Fondi regione Marche: occhiali, stendini e frigoriferi a spese dei contribuenti

è bello essere costretto a pagare le tasse  per contribuire al benessere di questi soggetti. Ma questi sono i moralmente superiori, non faranno il can can come per il Trota

 12/02/2015 – di Redazione

Sessantasei indagati, c’è anche il governatore uscente Spacca. Contestate spese per un milione di euro in cinque anni. I rimborsi utilizzati per pranzi, cene e acquisti al supermercato

Pranzi, cene, occhiali, olio al tartufo e lardo di Colonnata, pure un frigorifero e uno stendino. Sono gli acquisti contestati ai consiglieri regionali delle Marche, tutto a spese dei contribuenti. Sessantasei persone risultano indagate per reati che vanno dal concorso in peculato alla truffa (in un singolo caso) nell’utilizzo dei fondi regionali, dopo la chiusura delle indagini della Procura di Ancona.

Marche-regione

 Il governatore delle Marche, Gian Mario Spacca

MARCHE, STENDINI E OCCHIALI A SPESE DEI CONTRIBUENTI

Le accuse nei loro confronti riguardano gli anni compresi tra due legislature, dal 2008 e il 2012, come spiega il Messaggero. E le spese contestate ammonterebbero, in totale, a un milione in cinque anni. Tra i consiglieri “presunti spendaccioni”, spiega il quotidiano romano, ci sono un po’ tutti. Compresi il governatore uscente Gian Mario Spacca (al quale viene contestata una spesa di 700 euro in un negozio di ottica), il presidente dell’Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, il segretario regionale del Pd Francesco Comi, gli assessori Luigi Viventi, Maura Malaspina, Sara Giannini e Paola Giorgi.

OMBRA SULLE REGIONALI DI MAGGIO

L’inchiesta adesso rischia di pesare sulle prossime Regionali: a maggio si tornerà alle urne nelle Marche e le accuse potrebbero incidere sul percorso di Spacca, che ha divorziato dal Pd ed è orientato a candidarsi con la civica “Marche 2020″, con Forza Italia tentata da una possibile convergenza. Ecco le contestazioni riportate dal Messaggero:

«Delicata infine la posizione della Giorgi, che avrebbe fatto finta di abitare a Matelica quando invece risiedeva ad Ancona, per aumentare i rimborsi mensili di trasporto. Tra pranzi e cene spesso con commensali estranei all’ente Regione, una capatina al ristorante per l’onomastico della moglie, Spacca avrebbe comprato anche un paio di occhiali da 700 euro con fondi pubblici, soldi poi restituiti. Il segretario Pd Comi è accusato di aver fatto la cresta sui fondi chilometrici. Pranzetti, spese di telefonia e benzina sono le contestazioni che ricorrono nelle 111 pagine dell’atto giudiziario»

MARCHE, LE SPESE CONTESTATI AI CONSIGLIERI REGIONALI

Poi ci sono le contestazioni più strane: dagli acquisti di frigoriferi da parte di Dino Latini (Api-Liste civiche) e di Franco Sordoni (eletto nelle liste dell’Idv). Quest’ultimo è sotto accusa anche per aver comprato uno stendibiancheria (al Lidl). Franco Capponi, all’epoca capogruppo Fi, preferiva acquistare confezioni natalizie con miele, torte, mostarda e prodotti locali di ogni tipo. E poi c’è anche capogruppo del Pd Mirco Ricci che dovrà rispondere dell’acquisto di libri, due cornici, un computer da 1.959 euro, carburante, biglietti per l’ingresso a spettacoli di beneficenza, soggiorni in hotel, pranzi e cene. Tutto ovviamente con soldi pubblici. Al capogruppo di Sel Massimo Binci (in passato con i Verdi) sono stati invece addebitati costi (712 euro) per alcuni drappi con la scritta stampata “No centrali Api”, ma anche alcune spese per viaggi a Roma di esponenti politici della sua area non per finalità legate alle attività del gruppo regionale. Contestato l’acquisto di prodotti alimentari anche a Raffaele Bucciarelli (Pdci-Prc), che ha usato soldi pubblici per beneficenza e acquistato libri per circa 1200 euro.

http://www.giornalettismo.com/archives/1734563/fondi-regione-marche-occhiali-stendini-frigoriferi-spese-dei-contribuenti/

“Basta nomine ad alta opacità”

http://www.marcoscibona.it/home/?p=776

NUOVO COMITATO PROMOTORE TAV, SCIBONA (M5S): “Basta nomine ad alta opacità”

Qualche giorno fa avevamo paventato che al vertice del Nuovo Comitato Promotore per Nuova Linea Torino – Lione fosse nominato l’Arch. Virano. In questa eventualità si rendeva necessario che lasciasse gli altri numerosi incarichi in conflitto (Presidente Osservatorio, Presidente CIG, …).
Pur rimanendo il nome di Virano non opportuno, sopratutto perché ci pare un poco reticente alla trasparenza (vedesi sentenza TAR non ottemperata) sembra che ci abbiano ascoltato, ovvero che sarà al vertice del Nuovo Comitato Promotore ma che lascerà gli altri incarichi (anche se attendiamo comunicazioni ufficiali delle dimissioni). Non si avrà quindi il corto circuito controllato-controllore. Ogni tanto il “fiato sul collo” del M5S funziona!

Ora, entro il 23 Febbraio, devono essere nominati ben 18 posizioni direttive nel Nuovo Comitato Promotore ovvero 6 membri del C.d.A., 6 membri italiani e 6 francesi.
Avverrà tutto nelle segrete stanze del MIT?

Anche in questo caso sarebbe auspicabile che il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti on. Lupi venisse a riferire alle Commissioni Parlamentari competenti spiegandoci quali ruoli devono essere ricoperti e quali caratteristiche servono per ciascuna figura e sopratutto quali nomi il Ministero ed il Governo intendono portare avanti.
Noi come sempre preferiremmo bandi pubblici sulla base di Curriculum Vitae.

Ci aspettiamo trasparenza e condivisione, almeno delle metodologie!

Marco Scibona – Senatore Segretario 8a Commissione Trasporti

Etinomia – appello manifestazione NOTAV del 21 febbraio 2015 Priorità: Alta

 COMUNICATO STAMPA

ETINOMIA

 MANIFESTAZIONE NOTAV DEL 21 FEBBRAIO 2015 – TORINO

 Appello a tutte le realtà singole, associative e cooperativistiche

 Visi sorridenti, musici itineranti, striscioni colorati, bambini e gente di ogni età presenti in un corteo gioioso e fiero. La voglia di stare insieme ancora una volta, spalla a spalla, camminando compatti e in libertà, con il desiderio di dar voce alle ragioni di un impegno che prosegue da oltre 20 anni. E’ l’esempio virtuoso di una comunità unita ed estesa ad una intera nazione, che si riconosce intorno a valori condivisi di onestà e rispetto.

 Nelle nostre orecchie risuonano parole secondo le quali gran parte delle Istituzioni, in particolare giudiziarie, faticano a comprendere la ricchezza, la lungimiranza ed i preziosi contributi generati dai Movimenti Popolari in Italia. Esperienze collettive e spontanee in grado di trasformare territori depressi in laboratori a cielo aperto, dove si possono praticare discipline ed esperienze che costituiscono gli anticorpi contro il dilagante impoverimento economico e sociale.

 Condividendo appieno questa posizione, l’associazione Etinomia, Imprenditori Etici per la Difesa dei Beni Comuni, si attiva per rendere evidente il patrimonio umano e i frutti della collaborazione nati al fianco del Movimento NOTAV, e maturati sotto il sole caldo dell’amore per il territorio, per la natura, per le relazioni umane, e per il lavoro onesto. Valori che anteponiamo con convinzione alla fredda logica del profitto e del cemento a qualsiasi costo.

 Il direttivo di Etinomia, a nome dei propri iscritti, imprenditori etici e simpatizzanti che hanno fatto dell’economia etica ed onesta la propria missione, chiama a raccolta tutte le realtà associative, cooperativistiche, ludiche, sociali e aggregative, per sfilare in gruppo, con alti cuori e bandiere, a seguito dello striscione della nostra associazione.

Vogliamo dimostrare chiaramente che il Movimento NOTAV, con il confronto pratico e dialettico, con la condivisione e la capacità innovativa, ha ispirato ed agevolato la nascita di innumerevoli progetti la cui potenzialità è dimostrata dall’interesse ripetutamente mostrato da studiosi di tutta Europa, che prima che agli inutili e dannosi trafori nelle montagne pensano alla costruzione di un futuro vivibile.

 Con questo appello esprimiamo inoltre il nostro sentito appoggio agli Amministratori delle nostre città e del nostro destino, che sfileranno orgogliosi sotto le bandiere di un Movimento che è stato in grado di produrre una solida proposta politica, oltre che sociale.

 A chi vuole rubare il nostro futuro

mostriamo tutta la forza e la determinazione della nostra creatività

 Il 21 febbraio 2015, a Torino,

partecipiamo compatti alla Manifestazione NoTAV

sotto l’insegna delle nostre bandiere e degli striscioni delle nostre Associazioni

 Per contrastare l’avanzamento della follia a cavallo di Grandi Opere Inutili,

ricominciamo anche da qui.

 Ufficio Stampa e Gruppo Comunicazione di EtinomiA

Sant’Ambrogio (TO), 12 febbraio 2015

C’è posta per Renzi: una notifica dalla Val Susa

http://www.autistici.org/spintadalbass/?p=4891

Spinta dal Bass

C’è posta per Renzi: una notifica dalla Val Susa

C’è posta per Renzi: una notifica dalla Val Susa

Si è tenuta questa mattina una conferenza stampa dove i Sindaci della ValSusa e il Movimento NoTav hanno annunciato l’invio di una notifica a Renzi, Lupi, Galletti, Chiamparino, Corte dei Conti, dirigenti ministeriali e regionali in vista dell’approvazione del “Progetto Definitivo del Tunnel di Base Torino-Lione” da parte del Cipe perchè, come ben si documenta, mancano tutti i requisiti tecnici e amministrativi per l’approvazione al CIPE. Ecco tutti i perché.

La legge è uguale per tutti. Anche per il CIPE

Una cosa è certa: autorizzare spese indeterminate è un atto illegittimo. La legge è perentoria (1): “il progetto definitivo dell’opera completa deve essere accompagnato da una relazione che indichi le fasi di realizzazione dell’intera opera per lotti costruttivi, il cronoprogramma dei lavori per ciascuno dei lotti e i connessi fabbisogni finanziari annuali”.

Un progetto definitivo al 20%

Ecco la grana numero 1: “il progetto definitivo dell’opera completa” non esiste.

LTF cerca di propinare al CIPE una minestra scaldata. I francesi continuano a non fare i compiti e così l’80% del Tunnel di Base è ancora fermo al medesimo Progetto Preliminare di 4 anni fa, visto nella Deliberazione 57/2011 (2). E’ la stessa LTF a confessarlo nelle sue carte (3): il Progetto Definitivo depositato riguarda solo il 20% in territorio italiano. Quindi il CIPE si trova nell’incredibile paradosso di autorizzare spese per circa il 60% del costo, prevalentemente per opere in Francia prive della completa e adeguata progettazione richiesta dalla legge italiana.

I costi ? Nessuno li sa

Passiamo alla grana numero 2: il CIPE non è in grado di dire quanto deve pagare lo Stato.

La spesa è da dividere con i francesi, secondo le scivolose regole dell’Accordo Internazionale del 2012 (4): “Sottratto il contributo dell’Unione europea e la parte finanziata dai pedaggi versati dalle imprese ferroviarie, per i costi di prima fase, la chiave di ripartizione scelta è del 57,9% per la Parte italiana e del 42,1% per la Parte francese, nei limiti del costo stimato nel progetto definitivo, certificato da un terzo esterno. Oltre questo importo certificato, i costi saranno ripartiti al 50 e 50 tra la Parte italiana e la Parte francese.”. Un vero rompicapo.

Andiamo con ordine. Se il Definitivo non esiste, tantomeno il “costo stimato nel progetto definitivo”. E il fantomatico “contributo dell’Unione europea”? Il bando è tuttora aperto, l’UE deciderà tra mesi ed è notorio che non ha fondi sufficienti: millantarne la disponibilità sarebbe grottesco. Quindi è tecnicamente impossibile che il CIPE possa calcolare (come gli è d’obbligo) il costo che l’Italia si deve accollare.

La certificazione che non c’è

Ora veniamo alla grana numero 3: manca l’ “importo certificato” dell’opera.

Al Ministero Infrastrutture dicono di non aver mai richiesto certificazioni (… ce ne siamo accorti). Ma la Torino-Lione fa storia a se. E’ proprio il CIPE, nella sua Deliberazione 23/2012 (5), a spiegarci che il “costo della suddetta sezione transfrontaliera, stimato sulla base del progetto definitivo in corso di elaborazione e validato-certificato da un soggetto esterno indipendente”. Quidi niente certificazione, niente CIPE.

CIPE contro CIPE ?

Ulteriore grana, la numero 4: le prescrizioni non sono state rispettate.

Il Progetto Preliminare presentato 4 anni fa era un vero colabrodo. Per giustificarne l’approvazione, il CIPE ha dovuto fissare un uragano di prescrizioni e raccomandazioni (ben 222). LTF è obbligata ad ottemperarle scrupolosamente, una per una. E’ andata così? Macchè! Il Ministero dell’Ambiente segnala (6), nero su bianco, un elevato numero di prescrizioni “non ottemperate” o “parzialmente ottemperate”, nonché molte integrazioni “non esaustive” o “parzialmente esaustive”. Senza contare l’assoluta approssimazione della Valutazione di Impatto

Un’altra cosa è certa: solo nella Il CIPE non può contraddire se stesso; approvare un progetto che disattende le tue stesse prescrizioni è fantascienza.

Se c’è una Corte dei Conti, batta un colpo

Grane non solo per il Governo. Tocca infatti alla Corte dei Conti il controllo preventivo di legittimità sulle delibere. Qui il nervo scoperto è il “costo a vita intera” dell’opera, ovvero incluso aggiornamento di prezzi, oneri e imprevisti. Dopo una girandola di cifre, Ministero delle Infrastrutture e Rete Ferroviaria Italiana (RFI) tentano di uscire dall’imbarazzo con una soluzione spiccia (suggerita da Virano): l’indicazione di un valore “al netto dell’adeguamento monetario da valutare fra Italia e Francia”, cioè chissenefrega dell’aggiornamento. Quindi il “costo a vita intera” non esiste.

Il bello è che non spetta ad RFI definire questo numero. Come spiega testualmente il suo Contratto di Programma 2012-2016 (7), “sarà oggetto di specifico Contratto di Programma a cura del futuro Promotore Pubblico”. Promotore che deve essere ancora costituito e che non sarà RFI. Quindi non esiste il soggetto che deve quantificare il “costo a vita intera”. Alla Corte dei Conti italiana verrà qualche prurito?

Tiriamo le somme. Mancano tutti i requisiti tecnici e amministrativi per l’approvazione al CIPE del Progetto Definitivo del Tunnel di Base Torino-Lione. A meno di non essere nella Repubblica delle Banane.

Note e riferimenti

(1) L. 23 dicembre 2009, n. 191, art. 2, commi 232, 233 e 234, http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2009-12-23;191

(2) Deliberazione CIPE 3 agosto 2011, n. 57/2011, http://www.cipecomitato.it/it/il_cipe/delibere/download?f=E110057.pdf

(3) Progetto Definitivo LTF, “Relazione di sintesi sulla valutazione dei costi di investimento” (rif. PD2 C30 TS3 0053A AP NOT), http://via.regione.piemonte.it/torinolione/1-%20C3.0%20COORDINAMENTO%20GENERALE/C30_36-COMPUTI%20E%20STIME/C30_36-00-ELABORATI%20GENERALI/PD2_C30_0053_36-00-00_10-03_Relazione%20di%20sintesi%20costi%20di%20investimento_A_F.pdf

(4) L. 23 aprile 2014, n. 71, art. 18, http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2014;71

(5) Deliberazione CIPE 23 marzo 2012, n. 23/2012, http://www.cipecomitato.it/it/il_cipe/delibere/download?f=E120023.pdf

(6) Ministero dell’Ambiente, Commissione Nazionale VIA, Parere 12 dicembre 2014, n. 1674,http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1332

(7) Contratto di programma 2012-2016 – Parte investimenti, sottoscritto in data 8 agosto 2014 tra la società Rete ferroviaria italiana (RFI) Spa e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/435382.pdf

TAV Torino – Lione: ma il Cipe sa cosa approva? [conferenza stampa]

Spinta dal Bass

TAV Torino – Lione:  ma il Cipe sa cosa approva? [conferenza stampa]

Venerdì 13 febbraio 2015, ore 11, nella Sala Gandhi

Centro Sereno Regis

Via Garibaldi 13 – Torino

 Sarà illustrato il documento firmato dai Sindaci della Valle Susa e delle Associazioni Federazione nazionale Pro Natura e WWF nazionale e inoltrato ai componenti il CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica), Presidente Matteo Renzi, vicepresidente Pier Carlo Padoan, Ministro Lupi, Ministro Galletti, Segretario Luca Lotti, ai Responsabili delle varie Strutture ministeriali, alla Corte dei Conti e ai competenti Settori della Regione Piemonte.

La situazione. Il CIPE prevede di approvare a breve il progetto definitivo del tunnel di base, con le stazioni di San Jean de Maurienne e Susa e l’interconnessione di Bussoleno; in questo modo sarà preclusa qualsiasi possibilità futura per gli Amministratori di intervenire nel merito del progetto, perchè dopo tale approvazione e gli appalti non sono previsti passaggi pubblici, come previsto dalla Legge Obiettivo.

La Commissione tecnica che fa riferimento ai Comuni ha studiato i due atti ufficiali propedeutici a tale approvazione (la delibera della Regione Piemonte del settembre 2014 e il parere della Commissione nazionale VIA di dicembre 2014) Questi atti dimostrano che il progetto definitivo che il CIPE si appresta ad approvare è carente sotto molti punti di vista sostanziali. In proposito la Commissione Tecnica ha redatto un corposo documento, le cui conclusioni sono state anticipate al ministro Lupi nell’incontro tenutosi a Roma lo scorso 21 gennaio, presenti i sindaci della Valle Susa.

 Segreteria presso:

Federazione nazionale Pro Natura, tel. 011.5096618

M5S: “Solidarietà al No Tav – Terzo Valico ingiustamente condannato”

13 febbraio 2015

Esprimiamo solidarietà a Claudio Sanita, attivista No TAV Terzo Valico, condannato alla pena di un anno di reclusione e ad una pena pecuniaria solo per aver difeso la propria terra dallo scempio dell’ennesima grande opera inutile.

Un ulteriore episodio che dimostra come la repressione messa in atto dai poteri forti si avvalga sempre più spesso di un accanimento giudiziario ingiustificato. Anche in questo caso si replica il copione già visto a Torino ed in Valle di Susa dove la magistratura è arrivata persino a processare le idee espresse dallo scrittore Erri De Luca ed ha inflitto pesanti condanne al termine di un lungo processo che ha visto imputati 53 No Tav. Un’escalation che ha visto addirittura formulare accuse di terrorismo.
Mentre il territorio viene stuprato ogni giorno dal cemento e dall’incuria che producono disastri e alluvioni, non rimane un centesimo per prevenire il dissesto e mantenere aperti gli ospedali. Invece si trovano milioni su milioni per un’opera senza capo né coda. Anche per questo il 21 febbraio saremo in piazza per la manifestazione nazionale No Tav a Torino.

Paolo Mighetti, Consigliere regionale M5S Piemonte
Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte
Marco Scibona, Senatore M5S
Fabrizio Gallo, Consigliere comunale M5S Novi Ligure

Surreale Torino-Lione: più soldi e un nuovo progetto per scappare dalle proteste No Tav

 http://www.nuovasocieta.it/metropoli/surreale-torino-lione-piu-soldi-e-un-nuovo-progetto-per-scappare-delle-proteste-no-tav/

NuovaSocietà
Surreale Torino-Lione: più soldi e un nuovo progetto per scappare dalle proteste No Tav
febbraio 13 2015

Un po’ come gli gnomi che stanno nascosti e protetti tra alberi e boschi. Sembra essere questa la nuova strategia del governo italiano per i lavori della linea ad alta velocità Torino-Lione. Ovvero, abbandonato il progetto originario di scavare il tunnel che congiunge i due lati delle Alpi da Susa, l’intero lavoro dovrebbe essere svolto dal cantiere-fortino di Chiomonte.
È questa la novità che il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi illustrerà ai colleghi francesi in un tavolo richiesto proprio da Parigi per avere più garanzie sull’avanzamento dei lavori. Una variante che lo stesso Lupi avrebbe già discusso con Palazzo Chigi ottenendone l’approvazione, nonostante comporti ulteriori costi imprevisti.
Ma vediamo la nuova strategia nel dettaglio. Come detto, i 12 chilometri di tunnel dovevano originariamente essere scavati a Susa e i lavori iniziare già nel 2015. Ma a spaventare il governo è il timore delle contestazioni dei No Tav che negli anni scorsi hanno dato non poco fastidio e che nel caso si scegliesse di operare a Susa, dove anche il sindaco è contrario all’Alta Velocità, non si farebbero scappare l’occasione per nuove contestazioni. Così meglio una via più sicura o, verrebbe da dire, clandestina: scavare tutto da Chiomonte utilizzando il cantiere già presente come punto di partenza per arrivare fino a Susa.
Un lavoro di certo più costoso ma che secondo Lupi dovrebbe evitare il problema delle contestazioni. Infatti, l’area attorno al cantiere di Chiomonte è immersa tra le montagne e vi si accede per sentieri stretti e in molti punti difficilmente agibili. Questo dovrebbe significare meno proteste da parte dei No Tav che in realtà fino a questo momento hanno dimostrato di non farsi scoraggiare dalle montagne.
Quello che resta da capire sono i costi dell’opera che lieviterebbero ancora di più. La versione ufficiale di Palazzo Chigi parla di una spesa complessiva per la Torino-Lione circa 10 miliardi di euro. Ma secondo gli ultimi accordi tra ministero delle Infrastrutture e le Ferrovie si parlerebbe di un 3,4 per cento in più, che farebbe lievitare la cifra a 13 miliardi in totale. Ora se il Cipe (Centro interministeriale per la pianificazione economica), dovesse approvare la variante proposta da Lupi, si dovranno aggiungere altri 250-300 milioni. Il tutto per fare come gli gnomi nascosti in una grotta.