I Frecciarossa diventano giapponesi Ansaldo Sts e Breda passano a Hitachi

Della saga…” i tedeschi ci comprano tutto”

Ceduta Ansaldo per 1,9 miliardi. «Così potremo competere con Bombardier, Alstom e Siemens». Moretti (Finmeccanica): nessun rischio per l’occupazione

di FABIO SAVELLI

Un dossier lungo quasi quattro anni. Lo stesso venditore, la controllante Finmeccanica. Lo stesso acquirente, la conglomerata giapponese Hitachi da 70 miliardi di euro di fatturato. Da ieri la divisione europea di Hitachi ha coronato il suo inseguimento ufficializzando l’acquisizione del 100% di Ansaldo Breda, attiva nella produzione di treni ad alta velocità e nella fattura di metropolitane senza conducente, valutandola 36 milioni di euro e del 40% di Ansaldo Sts, gioiellino del segnalamento ferroviario, per 773 milioni di euro attraverso un’offerta pubblica di acquisto di azioni sul mercato. Una partita complessiva da 1,9 miliardi che comporta una riduzione del debito della capogruppo Finmeccanica di circa 600 milioni. «Mi sembra una bella operazione», ha commentato Pier Carlo Padoan, ministro del Tesoro, azionista di riferimento del colosso della Difesa. D’altronde non sfugge la complessità di un’operazione industriale/finanziaria che Mauro Moretti, amministratore delegato di Finmeccanica, ha sempre voluto condurre tenendo insieme i due asset, seppur una (Ansaldo Breda) non fosse quotata e fosse gravata da un debito piuttosto alto, e l’altra (Sts) negli anni fosse invece diventata leader mondiale nei software di segnalamento. Certo qualche interrogativo resta, ad esempio l’acquirente Hitachi Rail Europe, ha poco più della metà dei dipendenti italiani delle società acquisite, circa 3.500 (2mila Ansaldo Breda negli stabilimenti di Pistoia, Reggio Calabria e Napoli; 1,500 Ansaldo Sts negli impianti di Genova, Torino, ancora Napoli e Potenza) e dai confederali si registra più di qualche preoccupazione. Perplessità subito fugate da Moretti che parla di «nessun rischio per l’occupazione». Dubbi che saranno i giapponesi dover dissipare nel piano industriale che porteranno al ministero dello Sviluppo. Proprio il dicastero guidato da Federica Guidi ieri ha ospitato la conferenza stampa di presentazione dell’accordo. A testimonianza della volontà dei compratori di fornire tutte le garanzie occupazionali confermando anche gli investimenti dell’Ansaldo Breda. La società guidata da Maurizio Manfellotto sta realizzando i primi prototipi Etr 1000, i treni ad alta velocità commissionati da Trenitalia. Raccontano che le perplessità di Hitachi fossero soprattutto sulle penalità che applicherebbe il committente nel caso di ritardi nella fornitura. Ma ad attenuarle sono serviti i circa 700 pendolini Intercity che il dipartimento dei Trasporti britannico ha chiesto ad Hitachi, che proprio a Londra ha il suo quartier europeo. Così in un futuro prossimo non è escluso che sia Pistoia a produrre alcune componenti destinate al mercato inglese. Prodigi della globalizzazione ferroviaria in un settore in cui i margini sono risicati e la tecnologia conta eccome. Tanto che quella italiana ingolosiva anche i cinesi di Insigma. L’esito finale è la creazione del quarto produttore mondiale di treni dopo Bombardier, Alstom e Siemens .

24 febbraio 2015

http://www.corriere.it/economia/15_febbraio_24/i-treni-italiani-diventano-giapponesi-ansaldo-sts-breda-passano-hitachi-b275faae-bc09-11e4-9889-956e36696542.shtml

500 mila euro ad ‘associazione’, per assistere 18 clandestini.

 No no, ma che business dell’immigrazione, puro amore e solidarietà. Peccato che gli italiani non beneficino di altrettante dolci attenzioni

9 febbraio 2014   

Quando si sente parlare una serie di associazioni a favore dell’immigrazione, ci si deve chiedere: cosa ci guadagnano? Ecco, a Palagiano, in Puglia, l’Arci Koiné si è beccata dallo Stato – quindi soldi nostri – un finanziamento per i prossimi tre anni di oltre 500 mila euro. Per fare cosa? Per assistere 18 clandestini. Significa quasi 30mila euro per ogni clandestino. Un ottimo business per individui il cui unico intento è parassitare la società. L’assessore ai Servizi sociali, Prudenza Bomino ha spiegato che il Comune di Palagiano saluta con favore quest’altro successo dell’Amministrazione, presieduta da Antonio Tarasco. Un ‘grande successo’.

E questa è la seconda volta, confessa la repsonsabile Arci, nel passato quinquennio si sono infatti già pappati un milione di euro. Un business.

E poi, questi ‘profughi’ potranno essere utili a qualche cooperativa legata a qualche partito e associazione. Infatti, chi darà loro lavoro, avrà anche uno sconto sui contributi. Mentre se impieghi italiani disoccupati no. Caritas, Arci e compagnia sono lobbies a sostegno dell’operazione Mare Nostrum. Il perché, è evidente.

Fonte (qui)

Aggrediva e rapinava le donne sole, arrestato violento scippatore a Sesto

Aggrediva e rapinava…..cercava compagnia suvvia, siamo tolleranti. Chissà se quelle donne si fossero difese con un bastone, sarebbero state additate come razziste

 L’uomo è un cittadino marocchino di 26 anni

Stiben Mesa Paniagua  · 26 febbraio 2015

Scippava e aggrediva esclusivamente donne, azioni di una violenza efferata e sempre nelle ore serali. Queste le caratteristiche che hanno permesso agli agenti del Commissariato Sesto San Giovanni di individuare ed arrestare un rapinatore seriale che agiva nel loro territorio alla porte di Milano (video).

Si tratta di un cittadino marocchino di 26 anni, è ritenuto responsabile di numerosi furti con strappo. L’attività d’indagine è stata avviata dopo che negli ultimi quattro mesi si sono verificati una serie di scippi, almeno sette casi accertati, riconducibili alla stessa persona per il modus operandi.

I reati contestati sono furto aggravato, rapina e lesioni. In un caso la vittima, dopo esser stata derubata dello zaino, è stata percossa ferocemente ed ha riportato lesioni guaribili in 20 giorni per policontusioni con trauma facciale.

http://sesto-san-giovanni.milanotoday.it/rapinatore-seriale-donne-arrestato.html

Roma: Salvini contestato da 10 (dieci) attivisti di Sel “Via i razzisti dalla Capitale”

Ovvio, chi è contrario al business più redditizio della droga è razzista. Chi non è razzista non si capisce come mai non manifesta mai per il reddito di cittadinanza. Negare vitto ed alloggio gratis a chi qui purtroppo ci nasce non è considerato discriminante

 mercoledì, 25, febbraio, 2015

Il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, scende in piazza a Roma con una manifestazione organizzata in piazza del Campidoglio, proprio sotto gli uffici del sindaco della Capitale. “Roma deve avere un sindaco migliore di Marino”, ha detto il segretario del Carroccio, “spero di aiutare i romani a riprendersi la loro citta’ – ha aggiunto – perche’ Marino e’ una calamita’”.

 Salvini e’ stato contestato da un gruppo formato da una decina di attivisti di Sel: “Salvini a casa! Via i razzisti dalla Capitale”, si legge su uno striscione che i manifestanti hanno esposto proprio sotto la statua del Marco Aurelio. A pochi metri da loro i leghisti hanno srotolato due manifesti con scritto “Marino a casa” e “Marino clandestino”. Salvini ha risposto mandando dei baci ai manifestanti. “Vai via fascista, vai via razzista”, gli hanno gridato.

 Salvini non ha replicato ed ha sceso la scalinata che porta in piazza dell’Ara Coeli scortato da alcuni agenti. “Sabato pomeriggio in piazza del popolo a Roma ci sara’ tanta gente tranquilla che vuole un’Italia e un’Europa diverse da quelle prospettate da Renzi e Alfano. Chi vuole, ha il diritto di organizzare una contromanifestazione, ma lo faccia pacificamente”, ha detto successivamente Salvini, definendo i contestatori “quattro disadattati”.

 “Tre scemi hanno liberta’ di fare quello che vogliono – ha aggiunto Salvini – ma se uno vede fascisti ovunque ha dei problemi”. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una lettera aperta ai deputati e ai senatori del Pd, scrive tra l’altro: “mentre altri si dividono, altri fanno ostruzionismo, altri scendono in piazza con piattaforme ispirate alla destra xenofoba e populista europea, noi siamo quelli che devono riportare l’Italia a crescere. E’ una grande responsabilita’”.

http://www.imolaoggi.it/2015/02/25/roma-salvini-contestato-da-10-dieci-attivisti-di-sel-via-i-razzisti-dalla-capitale/

Rimborsopoli Basilicata, condannato anche il Presidente Pittella (Pd)

I diversamente onesti. Ma tanto nessuno li contesta, la società civile difende la cosca Pd, contestando gli altri che  “osano” occupare le piazze contro Renzi

 giovedì, 26, febbraio, 2015

Con sentenza n. 11, la sezione giurisdizionale della Basilicata (presidente Maurizio Tocca) della Corte dei Conti ha condannato 22 amministratori e consiglieri in carica nel 2009 e nel 2010 a restituire una somma complessiva di quasi 200mila euro per aver ricevuto indebitamente dei rimborsi che erano stati richiesti per attività istituzionale.

 Tra loro anche l’ex presidente Vito De Filippo (Pd), sottosegretario alla Salute, il presidente della Regione Marcello Pittella (Pd) che era consigliere e rappresentanti dell’Ufficio di presidenza dell’Assise in quella legislatura. L’indagine della magistratura contabile è scaturita da un esposto anonimo ed è stata conferita delega investigativa alla Guardia di Finanza che ha acquisito la documentazione presso il Consiglio regionale.

 Le indagini inizialmente hanno riguardato 28 esponenti politici. Si è accertato che non tutte le somme dichiarate a rimborso erano dovute ad attività istituzionale poiché alcune spese di ristorazione o alberghiere, nonché altre personali, non erano legate allo svolgimento della funzione pubblica. Il danno prodotto alla Regione per i 22 condannati va da un minimo di 1.200 euro a un massimo di 28mila euro, importo contestato a Gennaro Straziuso. Tra i ventidue, sono ancora in carica anche il parlamentare del Pd, Vincenzo Folino, e il consigliere regionale di Forza Italia, Nicola Pagliuca.

 http://www.imolaoggi.it/2015/02/26/rimborsopoli-basilicata-condannato-anche-il-presidente-pittella-pd/

???? fino a che limite (non) arriva la vergogna? – Giudice firma la sua assoluzione, Renzi la promozione a capo della Corte dei Conti

non chiediamoci perché, contro chi si impegna per l’onestà, la giustizia non è (sempre) giusta

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 http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/26/giudice-firma-sua-assoluzione-renzi-promozione-capo-corte-dei-conti/1456859/

 Giudice firma la sua assoluzione, Renzi la promozione a capo della Corte dei Conti

 Martino Colella, classe 1945, magistrato napoletano di lungo corso a un passo dalla pensione (che scatterà il 31 dicembre) giura: “Nessun collegamento tra le due vicende”

 Il giudice firma la sua assoluzione in appello, Renzi la sua nomina a capo della Corte dei Conti. Sei giorni dopo la pubblicazione della sentenza che ha definitivamente assolto il Presidente del Consiglio per la vicenda dei portaborse assunti in Provincia il Governo, su proposta dello stesso Renzi e per decreto, ha ratificato la nomina del magistrato che presiedeva il collegio giudicante a Procuratore Generale della Corte dei Conti.

Si tratta di Martino Colella, classe 1945, magistrato napoletano di lungo corso a un passo dalla pensione. La sua promozione è arrivata neanche una settimana dopo il deposito della sentenza della I Sezione centrale d’appello di Roma, avvenuto il 4 febbraio, che sollevava il premier da ogni responsabilità sulla vicenda degli incarichi dirigenziali conferiti senza concorso né laurea al personale di staff della sua segreteria che era costata a Renzi due condanne per danno erariale. Non è un dettaglio. Proprio Colella ha firmato, insieme a quattro magistrati, l’assoluzione che il 7 febbraio ha provocato l’esultanza del diretto interessato (“La verità è ristabilita”) e non poche perplessità nel mondo del diritto, giacché le motivazioni sono ricondotte al fatto che era un “non addetto ai lavori” e quindi poteva non percepire l’illegittimità degli atti che autorizzava. Singolare non è solo la pronuncia che, come rilevato da più parti, rischia di spalancare le porte a un sistema diffuso di elusione della responsabilità erariale, mandando assolti i tanti politici “non addetti ai lavori”.

Il punto è che il giudice che presiedeva il collegio che a metà dicembre, in camera di consiglio, ha deciso il proscioglimento dell’imputato Renzi è lo stesso che un mese e mezzo dopo il presidente Renzi ha nominato PG della Corte, cioè capo di coloro che debbono indagare se sussistono ipotesi di danno erariale. La sentenza è stata depositata il 4 febbraio e la nomina è stata ratificata il 10, a margine del Cdm numero 49. “Su proposta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi”, si legge nei documenti della riunione, vengono nominati un presidente aggiunto e il capo della Procura Generale della Corte dei Conti, con decorrenza a partire dal 25 marzo 2015. Il primo è Arturo Martucci di Scarfizzi. Il secondo è, appunto, Martino Colella. L’indicazione era stata avanzata il 13 gennaio dal Consiglio di presidenza della Corte dei Conti che ha deliberato all’unanimità e trasmesso i nominativi a Palazzo Chigi.

L’interessato, contattato dal Fatto, si dice certo che le due vicende siano distinte. “La Presidenza del Consiglio riceve la delibera e la formalizza”, spiega Colella che rivendica un cv di prima grandezza sugli altri sei presidenti di sezione in corsa: “Sono stato il più giovane vincitore del concorso per l’Avvocatura di Stato, ho vinto quello d’ingresso alla Corte a soli 26 anni. Dopo il terremoto dell’Aquila ho ricostruito e riorganizzato la sezione, sono presidente d’appello da oltre due anni e nel 2014 ho redatto e sottoscritto 115 sentenze (una è quella che ha assolto Renzi, ndr). Renzi non l’ho mai visto né sentito”. Di più, Colella giura di non aver ricevuto affatto regali dall’attuale Governo, anzi: “L’incarico che mi danno, grazie a questo governo, non comporta alcun guadagno aggiuntivo perché il mio stipendio è già al tetto dei 240mila euro lordi l’anno. Dovrò anzi restituirne 20mila. Sempre grazie a questo governo, poi, andrò in pensione il 31 dicembre prossimo rinunciando ai migliori anni della carriera”. Proprio così, l’altro aspetto curioso della vicenda è che il nuovo incarico durerà soltanto nove mesi e mezzo. Non è ancora partito, e già si parla del successore.

Sia come sia, le domande restano tutte: tra 600 magistrati contabili, possibile che sia stato scelto proprio quello che ha presieduto il collegio che un mese e mezzo prima ha mandato assolto il premier? Potevano ignorarlo i consiglieri della Corte? Proviamo dall’altra parte: poteva non sapere Renzi che stava ratificando la nomina del suo giudice a Berlino? Proprio alla luce delle motivazioni della sentenza vergate dal collegio di Colella si direbbe che sì, tutto è possibile. Così come non si era accorto di aver firmato delle nomine illegittime di portaborse, perché in fondo non era un addetto ai lavori, è possibile che non si sia accorto di aver promosso il giudice che lo ha assolto. Renzi, presidente di Provincia e del Consiglio. Ma sempre a sua insaputa.

 Dal Fatto Quotidiano del 26 febbraio 2015

Corte dei Conti, Renzi assolto perché incapace di comprendere il reato

E dov’è la società civile? A contestare chi contesta RENZI. L’EUGENETICA POLITICALLY CORRECT, lascia morire di fame e stenti gli invaliti. Con il beneplacito della soc civile che non dice una parola, troppo impegnata com’è a difendere il business più redditizio della droga

 mercoledì, 25, febbraio, 2015

Arrivano le motivazioni della sentenza della Corte dei Conti che ha assolto in appello Matteo Renzi, precedentemente condannato a pagare 14mila euro per le presunte assunzioni illegittime quand’era presidente della Provincia di Firenze.

E con esse arriva anche qualche imbarazzo di troppo per il premier, che si era subito detto sollevato dalla decisione: “la verità viene finalmente ristabilità”, aveva tuonato su Twitter.

 Secondo quanto spiegano i giudici, Renzi è stato assolto perchè il “Collegio ritiene di poter rilevare l’assenza dell’elemento psicologico sufficiente a incardinare la responsabilità amministrativa, in un procedimento amministrativo assistito da garanzie i cui eventuali vizi appaiono di difficile percezione da parte di un ‘non addetto ai lavori’”. In pratica, in quanto “non addetto ai lavori” non sarebbe stato in grado di percepire l’illegittimità del suo operato, che, quindi, rimane illegittimo.

 La vicenda risale all’epoca in cui Renzi era il presidente della Provincia di Firenze. Secondo il procuratore contabile aveva inquadrato nel suo staff quattro persone esterne all’amministrazione come funzionari. Una qualifica, questa, che richiede la laurea, ma i quattro non la possedevano. A dare il via alle indagini una denuncia anonima sull’assunzione di Marco Carrai, renzista convinto, all’epoca 29enne, assunto nella segreteria del presidente nonostante fosse privo del titolo necessario. Così per un quinquennio, i quattro avrebbero beneficiato di uno stipendio maggiorato. Una violazione che avrebbe prodotto un danno per l’amministrazione stimato in oltre 2 milioni di euro, ridotto dai giudici di primo grado a un risarcimento di 50mila, di cui circa 14mila euro sono stati posti a carico del presidente. Nel processso era infatti coinvolta una ventina di persone.

Secondo alcuni giuristi, il problema ora diventa anche un altro: il principio rischia di spalancare le porte a un sistema diffuso di elusione della responsabilità erariale. E potrebbe servire, secondo alcuni, anche a mandare assolti nei giudizi di responsabilità i politici di vertice i quali, essendo “non addetti ai lavori” non possono essere ritenuti responsabili degli atti da loro adottati. Ilgiornale

http://www.imolaoggi.it/2015/02/25/corte-dei-conti-renzi-assolto-perche-incapace-di-comprendere-il-reato/

Mastrapasqua (Inps): “Revocheremo 150mila pensioni di invalidità”

 E dov’è la soc civile? A contestare chi contesta Renzi

 Sulle false pensioni di invalidità “l’Inps è impegnato a togliere ogni dubbio” e “in questi anni abbiamo  revocato quasi 100mila prestazioni di invalidità civile, sui 2mln e  700mila attuali percettori”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, ospite de ‘La telefonata’ di Maurizio Belpietro su Canale5. “Il sistema sta funzionando e -ha assicurato Mastrapasqua- non ha più falle in cui possono andare ad annidarsi pratiche non   dignitose nè trasparenti. E’ un problema che è stato risolto”. “Per l’anno 2013 -ha aggiunto il presidente dell’Inps- avremo ulteriori 150mila verifiche, oltre le 800mila già fatte, questo è un grosso deterrente per chi tenta di truffare lo Stato”.

Cassa integrazione – Il presidente dell’Inps ha parlato con Belpietro anche di cassa integrazione e dei livelli record registrati anche all’inizio del 2013. “La situazione   delle risorse è positiva, l’Inps dispone delle risorse sufficienti per far fronte a tutte le richieste”, ha affermato Mastrapasqua aggiungendo che “dal punto di vista dei servizi mi fa piacere di darla per il 97% entro i 30 giorni: le persone che purtroppo si trovano in questa situazione hanno per fortuna il servizio in pochissimo tempo”. Certo, ha sottolineato il presidente dell’Inps, “i dati di gennaio non ce li aspettavamo e indicano il persistere della crisi” ma “per fortuna anche il persistere delle misure per poterla fronteggiare”.

http://tv.liberoquotidiano.it/video/1555086/Mastrapasqua–Inps—.html

IMU: ARRIGONI (LN), E’ NUOVA PATRIMONIALE. PRELIEVO DA 270 MLN CONTRO AGRICOLTURA

Ma siccome questa obiezione viene dalla lega è ovviamente nel giusto il governo Renzi. Tant’è che la società civile va in piazza per contestare chi contesta Renzi

ROMA, 25 FEB.- ” In questo decreto c’è rappresentato tutto l’operato del governo Renzi: la voracità nel prelievo delle tasse, la superficialità, l’arroganza, l’inefficienza e la contraddittorietà. L’IMU agricola è una nuova patrimoniale che si aggiunge alle odiate IMU e TASI, alle tasse sulle case e sui capannoni. È la conferma che la sinistra al Governo è solo ingorda di tasse”.

 Lo ha dichiarato il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni intervenendo in discussione generale sul decreto Imu nell’aula di Palazzo Madama.

” La Lega Nord si è mossa da subito per cancellare questa vergognosa rapina, con emendamenti soppressivi. Il decreto invece agisce solo in un’ottica di riduzione del danno ma, alla fine, resta un’ingiusta tassa di 270 milioni contro l’agricoltura. La nuova patrimoniale dev’essere abolita. Colpire i proprietari dei terreni incolti in aree collinari è una scelta grave perché penalizza coloro che manetengono il territorio, anche – spiega Arrigoni – ai fini della prevenzione del rischio idrogeologico. Insomma, con l’IMU agricola ancora vessazioni ed un irresponsabile caos solo per finanziare gli 80 euro di Renzi, che passa all’incasso imponendo ai sindaci di mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Per questi motivi, ed altro ancora – conclude Arrigoni – Renzi deve andare assolutamente a casa”.

“RADDOPPIO DEL FREJUS, FERRENTINO SBRAITA IN REGIONE, MA LA DECISIONE ARRIVA DA ROMA”

http://www.m5sp.it/comunicatistampa/2015/02/frediani-valetti-m5s-raddoppio-del-frejus-ferrentino-sbraita-in-regione-ma-la-decisione-arriva-da-roma/

FREDIANI – VALETTI (M5S): “RADDOPPIO DEL FREJUS, FERRENTINO SBRAITA IN REGIONE, MA LA DECISIONE ARRIVA DA ROMA

La scelta del Governo Renzi di far passare più tir dal traforo del Frejus è un regalo a SITAF e uno schiaffo ai valsusini e all’ambiente. Come ammette l’assessore regionale ai Trasporti Balocco la decisione dipende dalla Commissione Intergovernativa e dal Comitato di Sicurezza.
Da 666.000 tir del 2014, il numero potrà aumentare fino a 1 milione e 51 mila all’anno, ben 1.000 mezzi pesanti in più ogni ora. Che fine ha fatto la priorità al trasporto su treno, che tanto ha ispirato i sostenitori bipartisan del TAV? E che seguito ha avuto l’investimento di oltre 112 milioni di euro nel 2006 per l’ammodernamento della linea ferroviaria storica?
Ad oggi tutto il traffico merci sulla direttrice è in calo, tant’è che non servirebbe nessun tir in più, nessun TAV ma solo saturare la linea esistente, come richiesto dall’accordo del 2001.

Ora il Consigliere regionale Ferrentino grida allo scandalo e punta i piedi in Regione, ma si tratta di un atto puramente di facciata. Le idee sui trasporti in val di Susa sembrano molto confuse in casa PD, laddove si è accettata l’idea che come amministratori si possa essere contrari all’opera, ma favorevoli come tecnici. E’ evidente dal primo istante che la seconda canna di sicurezza sarebbe stata destinata ad un aumento del traffico. Quale privato avrebbe investito senza un ritorno economico?
Le politiche di trasporto sono prive di una direzione chiara e di lungo periodo. Le scelte che contano sono dettate da interessi particolari che dal bene collettivo. Ambiente e cittadini sono usati come slogan elettorali, ma evidentemente non interessano a nessuno.

Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte
Federico Valetti, Consigliere regionale M5S Piemonte