusto e cosa non lo è, conoscendo per filo e per segno ogni parola di quel progetto. Dall’altra parte secondo me non c’è niente di nuovo nel modo di far politica all’italiana. Ormai da tempo la politica non ascolta il cittadino da molti anni. E secondo me il problema più grosso è che la bugia continua. Lo sanno tutti in Italia che quell’opera non si farà mai, che non vedrà mai la luce. Lo sanno tutti». E andando al cantiere la situazione è evidente, secondo l’esponente del Movimento 5 Stelle, «sono mesi che noi facciamo sopralluoghi e sono mesi che il cantiere è fermo». Però, poi, «esce un’ordinanza come quella San Michele e si trovano dentro le società che lavorano all’opera» vicine all’ambiente mafioso. «Io cittadino, un’opera, fosse anche indispensabile, ma se piena di criminalità organizzata, non la vorrei. In più è assolutamente inutile»«Chi la definisce utile è sicuramente una persona non informata. Perché chiunque legga due righe di dati di traffico comprende che non è assolutamente conveniente. E non è nemmeno il discorso di trasporto su gomma o su ferro, perché questa politica, questo paese non l’ha scelta. Non è un Paese che ha deciso di fare tutto su ferro e niente più su gomma, per cui faccio determinati investimenti in cui ricade anche la questione Tav. Assolutamente no», spiega ancora la deputata M5s.

CONTRO I MANIFESTANTI – A preoccupare Castelli, però, non è solo la «grande bugia» di un’opera che non vedrà mai la luce: «È in arrivo il decreto antiterrorismo, che comunque a noi allarma, perché è di fatto la manovra della politica per tentare di soffocare i movimenti di opinione. Per cui nell’ottica di questa grande bugia, quella di dire che quest’opera si farà assolutamente, c’è anche una mano – in questo caso quella di Alfano – che lavora per impedire alla gente di manifestare, di protestare. E lo abbiamo visto con i processi intentati contro il movimento No Tav e gli attivisti, l’accanimento nei confronti di cittadini che lottano per la propria idea. Per noi è un momento abbastanza difficile, non sarà facile e dentro il decreto ci sono cose molto preoccupanti e problematiche. Arriveremo a giustificare alcune condotte veramente quasi terroristiche piuttosto che lasciare manifestare liberamente i cittadini».

 

Castelli: Tav, la bugia continuaultima modifica: 2015-02-27T21:11:55+01:00da davi-luciano
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