Cade la “maschera” del regime di Erdogan, che ha reso la Turchia uno dei principali sostenitori delle bande terroriste

 Il governo turco ha deciso di far coinvolgere militarmente le proprie forze in appoggio ai gruppi terroristi, nel nord della provincia di Aleppo, nel corso della battaglia  che oppone questi all’Esercito Nazionale siriano.

Risulta infatti che Ankara ha cercato di bloccare i tentativi dell’Esercito siriano di prendere il controllo della strada di comunicazione che collega la città di Aleppo con il territorio turco e le autorità turche hanno cercato di far rimuovere l’accerchiamento realizzato dall’Esercito siriano intorno alle città di Nubbul e Al Zahra. Ankara ha aperto le sue frontiere ai gruppi terroristi ed ha fornito armi per impedire che si formi una nuova situazione militare nell’area, la stesa dove lo stato turco mira a stabilire una zona cuscinetto per i combattenti dei gruppi terroristi anti Assad.

Fonti dell’Esercito siriano riferiscono che la Turchia ha  fornito un appoggio sostanziale ai gruppi armati, come risulta evidente dal trasferimento di centinaia di combattenti jihadisti e forniture di equipaggiamenti militari, di provenienza da questo paese verso il nord della provincia di Aleppo, incluso i combattenti di razza caucasica che rispondono direttamente all’intelligence turca.

Secondo le informazioni che arrivano dalla città di frontiera di Azaz, le autorità turche hanno aperto il passo di frontiera di Bab al Salam, vicino alla città, per permettere il passaggio in grande numero dei terroristi e delle armi e per permettere l’evacuazione dei terroristi feriti verso gli ospedali turchi.

Dopo aver preso il controllo di alcune città vicine alla frontiera, Bashkoy, Ratyan e Hardetnin, nel nord della provincia di Aleppo, l’Esercito siriano si è ritirato dalla parte di Ratyan, conservando il controllo dell’est della città.

Fonti governative siriane riferiscono che le forze siriane si sono attestate a difesa, in attesa dell’arrivo di nuovi gruppi armati che provengono dalla frontiera turca e sono sostenuti da elementi dell’Esercito turco. Questi gruppi hanno tentato di infiltrarsi nelle località di Hardetnin y Bashkov ma sono stati respinti con forti perdite.

Le forze dell’Esercito siriano sono entrate in entrambe le città ed hanno attaccato i gruppi terroristi con l’obiettivo di troncare la strada internazionale di collegamento che collega Aleppo con la Turchia attraverso Azaz.
Da parte loro i comitati di Difesa Popolare che difendono Nubbul e Al Zahra hanno attaccato due veicoli da trasporto dei ribelli ed hanno annientato tutti i terroristi che erano sui veicoli, nessun superstite. Questo mentre l’aviazione siriana ha attaccato ed annientato un convoglio dei terroristi che percorreva la stessa strada di collegamento. (………………………)
Il coinvolgimento turco si verifica nel momento in cui il fronte dei terroristi di Al Nusra ha criticato di recente il gruppo di Hazm per essersi ritirato dal campo di battaglia. Forti divisioni si registrano fra gli stessi gruppi terroristi con accuse reciproche di fornire informazioni al nemico.

Queste vicende della guerra che vede opporre l’Esercito siriano da quasi 4 anni contro le forze dei terroristi takfiri (wahabiti e salafiti) che si sono infiltrate attraverso la Turchia, è stata stigmatizzata e descritta di recente anche dal Wall Street Journal che ha descritto come il principale problema strategico, nella lotta contro il gruppo dello Stato Islamico, sia rappresentato dalle circa 500 miglia della frontiera turca che costituisce la principale porta d’entrata attraverso cui entrano migliaia di terroristi stranieri per dilagare nei territori di Siria ed Iraq ed ingrossare le fila dell’esercito dello Stato Islamico (ISIS).

Risulta che lo Stato Islamico utilizza questa frontiera, oltre che per fare entrare uomini ed armi, anche per contrabbandare il petrolio che viene estratto dai pozzi in Iraq e che viene contrabbandato all’estero con la complicità delle autorità turche.

Il problema esiste da quando il governo turco, interessato a favorire il rovesciamento del regime di Bashar al-Assad, ha aperto le sue frontiere a chiunque volesse entrare per combattere contro la Siria e destabilizzare il paese, in questo modo sono entrati tutti i terroristi stranieri incluso molti che sono poi passati con l’ISIS. Vedi: WSJ.com

Da notare che in Turchia, paese della NATO, è stato effettuato il primo ponte aereo da parte di aerei cargo USA, utilizzando le basi militari NATO per trasferire enormi quantità di armi ed equipaggiamenti destinati ai gruppi dei ribelli anti Assad. Gli stessi gruppi che hanno avuto finanziamenti da Arabia Saudita e dal Qatar per condurre la campagna militare contro l’Esercito ed il governo siriano. In Turchia, come anche in Giordania, sono stati presenti diversi campi di addestramento per i ribelli jihadisti con istruttori militari statunitensi e britannici.

Si è trattato di una vera cospirazione internazionale contro la Siria che ha trovato però come ostacolo la resistenza accanita dell’Esercito siriano e soprattutto della popolazione siriana che si è opposta al piano statunitense e saudita di far capitolare il governo laico di al Assad e di portare la Saharia (la legge islamica) in un paese arabo dove convivevano le varie confessioni senza problemi.

Fonti:  Al Manar                HispanTv

Traduzione e sintesi: Luciano Lago

Nella foto sopra: l’Esercito siriano prende il controllo di Aleppo

http://www.controinformazione.info/cade-la-maschera-del-regime-di-erdogan-che-ha-reso-la-turchia-uno-dei-principali-sostenitori-delle-bande-terroriste/

Cade la “maschera” del regime di Erdogan, che ha reso la Turchia uno dei principali sostenitori delle bande terroristeultima modifica: 2015-02-21T22:37:47+01:00da davi-luciano
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